Articolo a cura di Ivano Antonini-EnoCentrico.
Sei giorni sei… per vivere un’occasione imperdibile per la città di Milano. Tanto dura il periodo di stanziamento della Temporary Lounge di Dom Pérignon presso il Chiostro Nina Vinchi del Piccolo Teatro Grassi. E perché mai uno dovrebbe venire in questo luogo magico, in pieno centro della capitale della moda, prima di domenica? Ma per assaggiare in anteprima esclusiva, a livello nazionale, il nuovo millesimo 2004 riguardante il prestigioso Champagne dallo scudo verde, poiché verrà commercializzato in Italia a partire soltanto dalla fine di Giugno.
La cornice del chiostro del XIV° secolo del Piccolo Teatro Grassi, in via Rovello 2, è stato quindi scelto come lo scenario elettivo del mondo della Maison, in un connubio tra arte e cultura, dove antico e contemporaneo si fondono in una combinazione unica. Il paradosso di Dom Pérignon di essere sempre uguale a sé stesso, e al contempo diverso, prende forma attraverso cinque differenti aree:
–Una boutique. Con materiale che racconta il mito del vino migliore del mondo, dove scoprire l’intera gamma Dom Pérignon, oltre ad annate e confezioni speciali
–Una lounge interna.
–Un dehor esterno per colazioni, pranzi, aperitivi e light dinner.
–Un ristorante per pranzi e cene.
–Un bar per il servizio in esclusiva del nuovo millesimo “à la flûte”.
La nuova annata Dom Pérignon sarà presentata in esclusiva alla Temporary Lounge con un food pairing inedito, servito all’interno di speciali Bento Box contenenti piccoli piatti studiati per esaltare al meglio le caratteristiche organolettiche dello Champagne. Quattro differenti proposte, in cui elementi della tradizione della cucina italiana sposano la rigorosa eleganza che evoca lo stile orientale: Vegetarian (a base di verdure e formaggi), Landfare (specialità di carne), Seafood (specialità di pesce), Exclusive Menu (completa proposta di carne e pesce). Inoltre, una Bento Box con piccoli assaggi accompagna l’aperitivo. Un servizio di consegna a domicilio in città, con auto elettriche, consente di assaporare Champagne e Bento Box anche durante una riunione di lavoro o a casa propria.
Il Menu “Bento Box”
Bento Box Vegetarian
– Classico di pane ai multi-cereali con emulsione di melanzane e pomodoro secco, affumicato di ricotta di pecora e tarassaco francese;
– Giardinetto “in terra di cereali” in chicco, germogli d’insalata, eduli di campo in forma fresca e croccante, ricottina di vaccina e perle di violetta;
– Frullato di frutti di bosco e sfera di cioccolato bianco avorio.
Bento Box Landfare
– La michetta di Milano con culaccia di Zibello, melone retato e pecorino romano;
– I paccheri freddi farciti di burrata, limone d’Amalfi, crema di pistacchio e pomodori rossi;
– La tartare di Fassona piemontese di coscia trita al ginger fresco e chips di patate gialle;
– Maracuja e mango in gelatina.
Bento Box Seafood
– Battuta di palamita al coltello con capperi e passito di salina, tuorlo d’uovo di quaglia e cialda di farina di polenta;
– Lo spillone di mazzancolle grigie con funghi Shitake, bacon croccante e citronette al kiwi gold;
– La caprese di capasanta e pomodori con riso integrale del basso pavese;
– La crema di caffè e biscotto di cioccolato Ashanti.
Bento Box Exclusive
– Carpaccio di tonno rosso del mediterraneo, terrina di foie gras, oro e fichi freschi;
– Medaglia d’astice cucinato dolcemente in casseruola, su mele verdi smith crude e centrifugate;
– Tartare di Kobe, aspic al balsamico, fiori freschi e cubo di riso candito;
– Composta di pere e cannella con cioccolato fondente.
