Articolo a cura di Annalisa Linguerri e Rudy Travagli.
Referenti regionali per la regione Emilia-Romagna.
Secondo capitolo della nostra Guida dei Vini dedicata alle eccellenze enologiche della Romagna. Dopo quello dedicato al grande vitigno Sangiovese, ora è il turno dei vini bianchi, degli IGT, dei vini dolci e di molti altri vini.
In questo articolo si parla di: Ca’ di Sopra, Calonga, Cà Lunga, Casetto dei Mandorli-Nicolucci, Drei Donà-Tenuta La Palazza, Fattoria Monticino Rosso, Fattoria Zerbina, Ferrucci, Fiorentini, Fondo San Giuseppe, Gallegati, Giovanna Madonia, La Pandolfa, San Patrignano, Poderi Morini, Rontana, Tenuta La Viola, Terre della Pieve, Tre Monti, Tre Rè, Villa Papiano.
Archivio storico reportage:
Prima di passare al racconto dei vini degustati, per prima cosa la solita piccola legenda su come orientarsi nei nostri articoli:
Al primo punto troverete la graduatoria finale che è scaturita al termine delle nostre sessioni evidenziando i soli punteggi. In rosso sono segnalati i vini che hanno ricevuto la menzione speciale. Questa menzione, assegnata con la dicitura “Altissimo Ceto”, viene data all’unanimità da tutto il panel di assaggio in presenza di caratteristiche particolari, perlopiù legati alla personalità di un determinato vino indipendentemente dalla valutazione finale. Praticamente una sorta di premio della critica.
In blu sono evidenziati i nomi dei produttori ai quali è “linkata” la propria scheda aziendale. Questa scheda è posizionata nell’indice regionale sulla parte destra dell’home-page. In questa sezione troverete tutti i dati, i recapiti e le recensioni di tutti i vini degustati di quel produttore nel corso degli anni, al fine di mantenere una “memoria storica” di tutti gli assaggi fatti nel corso delle edizioni della nostra Guida dei vini on-line.
Al secondo punto, viene ripresa la medesima graduatoria, integrando la recensione con le relative foto dell’etichetta e le note di degustazione.
Non ci resta dunque che augurarvi buona lettura!
1) LA GRADUATORIA:
Due bollicine, due…:
80/100 – Vino Spumante Brut Morosè Poderi Morini s.a. (Cat. A)
79/100 – Vino spumante Brut Estroverso Poderi Morini s.a. (Cat. A)
I Vini Bianchi:
88/100 – Rubicone IGT Thea Bianco Tre Monti 2010 (Cat. C)
87/100 – Ravenna bianco IGT Tergeno Fattoria Zerbina 2011 (Cat. B)
86/100 – Albana di Romagna Vigna Rocca Tre Monti 2011 (Cat. A)
86/100 – Colli di Imola Salcerella Tre Monti 2010 (Cat. A)
86/100 – Forlì IGT Le Tresche Villa Papiano 2010 (cat. B)
85/100 – Ravenna IGT Riesling Ciarla Fondo San Giuseppe 2011 (Cat. A)
84/100 – Albana di Romagna Codronchio Fattoria Monticino Rosso 2010 (Cat. B)
84/100 – Albana di Romagna Neblina Giovanna Madonia 2010 (Cat. A)
82/100 – Ravenna IGT Chardonnay Caramore Fondo San Giuseppe 2011 (Cat. A)
82/100 – Ravenna IGT Trebbiano Tèra Fondo San Giuseppe 2011 (Cat. A)
81/100 – Albana di Romagna AS Fattoria Zerbina 2011 (Cat. A)
80/100 – Albana di Romagna Cleonice Fiorentini 2010 (Cat. A)
80/100 – Ravenna IGT Albana Fiorile Fondo San Giuseppe 2011 (Cat. A)
79/100 – Albana di Romagna Settenote Poderi Morini 2011 (Cat. A)
I Vini Rossi a D.O.C.:
87/100 – Colli della Romagna Centrale Riserva Barlume Giovanna Madonia 2009 (Cat. B)
87/100 – Colli di Imola Cabernet Sauvignon Ris. Imperius Cà Lunga 2008 (Cat. C)
87/100 – Colli di Rimini Cabernet Sauvignon Montepirolo San Patrignano 2007 (Cat. D)
86/100 – Colli di Imola Cabernet Sauvignon Elisir Cà Lunga 2009 (Cat. B)
84/100 – Colli di Faenza Rosso Riserva Corallo Blu Gallegati 2008 (Cat. C)
82/100 – Colli di Faenza Col Mora Rontana 2008 (Cat. A)
80/100 – Colli di Faenza Sangiovese Rontana 2008 (Cat. A)
79/100 – Colli di Faenza Sangiovese Renero Tre Rè 2009 (Cat. A)
I Vini Rossi a I.G.T.:
90/100 – Forlì IGT Castellione Calonga 2009 (Cat. D)
89/100 – Forlì IGT Cabernet Sauvignon Magnificat Drei Donà-Tenuta La Palazza 2008 (Cat. D)
89/100 – Forlì IGT Merlot Sterpigno Giovanna Madonia 2007 (Cat. D)
88/100 – Ravenna IGT Marzieno Fattoria Zerbina 2008 (Cat. C)
86/100 – Forlì IGT Merlot 1941 La Pandolfa 2009 (Cat. A)
86/100 – Forlì IGT Particella 25 Tenuta La Viola 2008 (Cat. E)
