Le guide cartacee
Michelin assegna 2 coperti
Espresso assegna 14,5020
Gambero Rosso assegna 80 e 48 alla cucina (l’anno scorso 79 e 48)
La squadra
Lo staff di cucina
Chef: Gegè Mangano 46 anni
Aiuto chef: Vincenzo Gentile 23 anni
Aiuto chef: Sofia Pia Mangano 16 anni
Addetta alla pasta fresca: Graziella Lauriola 40 anni in collaborazione con la suocera Ninetta 75 anni
Lo staff di sala
Responsabile sala: Ninni Totaro 44 anni
Addetto ai vini e alla sala: Girolamo Mangano 22 anni
Bisogna proprio essere coraggiosi per aprire un ristorante gourmet a Monte Sant’Angelo. Ci vuole tanto entusiasmo e un po’ d’incoscienza per proporre piatti ricercati tra menu turistici in uno dei posti più visitati della Puglia soprattutto dai fedeli in visita al bellissimo Santuario di San Michele Arcangelo costruito nel XIII secolo.
La città di Monte Sant’Angelo si trova sul versante sud orientale del promontorio del Gargano, a 850 m sul livello del mare e vale la pena di essere visitata; da quest’anno è il terzo sito Unesco in Puglia dopo Alberobello e Castel del Monte.
Il piccolo e grazioso Ristorante li Jalantuùmene sembra essere, nella ristorazione, l’unica realtà all’altezza della cittadina che lo ospita.
Gegè Mangano, gestisce il ristorante con la moglie Ninni e lo fa come fosse un tempio della tradizione, dei prodotti tipici pugliesi e dei forti sapori del sud. La sua cucina è un messaggio, un tentativo di far venir fuori le tante ricchezze nascoste che questo posto custodisce, spesso con troppa gelosia.
A Monte Sant’Angelo la dominazione bizantina, le intrusioni saracene, il passaggio dei Longobardi e l’invasione dei Normanni si intuiscono tra archetti e logge aeree di collegamento da una costruzione a un’altra, nelle piccole scale che collegano le strade, dalle spezie e dai sapori. Gegè ha portato queste influenze nei suoi piatti, stressando la loro forte connotazione pugliese, ma alludendo a profumi influenzati dai popoli che avevano in comune l’amore per questo paesino meraviglioso.
Direzione quartiere Junno, il primitivo nucleo urbano ora popolare grazie alle sue casette a schiera che assomigliano a graziosi loggetti arabi con bizzarri comignoli; sono costruite a grappoli, addossate le une alle altre e collegate da archi e scalinate.
Arriviamo alla Piazza de Galganis e riconosciamo subito il ristorante di Gegè, all’aperto durante l’estate.
Lui ci accoglie con un sorriso come fa con tutti i clienti, gira continuamente tra i tavoli, si nutre di curiosità e suggerimenti, è attento ai suoi ospiti e alle loro reazioni.
Le terrazza
Menu
Riportiamo, come sempre, il menu degustazione e quello alla carta.
Menu degustazione Tempo, Tradizione e Territorio…
Cicoriella di campo saltata con pomodorini e patate, olio frantoiano
Orecchiette di grano arso con cime di rape mollicate
Torcinelli con patate scottate al rosmarino
Pecorino delle matine con miele di castagno
Panacea di ricotta in salsa d’aleatico
Totale € 38*
*Vini esclusi
n.b. il menu varia ogni settimana
Menu alla carta
Antipasti
Variazione di ricotta fresca e fritta con vincotto di fichi
€ 10
Medaglioni di melanzane in salsa di pomodoro al profumo di basilico
€ 10
Tortino di zucchine su crema di cipollotti al brandy
€ 10
Vellutata di fave secche con funghi cardoncelli
€ 10
Primi piatti
Orecchiette con zucca, mandorle e scaglie di pecorino
€ 12
Panciotti di baccalà su crema di fave e olio novello
€ 12
Troccoli con ragù all’antica e scaglie di caprino
€ 12
Ruote pazze di B. Cavalieri con ricottina, cime di rape e noci
€ 12
Secondi piatti
Agnello in casseruola con pomodori secchi e timo fresco
€ 14
Filetto di mucca podolica con fughi di bosco in agrodolce
€ 18
Baccalà in guazzetto
€ 14
Sfizio di verdure dei terrazzamenti dello Junno
€ 10
I formaggi
Caciocavallo podolico con miele di castagno pere e gherigli di noce € 8
Pecorino delle matine con marmellata di fichi al brandy € 8
Caprino garganico con marmellatina di arancio di Vico € 8
Ricottina di capra con miele a rosmarino € 8
Formaggi misti con abbinamento di mostarde € 10
I dolci pensieri dello chef
I dolci
Panacea di ricotta in salsa di aleatico € 7
Semifreddo con panna mandorle e scaglie di cioccolato € 7
Semifreddo di fragole su crema di yogurt con gocce di cioccolato € 7
Frivolezze montanare € 6
I nostri gelati
Gelatino di noci con miele di castagno € 7
Gelato di crema con nocciole piemontesi € 7
Gelato al pistacchio € 7
Gelato al cioccolato con barolo chinato € 7
Frutta
Insalatina di frutta di stagione € 6
Pesche al limone al profumo di noce moscata € 6
Coperto € 3
I fornitori
Pasta: fatta in casa; mentre per la pasta secca Benedetto Cavalieri di Maglie
Carni: tipiche e locali da macellerie della zona
Olio: di loro produzione – oliarola indigena garganica in purezza
Frutta e verdura: produttori del posto
Formaggi: massari del Gargano
Abbinamento Vini
Optiamo, come di consueto, per il servizio al calice.