Bento Box Aperitivo
– Pane con conserva di pomodoro del Vesuvio, scaglie di sale, alici marinate e olio al lime;
– Salame di Fassona piemontese e focaccia di acqua e farina;
– Crema fredda di fave, cialda di pecorino e gocce di latte;
– Crocchette madrilene al sapore di ‘nduja.
Il resto del Menu:
Il dehor
Mise en place
Pane
Il bar
La Lounge
La vetrina esclusiva
Il protagonista
Vediamo di capire più da vicino com’è questa 2004…
Prima di passare a quelle che sono le mie valutazioni personali sull’annata appena assaggiata, vi inoltro per prima quelle che sono le considerazioni, a riguardo del millesimo in presentazione, viste dall’azienda.
L’annata 2004 segnerà la storia di Dom Pérignon con la sua ricchezza e la sua generosità. A differenza dell’anno precedente, il 2004 è caratterizzato da uno sviluppo vegetativo delle viti regolare e senza incidenti e da grappoli di dimensioni e quantità cospicue. Il clima è mite per gran parte dell’anno, con un mese d’agosto piuttosto fresco, ma nelle ultime settimane di maturazione l’aria si fa secca e calda, decidendo così il carattere di questo millesimo. La raccolta comincia il 24 settembre, quando i grappoli si trovano in un eccellente stato di salute e maturità. «Il tempo è stato quasi perfetto nel 2004», ricorda Richard Geoffroy, Chef de Cave Dom Pérignon, «e l’anno è trascorso senza intoppi. Questa serenità traspare chiaramente nel Vintage 2004, ma la sua vera personalità è dovuta specialmente all’aria secca e calda delle ultime settimane di maturazione». A differenza del tempo incostante del 2003, che ha lasciato sul raccolto una traccia duratura, nel 2004 i periodi di crescita e maturazione si sono svolti senza alcuna difficoltà, un fenomeno raro, se non inedito. «Il Vintage 2004 ha l’armonia e la snellezza tipica del Dom Pérignon, e anche il suo particolare carattere avvolgente. Si esprime, intero, in un modo che sublima la sua classicità», afferma Richard Geoffroy. Alla fine la sfida è stata più difficile di quanto ci aspettassimo. Le qualità introspettive di questa vendemmia ci hanno imposto di interpretare la sua natura profonda, di scorgerne il potenziale unico usando al contempo la sua compostezza con una certa moderazione. Questo è stato il vero atto creativo nella produzione del Dom Pérignon Vintage 2004. «È come creare una scultura perfetta», dice Richard Geoffroy. «In alcune annate la maturità generosa del vino ci richiede di intervenire dall’esterno, per raffinarne e purificarne la struttura. Nel caso del Dom Pérignon Vintage 2004, l’equilibrio etereo delle uve della vendemmia andava invece scolpito dall’interno, per rispettarne la delicata dinamica». È stato l’assemblage – un dialogo nervoso tra gli equilibri perfetti delle uve Chardonnay e Pinot Noir, una fusione di elementi complementari e insieme contrastanti – a definire il carattere più intimo di questo vintage. Il lungo periodo di invecchiamento lo rivelerà e lo amplificherà, ancora per molti anni. «Se, con il tempo», aggiunge Geoffroy, «il Dom Pérignon Vintage 2004 diventerà più scuro, più profondo, più intenso e più penetrante, anche la sua sostanza e la sua compostezza, paradossalmente, aumenteranno e le sue sfumature eteree risulteranno sublimate».
Bicchiereeee!
