Articolo a cura di Luisito Perazzo.
Referente regionale per la Lombardia, il Trentino Alto-Adige ed il Friuli Venezia-Giulia.
Oggi vi portiamo a scoprire i risultati scaturiti dalle sessioni di assaggio che più si sono rivelate intense e intriganti, di questa edizione della nostra Guida dei vini on-line. Un fantastico viaggio tra la magia delle bollicine e la suadenza delle sfumature, tra i colori, i profumi e i gusti della Franciacorta.
In questo articolo si parla di: Bellavista, Berlucchi, Cà del Bosco, Cascina San Pietro, Contadi Castaldi, Ferghettina, Il Mosnel, La Montina, Le Marchesine, Majolini, Montenisa, Monte Rossa, Quadra, Ricci Curbastro, Ronco Calino, Uberti, Villa
Link di riferimento alla denominazione dell’Edizione 2009-2010: I Franciacorta
Prima di passare al racconto dei vini degustati, per prima cosa la solita piccola legenda su come orientarsi nei nostri articoli.
Al primo punto troverete la graduatoria finale che è scaturita al termine delle nostre sessioni, visualizzando i soli punteggi. Tale graduatoria è suddivisa prima di tutto per tipologia e poi per punteggio. In caso di medesima valutazione, si segue il classico ordine alfabetico riferito ai produttori. In rosso sono segnalati i vini che hanno ricevuto il premio speciale, dato all’unanimità dal nostro panel, ovvero l’ Altissimo Ceto. Accanto al vino troverete la categoria di riferimento al prezzo che potrete trovare indicativamente sullo scaffale di un’enoteca.
Al secondo punto, sarà ripresa la medesima graduatoria, questa volta integrata con relativa foto all’etichetta e le note di degustazione. Ai nomi di ciascun produttore è “linkata” la propria scheda aziendale. Cliccandoci sopra, potrete accedere a dati, recapiti e le corrispondenti schede tecniche. Tutto questo al fine di avere il massimo delle informazioni relative al vostro vino interessato.
Al terzo punto vengono inserite ogni volta, le considerazioni finali emerse e che sono state espresse sempre dal nostro panel al termine di ogni sessione.
Buona lettura!
1) LA GRADUATORIA:
I Franciacorta Non Dosati
89/100 – Franciacorta Dosage Zerò Ca’ del Bosco 2005 (Cat. F)
89/100 – Franciacorta Pas Dosè Riserva Questione di Etichetta Il Mosnel 2004 (Cat. E)
88/100 – Franciacorta Pas Dosè Majolini 2006 (Cat. D)
87/100 – Franciacorta Zero Contadi Castaldi 2006 (Cat. D)
87/100 – Franciacorta Pas Dosè Il Mosnel n.m. (sbocc. 01/10) (Cat. C)
86/100 – Franciacorta Pas Dosè Diamant Villa 2004 (Cat. E)
85/100 – Franciacorta Pas Dosè Dizero Montenisa n.m. (sbocc. 06/10) (Cat. D)
I Franciacorta Extra-Brut
90/100 – Franciacorta Extra Brut Pas Operé Bellavista 2004 (Cat. F)
89+/100 – Franciacorta Extra Brut Comarì del Salem Uberti 2005 (Cat. F)
89/100 – Franciacorta Extra Brut Ricci Curbastro 2006 (Cat. D)
88/100 – Franciacorta Extra Brut La Montina 2004 (Cat. C)
87/100 – Franciacorta Extra Brut Tere’ dei Trici Cascina San Pietro 2006 (Cat. D)
87/100 – Franciacorta Extra Brut Salvadek Monte Rossa 2006 (Cat. E)
85/100 – Franciacorta Extra Brut Palazzo Lana Berlucchi 2005 (Cat. F)
85/100 – Franciacorta Extra Brut Ricci Curbastro 2003 (Cat. D)
I Franciacorta Brut Satèn
90+/100 – Franciacorta Brut Satèn Bellavista n.m. (sbocc. 2009) (Cat. F)
90/100 – Franciacorta Brut Satèn Ca’ del Bosco 2005 (Cat. F)
89/100 – Franciacorta Brut Satèn Il Mosnel 2006 (Cat. D)
89/100 – Franciacorta Brut Satèn Magnificentia Uberti n.m. (sbocc. 02/10) (Cat. E)
88+/100 – Franciacorta Brut Satèn Quadra 2006 (Cat. C)
88/100 – Franciacorta Brut Satèn Palazzo Lana Berlucchi 2004 (Cat. E)
88/100 – Franciacorta Brut Satèn Contadi Castaldi 2006 (Cat. D)
88/100 – Franciacorta Brut Satèn Ricci Curbastro 2006 (Cat. E)
87/100 – Franciacorta Brut Satèn Ferghettina 2006 (Cat. D)
87/100 – Franciacorta Brut Satèn Majolini 2005 (Cat. D)
87/100 – Franciacorta Brut Satèn Montenisa 2004 (Cat. D)
87/100 – Franciacorta Brut Satèn Ronco Calino n.m. (sbocc. 2009) (Cat. D)
86/100 – Franciacorta Brut Satèn Le Marchesine 2006 (Cat. E)
86/100 – Franciacorta Brut Satèn Sansevé Monte Rossa n.m. (Cat. D)
86/100 – Franciacorta Brut Satèn Villa 2006 (Cat. D)
85/100 – Franciacorta Brut Satèn Cascina San Pietro n.m. (sbocc. 2010) (Cat. D)
85/100 – Franciacorta Brut Satèn Ricci Curbastro 2004 (Cat. E)
I Franciacorta Brut Millesimati
88/100 – Franciacorta Brut Cà del Bosco 2005 (Cat. F)
87/100 – Franciacorta Brut Palazzo Lana Berlucchi 2004 (Cat. E)
87/100 – Franciacorta Brut La Montina 2005 (Cat. C)
87/100 – Franciacorta Brut Electo Majolini 2005 (Cat. D)
87/100 – Franciacorta Brut Ronco Calino 2006 (Cat. E)
86/100 – Franciacorta Brut Blanc de Blancs Le Marchesine 2005 (Cat. F)
85/100 – Franciacorta Brut Villa 2006 (Cat. D)
84/100 – Franciacorta Brut Ferghettina 2005 (Cat. D)
I Franciacorta Rosè
89/100 – Franciacorta Brut Rosè Altera Majolini n.m. (sbocc. 05/10) (Cat. E)
88/100 – Franciacorta Pas Dosè Rosè Parosè Il Mosnel 2006 (Cat. E)