Pane
Tipologia di pane: di montagna cotto a forno a legna; tarallini con finocchietto selvatico.
Aperitivo
La carta dei vini è completa e rappresentativa, ma con Gegè decidiamo di bere vini pugliesi e iniziamo quindi con un Catapanus 2010: è ottenuto dalla vinificazione in purezza delle uve di Bombino Bianco allevate nei vigneti della Tenuta Cotinone nell’agro del Comune di San Severo di proprietà delle Cantine d’Alfonso del Sordo. Il Bombino bianco è uno dei vitigni più diffusi del mezzogiorno ancora non valorizzato, ma con grandi potenzialità; con basse rese e vinificazioni accurate può dare vini di spessore e lunga durata.
Il vigneto è esposto a nord-ovest a 120 metri sul livello del mare su di un terreno argilloso-sabbioso-calcareo. I profumi di anice e fiori di campo ne influenzano il naso, ma nel complesso rimane austero. Al palato è fresco, asciutto e complessivamente equilibrato. Si abbina bene con quello che Gegè chiama “il salutino”… (basta chiamarlo entrée!)
Piattooo!
Crema di fave con bruschetta e un filo d’olio imbottigliato apposta per li Jalantuumene
Ancora una bruschetta: crostone di pane di montagna con cicoriella e scottata d’uovo. A Gegè piace parlarci del territorio e di quanto la sua cucina sia fatta dall’attenta selezione degli ingredienti più che dalla loro elaborazione.
Fresca l’insalata di zucchine con rucola, pomodorini e scaglie di pecorino
Adatto alla calda giornata estiva.
Continuiamo con i Medaglioni di melanzana in salsa di pomodoro al profumo di basilico
Solo tre semplici elementi che uniti con armonia creano una sensazione forte e delicata insieme in un equilibrio che solo la melanzana sa reggere.
Passiamo ai primi, cambiamo il vino. Gegè ci propone Il Melograno, un rosato ottenuto dalla vinificazione in bianco di uve Nero di Troia e Montepulciano e prodotto con amore da Marica e Sergio nella piccola azienda La Marchesa. Nel 2010 Il Melograno ha vinto meritatamente la medaglia d’argento al Mondial du Rosé.
Il melograno è un vino speciale, ormai molto conosciuto in Puglia grazie al colore brillante, al naso intenso ed esuberante. Freschezza, intensità e buon rapporto qualità prezzo si uniscono in questo vino rendendolo uno degli esempi più rappresentativi di vini rosati pugliesi.
Versatile questo vino, ben si sposa con i Quadrotti di podolica al pomodorino, cime di rapa e profumo di acciughe
Di grande effetto al primo boccone non perdono mai equilibrio: gli ingredienti sgomitano per prevalere, ma restano legati dalla crema di cime di rapa.
Semplici e d’impatto seguono i Rigatoni Benedetto Cavalieri con ragù all’antica e scaglie di pecorino
Lento e paziente deve essere il lavoro per arrivare ad avere questo ragù delicato e quasi croccante. Il pecorino usato da Gegè è poi un tocco finale per decorare e impreziosire i piatti. Come per gli altri ingredienti anche i formaggi di Gegè sono pugliesi… “atro che parmigiano, qui si mangia pecorino!” mi dice.
Ancora un primo che si sposa bene con il nostro rosato. Un piatto delizioso: Troccoli al fior di zucca e pistilli di zafferano
Nel resto d’Italia sono chiamati “spaghetti alla chitarra” e sono spaghetti a sezione quadrata di grano duro, qui sono preparati a mano da Ninetta, la suocera dello chef. In questo piatto lo zafferano sembra un capriccio istintivo del fiore di zucca, che cremoso e morbido lega i troccoli rugosi e spessi.
La ricetta
Ingredienti:
400 gr. troccoli (o spaghetti alla chitarra)
200 gr. di fave secche (già sgusciate)
½ cipolla
½ patata
3 pomodorini
1 spicco d’aglio
Q.b. sale e peperoncino
Olio extra vergine d’oliva
Q.b. pistilli di zafferano
Procedimento:
In una casseruola mettere le fave secche e coprire con acqua fredda; lasciar bollire e schiumare le fave; aggiungere cipolla, patata, pomodorini, sale e peperoncino; lasciar cuocere per circa 2 ore.