85/100 – Forlì IGT Pezzolo “Ultimo” La Pandolfa 2009 (Cat. D)
85/100 – Ravenna Rosso IGT Remel Cà di Sopra 2008 (Cat. C)
84/100 – Forlì IGT Nero di Predappio Nicolucci-Casetto dei Mandorli 2008 (Cat. B)
83/100 – Forlì IGT Massicone Castelluccio 2007 (Cat. B)
83/100 – Ravenna Rosso IGT Nadèl Poderi Morini 2009 (Cat. B)
82/100 – Ravenna Rosso IGT Tra i Colli Poderi Morini 2010 (Cat. B)
81/100 – Forlì IGT Sangiovese Ordelaffo Calonga 2010 (Cat. A)
81/100 – Forlì IGT Papiano di Papiano Villa Papiano 2007 (Cat. A)
79/100 – Ravenna Rosso IGT Savignone Poderi Morini 2011 (Cat. A)
Le Albana di Romagna Passito D.O.C.G.:
94/100 – Albana di Romagna Passito Scacco Matto Fattoria Zerbina 2008 (Cat. F la 0,375)
89/100 – Albana di Romagna Passito Domus Aurea Ferrucci 2009 (Cat. D la 0,500)
88/100 – Albana di Romagna Passito Fattoria Monticino Rosso 2008 (Cat. C la 0,500)
Altri vini passiti:
89/100 – VdT Kairos Terra della Pieve (L. 4/11) (Cat. A la 0,375)
87/100 – VdT Rubacuori Poderi Morini (L. 1/08) (Cat. B la 0,375)
86/100 – VdT Stil Novo Terra della Pieve (L. 2/10) (Cat. A la 0,375)
I prezzi sono indicati per categorie in funzione della variabilità che potete trovare da enoteca ad enoteca:
Categoria A Fino a 14,00
Categoria B Tra Euro 12,00 e 17,00
Categoria C Tra Euro 15,00 e 20,00
Categoria D Tra Euro 18,00 e 25,00
Categoria E Tra Euro 23,00 e 30,00
Categoria F Tra Euro 28,00 e 50,00
Categoria G Tra Euro 45,00 e 70,00
Categoria H Oltre i Euro 70,00
2) LE NOTE DI DEGUSTAZIONE:
Due bollicine, due…:
80/100 – Vino Spumante Brut Morosè Poderi Morini s.a. (Cat. A)
Il Centesimino è un vitigno autoctono, solo in pochi produttori lo usano “in purezza”, tra questi c’è Alessandro Morini, il quale riesce a valorizzare la sua versatilità, nel proporlo in diverse versioni. Qui lo troviamo nella proposta Brut Rosé. Un vino gradevolissimo, piacevolmente apprezzabile da aperitivo o abbinato ai fritti dell’Adriatico di cui la Romagna va fiera. Perlage non troppo fine ma non invadente, naso che ricorda soprattutto i piccoli frutti rossi di sottobosco ed i petali di rose. La bocca è appagata da una linearità di gusto che sposa la freschezza e pulizia post-gustativa, anche se la persistenza non è indimenticabile.
79/100 – Vino spumante Brut Estroverso Poderi Morini s.a. (Cat. A)
Un vino improntato sulla beva e la freschezza, bolla grossolana sufficientemente piacevole. Veste paglierina scarica, sentori tenui che ricordano una mela acerba, in bocca troviamo correttezza e essenzialità, grazie al retro-gusto non di grande lunghezza, ma di carattere.
I Vini Bianchi:
88/100 – Rubicone IGT Thea Bianco Tre Monti 2010 (Cat. C)
Altissimo Ceto
Il calice ci cattura lo sguardo col suo giallo paglierino intenso con nuances dorate e preziose. L’eleganza del naso, confermata poi anche nell’eleganza della beva, è complessa e richiama note mature che ricordano la frutta estiva come pesca ed albicocca, fiori di camomilla in appassimento, fiori di ginestra, scorza d’arancia candita, leggera scia mentolata sul chiudere. La beva è appagata dalle componenti che donano morbidezza e elasticità al palato, piacevolmente slanciato dalla spalla acido-sapida cristallina, per un finale a tutto frutto. Vino di grande spessore e pienezza che fa ben pensare ad un’evoluzione nel tempo tesa a migliorare ulteriormente le prestazioni e che ci incuriosisce.
87/100 – Ravenna bianco IGT Tergeno Fattoria Zerbina 2011 (Cat. B)
Vino nato nel ’91, oggi il Tergeno è ottenuto solo da uve Albana vendemmiate tardivamente ed in parte attaccate dalla muffa nobile. Giallo paglierino intenso e brillante, la sua tonalità dorata brillante evidenzia il calice, mentre il naso risulta piacevolmente “fresco” nella proposta aromatica del frutto, con sentori riconoscibili di pera williams, mela verde succosa, erbe nella balsamicità di salvia, alloro e biancospino, sul finale una nota anche di fieno. La beva è avvolgente e di grande spessore, morbidezza, freschezza e sapidità, si sposano in modo perfetto tra di loro in maniera perfettamente equilibrato prima di lasciar dare sfogo ai ritorni fruttati in chiusura.