87/100 – Franciacorta Brut Rosè Le Marchesine 2006 (Cat. F)
87/100 – Franciacorta Brut Rosè P.R. Monte Rossa n.m. (sbocc. 06/10) (Cat. D)
87/100 – Franciacorta Brut Rosè Villa 2006 (Cat. D)
86/100 – Franciacorta Brut Rosè Contadi Castaldi 2006 (Cat. D)
86/100 – Franciacorta Brut Rosè Ferghettina 2006 (Cat. D)
86/100 – Franciacorta Brut Rosè Montenisa n.m. (sbocc. 02/10) (Cat. D)
86/100 – Franciacorta Brut Rosè Ricci Curbastro n.m. (sbocc. 10/09) (Cat. D)
86/100 – Franciacorta Demisec Rosè Villa n.m. (sbocc. 11/09) (Cat. D)
I Franciacorta nelle espressioni delle Cuvèe più prestigiose
93/100 – Franciacorta Non Dosato Sublimis Uberti 2004 (Cat. F)
91/100 – Franciacorta Brut Anna Maria Clementi Ca’ del Bosco 2003 (Cat. G)
90+/100 – Franciacorta Brut Cuvée Valentino Majolini Majolini Cuvée “1999-2000” (Cat. F)
90/100 – Franciacorta Brut Sel. Emanuela Barboglio Il Mosnel 2006 (Cat. E)
90/100 – Franciacorta Dosaggio Zero Gualberto Ricci Curbastro 2004 (Cat. F)
89/100 – Franciacorta Brut Secolo Novo Le Marchesine 2005 (Cat. F)
89/100 – Franciacorta Brut Cabochon Monte Rossa 2004 (Cat. F)
88/100 – Franciacorta Brut Contessa Maggi Montenisa 2002 (Cat. E)
88/100 – Franciacorta Brut Cuvette Villa 2005 (Cat. E)
87/100 – Franciacorta Satèn Soul Contadi Castaldi 2003 (Cat. E)
I prezzi sono indicati per categorie in funzione della variabilità che potete trovare da enoteca ad enoteca:
Categoria A Fino a 14,00
Categoria B Tra Euro 12,00 e 17,00
Categoria C Tra Euro 15,00 e 20,00
Categoria D Tra Euro 18,00 e 25,00
Categoria E Tra Euro 23,00 e 30,00
Categoria F Tra Euro 28,00 e 50,00
Categoria G Tra Euro 45,00 e 70,00
Categoria H Oltre i Euro 70,00
2) LE NOTE DI DEGUSTAZIONE:
I Franciacorta Non Dosati
89/100 – Franciacorta Dosage Zerò Ca’ del Bosco 2005 (Cat. F)
Altissimo Ceto
Anche in questa annata, la storica casa di Erbusco, è riuscita a conquistare i fruitori delle favolose bollicine franciacortine di questa tipologia, attraverso una gamma aromatica che si è identificata con un calice “Epernay-style”, regalando note e sensazioni di eleganza e intensità, senza mai tralasciare un gusto dritto e croccante… Da considerare presumibilmente splendido, anche per chi non è proprio un amante del genere.
89/100 – Franciacorta Pas Dosè Riserva Questione di Etichetta Il Mosnel 2004 (Cat. E)
Altissimo Ceto
Vino che si è subito espresso con marcata finezza e complessità, dimostrando toni agrumati e tocchi speziati allo stesso tempo. Notevole il timbro di “secchezza” per nulla scomodante e lo standard molto elevato nella piacevolezza del millesimo in questione targato Lucia e Giulio Barzanò. Certamente indirizzato a grandi prospettive future, in virtù di un giovane profilo dell’insieme, senza per questo disdegnare una beva lunga e sferica. Vino centrato e armonico.
88/100 – Franciacorta Pas Dosè Majolini 2006 (Cat. D)
Paglierino vivido e luminoso, con una bollicina che si estende e si prolunga con efficacia. Non da meno è lo stadio olfattivo che si guarda con la medesima energia e si riflette attraverso un quadro floreale ampio e gentile. Continua in progressione, per poi esaltarsi con un ingresso che piace soprattutto per verticalità del frutto ed equilibrio delle sensazioni. Energico e sferico. Una grande bolla!
87/100 – Franciacorta Zero Contadi Castaldi 2006 (Cat. D)
Eh no! Basta reputare lo Zero di Contadi come un vino di seconda linea. Qui stiamo crescendo e non di poco. L’annata riferisce di un vino talmente lineare e sicuramente armonico, con l’encomio aziendale che traduce un fase aromatica da “Blanc des Blancs”, grazie ad i i suoi effluvi floreali e citrini. E con una riuscita di bocca che offre piacevolezza e originalità per la categoria meno dosata della casa di Adro. Bravi!
87/100 – Franciacorta Pas Dosè Il Mosnel n.m. (sbocc. 01/10) (Cat. C)
Bollicine fini e persistenti, con articolazione che ricorda la versione energica ed incisiva, tipica di questa casa. Pronti a far seguito ad un impianto che riesce certamente a consolidarsi per l’importanza della cuvée, con tenacia ed un pizzico di originalità. Al palato è scorrevole e dotato di un finale appena ammandorlato. A cui non si richiede null’altro, se non quello di mantenere la costanza nella replicabilità. E portarlo alla fine della bottiglia con grande facilità di beva.
86/100 – Franciacorta Pas Dosè Diamant Villa 2004 (Cat. E)
L’esordio nel bicchiere è ricco ed apprezzabile per ritmo e cadenza delle bollicine, coadiuvate da un attacco intenso e fruttato, ove emergono pesca e susina e da sfumature di pan tostato. Al palato, come solito trovare nei vini di Alessandro Bianchi, la fase gustativa si orienta su caratteri di freschezza e pienezza, con un buono sviluppo delle note post gustative. Ma con l’unico neo che in questa versione rimane un po’ contratto e con un timbro legnoso abbastanza in evidenza.
