Dopo l’intensa giornata di sabato, anche il secondo giorno dell’International Wine Festival di Merano, si preannuncia ricco di degustazioni, incontri e novità.
Incominciamo da un paio di assaggi friulani…
Prima tappa al tavolo di Lis Neris. In degustazione c’erano i vini già recensiti sulla nostra Guida dei Vini on-line, come Il Pinot Grigio Gris 2007, lo Chardonnay Jurosa 2007 ed il Lis 2006. La vera novità era rappresentata dall’assaggio in anteprima del Sauvignon Picol 2008. Se l’assaggio è premonitore di cosa dovremo aspettarci da questa azienda nei cru dall’annata 2008, allora la percezione è sicuaramente positiva. Più incisività nel frutto ed uno sviluppo progressivo di grande freschezza ed energia.
A guidare gli assaggi il suo titolare Alvaro Pecorari (foto sotto).
Secondo passaggio friulano di giornata, presso il tavolo di Renato Keber. Una delle aziende che ha spuntato le valutazioni tra le più alte nella nostra Guida. Anteprima rappresentata dal Collio Bianco Beli Grici 2007. Un bianco in piena maturazione, ancora tutto da farsi. Si prosegue poi con Il Colio Friulano 2007, uno splendido Collio Sauvignon Grici 2005 ed un entusiasmante Collio Merlot Grici 2003.
Bene, ora che siamo rodati, è il momento di fare visita ai produttori bordolesi. Sono parecchi i vini assaggiati sia per i Grand Vin, ovvero quei vini che risultano la massima espressione dell’azienda e che vengono imbottigliati con il nome dello Château in questione, sia nei second vins. Quest’ultimi sono ottenuti dalle “seconde” selezioni aziendali e spesso rappresentano, a mio modo di vedere, dei vini che possono risultare vantaggiosi nelle grandi annate, in quanto si possono bere grandi vini a dei prezzi meno “impegnativi”, ma che in altre annate, possono spesso risultare svantaggiosi su questo piano. Pertanto vi racconteremo solo degli assaggi dedicati ai Grand vin.
Prima tappa al tavolo di Smith Haut Lafitte. La supervisione al tavolo è garantita dal direttore commerciale della tenuta, David Ornon (foto sotto).
La singolarità di questo splendido Château situato nelle Graves di Bordeaux è che ho sempre considerato il livello qualitativo dei vini bianchi, salvo qualche annata, superiore a quelli rossi. Il Smith-Haut Lafitte blanc 2007 è superbo, diretto, lineare e con un varietale che lo fa sembrare molto vicino alla Loira. Mentre il Smith-Haut Lafitte rouge 2006, è un vino molto buono nell’insieme, ma che presenta un tannino abbastanza crudo.
Interviste Rai…International!
Uno dei migliori vini del Wine Festival si è potuto degustare al tavolo di Jean Bernard Grenié (foto sotto) dello Château Angelus. Azienda considerata, a ragione, tra le più grandi del Saint-Emilion.
In primis un superlativo Cht Angelus 2007. Campione di potenza ed eleganza e splendido nello sviluppo tannico. Un gradino sotto, lo Cht Angelus 2003, che non risente dell’annata, interpretando un frutto di grande integrità e mostrando una piacevolezza di beva immediata.
Altra splendida tenuta del Saint-Emilion e altro assaggio superlativo, questa volta rappresentato dallo Cht La Gaffelière 2001.
Un po’ sottotono alle aspettative, sono risultati invece i vini proposti dallo Château Troplong-Mondot. In particolare lo Cht Troplong-Mondot 2007, appariva molto chiuso, non di grandissima espressione caratteriale e con un legno abbastanza in evidenza. Sottotono anche lo Cht Troplong-Mondot 2002.
Di tutt’altro spessore è risultato lo Château Ormes de Pez. Una tenuta del comune di Saint-Estèphe, che spesso in passato ha conosciuto numerosi alti e bassi, ma che sembra essersi incanalato sulla giusta direzione negli ultimi anni. Purtroppo un solo assaggio e che riguardava lo Cht Ormes de Pez 2003.
