Articolo a cura di Ivano Antonini-EnoCentrico.
Curatore Guida dei Vini on-line by Altissimo Ceto e Referente regionale del Piemonte.
Terzo appuntamento per quanto riguarda il capitolo dei Barolo per la nostra guida dei vini dedicata alle sole eccellenze. In questa recensione vi diamo un’ampia panoramica sull’annata 2007 per una delle denominazioni regine del panorama vitivinicolo italiano e che ha come protagonista, ovviamente, il Nebbiolo. Un vitigno che tutto il mondo ci invidia.
In questo articolo si parla di: Az. Agr. Falletto di Bruno Giacosa, Borgogno, Bruna Grimaldi, Cascina Bruciata, Cogno, Comm. G.B. Burlotto, Conterno-Fantino, Corino, Domenico Clerico, Dosio, Edoardo Sobrino, Enzo Boglietti, E. Pira-Chiara Boschis, Eraldo Viberti, Ettore Germano, Flavio Roddolo, Gagliasso, Giacomo Conterno, Gianni gagliardo, G.D. Vajra, Josetta Saffirio, Icardi, Luciano Sandrone, Luigi Baudana, Manzone, Mauro Molino, Oddero, Parusso, Pio Cesare, Podere Rocche dei Manzoni, Poderi Aldo Conterno, Principiano Ferdinando, Raineri, Rinaldi, Roberto Voerzio, Tenuta Rocca, Vietti.
Link di riferimento alla denominazione dell’Edizione 2010-2011:
-I Barolo “top”
Prima di passare al racconto dei vini degustati, riportiamo la piccola legenda per meglio orientarsi nei nostri articoli.
Al primo punto troverete la graduatoria finale che è scaturita al termine delle nostre sessioni, visualizzando i soli punteggi. Tale graduatoria è suddivisa prima di tutto per tipologia e poi per punteggio. In caso di medesima valutazione, si segue il classico ordine alfabetico riferito ai produttori. In rosso sono segnalati i vini che hanno ricevuto il premio speciale, dato all’unanimità dal nostro panel, ovvero l’Altissimo Ceto. Accanto a ogni singolo prodotto troverete segnalata la fascia di prezzo indicativa che potrete trovare approssimativamente sullo scaffale di un’enoteca.
Al secondo punto sarà ripresa la medesima graduatoria, questa volta integrata dalla relativa foto dell’etichetta e le note di degustazione. Ai nomi di ciascun produttore è “linkata” la propria scheda aziendale. Cliccandoci sopra, potrete accedere ai dati, ai recapiti e alle corrispondenti schede tecniche. Tutto questo al fine di avere il massimo delle informazioni relative al vino in questione.
Buona lettura!
1) LA GRADUATORIA:
Annata 2007:
96,5/100 – Barolo Cascina Francia Conterno Giacomo 2007 (Cat. H)
96,5/100 – Barolo Sarmassa di Barolo Roberto Voerzio 2007 (Cat. H)
96,5/100 – Barolo Rocche Vietti 2007 (Cat. G)
96/100 – Barolo Cannubi San Lorenzo-Ravera Rinaldi 2007 (Cat. F)
96/100 – Barolo Rocche dell’Annunziata Torriglione Roberto Voerzio 2007 (Cat. H)
96/100 – Barolo Lazzarito Vietti 2007 (Cat. G)
95,5/100 – Barolo Cicala Poderi Aldo Conterno 2007 (Cat. H)
95/100 – Barolo Falletto Az. Agr. Falletto di Bruno Giacosa 2007 (Cat. H)
95/100 – Barolo Sorì Ginestra Conterno-Fantino 2007 (Cat. G)
95/100 – Barolo Ciabot Mentin Ginestra Domenico Clerico 2007 (Cat. G)
95/100 – Barolo Bricco delle Viole G.D. Vajra 2007 (Cat. F)
95/100 – Barolo Cannubi Boschis Luciano Sandrone 2007 (Cat. H)
95/100 – Barolo Cerequio Roberto Voerzio 2007 (Cat. H)
94,5/100 – Barolo Ornato Pio Cesare 2007 (Cat. G)
94/100 – Barolo Mosconi Conterno-Fantino 2007 (Cat. G)
94/100 – Barolo Brunate-Le Coste Rinaldi 2007 (Cat. F)
94/100 – Barolo Brunate Roberto Voerzio 2007 (Cat. H)
93,5/100 – Barolo Vecchie Vigne Monvigliero e Pisapola Edoardo Sobrino 2007 (Cat. F)
93,5/100 – Barolo 1948 Josetta Saffirio 2007 (Cat. G)
93,5/100 – Barolo Cerretta Luigi Baudana 2007 (Cat. F)
93,5/100 – Barolo Brunate Oddero 2007 (Cat. F)
93,5/100 – Barolo Bussia Parusso 2007 (Cat. G)
93,5/100 – Barolo Vigna Cappella S. Stefano Podere Rocche dei Manzoni 2007 (Cat. G)
93,5/100 – Barolo La Serra Roberto Voerzio 2007 (Cat. H)
93/100 – Barolo Cannubi Comm. G.B. Burlotto 2007 (Cat. F)
93/100 – Barolo Vecchie Vigne Corino 2007 (Cat. G)
93/100 – Barolo Pajana Domenico Clerico 2007 (Cat. G)
93/100 – Barolo Cerretta Ettore Germano 2007 (Cat. G)
93/100 – Barolo Persiera Josetta Saffirio 2007 (Cat. F)
93/100 – Barolo Bussia Parusso 2007 (Cat. G)
93/100 – Barolo Brunate Vietti 2007 (Cat. G)
92,5/100 – Barolo Vigna Giachini Corino 2007 (Cat. F)
92,5/100 – Barolo Fossati Enzo Boglietti 2007 (Cat. F)
92,5/100 – Barolo Rocchettevino Eraldo Viberti 2007 (Cat. E)
92,5/100 – Barolo Prapò Ettore Germano 2007 (Cat. G)
92,5/100 – Barolo Baudana Luigi Baudana 2007 (Cat. F)
92,5/100 – Barolo Vigna Conca Mauro Molino 2007 (Cat. G)
92,5/100 – Barolo Villero Oddero 2007 (Cat. F)
92,5/100 – Barolo Vigna d’la Roul Podere Rocche dei Manzoni 2007 (Cat. G)
92,5/100 – Barolo Ravera Principiano Ferdinando 2007 (Cat. G)
92/100 – Barolo Bricco Ambrogio Bruna Grimaldi 2007 (Cat. E)
92/100 – Barolo Vigna del Gris Conterno-Fantino 2007 (Cat. G)
92/100 – Barolo Arborina Corino 2007 (Cat. F)
92/100 – Barolo Ravera Cogno 2007 (Cat. E)
92/100 – Barolo Arione Enzo Boglietti 2007 (Cat. G)
92/100 – Barolo Via Nuova E. Pira-Chiara Boschis 2007 (Cat. E)
92/100 – Barolo Torriglione Gagliasso 2007 (Cat. F)
92/100 – Barolo Parej Icardi 2007 (Cat. G)
92/100 – Barolo Le Gramolere Manzone 2007 (Cat. F)
92/100 – Barolo Le Coste-Mosconi Parusso 2007 (Cat. G)
91,5/100 – Barolo Cannubi Moscatel Cascina Bruciata 2007 (Cat. D)
91,5/100 – Barolo Case Nere Enzo Boglietti 2007 (Cat. G)
91,5/100 – Barolo Vigna Gancia Mauro Molino 2007 (Cat. F)
91,5/100 – Barolo Big ‘d Big Podere Rocche dei Manzoni 2007 (Cat. G)
91/100 – Barolo Badarina Bruna Grimaldi 2007 (Cat. E)
91/100 – Barolo Cannubi Gianni Gagliardo 2007 (Cat. G)
91/100 – Barolo San Pietro Tenuta Rocca 2007 (Cat. F)
90/100 – Barolo Acclivi Comm. G.B. Burlotto 2007 (Cat. F)
90/100 – Barolo Fossati Dosio 2007 (Cat. E)
90/100 – Barolo Bricat Manzone 2007 (Cat. F)
90/100 – Barolo Gallinotto Mauro Molino 2007 (Cat. E)
90/100 – Barolo Monserra Raineri 2007 (Cat. D)
89/100 – Barolo Rocche dell’Annunziata Gagliasso 2007 (Cat. F)
89/100 – Barolo Mariondino Parusso 2007 (Cat. F)
88/100 – Barolo Camilla Bruna Grimaldi 2007 (Cat. E)
Annata 2006 e 2005:
94/100 – Barolo Liste Borgogno 2006 (Cat. F)
93,5/100 – Barolo Bricco Pernice Cogno 2006 (Cat. G)
93,5/100 – Barolo Ravera Flavio Roddolo 2006 (Cat. F)