86/100 – Albana di Romagna Vigna Rocca Tre Monti 2011 (Cat. A)
È sempre un tuffo nel passato quando si degusta questa Albana, ricordi che ci portano ai vini dei nostri nonni, vini avvolgenti, grassi e pieni. Così questa Albana mostra una tonalità giallo-dorata, i profumi si prolungano su note di pesca gialla matura e succosa, note di biancospino, camomilla, miele di acacia e fiori di campo, mentre il finale ci ricorda la pietra focaia. La bocca, come anticipato, è ricca e di struttura, su tutti prevale una verve di freschezza sulla sapidità, ma sempre in equilibrio, la chiusura è di ricordi di pesca coerente con il naso. Buona la lunghezza.
86/100 – Colli di Imola Salcerella Tre Monti 2010 (Cat. A)
“Et voilà, rien ne va plus”… Signori e signore, ecco a voi Monsieur Sauvignon nella più mordente e verace espressione romagnola. Poco c’è da dire se non che questo vino stupisce per l’eleganza e la tipicità dell’estrazione olfattiva. Il Sauvignon è un vitigno difficile e spesso o lo si ama incondizionatamente o lo si odia perdutamente. Crediamo che la famiglia Navacchia abbia un’adorazione per questo vino tanto da produrlo con grande classe. Il naso è inconfondibilmente varietale con ricordi che virano alle erbe officinali, il rosmarino, la salvia, il sambuco, un frutto acerbo di pera. La bocca riprende i toni veraci, lontano magari dalla finezza dei grandi Sauvignon di Loira, ma coerente con la terra che lo produce. Insomma, eleganza del vitigno sposato alla rusticità della terra di Romagna.
86/100 – Forlì IGT Le Tresche Villa Papiano 2010 (cat. B)
Un’altra piacevole versione del Sauvignon di Romagna, che lascia la scia aromatica classica per un vena più matura e complessa. Oro nel calice, regala note dolci di miele d’acacia, frutta sciroppata quali pesche ed albicocche, camomilla in appassimento e mimosa appassita, chiude con ricordi di fichi caramellati. La bocca è in tensione grazie soprattutto alla sapidità ed una media freschezza che chiude i ricordi di pesche sciroppate. Manca un po’ di snellezza e linearità, ma è buona la persistenza in chiusura.
85/100 – Ravenna IGT Riesling Ciarla Fondo San Giuseppe 2011 (Cat. A)
Fondo San Giuseppe, nelle vesti di Stefano Bariani, insieme a Paolo Babini, Filippo Manetti, Emilio Placci, Andrea Bragagni e Paolo Francesconi hanno dato vita al consorzio dei “BIOVITICULTORI” . Dove produrre biologico ed in maniera naturale è una prerogativa di fondo. Ci troviamo a Brisighella e Stefano, aiutato dalla moglie, coltiva con amore ma soprattutto con il massimo rispetto questa terra. Il Riesling che ci presenta è paglierino intenso, le note al naso sono piacevoli e pulite, un frutto dalla grande impronta olfattiva data dalla mineralità, note gessose di grafite e fieno tagliato. La bocca è avvolta piacevolmente dal vino dove la mineralità spicca in maniera coerente, rinvogliandoci alla beva.
84/100 – Albana di Romagna Codronchio Fattoria Monticino Rosso 2010 (Cat. B)
Se si pensa di dover fare un make up, si inizia sempre dalla base per creare un ottimo trucco, e questo vino la struttura ce l’ha, poi ognuno di noi si diverte con le sfumature ed anche in questo caso non ne mancano. Albana botritizzata dove la muffa interagisce nel gioco di profumi che ci invadono il bicchiere, note di frutta disidratata, scorza d’arancia candita, fichi secchi, erbe officinali, miele d’acacia e fieno tagliato. L’impronta della botritys è elegante e senza cedimenti. La beva è ricca, avvolgente e morbida, la freschezza slancia la bocca di questo vino, tale da non farlo sentire troppo ingombrante.
84/100 – Albana di Romagna Neblina Giovanna Madonia 2010 (Cat. A)
Il bello di questa passeggiata attraverso le Albana di Romagna vinificate in secco, è che non troviamo un vero e proprio filo conduttore. Ogni vino degustato ha un suo timbro, una personalità diversa, nata dalle varie esperienze di ogni produttore, dalla storicità della zona di produzione e così ci ritroviamo tutti vini diversi con caratteristiche diverse, anche se prodotto dallo stesso versatilissimo vitigno. Anche questa Albana vinificata completamente in acciaio, presenta un DNA diverso dalle altre a partire dal colore paglierino scarico, il naso ricorda soprattutto la mineralità con sentori di salvia, timo e mentuccia, che scoprono al termine un frutto a pasta bianca. La beva e piacevole e “fresca” dove l’alcolicità si sposa felicemente ad una spalla acido-sapida di tutto rispetto.
82/100 – Ravenna IGT Chardonnay Caramore Fondo San Giuseppe 2011 (Cat. A)
Come ama dire Stefano, il nome è la chiave di lettura di questo vino: “Caro Amore”. Quell’amore che dovrebbe far girare il mondo e che lui ritrova nella riqualificazione della terra e dei suoi frutti. Lo Chardonnay che ci presenta è ricavato da un terreno argilloso–calcareo, la sosta in barriques a contatto sui lieviti ed il conseguente batonnage, ne conferiscono spessore e complessità al naso, mentre la maturazione finale in cemento lo stabilizza. Il naso è “grasso”, pieno, richiama fortemente le note gessose, la pera matura e succosa, la macchia mediterranea con sentori erbacei e minerali. La bocca è altrettanto ricca, piena ed avvolgente, dove la vena di freschezza sorregge e fa scorrere l’importante struttura.