85/100 – Franciacorta Pas Dosè Dizero Montenisa n.m. (sbocc. 06/10) (Cat. D)
Sembra proprio che ai vini di Montenisa, manchi sempre un qualche cosa per riuscire a distinguersi nel panorama franciacortino. Detto poi su una tipologia che fa il suo esordio sul mercato, sembra anche abbastanza severo. Ma lo dicevamo già nella scorsa edizione che l’aspettativa riservata ad una produzione, la cui origine è legata ad un nome di prestigio, è inevitabile. O quasi. E si finisce sempre ad essere più esigenti di altri. Un vino che coniuga la leggiadria di un Satèn all’incisività di un Pas Dosé. Solido. Concreto. Manca solo un pizzico di personalità in più per vederlo in posizioni che gli spettano.
I Franciacorta Extra-Brut
90/100 – Franciacorta Extra Brut Pas Operé Bellavista 2004 (Cat. F)
Altissimo Ceto
Cosa dire di più? Il punteggio sembra solo confermare quanto di buono ci potevamo aspettare da una versione alquanto diretta del millesimo 2004 del Pas Operé e conforme con gli altissimi standard qualitativi franciacortini. Anzi, l’elemento più disagevole potrebbe avverarsi quando di fronte ad un calice determinato e coerente, non trovi il giusto appagamento da parte di qualcuno. Già, perché lo stile Bellavista è privo di interpretazioni di parte. Sempre chiaro e cristallino nell’espressività e con la personalità di sempre. Che nasce dalle “magiche” mani di Mattia Vezzola.
89+/100 – Franciacorta Extra Brut Comarì del Salem Uberti 2005 (Cat. F)
Altissimo Ceto
Un sacco bello! Direbbe Carlo Verdone. La colorazione profondamente marcata e la “grassa” aromaticità, fanno da preludio ad una conferma in grande stile del Salem degli Uberti. Difficile incontrare in questo territorio, una personalità così forte in una bollicina che può richiamare per certi versi quello di un Beaufort. E proprio per questo, non può trovare un largo consenso da parte di tutti. In bocca è la sferzata minerale, unita ad uno schema polposo, che dettano i ritmi, decretando uno sviluppo netto e corrispondente e che si profila persistente e variegato nel peso e nella misura. Un nome, una conferma.
89/100 – Franciacorta Extra Brut Ricci Curbastro 2006 (Cat. D)
Bicchiere che somiglia in modo sorprendente alla vendemmia che l’ha preceduto, ma con un filo di energia in più. Cosa senz’altro positiva, giacché spessori e percezioni organolettiche si ripresentano con le sottili differenze, determinate non tanto da un’annata diversa, ma da un profilo aziendale che oggi li vede apparire meno slanciati ma più vigorosi. Forse un po’ meno minerali, ma certamente dotati di ottimo equilibrio. E tutto a vantaggio della facilità di beva.
88/100 – Franciacorta Extra Brut La Montina 2004 (Cat. C)
Deciso consolidamento per l’azienda della famiglia Botta, che sfodera una convincente declinazione millesimata del proprio Extra Brut. Concreta e diretta. La sensazione che vi siano anche i presupposti per un ulteriore miglioramento, sia per questa bottiglia in particolare, nella sua prospettiva temporale, ma anche per la tipologia e vedremo con le prossime versioni, se le nostre previsioni avranno avuto il loro riscontro.
87/100 – Franciacorta Extra Brut Tere’ dei Trici Cascina San Pietro 2006 (Cat. D)
Felice il debutto nella nostra guida da parte di questa giovane promessa dell’areale bresciano nella produzione dei metodo classico. Particolare ed incisivo il piano della profumazione, in cui spezie e toni biscottati fanno da supporto a note agrumate e di erbe aromatiche. Stessa incisività al palato, lasciando poi lo spazio ad un centro-bocca sapido e stuzzicante, soave e discretamente lungo, si congeda in chiusura con carattere fresco e fruttato. Da segnalare in particolare modo, il livello qualitativo della loro Cuvée “classica” non millesimata, visto che non la troverete raccontata sulle nostre pagine.
87/100 – Franciacorta Extra Brut Salvadek Monte Rossa 2006 (Cat. E)
Azienda magistralmente condotta da anni da Emanuele Rabotti e che si è imposta già da subito ai vertici della denominazione, riuscendoci grazie ai suoi vini eleganti e armoniosi. Nuova etichetta e nuova Cuvée, che fa il suo esordio nella versione poco dosata e che si identifica per una cornice precisa e invitante, la quale racchiude un quadro sensoriale in cui le morbidezze di fondo si accompagnano ad un frutto pieno e succoso e dove la componente minerale rappresenta un marchio tipico della gamma aziendale. Bocca armoniosa e asciutta che si esalta e si prolunga.
85/100 – Franciacorta Extra Brut Palazzo Lana Berlucchi 2005 (Cat. F)
Stupisce per la sua apertura aromatica che regala sensazioni di agrumi e singolari sfumature di finocchio, pompelmo e menta. Vino che piace abbastanza nel suo insieme, agile e rigoroso, salvo poi risultare un po’ contratto in chiusura, tanto da frenarlo nel giudizio finale, ma non in quello della piacevolezza dell’insieme.
85/100 – Franciacorta Extra Brut Ricci Curbastro 2003 (Cat. D)
Notevole lo stacco tra i due millesimi, manifestata da una prolungata permanenza sui lieviti in seguito ad un millesimo difficile come lo è stato la 2003, che ne ha frenato l’articolazione e la linearità del vino. Intensa è la colorazione ed è dotato di uno spazio odoroso abbastanza introverso. Un vino largo e più suadente al gusto, anche se meno espresso ed espressivo, ma con un finale che denota comunque il suo piacevole appeal di presa sul pubblico.
I Franciacorta Brut Satèn
90+/100 – Franciacorta Brut Satèn Bellavista n.m. (sbocc. 2009) (Cat. F)
Altissimo Ceto
Bellissimo, elegante e di grande ampiezza il profilo olfattivo, come spesso accade nei Satèn dei Moretti. Anche in questa sboccatura, con le sue florealità e le suadenti note agrumate, incisive e estremamente variegate. In ingresso di palato, oggi più che mai, non ha bisogno di presentazioni o spiegazioni anacronistiche. Fresco e succulento, verticale ed equilibrato, di sicura persistenza e capacità di convincere fino in chiusura. Ed emozionare.