93/100 – Barolo Areoplan Servaj Domenico Clerico 2006 (Cat. G)
93/100 – Barolo Vigna Rionda Oddero 2005 (Cat. F)
91/100 – Barolo Borgogno 2006 (Cat. D)
I prezzi sono indicati per categorie in funzione della variabilità che potete trovare da enoteca ad enoteca:
Categoria A Fino a 14,00
Categoria B Tra Euro 12,00 e 17,00
Categoria C Tra Euro 15,00 e 20,00
Categoria D Tra Euro 18,00 e 25,00
Categoria E Tra Euro 23,00 e 30,00
Categoria F Tra Euro 28,00 e 50,00
Categoria G Tra Euro 45,00 e 70,00
Categoria H Oltre i Euro 70,00
2) LE NOTE DI DEGUSTAZIONE:
Annata 2007:
96,5/100 – Barolo Cascina Francia Conterno Giacomo 2007 (Cat. H)
Altissimo Ceto
Ovviamente non stupisce trovare in questa posizione il Cascina Francia di Roberto Conterno. Quello che stupisce invece di questo vino è la delicatezza della sua proposta aromatica, fresca e garbata, che non sembra assolutamente portarsi dietro il taglio di “annata calda”. Con il passare dei minuti rivela tutta la sua complessità nel massimo della sua espressione. Vorresti dargli centodieci per quanto è buono. Facile direte voi. Ma facile non è vi assicuro, quando vi chiamate Conterno e vi trovate alla guida di un così prestigioso “Domaine“, dove le aspettative sono sempre elevate e non ti si permette di sbagliare. Un carattere da vero combattente che trasmette tutta la sua potenza ed il carattere del famoso terroir di Serralunga d’Alba, nell’eleganza di un signorile abito da sera. Quello delle grandi occasioni. Bocca in piena linea con quanto trasmesso a livello olfattivo, che sciorina ampiezza, forza, calore, tensione e lunghezza in un sorso. Non avrete rimpianti se vorreste stapparlo oggi, ma le emozioni saranno decisamente più grandi tra una decina d’anni. Almeno.
96,5/100 – Barolo Sarmassa di Barolo Roberto Voerzio 2007 (Cat. H)
Altissimo Ceto
In questo millesimo è il Sarmassa a spuntarla sul resto dei compagni di viaggio. A nostro modo di vedere un capolavoro, l’ennesimo prodotto da Roberto Voerzio in pochissime migliaia di esemplari in quanto è commercializzato solo in magnum. Solido, compatto, ma di grande raffinatezza. Un vino che non avremmo timore di mettere sulla scena enologica mondiale come grande esemplare realizzato all’interno dei nostri confini. Inoltre, quelli di Roberto, non hanno sbavature. Grandissimo nella statuaria espressione olfattiva tutta in divenire e che troverà il giusto compromesso tra una decina di anni almeno. Possiede un frutto energico, maturo, con quel tocco di polposità data dall’annata di origine, ma senza perdere in croccantezza. Floreale che dona gran lusso ed un pizzico di speziatura appena accennata. Bocca che ti lascia senza parole, capace di entrare in punta di piedi e sfoderare poi tutta il suo fascino grazie anche ad un tannino di grande fattura. La freschezza e la sapidità fanno da contrappunto ed accompagnano a braccetto l’articolazione per lungo, lunghissimo, tempo. Grazie Roberto.
96,5/100 – Barolo Rocche Vietti 2007 (Cat. G)
Mamma mia che vino! La coppia enologica Luca Currado e Mario Cordero hanno dato ancora prova della loro grande manualità ed esperienza, portando in bottiglia un Nebbiolo da favola dal vigneto Rocche di Castiglione Falletto, dove dimorano viti che hanno più di 45 anni. Luca e Mario hanno concorso inoltre a dargli quel pizzico di personalità che gli ha permesso a questo vino di vincere la volata sugli altri concorrenti e tagliare il traguardo con quegli altri due “mostri” dell’enologia raccontati sopra. Ti lasceresti cullare per molto tempo sotto le note olfattive che vengono suonate in maniera melodica. Non un brano solo, ma più brani visto che il vino è in continua metamorfosi. Partendo da quel frutto maturo e succoso di prugne e more, proseguendo da un delizioso tocco di mentuccia. Palato di grande coerenza. Pulizia, energia, solidità e grande eleganza. Quella che accompagna l’articolazione fino alla fine.
96/100 – Barolo Cannubi San Lorenzo-Ravera Rinaldi 2007 (Cat. F)
Altissimo Ceto
Trovare ai vertici della denominazione il Cannubi S. Lorenzo-Ravera di Beppe Rinaldi non è cosa inusuale. Il grande “Citrico” non è nuovo in queste performances, sia sul piano qualitativo che quello dell’affidabilità. Mettere un suo Barolo in cantina è una garanzia. Quello che si è dimostrato inconsueto invece è quel tocco di imprevedibilità nel frutto dando un’incisività del tutto nuova. Un ventaglio olfattivo che si propone con meno spezie e meno tabacco, ma con una maggiore polposità. Palato che si sviluppa in un senso di profonda coerenza e continuità. Tessuto della struttura che sembra seta, un tannino vivace, mordente ed energico che crea volume ma non disturba. Il finale è quello di un film bello, divertente e che ti fa versare la lacrimuccia.
96/100 – Barolo Rocche dell’Annunziata Torriglione Roberto Voerzio 2007 (Cat. H)
L’ennesimo monumento firmato Roberto Voerzio. Un Torriglione saldo, compatto, di grande espressività, dotato di un ventaglio olfattivo dal grande fascino, ma concreto allo stesso tempo, bisognoso di ossigeno per dare maggiore ampiezza e vitalità. Non ha la potenza del Sarmassa, ma si propone su toni più concreti, più moderati e meno sbarazzini se vogliamo. Tocco ematico che emerge con il passare dei secondi e che trova la giusta sintonia con la vena balsamica. Al palato, dopo quel colpo iniziale dato dalla spinta alcolica, ecco uscire in tutta la sua freschezza e la vitalità data dal tannino che mostra grinta e volume. L’ultimo impeto, prima di lasciare la scena alla grande finezza e l’eleganza dell’articolazione. Indimenticabile.
96/100 – Barolo Lazzarito Vietti 2007 (Cat. G)
Altissimo Ceto
È un vino emozionante, oltre che completo questo Lazzarito 2007. Il ventaglio olfattivo è dinamico, energico, dettagliato in ogni olfazione e ritmato nella complessità. Balsamicità, tabacco dolce, speziatura piccante, fanno da contrappunto ad un frutto pieno e ricco. Tonalità calde senza cedimenti, di grande maturità. Palato che scorre sul filo dell’equilibrio tra tutte le varie componenti. Tannino di grande classe, appoggiato da sapidità e mineralità, lo rendono vivace e appagante. Post-gustativa che meriterebbe l’oscar per gli effetti speciali.