82/100 – Ravenna IGT Trebbiano Tèra Fondo San Giuseppe 2011 (Cat. A)
Volendo dare ad ogni vino un significato diverso, ecco che il Trebbiano prende il nome di Tèra che in dialetto romagnolo significa Terra. Un tributo a colei che, anche nei momenti di incertezza socio economica, continua ad essere tanto generosa con noi. Il Trebbiano è un altro vitigno di cui la Romagna è fiera, trovandone corrispondenza in questo calice che si illumina in una tonalità paglierino scarica. Anche se lo spettro olfattivo non eccede di profumi, ritroviamo note di frutta matura, ma soprattutto sentori legati all’erba appena tagliata, fieno, in alcuni momenti si mostra pure “terroso”. La bocca è tesa grazie alla spalla acido-sapida preponderante, mentre la persistenza tende ad essere fugace invece.
81/100 – Albana di Romagna AS Fattoria Zerbina 2011 (Cat. A)
Ritorniamo a parlare di Albana e più precisamente da quello che nasce dalle mani di Maria Cristina Geminiani, attraverso il suo AS nella versione 2011. Un’Albana ben fatta, come del resto il target di questa produttrice ci ha abituati, dalla beva rinfrescante e piacevole. Il corredo olfattivo si apre con note di frutta a pasta bianca, ma è soprattutto la spinta vegetale che spicca con ricordi di salvia e menta. La beva è avvolgente e dinamica grazie proprio spalla acido-sapida che spinge sulla struttura. Chiusura non di grandissima lunghezza, ma di estrema piacevolezza.
80/100 – Albana di Romagna Cleonice Fiorentini 2010 (Cat. A)
Continuando a parlare di Albana passando anche da Castrocaro, con la versione secca di Friorentini. Tonalità più spiccata rispetto alle altre. Il calice si inebria di sentori maturi di pesca gialla, confettura di pere, pur mantenendo una verve di mineralità. La bocca è ricca e piena, dove prevale la struttura glicerica su una scia di freschezza. Abbastanza persistente al palato, chiude il ricordo di pesca gialla surmatura.
80/100 – Ravenna IGT Albana Fiorile Fondo San Giuseppe 2011 (Cat. A)
Questa personalmente ritengo sia la versione più vicina alle tradizionali Albane di un tempo. Il colore in primis regala note brillanti nelle tonalità del ramato, al naso ricorda la resina dei pini, la confettura di albicocche e i fichi caramellati, passando da note che, a tratti, rimanda alla balsamicità. La bocca è invasa dalla beva carismatica ed avvolgente dove pero’ viene un po’ a mancare la freschezza al palato e prolungarne la piacevolezza.
79/100 – Albana di Romagna Settenote Poderi Morini 2011 (Cat. A)
Terminiamo il nostro tour nei vini bianchi di Romagna parlando di Morini e della sua espressione di Albana che colora il calice di un paglierino scarico, note di pera, mela fiori di sambuco e tocchi di ardesia che fuoriescono in succesione. Il sorso è supportato dalla sapidità e dalla freschezza che ne slanciano la beva, anche se il tutto si contrae in un rapido congedo.
I Vini Rossi a D.O.C.:
87/100 – Colli della Romagna Centrale Riserva Barlume Giovanna Madonia 2009 (Cat. B)
Per parlare di questo matrimonio tra il Cabernet Sauvignon ed il Merlot ci rifacciamo ad un aforisma di Tonino Guerra, romagnolo doc, il quale ricordava la scena di un vecchio che viveva solo in un villaggio abbandonato e quando questi si avvicinò pensieroso verso di lui, egli gridò: “Ricordati che la solitudine tiene compagnia”. Questo per rendere l’idea che lo scenario perfetto per degustare il Barlume è quasi come vino da meditazione, nelle fredde sere invernali accanto ad un caldo camino scoppiettante. Rubino compatto, la sua è una veste impenetrabile ma vivo nelle sue tonalità, mentre il corredo olfattivo di grande impatto, dapprima restio a farsi conoscere sprigiona poi con l’ossigenazione, note di marasche, frutti piccoli di bosco, felce, anice, sambuco il tutto con ritmo e cadenza perfetti, tempistiche adeguate e grande eleganza. Raffinata è la beva, di grande spessore dove struttura, sapidità e grafite si fondono in una piacevole cadenza per regalarci un finale a tutto frutto succoso e sinuoso.
87/100 – Colli di Imola Cabernet Sauvignon Ris. Imperius Cà Lunga 2008 (Cat. C)
Altissimo Ceto
Romagna non solo terra di Sangiovese e Albana, ma anche patria di vitigni internazionali di pregio come questo Cabernet Sauvignon. L’azienda di proprietà di Paolo Cassetta, alla sua ormai terza generazione si trova a Selva nelle prime colline imolesi. Vino di grande presenza scenica dove spicca per eleganza e struttura. Il calice si colora di un rosso rubino fitto con orlo intrigante tendente al granato. Il corredo che egli porta in dote è generoso di complessità, note varietali di peperone, frutta rossa caramellata, more, legno di cedro, vaniglia e zucchero filato. La beva è piena e vigorosa, il palato si riempie con eleganza, si uniscono all’unisono struttura, freschezza e tannini di stoffa per un finale da applausi con ricordi varietali.