90/100 – Franciacorta Brut Satèn Ca’ del Bosco 2005 (Cat. F)
Altissimo Ceto
Sembra smarrito in principio di bicchiere, sottomesso dalla velleità del proprio peso specifico. E’ questione di tempo. Per fare 90, ha bisogno di sprigionare quell’energia spinto da un motore turbo diesel ed ecco concedersi pienamente con sviluppo caldo e morbido, originari del millesimo di partenza, ma anche gioventù e vigore. Di somma lunghezza e cospicua freschezza che fanno da contrappunto ad uno spessore rilevante, pronto a richiamare toni fragranti e ricca sapidità. Veicola aromi e sensazioni che appagano e conquistano. Non abbisogna d’altro codesto vino…
89/100 – Franciacorta Brut Satèn Il Mosnel 2006 (Cat. D)
Rispetto al campione della precedente annata è un calice che sembra aver cambiato tanto e niente. Niente per via del punteggio che come per la 2005, si ferma ad un passo dalla soglia dei 90 punti, così come la conferma in termini di bilanciamento e la cura del dettaglio delle sensazioni che contano e si gustano. In compenso tralascia un profilo aromatico che tanto ci era piaciuto in passato, ma che sembra aver voltato pagina e incisività di definizione con questa 2006, senza mai desistere sul piano della vivezza ed esaltare così la mineralità di un insieme molto stilistico per le bollicine “satinate” dei fratelli Barzanò. Un’ottima base per un futuro sempre più pregno di conferme.
89/100 – Franciacorta Brut Satèn Magnificentia Uberti n.m. (sbocc. 02/10) (Cat. E)
Da sempre ai vertici di categoria, il Magnificentia di casa Uberti sfodera un’ampia articolazione agrumata e fragrante, che sembra aver acquisito snellezza e maggiore linarità, rispetto alle consuete note “grasse” che si avvertivano più volte in passato, per poi riproporsi con un gusto molto fresco e verticale, di notevole armonia delle sensazioni e soprattutto con un carattere “setoso” che lo indirizza con estrema piacevolezza ed intensità. Da bere e gustare in felice compagnia. Ma anche da soli.
88+/100 – Franciacorta Brut Satèn Quadra 2006 (Cat. C)
Una prova di grande solidità e concretezza, il Satèn 2006 del binomio Ghezzi-Falcetti. Attraente e complesso l’attacco aromatico, con effluvi netti e dominanti del frutto, ai quali sussegue una timbrica del gusto tra le più incisive ed energiche della storia, relativamente recente, di questa cantina. Il vino si esonera con lunghezza e armonia del frutto. E con estrema piacevolezza.
88/100 – Franciacorta Brut Satèn Palazzo Lana Berlucchi 2004 (Cat. E)
Altissimo Ceto
Con la nuova linea Palazzo Lana, la casa di Borgonato amplia, ma soprattutto diversifica, l’identità delle singole Cuvée. Il bravo Arturo Ziliani & Co riescono a convincere con una versione che esprime suadenza e originalità. Proprio quello che bisogna aspettarsi da un Satèn, sprigionando un profilo floreale e agrumato, intrigante ma capace anche di incidere. Sul piano gustativo invece, sviluppa appieno un carattere croccante e polposo che ben si accompagna con freschezza e mineralità. Dando riscontro alla tipologia che più ci ha convinti in casa Berlucchi. Bene e bravi!
88/100 – Franciacorta Brut Satèn Contadi Castaldi 2006 (Cat. D)
Numericamente parlando, registriamo un passetto indietro del Satèn di Contadi, se paragonato con la versione degustata lo scorso anno. A sorpresa, se teniamo conto del valore dell’annata in questione. Abbiamo riscontrato un frutto più frenato nello sviluppo con una virata sulle note tostate abbastanza inusuali. Speriamo che sia solo questione di tempo e di bottiglia. Già, perché la distensione gustativa (e nell’insieme) racconta comunque di un Franciacorta che si colloca stabilmente sugli 88 punti. Meritati. Ma il fatto di essere più severi nelle impressioni generali, verso una storica Cuvée come questa, viaggia di pari passo alla nostra sensazione di non sentirci del tutto appagati.
88/100 – Franciacorta Brut Satèn Ricci Curbastro 2006 (Cat. E)
Altissimo Ceto
Come nel caso dell’Extra-Brut, dobbiamo registrare lo stacco di crescita nel giudizio complessivo dei 2006 della Ricci Curbastro. Soprattutto quando si ha l’occasione di avere due millesimi in assaggio all’interno della stessa sessione. Grande espressione del Satèn quindi. Impatto floreale e fruttato di notevole charme, con sfumature di pane appena sfornato e di delizie dal sapore esotico. Ingresso fresco, con un taglio dell’acidità quasi brusco e pungente, ma leggero e pimpante nella distensione. Versione da proporre e consigliare sempre per chi ama il carattere vinoso ed il grande impatto delle bollicine, ma che siano di ottima bevibilità e fragrante delicatezza.
87/100 – Franciacorta Brut Satèn Ferghettina 2006 (Cat. D)
Altissimo Ceto
Roberto Gatti ci ha da sempre entusiasmato, sia per il Satèn che per l’Extra-Brut. E visto l’assenza di quest’ultima da queste sessioni, tutto il nostro interesse è rivolto quindi alla tipologia in questione. A cominciare dalla finezza delle bollicine, unita ad uno schema vincolante e tradizionale nell’approccio che ci regala poi un profilo morbido, reso articolato dalla sapidità. Chiusura fragrante e fruttata, persistente ed equilibrata.
87/100 – Franciacorta Brut Satèn Majolini 2005 (Cat. D)
Il vino ha tutto quello che deve avere. Dal debutto del profilo olfattivo che mostra qualità di esecuzione e leggerezza nell’espressione, seppur con un limite di un taglio che preferiremmo più forte e deciso. Probabilmente dovuto anche dal millesimo proposto. Lo sviluppo gustativo è largo, con un finale di lime e pompelmo a sostenere comunque un’ottima versione, vista nell’insieme.
87/100 – Franciacorta Brut Satèn Montenisa 2004 (Cat. D)
Rieccoci quindi a raccontarvi il Satèn targato Antinori. Rispetto al recente passato, ha segnato un passo in avanti ma con un cambio di rotta decisamente ben più evidente. Calcolando anche il fatto che quella degustata lo scorso anno era una 2003 come versione. Questa, dal canto suo, esprime un’impronta già più definita e riflettente. Il vino piace e si compiace, anche se per il momento non sembra scalare vette con punteggi complessivi forse più consoni. Ma l’elemento che appare più significativo, è il suo manifestarsi attraverso una maggiore armonia del vino in funzione, frutto anche di un maggiore affinamento in bottiglia post-sboccatura.
