A Hong Kong ci sono tanti ristoranti italiani, alcuni sono molto apprezzati, altri una sono una pessima imitazione delle trattorie del Bel Paese, pochissimi sono come Messina, Il Ristorante. Si trova sulla terra ferma, a Hung Hom, una posizione non comodissima per gli honkonghini che vivono sull’Isola, ma che non scoraggia gli appassionati di cucina siciliana. Il ristorante è del gruppo Ko Dining e divide il quinto piano del building con un ristorante cinese e uno giapponese, anche questi molto eleganti. È possibile organizzare dei safari dinner: si inizia in uno dei ristoranti e si prosegue negli altri due per concludere la serata nel wine bar privato, che accoglie una cantina di altissimo livello, cigar room e pianobar, tutto in stile elegantemente cinese.
Il ristorante Messina è molto bello, colorato e accogliente, la vista sull’isola di Hong Kong lo impreziosisce, ma la parte più interessante è lo staff: Francesco Greco, lo chef, Roberto Amé, il direttore del ristorante, e Akihiko Nosaka, il sommelier, lavorano con passione e professionalità.
Il ristorante è consigliato dalla guida Michelin Hong Kong Macao 2013, premiato da Hong Kong Tatler come “Best Restaurant in Hong Kong e Macao edizione 2013” e inserito dal South China Morning Post tra i 100 Top Tavoli del 2013.
Sono molti i riconoscimenti, tutti meritati, che il ristorante ha ricevuto soprattutto grazie alla cucina semplice e raffinata che lo Chef propone. Francesco è originario di Milano e ha lavorato in molti ristoranti tra cui il Palladio in Ritz Carlton di Shanghai, Casa d’Oro dell’Hotel Indonesia Kempinski, il ristorante stellato Taillevent a Parigi, il Principe di Savoia di Milano, Del Posto, Gramercy Tavern e Veritas a New York. Indispensabile il contributo di Roberto Amé, il Direttore del ristorante. Un curriculum invidiabile quello di Roberto che ha lavorato al Flipot Restaurant, nel ristorante tre stelle Michelin di Gualtiero Marchesi, al Galileo Restaurant a Washington e al Palio di New York, nel 2000, l’hanno in cui il ristorante è stato premiato da Wine Spectator come “Best of Award of Excellence”. Anche il sommelier, ovviamente, ha un curriculum che stupisce: ha avuto molti riconoscimenti durante concorsi internazionali ed è un grandissimo esperto di vini e di sake. È arrivato a Ko Dining per gestire una cantina con più di 10.000 bottiglie e oggi è Direttore del Beverage a KO Dining Group.
Pane
Piattooo!
Cosa c’è di più bello che essere accolti in un ristorante siciliano con gli arancini? Quelli di Francesco sono fragranti e saporiti, delicati nelle dimensioni e molto gustosi.
Accompagnati da un Dom Pérignon Vintage 2003, delicato nei profumi di violetta e pesca e vibrante grazie a un perlage perfetto. In abbinamento anche all’entrée che segue, prosciutto e fichi, un piatto semplice, ma di grande effetto quando gli ingredienti sono selezionati con cura.
Ancora una carezza dello chef con un piatto a base di ostrica, caviale, salsa di lampone, scalogno e asparago di mare. Una combinazione perfetta che ci riporta ai sapori del Mediterraneo.
Il carpaccio di tonno ci stupisce, quasi scontata la sua presenza in un menu degustazione di un ristorante siciliano, eppure quello dello chef è sorprendente. Come tutti i suoi piatti è forte e delicato, leggero ed equilibrato. Accompagnato da un Château de Selle Côtes de Provence Rosé 2011, che Akihiko Nosaka ci descrive con cura. Ritroviamo pesca e vaniglia, limone e pompelmo rosa. 50% Grenache, 30% Cinsault, 15% Syrah e 5% Cabernet Sauvignon. La vigna si trova su una collina interna che gode di una fantastica esposizione al sole. Questo rosé ha una forte identità e una complessità tale da potersi permettere di accompagnare molti dei piatti spesso abbinati a un rosso.
Continuiamo con le capesante con fiori di zucca e asparagi; la dolcezza dei fiori si abbina ai sapori decisi delle creme che colorano il piatto. Le capesante sono dorate al punto giusto, Francesco è un mago dei tempi di cottura. Per questo piatto il sommelier sceglie un vino della Nuova Zelanda: Churton Sauvignon Blanc, Marlborough, 2009 ci regala profumi di kiwi e mela verde. In bocca la menta e un’incredibile acidità, rara nel sauvignon blanc. Un vino eccellente e una scelta indiscutibile.
Arriviamo al primo: paccheri e crostacei, la Sicilia in bocca. I crostacei, molto diversi da tutti quelli che troviamo a HK solitamente, raccontano i sapori italiani, originali, mediterranei e ruffiani. Per questo piatto Akihiko ci propone un rosso spagnolo: Losada Vinos de Finca del 2007 da uve Mencia. Erbe come rosmarino e timo, frutti rossi e pepe nero trovano equilibrio in questo vino; anche questa volta Akihiko ci stupisce.
Un altro primo sorprendente, il bravo Roberto Amé, sempre professionale e sorridente, ce ne parla con cura e siamo ansiosi di assaggiarlo. Tortelli di zucca con mandorle siciliane, schiuma di castagne, mostarda di pere e aceto balsamico ottenuto da Marsala invecchiato. L’equilibrio di questo piatto dimostra tutta la preparazione e la creatività dello chef, che trovano soddisfazione negli abbinamenti del sommelier. Per accompagnare i tortelli beviamo un sakè del 2007 che richiama la mostarda di pere ed equilibra la dolcezza della zucca. Abbinamento impeccabile, Francesco e Akihiko suonano a 4 mani.
Passiamo ai secondi con una spigola con carciofo rigorosamente italiano, spolverata e salsa di tartufo nero. Il sommelier suggerisce uno Chardonnay d’eccellenza, un Chanson Père et Fils Puligny- Montrachet Bastion de L’Oratoire 2010, in perfetta armonia con il carciofo e alla salsa di tartufo nero. Inutile dire che durante la stagione del tartufo bianco Francesco delizia i palati degli honkonghini con menu che esaltano il prezioso fungo, ormai più venduto in Asia che in Italia.
Maialino croccante sul letto di lenticchie DOP di Castelluccio e crema di cipolle rosse di Tropea (le uniche che non fanno piangere precisa il manager Roberto, che segue il nostro pranzo con attenzione e affettuosa professionalità). Il maialino è abbinato al Rosso Del Conte 2000 di Tasca D’Almerita, siamo contenti di chiudere con un vino siciliano. Un grande vino nato nel 1970 come Regaleali Riserva si è evoluto nel tempo esaltando sempre le uve nero d’Avola.
Impossibile resistere al sorbetto di arance rosse siciliane e ai cannoli che, lasciatemi dire, non hanno niente da invidiare a quelli mangiati in Sicilia.
Un pranzo incredibile, pieno di sorprese e che mi sento di consigliare a chi ha voglia di ritrovare la Sicilia più vera a Hong Kong. Bravi!
Autore Articolo (Maria Pranzo – Inviata VG a Hong Kong)
Messina Il Ristorante
5/F, The Harbourfront Landmark, 11 Wan Hoi Street
Hung Hom, Hong Kong
Tel. +852 3746 2733
Aperto da martedì a domenica dalle 12 alle 14.30 e dalle 18 alle 22.30
E-mail: messina@KOdining.com
Sito internet: www.kodining.com/en/restaurants_ms.html