90/100 – Dom Pérignon Vintage 2004
È un Geoffroy più rilassato quello che ci racconta di questo millesimo 2004, se paragonato a quello ricordato in occasione del millesimo 2003, quando è dovuto rientrare in fretta dalle sue vacanze perché “l’uva doveva essere raccolta”. In quella occasione ha voluto sintetizzare in poche parole il clima torrido di quell’anno e che aveva portato le uve ad una maturazione anticipata. La sintesi è tutta qui, in questa immagine. Quello targato 2004 non è sicuramente un millesimo che ci fa fare le capriole al suo assaggio in questo momento e se volessimo ricordarlo con altri “miti” come la 2002 o la 2000 degustata non molto tempo fa. Uno Champagne che deve compiere il suo percorso naturale di crescita, ma è un vino che raggiunge tuttavia la soglia dell’eccellenza in scioltezza, questo grazie alla sua solidità e per la sua finezza, mostrata in tutte le fasi della degustazione. Il giallo camomilla carico trovato nella 2003, lascia spazio ad un color paglierino molto più tenue e con sfumature che virano verso il verde, luminose e brillanti in questo calice. Il profilo olfattivo si mostra molto lineare, sottile e delicato, la percezione della complessità è minuta ma di una progressione disarmante, accennando note di mela golden e susina gialla croccante, sfumature di lime, melone giallo, ginestra, fiori di campo, un lieve accenno di miele millefiori e timo. Appena percepita è la nota tostata che tende a fare affiorare la mineralità che si offre in maniera palese in questo millesimo. Al palato corre sui medesimi binari, quelli lineari, leggiadri ed aggraziati. Senza mai apparire carico e prosperoso. Sembra di percepire nell’acidità un lato più crudo nell’espressione, ma decisamente più maturo rispetto all’annata precedente, teso a tenere a bada una spinta alcolica decisamente più lieve e meno marcata della 2003 ed in grado di trovare maggiore integrazione nel corpo del vino. Mentre l’articolazione impiegherà ancora molto tempo prima di scrivere la parola fine, in quanto: «Il Dom Pérignon Vintage 2004 è insieme avvolgente e intrigante. Non si rivela mai interamente. Si scopre e si nasconde allo stesso tempo.»
Lo chef de cave Richard Geoffroy discute con la chef Marta Pulini sui piatti in abbinamento
Il Brand Director Italia Marco Ravasi da il benvenuto agli ospiti
Lo Chef de Cave Richard Geoffroy spiega l’annata 2004 di Dom Pérignon
La “nostra” Bento Box
Piattoooo!
Cartoline…
La chef Marta Pulini spiega i piatti in abbinamento
Paolini & Paolini
Come tutti gli eventi organizzati da Dom Pérignon, anche questo ce lo porteremo nei nostri cuori per sempre. E come sempre accade, è lo stesso Richard Geoffroy a scrivere il finale di questa bellissima giornata, che si sintetizza quando ci racconta la sua idea conclusiva della degustazione di questo prezioso liquido: «La nota finale è quella che conta di più. È il tratto caratterizzante, la firma del vino. La firma del Dom Pérignon Vintage 2004 è l’intrigante vibrazione che emerge dalla profondità del suo singolare processo di invecchiamento».
E noi ne abbiamo goduto. Grazie Richard, grazie a Dom Pérignon.
AFFRETTATEVI!!! Perché la Temporary Lounge Dom Pérignon sarà aperta al pubblico SOLTANTO dal 21 al 26 maggio con i seguenti orari:
9.00 – 11.30: Breakfast & Coffee
11.30 – 18.00: Lunch
18.00 – 24.00: Aperitivo e Dinner
16.00 – 21.00: Boutique
Numero verde per informazioni e prenotazioni: 800 035 188 attivo dal lunedì al venerdì, dalle 9.30 alle 18.30
Si ringraziano i partner:
-Caffè Letterario del Piccolo Teatro Grassi – location della Temporary Lounge Dom Pérignon
-Calligaris s.p.a – progettazione su misura della Temporary Lounge Dom Pérignon e degli arredi interni
-RODA – arredi di design per esterno
-Estrima Birò – veicoli elettrici
Credits:
Dom Pérignon – Moët et Chandon
20, Avenue de Champagne
51200 Epernay
Tel: 03 26 512000
Fax: 03 26 548423
Sito Web: www.domperignon.com
-Viviana Sabatino – Pr Senior Account
AE Comunicazione d’Impresa – Gruppo Aegis Media
C.so Europa, 13
20122 Milano
Tel: +39 02 76 092.1
Fax: +39 02 77 69 65 91