87/100 – Franciacorta Brut Satèn Ronco Calino n.m. (sbocc. 2009) (Cat. D)
Sembra più slanciato e dinamico rispetto alla precedente versione, il Satèn del duo Radici-Valenti. Tocchi di arancia e di pesca, alternati a sfumature speziate, tanto da offrire poi un trama gustativa che coniuga lo spessore fruttato, bilanciato ad una statura dai contenuti freschi ed appaganti.
86/100 – Franciacorta Brut Satèn Le Marchesine 2006 (Cat. E)
L’esordio nella nostra guida, per questa azienda, è stato decisamente positivo. Sapevamo che non poteva essere altrimenti, in considerazione della produzione di ottimo livello e l’originalità impressa negli ultimi anni in quel di Passirano da parte della banda di Loris. Vino, questo Satèn, di estrema piacevolezza e suadenza, ove una cornice esotica e agrumata fa da contrappunto ad uno sviluppo che si rivela morbido ed equilibrato. Lineare e sottile, per poi congedarsi con una vena minerale ed elegante.
86/100 – Franciacorta Brut Satèn Sansevé Monte Rossa n.m. (Cat. D)
Diretto nell’impostazione aromatica, con un tocco boisè e dagli istinti floreali e vanigliati. Dotato di un gusto estremamente lineare e morbido, piacevole ed elegante. Un vino che fa le cose per bene. Forse troppo. Con la netta sensazione di non volere sconfinare dal suo schema.
86/100 – Franciacorta Brut Satèn Villa 2006 (Cat. D)
Alla fine si è rilevato un po’ così, la versione “satinata” di Alessandro Bianchi. Chiuso e non troppo caricaturale, ma dotato di un buon impatto fresco e floreale. Gustativa giocata sulla linearità delle componenti, che veicola note di frutta bianca e tratti minerali. Buona la chiusura, comunque in linea ad uno standard aziendale che è rappresentativo per la denominazione.
85/100 – Franciacorta Brut Satèn Cascina San Pietro n.m. (sbocc. 2010) (Cat. D)
Il Satèn rappresenta l’altra Cuvée presentaci da questa azienda che, come dicevamo, è una novità in ingresso nelle nostre sessioni. Un vino tecnicamente ben fatto e di buona impostazione, ma che fatica ad uscire dai suoi canoni con quella personalità che era attendibile, mentre al gusto disegna un percorso senza curve, semplice e di buon apprezzamento. Di buona acidità ed evoca anche una discreta profumazione della gamma, ma è il tratto di “bevibilità” che va migliorato e personalizzato. Da seguire in futuro.
85/100 – Franciacorta Brut Satèn Ricci Curbastro 2004 (Cat. E)
Come era prevedibile sulla carta, abbiamo avuto la conferma di preferire di gran lunga la 2006. Questo campione si è contraddistinto per un profilo olfattivo decisamente introverso, più tenue nella varietà se paragonato all’altra versione, ma soprattutto per una trama di assaggio che è apparsa contratta e involuta. Con una piccola appendice e che prende in considerazione la formalità di un assaggio doveroso, più in là con il tempo.
I Franciacorta Brut Millesimati
88/100 – Franciacorta Brut Cà del Bosco 2005 (Cat. F)
Un grande vino in tutto e per tutto. Dall’inizio fino in chiusura. La varietà e la complessità si rendono quasi scontate nel racconto del dettaglio di una cuvée storica per la denominazione, espressa con la franchezza di sempre e la medesima precisione esecutiva. A fronte anche di un millesimo per certi versi difficile. La bocca è anch’essa, in pieno stile Cà del Bosco. Densa, compatta, tostata, tagliente. Chiusura vigorosa a degna rappresentazione dello spirito.
87/100 – Franciacorta Brut Palazzo Lana Berlucchi 2004 (Cat. E)
Millesimo di lancio della linea Palazzo Lana della Berlucchi. In esame il loro Brut millesimato, che nello specifico è un vino incisivo, netto e stabile nel suo status. La dinamica racconta di aromi fruttati di pesca, prugna gialla, cedro e mandorla, per poi riprodursi con compattezza ed il bilanciamento delle note gustative e tattili. Un vino che contempla perfettamente ed in maniera coerente una linea, dalla quale si distingue con stile.
87/100 – Franciacorta Brut La Montina 2005 (Cat. C)
In occasione della passata edizione, il Brut millesimato de La Montina, ci aveva enormemente entusiasmato e divertito. Quest’anno appare invece un po’ frenato nello sviluppo, complice (crediamo) del millesimo di origine. E’ palese che siamo comunque di fronte ad un punteggio del tutto egregio, scaturito da una prova che è risultata salda e compatta e da una gustativa che si esprime con chiarezza di intenti. Ma quello che ha segnato il gap, è stata una chiusura più precoce nel finale.
87/100 – Franciacorta Brut Electo Majolini 2005 (Cat. D)
Punteggi alla mano, sembra strano che il Brut millesimato proposto dall’azianda di Ome, abbia ricevuto complessivamente il punteggio più basso tra i vini proposti. Eppure stiamo parlando comunque di un 87 pieno e meritato, a degno risultato di una cuvée che si è piaciuta davvero tanto. Grazie ad un profilo ricco e vellutato, dalle note vanigliate, che ben sposavano un calice tanto fresco quanto energico e di buone premesse per il futuro. Bocca un tantino meno vibrante con una chiusura un po’ meno coerente di quanto abbia rilevato invece il naso.
87/100 – Franciacorta Brut Ronco Calino 2006 (Cat. E)
Vino che veicola un’aromaticità più calda e matura con note di papaya, mandorla e ginestra. Linea del gusto più polposa, con morbidezze di fondo che equilibrano una spalla discretamente acida e salina. La progressione infine, segnala agilità di beva ed una chiusura fruttata densa ed evidente.
86/100 – Franciacorta Brut Blanc de Blancs Le Marchesine 2005 (Cat. F)
Brut millesimato proposto nella versione “in bianco” da Le Marchesine. Il profilo olfattivo, si connota per una timbrica più setosa ma un po’ meno espressiva sul piano aromatico, anche se queste regalano sfumature di ananas e mela golden ed un innato equilibrio delle sensazioni gustative. Sempre accomunato da un carattere sapido-minerale fino in chiusura.