95,5/100 – Barolo Cicala Poderi Aldo Conterno 2007 (Cat. H)
Altissimo Ceto
Cosa aggiungere ai fiumi di inchiostro versati e di elogi dispensati, per quella che è una delle più storiche e prestigiose aziende di Langa. Non solo elogi, ma anche critiche gli sono state rivolte. Crediamo che sia normale pretendere sempre il meglio, in quanto le aspettative sono sempre elevate ad ogni cambio di millesimo e ad ogni esordio sul mercato. Il Cicala in questa versione si rivela un capolavoro di finezza e spessore. Più polposo e più maturo di altre annate, ma sempre con la stessa e consueta freschezza data dalla croccantezza del frutto, dalla florealità sempre viva e dalla vena balsamica. Palato che si allarga e prende volume grazie alla struttura, al peso, al volume dei suoi tannini. Il corpo è tuttavia sinuoso e voluttuoso, cresce in energia e vitalità per via di quell’apporto acido-sapido a supporto. Il finale cresce con il passare dei secondi, lasciando piacevolezza, appagamento ed un pizzico di grafite che invoglia a ritornarci su.
95/100 – Barolo Falletto Az. Agr. Falletto di Bruno Giacosa 2007 (Cat. H)
Ennesima conferma per il Falletto di Bruno Giacosa che si mostra sotto la consueta veste solida, concreta e di grande eleganza. Note di fragolina di bosco, ribes e lampone. Per certi aspetti, il ventaglio olfattivo si avvicina molto ad un grande Chambertin. Qui abbiamo inoltre grande balsamicità e note evolutive di grande finezza, tabacco e cuoio in primis. Ogni minuto che passa, il vino prende forma, volume e ampiezza. Cura del dettaglio e emozionalità su tutti i fronti. Compreso un palato rigido sulle prime, salvo poi sciogliersi e snellirsi con l’ossigenazione. Trama tannica che gioca un ruolo primario, ma che trova il giusto equilibrio con la massa e con la sventagliata di freschezza che ritorna puntuale, prima di dare l’affondo ad una post-gustativa maestosa e da manuale. Quella che porta la firma di Bruno Giacosa.
95/100 – Barolo Sorì Ginestra Conterno-Fantino 2007 (Cat. G)
Altissimo Ceto
Questa volta è ritornato il Sorì Ginestra che tutti conosciamo, capace di sbaragliare la concorrenza casalinga con il Mosconi, che negli ultimi anni aveva preso in mano le redini del comando. Un vino superlativo, capace di raccontare i tratti somatici, imperiosi e caratteriali, di quel grande vigneto di Monforte d’Alba che risponde al nome di Ginestra. In cantina è stato sapientemente lavorato dalle mani di Claudio Conterno e Guido Fantino per modellare un vino e farne un campione esaltante e quasi perfetto. Una versione capace di smorzare i tratti dell’annata calda che comunque si evincono da un frutto polposo, ricco e maturo e da una spinta alcolica che tende a mettersi in evidenza al palato, ma capace anche di accendere il tasto dell’emozionalità grazie ad un profilo olfattivo di grande raffinatezza e dalla grande armonia al palato. E da un ricordo post-gustativo che si fa quasi interminabile.
95/100 – Barolo Ciabot Mentin Ginestra Domenico Clerico 2007 (Cat. G)
Altissimo Ceto
Le uve che provengono dal prestigioso cru della Ginestra sono sempre una sicurezza nelle mani di Domenico Clerico. Il Ciabot 2007 è spettacolare, riflessivo e cupo sulle prime, tende poi a lasciarsi andare con il passare dei secondi e proporre una maggiore verticalità del frutto e un’ampiezza che tocca le varie famiglie aromatiche con armonia e grande suadenza. Palato di grande fascino, avvolgente, tappezza la volta palatale con una trama tannica mordente ed incisiva, senza stancare, struttura e ricchezza sono ben sostenuti dalla grande spinta acido-sapida, mentre l’articolazione è di quelle emozionanti e emozionabili.
95/100 – Barolo Bricco delle Viole G.D. Vajra 2007 (Cat. F)
Altissimo Ceto
Non abbiamo timore nell’affermare che, con la versione 2007, siamo di fronte al migliore Bricco delle Viole di sempre. Un cru che ci ha sempre proposto una versione più ariosa e soffice del frutto del Nebbiolo, questo perché nasce in uno dei vigneti più alti di tutta la denominazione e che nel toccare le punte floreali e speziate, si avvicina di più ad un Barbaresco di Neive che non un Barolo di Barolo. Oltremodo, il fatto poi di essere vinificate sotto la guida “spirituale” della famiglia Vaira, lo impreziosiscono ulteriormente. Quello che abbiamo riscontrato in questo millesimo è una maggiore solidità e un maggiore spessore di tutti gli elementi. A partire da un frutto che recepisce e propone in maniera consapevole le tonalità calde dell’annata, aiutato nella freschezza e nella vitalità da una venatura di eucalipto di grande eleganza. Il palato è ancor più ricco di quanto proposto in passato e trova armonia e volume, attraverso una trama tannica da manuale per finezza e vitalità. Grafite, sapidità e mineralità accompagnano a braccetto l’articolazione, scrivendo un finale degno di un’opera d’arte. Siamo pronti a scommettere nel dire che è iniziata una nuova era per i Vaira’s family.
95/100 – Barolo Cannubi Boschis Luciano Sandrone 2007 (Cat. H)
Altissimo Ceto
E’ stato un assaggio che si è rivelato oltre alle già elevate aspettative, non solo per struttura e sostanza, ma per la personalità e per il carattere che in altre versioni del passato si manifestavano magari in una misura più attenuata quando lo si assaggiava in giovane età. Dicevamo dunque della personalità e del carattere che si traducono in un Cannubi Boschis che spinge molto su un profilo aromatico dalla grande variabilità, partendo da un frutto polposo e croccante arrivando ad un tono speziato dal grande appeal e da non sottovalutare la componente terrosa che tende a farsi spazio con il passare dei minuti. Al palato sfodera una classe sopraffina attraverso una trama fitta e ben ricamata dove viene messo in risalto un tannino capace di mordere ed essere incisivo, salvo poi chiudersi con la medesima eleganza che caratterizza il ricordo post-gustativo. Grande.
95/100 – Barolo Cerequio Roberto Voerzio 2007 (Cat. H)
Mamma mia che bontà questo Cerequio. Si pone giusto dietro di un’incollatura rispetto a quel mostro del Torriglione ed al Sarmassa, ma, signori, qui siamo di fronte all’ennesimo capolavoro firmato Roberto Voerzio. Monumentale al naso, ricco, pieno, senza sbavature, mostra un frutto che è un campione di finezza ed eleganza. Capace di proporsi con sfumature nuove ogni volta che lo si porta al naso, dove c’è equilibrio tra le varie componenti. Palato splendido per contrapposizione. Non ci si stanca mai ad assaggiarlo, assaporarlo, ricordarlo e amarlo. Non c’è una virgola fuori posto, mentre alla parola articolazione mettiamo invece i puntini di sospensione. Nel senso che non finisce mai.
94,5/100 – Barolo Ornato Pio Cesare 2007 (Cat. G)
Altissimo Ceto
Siamo di fronte senza ombra di dubbio, ad una delle più grandi prove dell’Ornato della prestigiosa casa vinicola di Alba. La versione 2007 possiede potenza, forza, incisività e sprigiona energia da tutti i pori. Una complessità minuziosa nei particolari, con al centro un un cestino di frutta rossa matura, di ciliegia, mora e ribes. Speziatura piccante ed un tocco fumé a chiudere. Di grande equilibrio in questo caso il bilanciamento legno-frutto, cosa che in passato si è rivelato più di una volta, uno dei suoi punti più deboli. Dinamicità ed articolazione al palato, dove domina un tannino di grande fattura, ma anche di imponente forza da grande terroir di Serralunga. Il tutto, prima di un finale da applausi.