87/100 – Colli di Rimini Cabernet Sauvignon Montepirolo San Patrignano 2007 (Cat. D)
Un taglio bordolese di tutto rispetto che negli ultimi anni ha saputo acquisire maggiore carattere e vitalità. Il calice emana sentori varietali nitidi e ben distinti con una complessità ricca, note che ricordano frutti rossi in confettura soprattutto amarena, more di rovo, speziatura di pepe nero, curcuma, tabacco, caffè tostato ed infine una lunga scia mentolata riconducibile all’eucalipto. La bocca è avvolta e messa in tensione dalla freschezza che contrappone una bella e piacevole morbidezza. Di grande persistenza con sentori di amarene Fabbri sul finale.
86/100 – Colli di Imola Cabernet Sauvignon Elisir Cà Lunga 2009 (Cat. B)
Il ventaglio tipico e varietale ci conduce a spasso nei sottoboschi con ricordi di frutti rossi in maturazione, mentolato sulla scia dei ricordi di una giornata fresca passata tra i profumi del sottobosco. La beva è di una piacevolezza disarmante, amalgamando tannino di spessore ma con finezza, freschezza e sapidità, in un lungo finale persistente.
84/100 – Colli di Faenza Rosso Riserva Corallo Blu Gallegati 2008 (Cat. C)
Torniamo al Podere Monte di Sotto di Brisighella per conoscere questo taglio di Cabernet Sauvignon, Merlot e Sangiovese. Il bicchiere si apre su note di erbaceo in evoluzione, sfumature di radice, liquirizia amara. Sotto a tutto questo troviamo il frutto sotto spirito ed in confettura. Il naso tuttavia si mostra con poco slancio. La bocca è piena ed avvolgente, quasi “masticabile”, di rilievo dunque la struttura, il congedo appare lungo e lento nell’articolazione con ricordi amaricanti in chiusura.
82/100 – Colli di Faenza Col Mora Rontana 2008 (Cat. A)
Azienda agricola di proprietà della cantina franciacortina Ricci Curbastro, ci presenta il suo “cru” Col Mora che si colora di un rubino di media concentrazione. Il sipario olfattivo si apre su note molto particolari per un sangiovese, ricordi di ciottoli bagnati, speziatura piccante, poi solo dopo un’accurata ossigenazione giungono i sentori tipici del varietale del frutto rosso ed anche sotto spirito. In bocca arriva subito diretto ed incisivo a conclusione arrivano note vegetali nel finale di bocca.
80/100 – Colli di Faenza Sangiovese Rontana 2008 (Cat. A)
Anche il “secondo” vino dell’azienda si presenta rubino di media trasparenza. Il corredo olfattivo dona sentori piacevoli di sambuco, confettura di frutti rossi, marasche sotto spirito e speziatura dolce di ricordo ai chiodi di garofano. Tutto sommato il naso è discreto, al palato si distende in maniera più rilassata del campione degustato in precedenza, anche in presenza di un tannino un po’ verde e crudo nell’approccio.
79/100 – Colli di Faenza Sangiovese Renero Tre Rè 2009 (Cat. A)
Un abito a cui non siamo abituati parlando di Sangiovese, impenetrabile e profondo. Una complessità concentrata che si apre all’olfatto con riconoscimenti di fiori, iris, carruba, prugne caramellate. Un naso ricco ma che non ha trovato ancora il suo equilibrio. Il sorso è piacevole, al limite dell’essenziale, morbido e di buona consistenza. La chiusura tuttavia è amaricante.
I Vini Rossi a I.G.T.:
90/100 – Forlì IGT Castellione Calonga 2009 (Cat. D)
Un Cabernet Sauvignon dal vestito cardinalesco, dal color rubino compatto ed intenso. Maurizio Baravelli ci presenta questo 2009 che probabilmente agevolato dall’annata risulta più “snello” e piacevole rispetto alle edizioni precedenti. Il naso è una vera e propria camminata nei sottoboschi, elegante nella tipicità del vitigno, le tonalità erbacee sono nobili, troviamo radici, tartufi, humus che accompagnano note di frutti di bosco, ribes, mirtilli e more, liquirizia dolce, curcuma e pepe sul finale. La bocca è appagata dall’assaggio dove le componenti si uniscono all’unisono per un finale persistente che incalza la beva. Il passaggio ben dosato nei legni di rovere rende armonico il tutto ed addomesticato un tannino che in questo modo elegantizza il vino.
89/100 – Forlì IGT Cabernet Sauvignon Magnificat Drei Donà-Tenuta La Palazza 2008 (Cat. D)
Altissimo Ceto
Per creare un simpatico gioco di parole, il “Varenne” di casa Drei Donà è proprio lui. Un purosangue che corre sempre con slancio, eleganza e tanta fame di vittorie. La famiglia Drei Donà è impegnata dal 1927 nella ricerca della riqualificazione del territorio in quel di Vecchiazzano e da sempre ha portato rispetto del più prestigioso vitigno internazionale, senza mai cadere sotto la cupola della rincorsa modaiola. Il Cabernet Sauvignon è, come dicevamo, sicuramente rispettato in questo vino regalandoci un bouquet complesso e fine. Un “pout-pourrì” di frutti di bosco piccoli, rossi e neri, more di rovo, ciliegie e accompagnati da note erbacee e speziate. Speziatura elegante e fine data dalla liquirizia ed il rabarbaro. La bocca è appagata ed appagante, piena ed avvolgente, un vino che mostra tutta la sua ricchezza, regalando tante soddisfazioni al post-gustativo, lanciato da un tannino di trama nobile, anche se non ancora non integrato. Potrebbe raggiungere eccellenze ancora migliori se si avesse la giusta pazienza di volerlo aspettare e stapparlo con una fase di maturità superiore.