85/100 – Franciacorta Brut Villa 2006 (Cat. D)
Una tipologia che purtroppo non ha convinto del tutto il panel. A causa di un’estrazione aromatica abbastanza insoluta ed incompleta sul piano della complessità. Accenni di sentori tostati che hanno confermato anche nell’assaggio un carattere contratto nel dinamismo ed una chiusura dalla bollatura amarognola. un assaggio semplice ma soprattutto contratto e amarognolo;discreta morbidezza dell’insieme ma con poco slancio del quadro fresco e sapido!
84/100 – Franciacorta Brut Ferghettina 2005 (Cat. D)
Un vino che in linea generale appare sufficiente nell’approccio e lineare nell’espressione, con aromi di mimosa e note tostate. Saldo al palato, con un tono morbido e armonico ma che è apparso poco dinamico.
I Franciacorta Rosè
89/100 – Franciacorta Brut Rosè Altera Majolini n.m. (sbocc. 05/10) (Cat. E)
Altissimo Ceto
In assoluto la migliore cuvée in rosa tra le bollicine di Franciacorta, di questa edizione della Guida. Bellissima la sua veste color cerasuolo, con un “attacco” olfattivo da grande Rosé de saignée, dove a spiccare è un fruttato con note di lampone e originali sfumature di menta, peonia ed iris che accompagnano con grande eleganza, la sua lodevole complessità. Una gustativa che si regala piena, ricca e fresca. La progressione soddisfa per rilancio aromatico e scorrevolezza delle percezioni. Auguriamo ai Majolini, la replicabilità di un prodotto che mai come oggi si è rivelato così compiacente.
88/100 – Franciacorta Pas Dosè Rosè Parosè Il Mosnel 2006 (Cat. E)
Passetto in avanti per una delle bollicine rosate di Franciacorta, tra le più autorevoli per personalità e rigore. Passo in avanti anche sul piano della solidità e dell’energia, grazie ad uno sviluppo riuscito e convincente degno del millesimo di origine. Il dinamismo continua anche al palato con la linearità che potrebbe essere comparata ad un grande Satèn, fino in chiusura dove sprigiona tutta la sua forza in seguito al finale asciutto e teso. Tutto molto bello!
87/100 – Franciacorta Brut Rosè Le Marchesine 2006 (Cat. F)
Bicchiere dal colore rosato-ramato scintillante, con varietà aromatiche nelle sfumature che richiamano i tenori leggiadri del frutto e minerali diretti. L’assaggio svela un carattere di grande morbidezza. Anche in questo caso, fruttato, intenso, sapido ed equilibrato, grazie ad una giusta freschezza.
87/100 – Franciacorta Brut Rosè P.R. Monte Rossa n.m. (sbocc. 06/10) (Cat. D)
Rosa antico e luminoso, bouquet che fonde di elementi speziati e frutta rossa in successione ed equilibrio. Presto si aggiungono note di sambuco e chiodi di garofano, mentre la bocca si dispone corposa e rinfrescante. Progredisce con un corredo sapido-aromatico, capace di esaltare frutto e vigore, con percezioni che tendono ad un piacevole ammandorlato. Presente ma non stancante.
87/100 – Franciacorta Brut Rosè Villa 2006 (Cat. D)
Tonalità tenue e vivida, con perlage fluido e ordinato che richiama con grande coerenza note fresche e vegetali all’olfatto. Timbro gustativo che si delinea fragrante e diretto, con traiettorie segnate da piccoli frutti rossi che allungano un calice fresco e dal finale un po’ asciutto e appena tannico.
86/100 – Franciacorta Brut Rosè Contadi Castaldi 2006 (Cat. D)
Bel colore rosa salmone, luminoso e vivace. Dotato da un persistente, fine e fitto perlage a cui fa seguito un complemento di aromi che si traduce in viola, fragoline e pompelmo rosa. Ingresso gustativo dal frutto morbido e viscoso, che si profila altresì con tocchi minerali e stuzzicante sapidità. E dalla scia finale con sfumature fragranti di pane tostato.
86/100 – Franciacorta Brut Rosè Ferghettina 2006 (Cat. D)
Rosa salmone netto e luminoso, dallo scintillante perlage che suggerisce ciliegie, mirtilli e mentolo. Gusto sapido, morbido, di grande sostanza e ampiezza gusto-olfarttiva. Armonico e succulento. Con finale intrigante di noce moscata.
86/100 – Franciacorta Brut Rosè Montenisa n.m. (sbocc. 02/10) (Cat. D)
Quasi la conferma per il rosè di Montenisa, che si è distinto per un colore chiaretto con mirabile e diretta profumazione, la quale contempla iris e ciclamino, corbezzolo e pan grigliato. Bocca morbida e di peso, tra cui emerge una vena fresca e lunga che ha ben caratterizzato il campione. Appena penalizzata, rispetto alla cuvèe della passata stagione, la lunghezza in chiusura che appare meno articolata.
86/100 – Franciacorta Brut Rosè Ricci Curbastro n.m. (sbocc. 10/09) (Cat. D)
A proposito di vini “marcati” e “timbrati”… Ecco confermarsi le stesse espressioni anche per la versione rosata dell’azienda di Riccardo & Co.. Pur non sciorinando una prestazione maiuscola nella prestanza e nel punteggio, presenta un colore buccia di cipolla, con un’articolazione che richiama accenni di iris e di rosa bulgara che denotano stile e personalità. Dotata di una statura di bocca che si distingue per linearità e di un indice di freschezza mai fine a se stesso.
86/100 – Franciacorta Demisec Rosè Villa n.m. (sbocc. 11/09) (Cat. D)
Rosa antico con frutti rossi in evidenza e leggera nota di geranio. Apertura che ricorda lo zucchero filato, a conferma di un sorso che appare dolce-non dolce con gradevole fruttosità dell’insieme. La scia di congedo denota un corpo leggero ed equilibrato.