94/100 – Barolo Mosconi Conterno-Fantino 2007 (Cat. G)
Come dicevamo nel racconto del Sorì Ginestra, il Mosconi si pone su un gradino più in basso nella scala aziendale. Tuttavia parliamo di un grandissimo vino, aristocratico più che autoritario nel bagaglio aromatico ed ineccepibile nell’intercalare nelle sfumature degli aromi. Ci troviamo ritmo, pulizia, linearità e grande eleganza, rinfrescato da tonalità balsamiche rinfrescanti, mentre al palato si propone in maniera più decisa, forte della sua struttura e di un tannino mordente e graffiante. Vitalità che si ritrova poi anche nella freschezza che lascia posto ad un allungo dal grande fascino.
94/100 – Barolo Brunate-Le Coste Rinaldi 2007 (Cat. F)
Non si sa come mai, ma sembra quasi che i grandi Barolo di Beppe Rinaldi acquisiscano con il tempo un qualcosa in più. Ogni millesimo è sempre una nuova esperienza, pur essendo radicati nella consueta e tradizionale personalità dei suoi vini. La figlia Marta è quanto di più prezioso possa chiedere un padre titolare di una delle aziende più storiche. Portatrice di un pizzico di innovazione, gioventù e intraprendenza, senza modificare di una virgola quello che è lo stile, ereditato dai suoi avi. In Langa non esistono solo i segreti delle ricette dei grandi Barolo Chinati, ma anche quelli che riguardano gli “ingredienti” che compongono la base dei vini di “Citrico”. Un Brunate-Le Coste che appunto mostra incisività e grande autorevolezza, ma anche un carattere del frutto un po’ sbarazzino. Bocca sulla perfetta linea di quanto recepito al naso. Trama tannica che sembra ricamata ed un finale da applausi.
94/100 – Barolo Brunate Roberto Voerzio 2007 (Cat. H)
Appare più incisivo di altre versioni del passato. Solitamente il suo modo di adagiarsi e di mostrarsi più disteso, in questa versione viene rinvigorita da un frutto pieno, ricco e più dinamico, capace di apparire caldo nelle tonalità, ma anche puntiglioso e rinfrescante, grazie ad una vena balsamica fine ed elegante. Bocca in perfetta coerenza, voluttuosa e avvolgente come tutti i vini di Roberto, prima di sfoderare il colpo finale, con un’articolazione senza fine.
93,5/100 – Barolo Vecchie Vigne Monvigliero e Pisapola Edoardo Sobrino 2007 (Cat. F)
Altissimo Ceto
Vino che è stato capace di fare un salto in avanti rispetto alla versione 2006. Siamo nel comune di Verduno e abbiamo un vino possente, verace, completo che porta con se molta personalità delle vecchie vigne di questi due cru, ma anche quella che è capace di trasmettere questo bravo vigneron. Coinvolgente a livello aromatico con un ragguardevole equilibrio tra le varie sfumature, mentre al palato denota una sapiente estrazione ben supportata da un quadro acido sapido di livello e dal tannino fitto e voluminoso.
93,5/100 – Barolo 1948 Josetta Saffirio 2007 (Cat. G)
Altissimo Ceto
(etichetta non disponibile)
Pochissime bottiglie prodotte per questo top wine prodotto da questa prestigiosa azienda di Monforte d’Alba. 1948 sta ad indicare il punto di partenza della storia della famiglia, quando il fondatore Ernesto Saffirio piantò un ettaro di nebbiolo in località Castelletto. Artefici del successo furono poi Josetta, la figlia di Ernesto, ed il marito Roberto Vezza. Oggi al comando abbiamo invece i figli Alessio e Sara. Conduzione familiare dunque, a capo di di una produzione di altissimo livello e che trova l’apice oggi con questo Barolo dal grande carattere, dinamico, di grande complessità e con tanta voglia di vivere davanti a se. Appare gratificante anche al palato, dove sfodera una stoffa notevole, ben supportata dalla freschezza e da un allungo disteso e raffinato.
93,5/100 – Barolo Cerretta Luigi Baudana 2007 (Cat. F)
Ormai saldamente in mano alla famiglia Vaira, i Barolo di questa prestigiosa azienda sembrano averne acquisito le doti di finezza e leggiadria tipiche di questa prestigiosa cantina di Barolo. Anche quando a parlare è un vigneto di Serralunga. Garanzia totale di affidabilità su tutta la linea, con un giusto grado di maturità del frutto, deciso, incisivo e preciso nel dettaglio. Rovere ben dosato anche al palato, dove abbiamo quello sviluppo spontaneo, solare e sicuro che si faceva accenno prima. Chiusura che non svaluta il resto e mostra la stessa condizione di affidabilità.
93,5/100 – Barolo Brunate Oddero 2007 (Cat. F)
Altissimo Ceto
Era da qualche anno che non si assisteva ad una standing-ovation così significativa per un Barolo degli Oddero. Motivo in più, se ha strapparla è il Brunate. Vini che hanno sempre convinto, in molti casi hanno passato agilmente la soglia dell’eccellenza, ma in questo caso c’è una zampata da manuale che gli ha dato quel qualcosa in più sul piano della personalità. Magari gli si può criticare un taglio più evoluto del frutto, specie se paragonato al Villero, ma in quanto a sostanza e accenni balsamici non gli è di certo secondo. Bocca che dovrà trovare una migliore distensione con il tempo, mentre il carattere mentolato lo ritroviamo sul finale con la stessa incisività. Bello, bello, bello.
93,5/100 – Barolo Bussia Parusso 2007 (Cat. G)
Bussia è uno dei più prestigiosi cru di Monforte d’Alba e l’autore di questo vino si chiama Marco Parusso, un produttore giovane e di grande esperienza, il quale è stato capace di dare una svolta con il passato, perché alla ricerca di vini che siano più veri ma anche gradevoli nell’immediato. Il 2007 è l’ennesima prova di maturità, capace di trasmettere balsamicità, florealità e quel tocco di grafite attraverso un profilo aromatico di tutto rispetto. La bocca è coerente con quanto dicevamo, dove troviamo un quadro tannico più affusolato che in passato e anche la freschezza lascia sul finale una scia sapida e minerale.
93,5/100 – Barolo Vigna Cappella S. Stefano Podere Rocche dei Manzoni 2007 (Cat. G)
Altissimo Ceto
Azienda nata nel 1974 dalla volontà di Valentino Migliorini, oggi è condotta egregiamente dal figlio Rodolfo che fa capo a 50 ettari vitati all’interno del comune di Monforte d’Alba, tutti di proprietà. Il vino nasce dalle prestigiose uve provenienti dal cru Santo Stefano di Perno tra i più importanti a Monforte. Terreni ricchi di marne grigie e arenarie che danno vita a vini di importante struttura e grande longevità. L’azienda ne possiede 6 ettari tutti intorno ad una cappella di origine romanica, intitolata appunto a S. Stefano martire. Anche nella versione 2007 riesce a primeggiare sugli atri cru aziendali, grazie al suo modo di essere potente ed estremamente elegante e di un bel equilibrio tra frutto e legno. Con l’ossigenazione si fanno vive le suadenti note balsamiche che regalano ampiezza e piacevolezza. Bocca imperiosa, con una trama tannica decisa e dal tessuto molto stretto. Anche la freschezza tende a rendere in tensione una spinta alcolica che si fa notare, originaria dell’annata.
93,5/100 – Barolo La Serra Roberto Voerzio 2007 (Cat. H)
Il Barolo La Serra chiude la volata dei prestigiosi cru targati 2007 di Roberto Voerzio. Ma la sua grandezza è indiscutibile, eleganza che si sposa a potenza con il plus di proporre tutta la personalità dei vini di Voerzio. Aromi speziati come curcuma, cardamomo, cumino e chiodi di garofano, sono solo alcune delle sfumature che lo rendono unico e che trovano la giusta integrazione con un frutto dinamico e avvolgente. È una delizia anche al palato, dove si distende con leggiadria e grande classe. Senza una virgola fuori posto.