89/100 – Forlì IGT Merlot Sterpigno Giovanna Madonia 2007 (Cat. D)
Altissimo Ceto
Il colore è un arcobaleno di tonalità differenti, difficili da descrivere in poche parole, alcuni tratti appartengono alla massa viola–rubino intenso di trama fitta ed impenetrabile, ma con nuances granate che virano sull’unghia. Quanto all’olfatto, ci mette sull’attenti pensando all’evoluzione di un vino che con il passare dei minuti dell’assaggio sta crescendo. Naso elegante nella sua ampiezza ed “aggressione” con note di frutti di bosco in confettura, more di rovo sotto spirito, mentolate, balsamiche mentuccia in essicamento, pepe e noce moscata ci salutano all’ultima olfazione. Al sorso è avvolgente e di grande ampiezza, spalle larghe e spessore, sono il comune denominatore degne di un Merlot fine ed elegante, teso dalla spalla acido-sapida presente e da un tannino da manuale.
88/100 – Ravenna IGT Marzieno Fattoria Zerbina 2008 (Cat. C)
Altissimo Ceto
Quando ci capita di leggere in etichetta “Anteprima”, ci sentiamo tutti come i bambini il giorno di Natale, dove la curiosità ti toglie i sensi e a piedi nudi in pigiama corri sotto l’albero per vedere se Babbo Natale è stato generoso. Con noi la nostra Maria Cristina Geminiani (non me ne voglia per il paragone con Babbo Natale) è stata più che generosa regalandoci un’anteprima del Marzieno di tutto rispetto. Colore compatto di un rubino vivo e luminoso ma è il naso il vero protagonista che ci lascia piacevolmente colpiti. Esso racchiude finezza ed eleganza, già da ora con note che si susseguono di frutta matura, leggermente pepata, cumino, una mineralità che rilancia la complessità dando maggiore incisività. La bocca è altrettanto sorprendente, piena ed avvolgente, con una profondità degna di un grande campione. A dimostrazione di un sapiente lavoro in vigna ed in cantina.
86/100 – Forlì IGT Merlot 1941 La Pandolfa 2009 (Cat. A)
Vino dal color rubino–purpureo e dalla “freschezza” sottile del naso. Ma è tuttavia un naso che va premiato per profondità e nella nitidezza aromatica, note di frutta nera polposa, amarene, more, erbaceo, spezie che si regalano date anche da un dosato passaggio in legno. Bocca che pecca un po’ sul piano dell’equilibrio, a causa di un tannino di estrazione nobile ma verde nell’approccio. La verticalità della freschezza e della sapidità rendono dinamico questo Merlot di tutto rispetto.
86/100 – Forlì IGT Particella 25 Tenuta La Viola 2008 (Cat. E)
Negli ultimi anni la Famiglia Gabellini ci ha sempre regalato grandi prestazioni attraverso questo taglio di Cabernet Sauvignon, Merlot e Sangiovese. Il vino nella mescita risulta rubino fitto e compatto, luminoso. La sinergia del colore è confermata al naso con sentori che ricordano le spezie, il cardamomo, il cioccolato fondente, la polvere di caffè, abbracciando in un suadente susseguirsi, anche le note di frutta polposa. Pure l’assaggio risulta energico e incisivo, lasciandoci una bocca fruttata in un lungo finale.
85/100 – Forlì IGT Pezzolo “Ultimo” La Pandolfa 2009 (Cat. D)
Un Cabernet atipico nell’approccio, ma di grande stoffa e finezza. Rubino fitto il vestito, complesso all’apertura al naso, frutta sotto spirito, ma soprattutto spezie, chiodi di garofano in infusione, tabacco, cenere di camino, cardamomo, fondo di caffè e sigaro, il tutto ben articolato. La bocca è piacevolmente “fresca”, anche se riempie ed appaga le papille gustative con la sua pienezza. Il tannino è di grande estratto, teso e vibrante, che rende dinamico il tutto, ma in via di integrazione, riconducibile ad un peccato di gioventù.
85/100 – Ravenna Rosso IGT Remel Cà di Sopra 2008 (Cat. C)
Quando si parla di Romagna la mente corre sempre al Sangiovese, quale grande protagonista della nostra terra e che spesso concorre da solo ma a volte capita di dover condividere gli spazi di una bottiglia. In questo vino per la precisione, si sposa in modo eccellente con Cabernet e Merlot, donando un incarnato rosso rubino di trama fitta. Il sipario olfattivo circondato di sensazioni nitide e non banali che ricordano iris, geranio in essicazione, carrube, radice di liquirizia e tabacco, il tutto slanciato dalla balsamicità sul finale. Il sorso appaga il palato avvolgendolo in primis in una morbidezza data dall’equilibrio, dove freschezza e sapidità si bilanciano, accompagnati dalla trama tannica nobile. Si consiglia comunque pazienza.