I Franciacorta nelle espressioni delle Cuvèe più prestigiose
93/100 – Franciacorta Non Dosato Sublimis Uberti 2004 (Cat. F)
Altissimo Ceto
Non troverete il Sublis 2003, in quanto Gli Uberti hanno preferito mandarci il millesimo seguente. Il vino è un capolavoro di solidità e di prestanza, con un tasso di personalità che si conferma il più alto visto fin quì. Tralasciando il cambio di passo notevole, registrato da noi che la 2003 l’abbiamo comunque assaggiata, questa versione è risultata di una classe ben superiore anche alla pur ottima 2001. Mai scontato nell’approccio e con un taglio di originalità del bouquet che si spiega in maniera aperta e diretta, ma camaleontico con l’ossigenazione. Talmente buono in fase gustativa che è più consono alla bellezza esteriore e della sostanza, che alla pura analisi degli elementi. Acidità e persistenza sono quelle tipiche di vini netti e univoci nel loro genere. Talmente poliedrico in chiusura che sarà difficile dimenticarlo presto. Da applausi.
91/100 – Franciacorta Brut Anna Maria Clementi Ca’ del Bosco 2003 (Cat. G)
La progressione qualitativa che esprime la prestigiosa Cuvée di Maurizio Zanella, la impone come una tra le più importanti nel panorama mondiale. E se le aspettative non deluderanno, il prossimo futuro ci rivelerà una 2004 da urlo! Ma tornando al millesimo in questione è lo stesso che ha visto il debutto della versione rosata e che vi racconteremo nelle prossime pagine della nostra Guida. La compattezza e la consistenza sono quelle di sempre, ma con una verticalità più armoniosa rispetto a quella precedente e che mai ci saremmo aspettati così caricaturale. Lodevole la fusione olfattiva tra note tostate e picchi agrumati, con una piacevole articolazione floreale che ingentilisce un quadro aromatico di pan brioche appena sfornato. Il peso è confermato da una beva ricca e avvolgente, a marchio indissolubile di un vino che piace in qualsiasi momento lo si voglia stappare e per ogni occasione gli si voglia attribuire. Rigoroso e intrigante. Energico e accomodante.
90+/100 – Franciacorta Brut Cuvée Valentino Majolini Majolini Cuvée “1999-2000” (Cat. F)
Altissimo Ceto
Anche in questo caso dobbiamo registrare una delle più grandi prove, se non addirittura LA più grande, della Cuvée Valentino Majolini. Vino incredibile, che supera abbondantemente e meritatamente la soglia dei 90 punti. Dorato compatto, egregiamente attraversato da bollicine precise e laminate. Tanta e generosa è la profumazione, incisiva, energica e incalzante. Ritmo che detta profili incrociati di spezie, fiori e frutti. L’ingresso regala densità e suadenza, freschezza e misura. Un piacere degustarlo, una goduria lasciarsi coinvolgere.
90/100 – Franciacorta Brut Sel. Emanuela Barboglio Il Mosnel 2006 (Cat. E)
Altissimo Ceto
Saten ’06, Questione di Etichetta ’04 e Parosè ’06. Sinceramente non ci viene in mente una proposta così di altissimo livello, come quella proposta quest’anno dai Barzanò. E ancora meglio della passata annata, non poteva essere l’EBB, proposto in un millesimo che lo lancia nell’olimpo delle Cuvée top della Franciacorta. L’aspetto visivo ricalca le note di attraente cromia e di consueta dinamicità. Naso orientato per lunghezza ed eloquenza e che esprime suggestioni di noci, vaniglia e mela renetta, così come quella di un frutto appuntito e giovane. La gustativa è calda, morbida e compatta. Vino che allunga e si concede senza mai distrarsi al proprio carattere charmant, mostrandosi con forma e per sostanza. Difficile ma auspicabile, replicarsi con la stessa energia.
90/100 – Franciacorta Dosaggio Zero Gualberto Ricci Curbastro 2004 (Cat. F)
Altissimo Ceto
Soglia della super eccellenza, raggiunta anche dal Gualberto di Ricci Curbastro. E proposto finalmente con un odorato di distinta secchezza, tipica da zero, rampante e graffiante, piacevolmente limonato e tagliente. Nella complessità conferisce note di erbe aromatiche come salvia e basilico. La bocca è fresca, affilata e distesa nel suo profilo sempre coerente e stuzzicante. Si diletta per lunghezza e si contempla per mineralità. Ottimo e godurioso.
89/100 – Franciacorta Brut Secolo Novo Le Marchesine 2005 (Cat. F)
Finissimo il perlage e brillante il vestito per la tipologia top de Le Marchesine. Proposizione olfattiva che enfatizza stoffa e carattere, raccontando toni agrumati e spezie croccanti. In apertura olfattiva si registrano note iodate in simbiosi con la polpa bianca del frutto. Mentre l’assaggio che lo incorona nei tratti minerali e lo esalta a vino passionale, pieno, ricco, morbido e fresco, dalla nettezza agrumata e dimensione copiosa. Un pizzico di personalità in più e potrà agilmente raggiungere la soglia dei 90 punti.
89/100 – Franciacorta Brut Cabochon Monte Rossa 2004 (Cat. F)
Millesimo generoso e copioso nella complessità olfattiva. Il debutto definisce di una colorazione marcata e luminosa che include sospensioni dritte e minuziose. Attacco tostato e “champagnista” nell’approccio, dalle sensazioni decise e variegate di cedro candito e rintocchi esotici. Successione del gusto funzionale e didascalica. Dimostra corpo e pienezza, salinità e progressione aromatica. Vino che definisce il proprio vigore e si prolunga nella sua armonia. Una garanzia!
88/100 – Franciacorta Brut Contessa Maggi Montenisa 2002 (Cat. E)
Vino che ripercorre le traiettorie della precedente presentazione con le differenze legate ad un profilo aromatico più “largo” e speziato. Mentre lo sviluppo gustativo lo determina per ampiezza e lunghezza, pur concedendosi con rinnovata freschezza e distinto equilibrio. Lo aspettiamo solo in futuro con maggiore opulenza nell’articolazione.
88/100 – Franciacorta Brut Cuvette Villa 2005 (Cat. E)
Campione contraddistinto dal colore pimpante e dalla profumazione dominante dai toni verdi. Esalta buona finezza e quadro armonico delle componenti gusto-olfattive, con un assaggio orientato sulla piacevolezza di beva e la piacevolezza delle sensazioni. Centrato e coerente.