93/100 – Barolo Cannubi Comm. G.B. Burlotto 2007 (Cat. F)
C’è un percorso di crescita esponenziale nei vini di questa prestigiosa e storica azienda, i quali sembrano rivivere una florida gioventù. Lo si nota nell’approccio e nello stile, guadagnando in definizione e articolazione con il passare degli anni, mentre il frutto si è impreziosito ricamando al suo intorno una cornice floreale speziata di sicuro valore. Energico e vitale questo Cannubi, almeno al naso, mentre al palato si mostra un po’ più serrato e bisognoso di tempo per schiudersi con più facilità. Da attendere.
93/100 – Barolo Vecchie Vigne Corino 2007 (Cat. G)
Altissimo Ceto
Bellissima espressione del Vecchie Vigne di Giuliano Corino che nella versione 2007 si propone tra le migliori in assoluto. Naso di grande complessità, con tonalità di piccola frutta rossa matura e polposa, more di rovo, prugne disidratate, viola passita, note speziate dolci di cannella e vaniglia. Carnosità ed incisività al palato, grazie ad un tannino energico e ben fuso con il resto della struttura. Grande freschezza e grande articolazione.
93/100 – Barolo Pajana Domenico Clerico 2007 (Cat. G)
Ottenuto da una parcella situata all’interno del cru della Ginestra, il Pajana ha sempre dimostrato, nel tempo, di possedere caratteristiche profondamente diverse se paragonato al Ciabot Mentin. Il taglio aromatico vira più sul floreale e lo speziato, facendosi apprezzare fin da subito rispetto al fratello. Nel finale chiude con le consuete note di frutta secca e buccia di mandarino, mentre al palato è meno energico ma più setoso. In questa annata, il Pajana diverte per il suo essere poliedrico e cambiare continuamente. Solo in fase di articolazione tende a chiudere prima.
93/100 – Barolo Cerretta Ettore Germano 2007 (Cat. G)
Si posiziona sullo stesso livello dello scorso anno il Cerretta di Sergio Germano. Possiede la medesima classe e maestria di esecuzione offerta com la versione 2006, ma dalla sua quest’anno offre un taglio del frutto con un grado evolutivo meno pronunciato, cosa abbastanza singolare per l’annata. Anche al palato mostra grande tenacia ed un quadro tannico bisognoso di essere domato dal tempo. Bella e di soddisfacente personalità la chiusura.
93/100 – Barolo Persiera Josetta Saffirio 2007 (Cat. F)
Piccolo passo in avanti per il Persiera di Sara e Alessio Vezza rispetto alla 2006. Frutto di estrema godibilità, caldo, sinuoso e di grande eleganza. Più espansivo di altre prove del passato, mentre al palato si propone con sostanza e carattere. Poteva guadagnare di più se non fosse stata per una chiusura un po’ rugosa del tannino. Molto buona comunque l’articolazione sul finale.
93/100 – Barolo Brunate Vietti 2007 (Cat. G)
Un Brunate che si mostra sempre in forma e che rappresenta al meglio lo stile di cantina ed in particolare del duo Currado-Cordero. Il calice è espressione della leggiadria e della grandezza del prestigioso cru, capace di farsi apprezzare fin dalle prime battute con la dolcezza del frutto ma anche la vericalità delle sensazioni balsamiche e speziate che si ripercorrono poi anche al palato. Bocca piena e carnosa, una trama tannica ben ricamata ad un corpo sinuoso ben equilibrato tra la spinta alcolica e quella della freschezza. Finale lungo e di grande eleganza.
92,5/100 – Barolo Vigna Giachini Corino 2007 (Cat. F)
Siamo nella mitica frazione dell’Annunziata e da tempo, le uve che provengono dalla vigna Giachini, si producono grandi vini. Quello di Giuliano Corino è sicuramente tra i più espressivi. Un profilo olfattivo “vivo”, in continua evoluzione, note di frutta sotto spirito, violetta passita, accenni di cacao amaro, lievi sbuffi balsamici e speziatura dolce. Palato profondo e di buona articolazione, nobile nell’espressione del frutto e del tannino, bilanciamento dato dalla verticalità della spalla acido-sapida. Congedo di grande lunghezza e dalle ottime prospettive.
92,5/100 – Barolo Fossati Enzo Boglietti 2007 (Cat. F)
Prova molto convincente del Fossati dei fratelli Boglietti. Un Barolo che ha migliorato molto il suo equilibrio con il legno e mostra un ventaglio più posato, ma molto più incisivo nel dettaglio. Si lascia apprezzare su tutta la linea, anche al palato dove mostra rigore e suadenza nello stesso tempo. Tannino minuto e maturo, mentre la freschezza lo rende vivace e lascia spazio ad una bella articolazione sul finale.
92,5/100 – Barolo Rocchettevino Eraldo Viberti 2007 (Cat. E)
Vino complesso ma di estrema piacevolezza è questa versione 2007 del Rocchettevino di Eraldo Viberti. Cru importante posizionato a La Morra e con una grande storia alle spalle, anche se non sono molti i vini prodotti da questo vigneto. Già nel 1477 se ne faceva menzione, il suolo di origine argilloso-calcareo produce un vino di stoffa che punta molto sulla finezza degli aromi. Nel bicchiere troviamo un frutto caloroso e generoso nelle sfumature, di buona maturità al palato, con buona sinergia tra il corpo, la freschezza ed i tannini. Chiusura elegante.
92,5/100 – Barolo Prapò Ettore Germano 2007 (Cat. G)
Altissimo Ceto
È tuttavia il Prapò quello che ha segnato il salto più deciso in casa Germano. Molto più solido e robusto rispetto all’annata precedente e con un profilo olfattivo più dettagliato e minuzioso. Palato con un tannino più docile e mansueto del Cerretta e con una freschezza che domina la scena. Menzione speciale per il salto di qualità.
92,5/100 – Barolo Baudana Luigi Baudana 2007 (Cat. F)
Altissimo Ceto
Spinti da una nuova vitalità data dalla nuova generazione dei Vajra, il Baudana 2007 si conferma un grandissimo vino. Al naso troviamo un ventaglio di sfumature molto fresche nonostante il timbro caldo dell’annata, di grande finezza. Si va dalla prugna polposa al mirtillo maturo, dalle note di violetta all’accenno di goudron, da note ferrose a quelle speziate piccanti come i chiodi di garofano. Bocca di grande freschezza, un tannino un po’ nervoso sulle prime, fa da contrappunto ad una struttura di buona articolazione e ben sorretta da una spalla acido-sapido di grande rilievo. Finale da ricordare a lungo.
92,5/100 – Barolo Vigna Conca Mauro Molino 2007 (Cat. G)
Siamo all’interno della frazione Annunziata del comune di La Morra e quello prodotto da Mauro Molino è un’espressione di Barolo in continua crescita qualitativa. Sempre intenso e voluttuoso con quell’attacco floreale molto deciso di viola macerata e con quella vena balsamica fresca ed elegante. Palato che appare un po’ contratto sulle prime ma che con il passare dei minuti prende vigore e appeal per chiudere in bellezza con la chiusura. Lunga e invitante a ritornarci.
92,5/100 – Barolo Villero Oddero 2007 (Cat. F)
Grandissimo cru di Castiglione Falletto che offre sempre vini solidi, compatti e di grande personalità. Quello di Oddero è da considerarsi uno stile classico nell’approccio. La maturazione viene fatta in botti grandi ed i loro vini hanno sempre bisogno di qualche anno per trovare la perfetta amalgama delle parti. Molto piacevole al naso, mentre più contratto è il palato. Setoso nella sua distensione, il tannino è un po’ restio a concedersi. Molto più slegata è l’articolazione sul finale.
92,5/100 – Barolo Vigna d’la Roul Podere Rocche dei Manzoni 2007 (Cat. G)
Staccato di un’incollatura dal fratellino aziendale raccontato in precedenza, il Vigna d’la Roul di Rodolfo Migliorini primeggia comunque in maniera decisa e autoritaria ben oltre la soglia dei 90 punti. Il cru si estende a pieno sud a ridosso del corpo aziendale in località Manzoni Soprani. In dialetto significa Vigna della rovere e poggia su un terreno argilloso-calcareo. Possiede un profilo aromatico meno deciso e più suadente nel frutto se paragonato al Cappella S. Stefano. Gioca su delle note speziati più piccanti, mentre al palato possiede nerbo, bella struttura, dove viene messo in evidenza maggiormente la freschezza. Un po’ chiuso rispetto agli altri due, secondo noi necessita di tempo e pazienza. Ne guadagnerà in articolazione.