84/100 – Forlì IGT Nero di Predappio Nicolucci-Casetto dei Mandorli 2008 (Cat. B)
Cercando di trovare delle similitudini con questo vino, potrebbe essere paragonato a John Coffey, il “gigante–buono” protagonista del film “Il miglio verde”, mastodontico nella sua generosità, dalle spalle larghe, ma affabile nel carattere. Nero di Predappio, o nero “da” Predappio, se lo si guarda nel calice che egli colora di un corvino intenso ed impenetrabile. L’esatto connubio tra il Sangiovese ed il Terrano (o Refosco dal Peduncolo Rosso) lo si riscontra al naso complesso, con sentori di frutta secca disidratata, fiori secchi e sottobosco. Il ventaglio si addolcisce grazie al passaggio in legno con note di vaniglia e zucchero filato, per cedere il passo poi ad un finale balsamico di eucalipto. La bocca è appagata dalla piena avvolgenza, ma anche dalla verticalità donatagli dalla spalla acido-sapida con persistenza gusto olfattiva prolungata.
83/100 – Forlì IGT Massicone Castelluccio 2007 (Cat. B)
A prova che il Sangiovese si presta ai mille uvaggi, qui nella zona di Modigliana troviamo l’azienda Castelluccio che sposa il Sangiovese Piccolo del “Ronco delle Ginestre” con il Cabernet Sauvignon del “Ronco Poggiolo”. Sodalizio ben riuscito, che ci regala alla vista un rubino di media trasparenza. Al naso troviamo soprattutto il Cabernet con le sue note erbacee, frutta matura in confettura, note fresche sul finale che slanciano l’apparato olfattivo. In bocca invece i ricordi del Sangiovese ci donano sfumature di amarene su una scia lunga e persistente, intralciata solamente da un tannino che risulta polveroso in chiusura.
83/100 – Ravenna Rosso IGT Nadèl Poderi Morini 2009 (Cat. B)
Il nome Nàdel, in dialetto romagnolo, significa Natale ed era il nome del padre dell’attuale proprietario dell’azienda Alessandro. A lui è dedicato questo vino che vede come protagonisti Sangiovese, Longanesi, Centesimino e “l’internazionale” Merlot. Naso intrigante che vira dalla frutta polposa ed in confettura di more, frutti di bosco, prugne, sambuco, spezie dolci quali cannella, vaniglia, caramello, caffè, dolce nella sua complessità. La bocca “scivola” piacevolmente con ritorni di frutta sul finale, il palato si congeda asciutto ed amaricante pecca di una mancanza di freschezza che ne avrebbe agevolato la beva.
82/100 – Ravenna Rosso IGT Tra i Colli Poderi Morini 2010 (Cat. B)
Centesimino in una versione da solista piacevole e senza intoppi. Il ventaglio olfattivo è accattivante, dalle note di frutta dolce di prugna e fragoline, alle note speziate, quasi fumè in certi attimi. La bocca anch’essa senza difetti è di beva piacevole, morbida anche per tipologia, senza troppe pretese e ben fatto. Persistenza modesta.
81/100 – Forlì IGT Sangiovese Ordelaffo Calonga 2010 (Cat. A)
Un Sangiovese un po’ atipico per essere definito tale per via di alcuni sentori spiccati, insoliti, se riconducibili alle classiche personalità e carattere comuni di questo vitigno. Dapprima il calice si colora di un rubino intenso impenetrabile, poi il corredo olfattivo spicca per la sensazione di peperone “verde” al forno, sentori mentolati, balsamici solo per ultimo arriva la frutta accompagnata da spezie dolci quali chiodi di garofano. Anche il palato si dimostra morbido ed avvolgente gradevole con ritorni nei toni di terra e pelle. Una piacevole versione di Sangiovese che esce dagli schemi del tradizionale.
81/100 – Forlì IGT Papiano di Papiano Villa Papiano 2007 (Cat. A)
Anche per Villa Papiano un uvaggio di Sangiovese, Merlot e altri biotipi autoctoni romagnoli. Rubino intenso di media concentrazione è la sua veste, il naso è complesso ed elegante di note che ricordano il sottobosco, terra bagnata, fieno essicato e muschio, che tendono ad intrappolare il frutto, riconducibile a sfumature di marasca, mentre sul finale troviamo una lieve nota mentolata. Bocca piena ed avvolgente, la spinta della sapidità superiore alla freschezza lo rende dinamico, lasciando pero’ una chiusura amara con ricordi di fondo di caffè e cacao in polvere.
79/100 – Ravenna Rosso IGT Savignone Poderi Morini 2011 (Cat. A)
Il Savignone bene si sposa in uvaggio con altri vitigni, ma è anche piacevole se utilizzato in solitaria. Rosso rubino di media concentrazione, il naso punta sull’erbaceo, note di geranio, leggere nuances selvatiche che circondano un frutto riconosciuto in fragoline di bosco ed amarene. La bocca è piacevole, il tannino integrato anche se poco presente, il congedo post-gustativo è asciutto e voloce, in un quadro lineare dato da una struttura snella.