87/100 – Franciacorta Satèn Soul Contadi Castaldi 2003 (Cat. E)
Il Soul è ancora un vino che riusciamo a capirlo e centrarlo con una certa difficoltà. Difficile è collocarlo in una ben precisa identità caratteriale, troppe sono le divergenze tra un millesimo e l’altro per capire l’ambizione a cui dovrebbe aspirare con autorevolezza e che nello standard aziendale, viene tuttavia posizionato dopo il Satèn classico. Peccato, perché la veste è un’esplicita dichiarazione della trama visiva, ricca e profonda, con splendida colorazione. Lo specchio olfattivo si esprime con apprezzata articolazione, mentre lo stadio gustativo si dilunga con garbata e definita morbidezza. Rimandato a settembre. L’azienda può e deve fare di più.
3) CONSIDERAZIONI FINALI
Possiamo registrare con piacere ed appagamento, il deciso consolidamento di una denominazione. Una Franciacorta più che mai solida e concreta, attraverso la “consegna” di vini di successo, legata principalmente al millesimo 2006 e dalle strategie di tipo produttivo e qualitativo, la quale rappresenta a oggi, il vertice della spumantistica tricolore da metodo classico. Detto questo, qualche elemento di riflessione crediamo debba essere affrontato, soprattutto in virtù di un livellamento uniforme delle diverse cuvèe presentate. E’ chiaro che anche in questa edizione celebriamo le ottime performances di aziende come Cà del Bosco e Bellavista, anche se quest’ultima ha deciso di saltare l’annata su delle Cuvée di prestigio come la Vittorio Moretti o il Rosé. Ma la personalità degli Uberti, dei Barzanò e poi aggiungiamoci Majolini, La Montina oppure la linea Palazzo Lana dei fratelli Ziliani, consolida un panorama variegato ed esaustivo. Ognuno che determina nella propria posizione, dei sicuri riferimenti areali con i loro vini “classici” e di “prestigio”, ai quali si accompagnano tutte quelle aziende che ben avevano entusiasmato già nelle sessioni di degustazione nella scorsa edizione della nostra guida.
L’attualità del Franciacorta premette una decisa identità del vino, forse mai più “centrato” come in questo momento ed eloquente nelle diverse declinazioni in cui si contempla la DOCG. Eppure noi crediamo che non è stato fatto ancora abbastanza per catapultarla ancora più in alto, nel senso che con le regole e i disciplinari stilati poco tempo fa, solo oggi si possono poggiare le basi per un lavoro ancor più eloquente e significativo. E maggiore precisione territoriale significa assumere anche una posizione internazionale che non deve più nutrire e combattere un confronto con i metodo classico d’oltralpe, ma investire sulle proprie risorse qualitative e di marketing propositivo.
Una delle tipologie che maggiormente regolano questo processo di evoluzione, riguarda i vini con basso (o nullo) dosaggio. Spesso e volentieri ricevono sempre più riconoscimenti lusinghieri nel circuito commerciale e di conferma da parte nella scala degli apprezzamenti degli utenti finali. Poi ci sono i Satèn e ancor più lo sono i rosati, che si devono distinguere con autorevolezza al di là di mode o status e continuare a migliorarsi, soprattutto trovando collocazioni ben precise secondo lo stile e la filosofia della maison di origine.
Per quanto riguarda infine le cuvèe top, riteniamo di poter auspicare per il futuro una maggiore capacità di valorizzazione attraverso la sostanza ed i punteggi, considerando che risultano meritatamente già a pieno titolo dei vini che manifestano delle complessità immediate, ma che possono ancor più migliorare sul piano delle lunghezze e delle articolazioni.
In sintesi, uno dei lati più positivi che esprime il Franciacorta, è che appare a tutti gli effetti un vino completo, non solo per abbinamenti circoscritti oppure a piatti originali e innovativi, non solo per momenti di semplice convivialità, ma certamente il vino da considerare nella sua poliedricità e “trasparenza gusto-olfattiva”, tale da poter essere il degno compagno anche in momenti di solitudine.
Cosa voler di più da una buona bollicina?
Articolo redatto da:
Luisito Perazzo
Referente regionale per la Lombardia, il Trentino Alto-Adige ed il Friuli Venezia-Giulia.
Sommelier Professionista Freelance. Esperienze come Sommelier da Gualtiero Marchesi e al Savini di Milano.
Miglior Sommelier Professionista d’Italia 2005 e Miglior Sommelier della Lombardia 2004.
Si Ringrazia i componenti del panel di degustazione del portale Viaggiatore Gourmet-Altissimo Ceto per aver preso parte alle sessioni di assaggio.
Di seguito, potete trovare gli altri post inerenti la nostra Guida dei Vini on-line:
EDIZIONE 2010/2011:
PIEMONTE
-I Langhe Nebbiolo ed i Nebbiolo d’Alba
TRENTINO ALTO-ADIGE
-Le “bollicine” metodo classico
MARCHE
SICILIA
EDIZIONE 2009/2010:
PIEMONTE
-I Langhe Nebbiolo e Nebbiolo d’Alba.
-Le Barbere d’Asti e altre Barbere.
LOMBARDIA
TRENTINO ALTO-ADIGE
-Le “bollicine” metodo classico.
VENETO
-I vini di Breganze, gli IGT ed altre eccellenze regionali.
FRIULI VENEZIA-GIULIA
-I Vini Bianchi del Friuli V.G. – prima parte.
-I Vini Bianchi del Friuli V.G. – seconda parte.
-I Vini Rossi ed alcune “chicche” dolci.
EMILIA-ROMAGNA
-Sangiovese di Romagna, Albana di Romagna passito e altre eccellenze.
UMBRIA
TOSCANA
-Le produzioni IGT del Chianti Classico ed alcune eccellenze di zone limitrofe.
-Le eccellenze di Cortona e di Montepulciano.
-Le eccellenze della “Costa” (prima parte): I vini bianchi, Bolgheri e Montecucco
-Le eccellenze della “Costa” (seconda parte): Scansano, Val di Cornia e le produzioni ad I.G.T.
MARCHE
-Il vitigno Verdicchio nelle sue sfumature.
ABRUZZO
CAMPANIA
SICILIA
-I Vini bianchi e rossi dell’Etna.
-I Vini bianchi e rossi della Sicilia.
La Guida dei Vini on-line by Altissimo Ceto. Dedicata alle sole eccellenze. Sponsored By Amici Gourmet – Network esclusivo di appassionati Gourmet.
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