92,5/100 – Barolo Ravera Principiano Ferdinando 2007 (Cat. G)
Altissimo Ceto
Sono solo 2.000 gli esemplari prodotti da questo prestigioso cru di Monforte d’Alba, che si posiziona accanto al vigneto Le Coste e proprio sopra a Pian Romualdo. Ferdinando possiede una piccolissima parcella con vigne di cinquant’anni d’età di media. Bassa produzione, vendemmie tardive e fermentazioni spontanee contribuiscono inoltre a dare maggiore personalità, alla quale si aggiunge quel tocco di “riconoscibilità” nei suoi vini, data da quella nota di “cavolo bollito” che nella maggior parte dei vini può essere considerato un difetto, ma che in questo caso assume i caratteri di distinzione e raffinatezza. Al primo impatto vi sembrerà austero e possente, tuttavia con il passare dei minuti vedrete come il vino tende ad assuefarsi e farsi più docile, pur mantenendo una posizione importante nel profilo aromatico, prestigiosa ed elegante. Note di mirtilli maturi e more appena raccolte, humus, violetta, tabacco dolce e scatola di sigari. Al palato sforna una stoffa di bella fattura, fatta di tannini minuti e decisi. Corpo saldo e grande freschezza, così come l’allungo che oltre al gradevole ritorno del frutto, lascia una scia che ricorda la grafite. Un vino che consolida, se mai ce ne fosse stato bisogno, il nome di Ferdinando Principiano nell’olimpo dei grandi produttori langaroli.
92/100 – Barolo Bricco Ambrogio Bruna Grimaldi 2007 (Cat. E)
Tra le più belle versioni del Bricco Ambrogio prodotte da questa cantina di Serralunga d’Alba. Il vino è ottenuto dal prestigioso cru sito nel comune di Roddi da piante che hanno raggiunto i 40 di età. Dalla complessità molto minuta, ma di bella eleganza, tende a guadagnare versatilità ed apprezzamento con il passare dei minuti. Toni caldi e cioccolatosi con ventata di spezie piccanti e tabacco biondo. Palato vibrante, trama tannica fitta e decisa e articolazione sul finale, estremamente coerente con quanto gradito al naso.
92/100 – Barolo Vigna del Gris Conterno-Fantino 2007 (Cat. G)
Il Vigna del Gris è ottenuto dalle uve provenienti da una piccola parcella all’interno del cru della Ginestra e la prova è quella di sempre. Seppur relegato nella terza posizione nella scala dei top wine aziendali, il Gris ha il vantaggio di donare piacevolezza nell’immediato, oltre a quella di sfoggiare eleganza e prestanza che lo porteranno lontano in futuro. Naso poliedrico, varietale e avvolgente. Bocca suadente, composta e di grande freschezza. A testimonianza di un ventaglio qualitativo aziendale sempre al top.
92/100 – Barolo Arborina Corino 2007 (Cat. F)
Vigna Arborina non ha bisogno di presentazioni e quella prodotta da Giuliano Corino è sempre stata un’ottima espressione. Inoltre, possiamo constatare come negli ultimi anni sia un vino che abbia preso maggiore carattere ed una personalità già nell’immediato. Certe caricaturalità del legno del passato hanno fatto posto ad una maggiore espressività del frutto e hanno messo nella condizione di mettere in maggiore evidenza quelle sfumature di rosa appassita gradevoli ed invitanti. Anche al palato mostra maggiore consapevolezza ed una sostanza che prende vigore e vitalità attraverso le incursioni fresche e tanniche di bella eleganza. Chiusura del tannino molto fine e allungo in forma smagliante.
92/100 – Barolo Ravera Cogno 2007 (Cat. E)
Da non confondere con il cru di Monforte, il Ravera di Elvio Cogno è fatto con le uve che provengono dal vigneto sito nel comune di Novello al confine con Barolo. Azienda storica, ma in continua crescita qualitativa. Quella targata 2007 è una bellissima espressione nebbiolesca dal rubino limpido e vivace nelle rifrazioni del colore. Il profilo olfattivo evidenzia un carattere del frutto molto fresco e croccante nell’approccio e con un ampio ventaglio che porta solarità e grande piacevolezza. Palato tenace e reso ben saldo dal tannino e rinvigorito da una freschezza appuntita ma mai aggressiva. Finale tutto all’insegna della finezza.
92/100 – Barolo Arione Enzo Boglietti 2007 (Cat. G)
Veste rubino/granata luminosa e viva cha racchiude un ventaglio aromatico che si apre con note polpose di more e mirtilli, gelatina di frutta ed un tocco di tabacco. Abbastanza equilibrato al palato, dove la trama tannica non trova la giusta fusione con il resto della struttura. Bene invece il finale, segno di un vino che ha bisogno ancora di tempo.
92/100 – Barolo Via Nuova E. Pira-Chiara Boschis 2007 (Cat. E)
Un solo vino ci è stato inviato da Chiara Boschis. Il suo Via Nuova è ottenuto dalle uve di Nebbiolo provenienti dal cru Terlo di Barolo, di grande ricchezza estrattiva preannuncia una carica olfattiva matura e polposa, appena accennata nella speziatura. Calore e generosità più al naso che al palato, dove quest’ultimo risulta essere un po’ più crudo. Necessita di tempo per trovare la giusta amalgama tra spessore e trama tannica. Bellissima (come sempre) la chiusura tutta all’insegna della finezza.
92/100 – Barolo Torriglione Gagliasso 2007 (Cat. F)
Di ben altra caratura sembra risultare il Torriglione rispetto al Rocche dell’Annunziata in questa annata. Dal colore granato, il naso sciorina una complessità dove esce, dopo qualche minuto, quel tocco mentolato che dona vitalità ed energia allo sviluppo. Bocca decisamente più dinamica e piacevole dei suoi fratelli d’annata.
92/100 – Barolo Parej Icardi 2007 (Cat. G)
Altissimo Ceto
La versione 2007 è sicuramente la più bella del Parej, mai prodotta da Claudio Icardi. Molto più slanciato del passato e con un profilo aromatico che ha preso sostanza, vigore ed autorevolezza. Un ventaglio che si apre con note di confettura di fragole e ribes per poi farsi più polpose e succose con sfumature di ciliegia e prugna secca. Con l’ossigenazione si apre su suadenti note speziate dolci e di tabacco biondo. Anche all’assaggio il vino si propone polposo, pieno e di bellissimo appeal. Trama tannica solida e decisa, prima di dare sfogo sul finale ad una bella articolazione che invita nuovamente a farsi apprezzare.
92/100 – Barolo Le Gramolere Manzone 2007 (Cat. F)
Il vigneto Gramolere si trova a Monforte d’Alba e da sempre da i vini di punta di questa azienda, da dove si ricava anche una versione che diviene Riserva. Colore tra il rubino ed il granato, guadagna in complessità e carattere balsamico rispetto al Bricat descritto poi. Al palato mostra dolcezza sulle prime, salvo poi diventare più piccante e pungente nel retrogusto speziato. Tannino più sottile e minuto, chiude in maniera soave e leggiadra.
92/100 – Barolo Le Coste-Mosconi Parusso 2007 (Cat. G)
Unione storica di due cru per questo top wine di Marco Parusso, il quale quest’anno, tuttavia, si pone alle spalle del più possente Bussia. Comunque questo vino ha sempre conservato negli anni un’anima più docile e mansueta, rispetto alla compattezza e l’austerità del Bussia. Segno tangibile di quanto detto lo riscontriamo soprattutto al palato, dove mette in evidenza un tannino più aggraziato e vellutato del precedente e con una freschezza decisamente meno appuntita. Già godibile da oggi.