Due assaggi assai contrastanti tra di loro al tavolo dello Château Lynch-Bages. Lo Cht Lynch-Bages 2004 è un vino molto buono, ma che risulta essere in linea con il valore dell’annata che all’inizio è stata salutata come una grandissima annata, ma che adesso sta mettendo in evidenza tutti i suoi limiti. Limiti che si sono visti anche con l’assaggio dello Cht Lynch-Bages 2002.
Ultimo assaggio prima di passare ai Sauternes e passaggio d’obbligo a Pomerol, al tavolo di uno delle tenute di riferimento della denominazione: lo Château Gazin. Lo Cht Gazin 2006, risulta essere di grande carattere, con un frutto fragrante che denota una grande maturità del merlot. Ma l’ampiezza e la grandezza che può regalare quest’uva con il passare degli anni è rappresentato dall’espressività che emerge dallo Cht Gazin 1999.
Una sorridente Virginie Achou-Lepage (foto sotto) presenzia al tavolo della più prestigiosa azienda di Barsac, ovvero Château Climes.
Elegante, floreale e molto minerale risulta lo Cht Climens 2006, ancora nel pieno della sua giovinezza, ma con un grandissimo equilibrio gustativo tra acidità e zuccheri che lo rendono ancora più apprezzabile sul piano della bevibilità.
Altra tenuta del comune di Barsac, lo Château Coutet. Stavolta siamo nelle mani della professionalità di Philippe Baly (foto sotto).
Due assaggi superlativi anche in questo caso. Lo Cht Coutet 2004, ricco, suadente e “grasso”, e lo Cht Coutet 1998, molto più sottile e lineare, ma con uno sviluppo più armonioso, elegante e minerale.
Il Wine Festival di Merano è un’occasione per incontrare e scambiare due parole con il “mitico” Conte Alexandre de Lur Saluces, a sorvegliare il tavolo dello Château de Fargues.
Dieci anni di distanza dividono i due vini nel bicchiere. Prima uno Cht de Fargues 2007, di buona grassezza e di grande equilibrio, e lo Cht de Fargues 1997. Quest’ultimo denota la grandezza dell’annata a Sauternes e lo sviluppo in bottiglia ancora tutto in prospettiva.
Lo Cht Doisy-Daëne 2006, elegante, sottile e fine come sempre…
Prima di passare alla ricchezza e allo spessore dello Cht Guiraud 2003...
Grassezza, ricchezza e dolcezza usuale nei due assaggi di Cht Suiduiraut 2004 e 1999…
Per terminare con un superlativo Esquisse de Nairac 2004.
Dopo una degustazione così intensa di Sauternes, per ristabilire il palato e rinvigorirlo nuovamente, bisogna ricominciare dalle bollicine…
La simpatica e sempre sorridente Eleonora Fedrighini (foto sotto), al tavolo dell’azienda Bellavista.
In degustazione il Franciacorta Cuvée Brut n.m., il Franciacorta Gran Cuvée 2004 ed il Convento della SS. Annunciata 2006.
Si continua con Monterossa. Tre assaggi che riguardano il Brut P.R., il Satèn ed il Rosé.
Al tavolo, il titolare dell’azienda Emanuele Rabotti.
I due Perlè per Ferrari.
Attimi di felicità e di brindisi al tavolo di Berlucchi. Dove si segnala un sublime Franciacorta Satèn Palazzo Lana 2004.
E’ talmente raro vedere insieme i fratelli Barzanò de Il Mosnel, che meritano una foto. Vero Lucia?
Purtroppo “solo” due assaggi con il Franciacorta Pas Dosè n.m. ed il Franciacorta Emanuela Barboglio Brut 2005.