Le Albana di Romagna Passito D.O.C.G.:
94/100 – Albana di Romagna Passito Scacco Matto Fattoria Zerbina 2008 (Cat. F la 0,375)
Altissimo Ceto
Lo Scacco Matto non è mai una sorpresa, lo Scacco Matto è sempre una conferma. Ogni anno ci appaghiamo vista, olfatto, gusto e cuore, grazie ai grandi passiti di Maria Cristina Geminiani. Quasi timorosi ed apprensivi ci accingiamo sempre a degustare con parsimonia e rispetto di fronte a sua maestà l’Albana. Il giusto equilibrio, il giusto peso, tutto ben dosato ed armonizzato in un vino che forse va oltre al concetto che lo vede legato solo a foie-gras, formaggi e dessert. L’impianto olfattivo è pieno, ricco e vigoroso, sfumature che ricordano l’albicocca in confettura, il miele dolce di acacia, lo zenzero, il zafferano, in un pout-pourri di sensazioni da ascoltare in silenzio. In meditazione. La bevibilità è la parte ancora più sorprendente di tutto l’insieme, il quale accompagna dolcemente il sorso senza cedimenti, in unione a morbidezze posate e dalla freschezza che dona incisività ed energia a profusione. Persistenza che non vede mai scritta la parola fine e ricordi post-gustativi che si spingono lontano nel tempo con un’abile mossa. Quella astuta e ingegnosa dello Scacco Matto.
89/100 – Albana di Romagna Passito Domus Aurea Ferrucci 2009 (Cat. D la 0,500)
Altissimo Ceto
Lo era per Stefano Ferrucci prima e per la figlia Ilaria oggi, produrre il passito è considerato una magia ed una vocazione. Prodotto con le uve di Albana della Serra località non distante da Castelbolognese, si estende nel calice di colore giallo oro tendente all’ambra. Si propende verso di noi con sentori caldi ed eleganti di miele di castagno, camomilla passita, fichi caramellati e note balsamiche. La beva è sobria, gli zuccheri perfettamente dosati e la spinta acido-sapida slancia il sorso in un finale lungo e persistente.
88/100 – Albana di Romagna Passito Fattoria Monticino Rosso 2008 (Cat. C la 0,500)
Colore ambrato e luminoso, regala un corredo olfattivo improntato sulla dolcezza, note di frutta candita, confettura di albicocche, fichi caramellati. Alla beva, la nota glicerica gioca un ruolo da protagonista e tende a sovrastare la freschezza che si propone in maniera più tenue, mentre la sapidità affiora con più sicurezza, dando maggiore vitalità ad un palato avvolto ma legato.
Altri vini passiti:
89/100 – VdT Kairos Terra della Pieve (L. 4/11) (Cat. A la 0,375)
Un vino da tavola che parla di Sangiovese nella versione passita. Ci regala alla vista un rosso rubino concentrato sia di carica antocianica che di consistenza. Il naso è piacevolissimo con note non troppo sdolcinate che ricordano la marasca sotto spirito, confetture di more di rovo e fragoline di bosco al vino rosso, appassimento di geranio, leggera speziatura di chiodi di garofano e bacche di ginepro. La bocca è piacevolmente messa in tensione dall’acidità che eleva il vino nelle sue morbidezze ed un tannino non ingombrante. Ottimo da fine pasto ma anche da meditazione.
87/100 – VdT Rubacuori Poderi Morini (L. 1/08) (Cat. B la 0,375)
Ultima versione analizzata in questa sessione del Centesimino, forse quella più apprezzata dal panel. Si delinea nel calice nelle tonalità tipiche del rosso rubino con riflessi purpurei, l’apparato olfattivo riempie la complessità con note che ricordano le castagne al vino, frutti di bosco sotto spirito, chiodi di garofano e boisè vanigliate. La bocca è elegante la freschezza si accompagna all’apporto degli zuccheri tenendo allineato il calore glicerico in un finale piacevolmente persistente.
86/100 – VdT Stil Novo Terra della Pieve (L. 2/10) (Cat. A la 0,375)
Si abbiglia di tonalità oro anche l’Albana proposta nella versione passita di questa tenuta. Il calice proferisce sensazioni mature e meno fresche rispetto alle altre, note riconducibili all’albicocca sciroppata, agrumi canditi, miele e fichi in confettura. La beva rispetto ad altri anni è più slanciata ma l’apporto glicerico ancora sovrasta la freschezza.
Articolo redatto da:
Articolo a cura di Annalisa Linguerri e Rudy Travagli.
Referenti regionali per la regione Emilia-Romagna.
Annalisa Linguerri – Sommelier Professionista A.I.S. – Lavora presso il Ristorante La Corte degli Sforza a Cotignola (RA).
Prima classificata al concorso Miglior Sommelier di Romagna nel 2011. Vincitrice al Master del Sagrantino e secondo posto al Master del Sangiovese sempre nel 2011. Semifinalista al concorso di Miglior Sommelier d’Italia 2010 e 2011.
Rudy Travagli – Sommelier Professionista A.I.S. – Responsabile di Sala e di Cantina al ristorante gourmet di Eataly Roma, il Ristorante Italia.
E’ stato premiato da Ais-Villa Sandi “Innovazione nella Professione” nel 2004, primo classificato al concorso Miglior Sommelier di Romagna nel 2009 e vincitore del Master del Sangiovese 2010. Semifinalista al concorso di Miglior Sommelier d’Italia nel 2011.
Nel suo curriculum può vantare esperienze lavorative presso l’Enoteca Pinchiorri e al The Fat Duck di Heston Blumenthal.
Si Ringrazia i componenti del panel di degustazione del portale Viaggiatore Gourmet-Altissimo Ceto per aver preso parte alle sessioni di assaggio.
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