91,5/100 – Barolo Cannubi Moscatel Cascina Bruciata 2007 (Cat. D)
Enzo Baravalle ci ha proposto una bella prova del Cannubi Muscatel. Un Barolo che piace sicuramente agli amanti dello stile un po’ “rustico” e tendente a mettere in risalto gli spigoli. Note di ciliegia matura, con una bella espressione floreale e varietà speziata che raccontano di cannella, chiodi di garofano e pepe in grani. Saldo e deciso al palato proprio per le caratteristiche raccontate in precedenza mettendo in bella evidenza la trama tannica e la chiusura acido sapida, con un bel ritorno di grafite.
91,5/100 – Barolo Case Nere Enzo Boglietti 2007 (Cat. G)
I Boglietti hanno sempre reso onore ad uno dei massimi cru di La Morra. Compresa questa versione 2007 che, anche se rimane meno autorevole di altre del passato, conversa in maniera loquace attraverso un profilo olfattivo di tutto rispetto. Diretto, maturo con una lieve nota vegetale nel frutto e tanto bagaglio speziato sul finale. Bocca composta e tenace, frenata un po’ dal tannino che ha bisogno di trovare ancora la giusta complicità.
91,5/100 – Barolo Vigna Gancia Mauro Molino 2007 (Cat. F)
Il vigneto si trova nella parte sottostante alla frazione Annunziata e prende il nome dal generale che ha abitato la cascina che si trova in cima alla collina. Quella di Mauro Molino è la massima espressione qualitativa di questo cru. Nella versione 2007 troviamo buona polpa, di bella complessità, anche se un po’ sfumato nel dettaglio. La bocca gli rende giustizia e migliorerà nel prossimo futuro, soprattutto nell’equilibrio tra il corpo ed il tannino, dove quest’ultimo tende ad occupare un po’ troppo la scena in questo momento.
91,5/100 – Barolo Big ‘d Big Podere Rocche dei Manzoni 2007 (Cat. G)
Il Big ‘d Big chiude la volata dei cru aziendali per una questione di sfumature più attenuate, in un corpo comunque di grande autorità. Le uve provengono dal cru dei Mosconi su terreni calcarei-sabbiosi. Il vino enfatizza un profilo aromatico dominato in questo momento dalla dolcezza del frutto, caldo nello spirito, ma suadente nell’articolazione. Note di lamponi e fragoline di bosco prima di dare spazio a sentori di violetta appassita e sfumature di cannella. Grande equilibrio al palato, tra i cru aziendali, ora è quello che risulta più piacevole se vi trovaste di nell’occasione di stapparlo nell’immediato. Di grande freschezza e dotato di un tannino deciso ma estremamente vellutato.
91/100 – Barolo Badarina Bruna Grimaldi 2007 (Cat. E)
Il Badarina è un cru di Serralunga d’Alba. Con la versione 2007 abbiamo assistito alla messa in bottiglia di una delle più belle espressioni di questo cru da parte di Bruna Grimaldi e del marito Franco Fiorino. Colore luminoso e sgargiante. Frutto che sgorga sentori di marasca carnosa e succosa, floreale di violetta e finale impreziosito da un taglio speziato, forse un po’ troppo presente, ma mai invadente. Bocca piena, suadente e docile. Trama tannica decisa e ferrosa nella proposta ed un finale che ritorna sul richiamo di frutti rossi.
91/100 – Barolo Cannubi Gianni Gagliardo 2007 (Cat. G)
Salto in avanti convincente ed efficace per la versione 2007 del Cannubi di Gianni Gagliardo. Maggiore complessità e migliore cura del dettaglio nella nitidezza degli aromi. Bocca agile, dinamica, un po’ penalizzata in questo momento da una nota boisé sul finale. Migliorato anche nell’allungo post-gustativo.
91/100 – Barolo San Pietro Tenuta Rocca 2007 (Cat. F)
Ottenuto dalle uve provenienti dai vigneti Bussia e San Pietro, la versione 2007 si colloca sullo stesso punteggio di quella precedente. Anche se, rispetto alla 2006, abbiamo maggiore compostezza, ma meno incisività. Varietale ben distribuito tra frutto e legno, mentre al palato si offre con un pizzico di opulenza ed un tannino austero e un po’ asciutto in chiusura. Buona la lunghezza.
90/100 – Barolo Acclivi Comm. G.B. Burlotto 2007 (Cat. F)
A dire il vero, l’Acclivi non è un vero e proprio cru, in quanto si tratta di un assemblaggio di vigneti diversi del comune di Verduno, sempre di proprietà dell’azienda. L’abbiamo voluto tuttavia inserire in questo contesto, per una ragione meritocratica che trova risultato nel carattere deciso e intraprendente del vino proposto. Richiama le sensazioni tabaccose e un po’ vegetali del Barolo di Verduno, associato ad una beva delicata, non opulenta,decisa nella sua sottigliezza. Buona la lunghezza.
90/100 – Barolo Fossati Dosio 2007 (Cat. E)
Esordio in guida per l’azienda di Gianpiero Morbello e che vede Marco Dotta, enologo che si è fatto le ossa alla Martinenga del Marchese Alberto di Gresy, al ponte di comando della cantina. Quindi c’è da scommettere sulla crescita di questa cantina ed i margini di miglioramento sono ampi, margini che appoggiano le basi su una piattaforma di grande valore, come questo Fossati proposto nella versione 2007. Naso ammaliante e con una proposta aromatica di grande equilibrio tra frutto e legno. Solo una vena vegetale del frutto ne impedisce una maggiore ampiezza. La stessa che troviamo al palato sotto forma di un tannino che appare crudo e mordente e che difficilmente troverà maggiore armonia in futuro. Il resto della massa comunque c’è e non gli impedisce di raggiungere meritatamente la soglia dei 90 punti. Buona l’articolazione.
90/100 – Barolo Bricat Manzone 2007 (Cat. F)
Vino composto, immediato, vivace, sia nella proposta aromatica che in quella gustativa. Non offre scintille come gli altri cru aziendali dello stesso millesimo, ma rimane un chiaro esempio di concretezza. E affidabilità.
90/100 – Barolo Gallinotto Mauro Molino 2007 (Cat. E)
L’ultimo nato tra i cru proposti da Mauro Molino. Il Gallinotto è un significativo e convincente esempio di Barolo di La Morra. Delicato, floreale e con un carattere più immediato nella sua godibilità. Bocca altrettanto delicata, saporita ed un bel carattere sapido in chiusura.
90/100 – Barolo Monserra Raineri 2007 (Cat. D)
Esordio molto positivo per il cru Monserra di questa giovane azienda che ha trovato il suo alloggio domiciliare, presso la vecchia cantina di Domenico Clerico. Il 90 è dato sulla fiducia della prospettiva ma anche sulla concretezza della prova messa in atto. Bagaglio aromatico intenso e deciso, con la sua discreta complessità. Cura anche al palato, dove offre una trama tannica levigata e salda.
89/100 – Barolo Rocche dell’Annunziata Gagliasso 2007 (Cat. F)
Decisamente lontano dalla bellissima prova offerta dalla versione precedente. Abbiamo notato un filo di stanchezza nella proposta aromatica di questo 2007, con un grado di evoluzione più pronunciato. Molto meglio al palato, dove recupera maggiore energia, anche grazie ad un tannino saldo e deciso.
89/100 – Barolo Mariondino Parusso 2007 (Cat. F)
Ci siamo trovati un po’ spiazzati davanti alla prova 2007 del Mariondino di Parusso. Colore, concentrazione ed un taglio aromatico “lucido” e un po’ smaltato, diametralmente lontano dagli altri cru proposti da Marco. L’insieme è piacevole intendiamoci, tuttavia non riconosciamo quello stile più saggio e cauto a cui eravamo abituati a partire dai suoi 2004. Beva in linea con quanto proposto al naso.