Cuocere la pasta in acqua salata e saltare il tutto con il ragù di fave servire il tutto con un filo d’olio frantoiano e pistilli di zafferano.
Arriviamo al piatto di carne e lo chef ci propone Filetto di mucca Podolica in agrodolce e scaglie di fave di cacao
L’allevamento della mucca Podolica è concentrato prevalentemente in un areale che comprende le aree interne dell’Italia meridionale peninsulare. Ricordiamo che per le caratteristiche organolettiche della carne e la costante qualità, la Podolica ha meritato il marchio di origine controllata «5R» come la Chianina, la Marchigiana, la Maremmana e la Romagnola. Gegè sa ben valorizzare questo prodotto e lascia che la forza delle croccanti fave di cacao arrivi prima e prepari il palato per gustare al meglio il filetto succoso e delicato. Accompagnato da una patata, la cottura è perfetta.
Fichi e pecorino prima del dolce
Senza cremine, marmellate, gelatine o miele, solo fichi e pere. Fichi succosi e maturi, pecorino gustoso dalla pasta giallina, compatta, ma anche friabile, grassa e decisamente piccante, che si scioglie in bocca.
Tra i fichi e il dolce, Ninni ci propone un vino insolito e sorprendente: il “Griccio” di Alberto Longo. È un vino dolce ottenuto con una vendemmia tardiva di uve syrah, raccolte appassite, ma non totalmente disidratate quando la buccia è appunto “gricciata” per effetto della disidratazione. Brevemente affinato in legno di rovere regala tannini speziati e di grande eleganza. Perfetto con fichi e pecorino e con la panacea di ricotta in salsa di aleatico con ciangularie che ci propone lo chef.
La mousse è delicata e leggera, impreziosita dal mosto cotto viene voglia di spalmarla sulle Frivolezze montanare preparate da Ninetta.
Cartellate, ostie piene e poperato: squisiti.
Ancora un dolce: mousse di cioccolato e tiramisù destrutturato da accompagnare con il “Passo delle Viscarde”
Il vino questa volta ci entusiasma più del dolce; un Salento bianco Igt prodotto con l’80% di Sauvignon e il 20% di Malvasia bianca, provenienti dal vigneto Le Viscarde della Tenuta Villa Flaminio in provincia di Brindisi. Appassimento in fruttaio su graticci, pressatura soffice, illimpidimento del mosto con trattamento termico, fermentazione termoregolata, maturazione nel legno.
Colore giallo paglierino-ambrato, intenso, ma perfettamente lucido e brillante, naso denso, avvolgente e fitto: si colgono aromi di pesca e miele, agrumi e salvia, sapori tipici pugliesi come quelli della pasta di mandorle, di fichi e fiori bianchi. Lo sfondo sapido-salato-iodato, dovuto alla vicinanza del mare regala leggerezza, profondità e completezza. Al gusto il vino è dolce e ampio, profondo e persistente. Un’acidità calibrata bilancia perfettamente la componente alcolica con freschezza.
Gegè ci propone questo vino come ciliegina sulla torta; per personalità, eleganza ed equilibrio può essere considerato uno dei migliori passiti italiani.
Un’esperienza da provare quella a li Jalantuumene: piatti semplici e gustosi conditi con passione e amore per il territorio.
E mentre sorseggiamo un caffè Illy rigorosamente preparato con la moka, Gegè ci racconta il suo nuovo progetto: 4 stanze semplici e preziose per accogliere i suoi clienti che vogliono fermarsi a dormire nell’atmosfera senza tempo di Monte Sant’Angelo, che chiamerà “Casa li Jalantuùmene”.
Un’altra ricetta dello chef Gegè Mangano: cuciniello crema di pomodoro con ricottina di capra e scottata di uovo di quaglia
Ingredienti per 4 persone:
4 dl. di vellutata di pomodoro
250 gr. di ricottina di capra
4 uova di quaglia
Q.b. origano fresco
Q.b. sale e pepe
Q.b. panna fresca
Procedimento:
Setacciare la ricotta in una bastardella; aggiungere dell’origano fresco, panna, sale e pepe e amalgamare gli ingredienti fino a ottenere un composto liscio e omogeneo.
Successivamente in una padella aggiungere un filo d’olio e cuocere le uova di quaglia per alcuni minuti.
Infine in un piatto fondo o in una coppa Martini mettere la vellutata di pomodoro calda e aggiungere una quenelle di ricotta, le uova e un filo d’olio.
Il nostro conto
Menu degustazione da 45€ più l’abbinamento di quattro vini al calice (16€) per un totale di 61€.
Viaggiatore Gourmet
Ristorante li Jalantuùmene
71037 Monte Sant’Angelo (FG)
Piazza de Galganis (Largo le Monache), 5
Tel. 0884.565484
Cel. 348.7976321
Chiuso martedì; mai in estate
E-mail: info@li-jalantuumene.it
Sito internet: www.li-jalantuumene.it