Non solo bollicine al tavolo di Cà del Bosco… Inizio comunque doveroso con l’anteprima del Franciacorta Brut 2005, seguite dallo Chardonnay 2006 e dall’anteprima del Pinèro 2006.
Diamoci una “botta di vita” e passiamo al tavolo di Bruno Giacosa, dove incontriamo l’enologo Giorgio Lavagna (foto sotto).
Degustazione del Nebbiolo d’Alba Valmaggiore 2007, il Barolo Le Rocche del Falletto 2005 ed il Barbaresco Asili 2007 in anteprima. Ricordiamo che i 2006 di questa casa non verranno messi in vendita e che il Barbaresco 2007 verrà messo in commercio a partire dai primi mesi del prossimo anno, anzichè aspettare la commercializzazione consueta insieme ai Barolo di pari annata.
E’ arrivata l’ora di fare visita a Dick ten Voorde (foto sotto) della Vino & Design e passare in rassegna la sua serie di Riesling tedeschi. Uno più buono dell’altro…
L’inizio però è con un Kabinett Trocken Müller Thurgau di Horst Sauer, la migliore azienda della Franconia.
Si passa in Mosella da Fritz Haag.
Si prosegue con Dr. Loosen sempre in Mosella.
Tanto notevole quanto prezioso, il loro Eiswein 2007.
Il viaggio in Mosella procede con un’altra azienda di riferimento come la Joh. Jos. Prüm.
Superbo il Zeltinger Sonnenuhr Auslese 2006 di Markus Molitor.
Ci si sposta nella Nahe da Dönnhoff, dove lo Schlossbockelheimer Felsemberg Riesling Auslese 2004 è tanto buono quanto è impronunciabile.
Chiusura con quello che a mio parere è il miglior produttore della Mosella, ovvero Egon Müller. Gli assaggi dei tre vini tutti in versione 2008, non hanno dato merito alla grandezza di questa azienda perchè troppo giovani. Sono dei vini che impongono la loro legge e si staccano dagli altri, solo in seguito ad un doveroso affinamento in bottiglia.
Tavolo a fianco e altro genere, dove incontriamo l’amico Luca Cuzziol, dell’omonima società di distribuzione.
Come sempre il “Bruno Bistecca” tira…
Scambi “territoriali” sull’asse Champagne-Sauternes…
Territorio che si pregusta anche nei vini del Domaine Marcel Deiss…
Ed in particolare nella grandezza del Mambourg 2004.
Ritorniamo in Piemonte e andiamo da Moccagatta, dove troviamo Sergio Minuto (foto sotto).
Assaggi di Barbera d’Alba 2008, il Langhe Nebbiolo 2008, il Barbaresco Basarin 2006 ed il Barbaresco Bric Balin 2006.
Barbara Pansa (foto sotto) dell’azienda Poderi Luigi Einaudi.
Vi abbiamo già raccontato molto bene nella nostra degustazione di Barolo, del Cannubi 2005.
Davide Voerzio, figlio di Roberto Voerzio.
Da sottolineare che, oltre all’ottimo Barolo Cerequio 2005, è stato portato anche il Barolo La Serra 1999.
Passaggio anche al tavolo delle Tenute Cisa Asinari dei marchesi di Gresy.
Da Albino Rocca…
Da Conterno-Fantino. Dove abbiamo degustato in anteprima il notevole Barolo Sorì Ginestra 2006.
poi da Parusso…
da Pelissero…
due chiacchere con Luigi Scavino di Azelia…
Indovina il produttore…
E’ consuetidine terminare la giornata al banco dell’amico Natale Simonetta dell’azienda Baricchi di Neviglie.
Et voilà…
Notevole il Pinot Nero Brigante 2004…
Ed il Solenne Essenza Nobile vino di Ghiaccio 2005.
Corriamo perchè non si può perdere l’appuntamento con Gualtiero Marchesi, ospite di Luigi Cremona alla Gourmet Arena.
Alla prossima puntata…
Merano International WineFestival&Culinaria
XVIII Edition
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