88/100 – Barolo Camilla Bruna Grimaldi 2007 (Cat. E)
Ottenuto dalle vigne più giovani del cru situato a Grinzane Cavour, il Camilla di Bruna Grimaldi è una espressione semplice, diretta e schietta della denominazione. Note croccanti di frutta a polpa rossa, dolce e succosa, floreale di violetta e accenno molto variegato alle note speziate. Bocca lineare e pulita, trama tannica abbastanza grossolana ma non disturbante, mentre la chiusura tende a finire abbastanza presto.
Annata 2006 e 2005:
94/100 – Barolo Liste Borgogno 2006 (Cat. F)
Altissimo Ceto
Annata decisamente diversa la 2006 e le differenze sostanziali con quella raccontata ampiamente sopra, si notano soprattutto in un Barolo dallo stile tradizionalista come il Liste di Borgogno. Naso più affusolato e dalla stratificazione aromatica ben definita, esalta molto il lato più verde del frutto, quello che racconta di note di mentuccia, felce e di eucalipto. Stessa distensione che troviamo al naso, dove la struttura di questo vino, viene rinvigorita dalla spinta acido-sapida e da una trama tannica che avrà bisogno di molti altri anni per trovare il giusto equilibrio, prima di un finale da tappeto rosso.
93,5/100 – Barolo Bricco Pernice Cogno 2006 (Cat. G)
Il Bricco Pernice è la sommità del cru Ravera di Novello. Ottenuto solo nelle grandissime annate, possiamo definirlo tranquillamente il vino più prestigioso di casa Cogno. Una giostra di sensazioni che inizia con un frutto polposo e croccante, dalla grande finezza aromatica, per poi passare alla rosa appassita e alla violetta di campo, frutta secca e scorza d’arancia. Bocca salda e potente, dalla spinta alcolica ben presente e che non ha ancora trovato armonia con quella acido-sapida. Trama tannica ben presente, di stoffa e con un finale che tende ad asciugarsi. Articolazione che avrà bisogno di tempo per trovare maggiore distensione.
93,5/100 – Barolo Ravera Flavio Roddolo 2006 (Cat. F)
Altissimo Ceto
Cru di Monforte d’Alba che prende il nome della famiglia che lo ha posseduto in passato. In questo vigneto ci sono anche i filari che sono in possesso di quel bravissimo vignaiolo che prende il nome di Flavio Roddolo. Persona molto taciturna che preferisce parlare con le gestualità delle sue opere che non con le parole. Un vino di grande profondità aromatica, complesso, ricco e di grande eleganza. Esprime un’eleganza tutta sua attraverso un carattere mentolato e speziato dal grande appeal. Bocca coerente con quanto registrato al naso per personalità e articolazione, dotato di un tessuto tannico raffinato ed energico che sfodera tutta la sua classe sul finale. Lungo e indimenticabile. E con l’ennesimo applauso inneggiato a Flavio Roddolo.
93/100 – Barolo Areoplan Servaj Domenico Clerico 2006 (Cat. G)
Altissimo Ceto
Debutto in casa Clerico per il nuovo vino di Domenico Clerico, provenienti da uve di una vigna in affitto situata nel comune di Serralunga d’Alba. Prende il nome dal soprannome che suo papà gli dava da piccolo, ovvero Aeroplano selvatico. Il risultato è un vino che rispecchia il carattere caparbio di Domenico in tutto e per tutto. Difficile apprezzarlo sulle prime, gli va concesso qualche minuto prima di poter dialogare e interagire con lui. Ventaglio olfattivo dal piglio deciso e caratteriale, sfumature che ricordano la marasca, il mirtillo e la prugna, un floreale di viola e note di grande freschezza come sottobosco, eucalipto e felce. In bocca è profondamente coerente con quanto espresso all’olfatto, dinamico ma tortuoso, esprime energia e vitalità attraverso un tannino dalla grande fattura e da una freschezza che lo rendono ancor più intrigante. Finale emozionante.
93/100 – Barolo Vigna Rionda Oddero 2005 (Cat. F)
Grandissima espressione tradizionale e territoriale, per questo Rionda targato 2005 della famiglia Oddero. Al naso impressiona più per l’intraprendenza e l’espressività che non per la complessità. Per quella bisognerà attendere ancora, prima di trovare quella distensione che ci si auspica da un vino del genere. Bocca un po’ contratta sulle prime, tuttavia con il passare dei minuti trova maggiore piglio grazie ad una struttura imponente e sfodera una trama tannica di tutto rispetto e un’articolazione che svolge il suo compitino in maniera egregia. In attesa di trovare maggiore armonia in futuro.
91/100 – Barolo Borgogno 2006 (Cat. D)
Veste dal color rubino-granato, vivace e luminoso nelle rifrazioni. Naso dettagliato e sfumature messe perfettamente a fuoco, frutto incisivo e croccante, floreale fresco, sfumature balsamiche e speziatura piccante. Bocca profondamente coerente per espressività e tensione, grazie all’asse del tannino e dall’acidità che timbrano il cartellino, ma non disturbano. Buona l’articolazione finale.
Articolo redatto da:
Ivano Antonini alias EnoCentrico
Curatore della Guida dei Vini on-line di Altissimo Ceto e Referente regionale per il Piemonte.
Sommelier Professionista, Degustatore Ufficiale e Relatore ai corsi A.I.S.
Sommelier operante presso il Ristorante Relais & Chateaux “Il Sole di Ranco”.
Miglior Sommelier Professionista d’Italia AIS 2008, Miglior Sommelier della Lombardia 2001 e Sommelier dell’anno per la Guida de L’espresso 2006.
Si Ringrazia i componenti del panel di degustazione del portale Viaggiatore Gourmet-Altissimo Ceto per aver preso parte alle sessioni di assaggio. Un particolare ringraziamento anche a Stefania Orioli, Hans Dieler, Chiara Giovoni, Elena Poli e Andrea Pellegrini.
Di seguito, potete trovare gli altri post inerenti la nostra Guida dei Vini on-line:
EDIZIONE 2012:
PIEMONTE
VENETO
EDIZIONE 2010/2011:
PIEMONTE
-I Langhe Nebbiolo ed i Nebbiolo d’Alba
LOMBARDIA
TRENTINO ALTO-ADIGE
-Le “bollicine” metodo classico
-I Vini Bianchi (Seconda parte)
FRIULI VENEZIA-GIULIA
-I Vini Bianchi del Friuli V.G. – prima parte.
-I Vini Bianchi del Friuli V.G. – seconda parte.
EMILIA-ROMAGNA
TOSCANA
-I Rosso di Montalcino, Sant’Antimo ed i vini a IGT
-I Brunello di Montalcino e le Riserve
MARCHE
SICILIA
EDIZIONE 2009/2010:
PIEMONTE
-I Langhe Nebbiolo e Nebbiolo d’Alba.
-Le Barbere d’Asti e altre Barbere.
LOMBARDIA
TRENTINO ALTO-ADIGE
-Le “bollicine” metodo classico.
VENETO
-I vini di Breganze, gli IGT ed altre eccellenze regionali.
FRIULI VENEZIA-GIULIA
-I Vini Bianchi del Friuli V.G. – prima parte.
-I Vini Bianchi del Friuli V.G. – seconda parte.
-I Vini Rossi ed alcune “chicche” dolci.
EMILIA-ROMAGNA
-Sangiovese di Romagna, Albana di Romagna passito e altre eccellenze.
UMBRIA
TOSCANA
-Le produzioni IGT del Chianti Classico ed alcune eccellenze di zone limitrofe.
-Le eccellenze di Cortona e di Montepulciano.
-Le eccellenze della “Costa” (prima parte): I vini bianchi, Bolgheri e Montecucco
-Le eccellenze della “Costa” (seconda parte): Scansano, Val di Cornia e le produzioni ad I.G.T.
MARCHE
-Il vitigno Verdicchio nelle sue sfumature.
ABRUZZO
CAMPANIA
SICILIA
-I Vini bianchi e rossi dell’Etna.
-I Vini bianchi e rossi della Sicilia.
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