Ottocentodieci si racconta con un linguaggio moderno, con una mise en place candida e raffinata, composta da ceramiche di manifattura artigianale italiana, il tutto avvolto in una luce intima e calda data dai punti luci su ogni tavolo.
Il linguaggio viene scandito dalle mani dello chef Rigels Tepshi, con profumi e i sapori del Mediterraneo che incontrano i migliori prodotti della Lomellina e dell’orto di casa. Il risultato è una cucina contemporanea d’autore che, attraverso accostamenti inediti e originali, coniuga territorio, innovazione e stagionalità. Il menu è uno scrigno di eccellenze locali, come la Zucca Bertagnina di Dorno, la Cipolla di Breme, il Prosciutto e il Salame d’oca di Mortara, il Caviale di Cassolnovo, il Riso Riserva San Massimo, che si esprimono al meglio quando si coniugano con le altre materie prime di eccellenza espressione regionale del nostro centro sud. Grazie alla regia e alle cure di Annalisa Magri nessun dettaglio può apparire fuori posto, anche all’occhio più esperto. Vivi complimenti al team!
La squadra
Patron Annalisa Magri, Chef Rigels Tepshi
Staff di cucina
Rigels Tepshi
Carlo Sarchi
Isaac Bonandini
Nichele Paolo
Staff di sala
Annalisa Magri
Michael Ojeda
Luca Zaninello
Sala e mise en place.
Il menu.
Durante la bella stagione la sala si amplia nel dehor esterno, uno scrigno privato dove godere delle dolci temperature, dei suoi profumi e dei suoi colori.
Aperitivooo!
Cialda di riso Carnaroli – zucca bertagnina – avocado – crema di limoni.
Cannolo di farina di mais – mousse di parmiggiano reggiano.
Noce di fagiolo cannellino e cozza.
Pasta choux al nero di seppia – panna acida – uova di aringa affumicata.
Fungo porcino panato in panko macinato.
Fagottino di grano saraceno – salsa tonnata – foglia del cappero.
Insalata glacialis.
Tipologia di pane: grissini stirati a mano, sfogliato al patè di capperi, focaccia pugliese al pomodoro confit, pane di farina di semola, baguette.
Iniziamo con un calice di Spumante Metodo Classico Zero Dosage Blanc de Noirs “Farfalla” – Ballabio
Spumante di grande eleganza e finezza. Ha un bouquet ricco e delicatamente tostato, con note di agrumi, frutta secca e crosta di pane in primo piano. Il sorso è secco e fresco, sapido e persistente.
Piattooo!
Scampo crudo, verdure confit, cipolla rossa, yuzu.
A seguire lumache, zucca Bertagnina di Dorno, limone nero, marasciuoli.
Abbiniamo Côtes de Provence AOC La Chapelle Rosé 2018 – Château La Gordonne
Si tratta di un blend di uve Cinsault, Grenache e Syrah, prodotto da una fermentazione a bassa temperatura e un affinamento in solo acciaio e cemento allo scopo di preservare le caratteristiche varietali di ciascun vitigno.
Si presenta alla vista di colore rosa tenue con lievi riflessi aranciati. Il naso esplode in chiare note floreali e di pompelmo rosa su uno sfondo minerale. Al palato è equilibrato, pieno, fresco, dal finale molto persistente.
Che si sposa meravigliosamente con sentori marini, anche pungenti come la trippa di baccalà, tapioca, cozze e basilico.
Aiguillettes d’anatra, broccolo, guanciale di suino nero casertano, pecorino, misticanza.
Passiamo ai primi! Ravioli di faraona, zafferano di Zavattarello, spinaci e funghi porcini.
Carnaroli Riserva San Massimo, triglia di scoglio, menta, finocchio.
Assaggiamo Furore Bianco 2019 – Marisa Cuomo
Vino bianco di medio corpo, nato da vitigni tipici della Costiera Amalfitana: Falanghina e Biancolella. È caratterizzato da aromi ampi: profumi di biancospino, erbe marine, mandorle e note fresche e succose per un sorso armonico ed equilibrato.
Bottone caprese, estratto di varietà di quattro pomodori, basilico.
In abbinamento a Costa d’Amalfi Rosato 2019 – Marisa Cuomo
Dal sorso molto fresco e sapido che richiama la natura del terreno da cui nasce, grazie all’influsso della brezza del mare in cui si specchia
Annalisa ci introduce la prossima portata…
Spaghetti alla chitarra, topinambur, ricci di mare, alga dulse.
Passiamo a Langhe D.O.C. Bianco – Monsordo
Al sorso si percepisce un moderato residuo zuccherino, in grado di bilanciare la spiccata freschezza (le fermentazioni malolattiche non vengono svolte) e donare avvolgenza e complessità al sorso.
Abbinato ai Gamberi gobbetti, le loro uova, foie gras, scalogno nero, verza.
Passiamo ora al piccione, salsa choron, curcuma.
Con un Barbera Vigna Varmasì DOC 2018 – Cà del Gè
Di colore rosso rubino carico, dal spiccato profumo persistente, vinoso di sentori marcati di confettura e frutti di bosco. Al palato è strutturato, piacevole, setoso, persistente.
Ricciola, ceci neri, crema di crostacei, pannocchia croccante.
Germano reale, suprema al caffè, amaranto e funghi porcini.
Anguria arrostita e acqua della sua cottura, crema di limoni, cardamomo.
Un calice di Pinot Grigio Selezione dei Vent’anni – Cà di Fara
Vino bianco di colore dorato e sfumature di fiore giallo. Al naso si sprigionano sentori di fori di acacia, e un finale piacevolmente mentoso. Al palato la persistenza è decisa, la concentrazione aromatica forte, con una densità cremosa che si lega a una fresca mineralità.
Abbinato a mousse di pesca di Volpedo, bergamotto, cetriolo e funghi porcini.
E’ arrivato il momento dei dessert!
Per iniziare pera, vino rosso, gelato ai chiodi di garofano, cannella.
Melanzana al cioccolato fondente 72%, ripieno di ricotta di bufala campana DOP, gelato al basilico.
Coccole finali: caffè Lavazza e piccola pasticceria: Macaron con ganache al pistacchio; Financier al cacao, curd al lime, gelatina di pesca; Mela cotta all’anice , glassa di framboise; Bacio di dama; Cremino alla nocciola.
Un grande GRAZIE e…a presto!
Cucina
Chef Rigels racconta una commistione tra nord e sud, Lomellina e Mediterraneo in una singonia di accostamenti inediti e originali, in cui regnano sovrane innovazione e stagionalità. Un’esplosione di sapori perfettamente equilibrata dalle mani di un team generoso quanto professionale.
Servizio ed accoglienza
La regia e le cure al femminile di Annalisa Magri si percepiscono chiare e forti: nessun dettaglio è fuori posto, riesce a soddisfare anche l’occhio più attento. L’atmosfera è calda e raffinata grazie al design moderno che strizza l’occhio all’artigianalità italiana. Durante la bella stagione la sala si amplia nel dehor esterno, uno scrigno privato dove godere delle dolci temperature, dei suoi profumi e dei suoi colori.
Conclusioni
Ottocentodieci è un progetto in continua evoluzione, ben organizzato il team che riesce a coccolare l’ospite facendolo sentire a casa a partire dall’elemento culinario, all’ospitalità.
Viaggiatore Gourmet – Viaggiare, conoscere, esserci!
OTTOCENTODIECI RISTORANTE
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