Continuiamo il racconto delle nostre cene al Ristorante Acanto del Principe di Savoia in compagnia delle grandi annate delle cantine e maison di eccellenza più rinomate e apprezzate. Quella che ci accingiamo a raccontarvi con uno dei nostri consueti reportage dettagliati è stata un’occasione davvero speciale per noi e per i nostri Amici Gourmet, perché abbiamo degustato le etichette della Maison Dom Pérignon nei millesimi più importanti, alcuni dei quali non più reperibili sul mercato.
Archivio storico reportage sul Ristorante Acanto del Principe di Savoia:
-> Reportage dell’11 luglio 2006
-> Reportage dell’11 gennaio 2010
-> Reportage del 17 aprile 2012
Il parterre de rois della serata
Champagne Dom Pérignon 2003 – Dom Pérignon
Il commento dello Chef de Cave Richard Geoffroy
Dopo un inverno particolarmente freddo, secco e rude, le gelate primaverili dal 7 al 11 aprile rimarranno per sempre nella mente dei viticoltori della Champagne. L’estate – la più calda da 53 anni – esordisce però con un caldo torrido. Quello che si era miracolosamente salvato dal gelo e dalla grandine dovette resistere alla morsa del caldo fino alla vendemmia. Il raccolto fu perfettamente maturo e sano, paragonabile a quello dei mitici 1947, 1959 e 1976.
Al naso
Il bouquet si evolve in una spirale in cui la dolcezza floreale e luminosa sfuma verso la mineralità accattivante, tipica di Dom Pérignon: il frutto candito, il vegetale, l’incredibile freschezza della foglia di canfora per immergersi infine in una trama oscura, tra spezie e legno di liquirizia.
Al palato
A questo stadio, il vino è ancora fisico. Interpella, sollecita, più tattile e vibrante che aromatico. È costruito più sul ritmo e la frattura che non sulla melodia. Ti avvolge in un velo di dolcezza per poi rivelare una verticalità minerale. Questa presenza profonda e incisiva persiste ancora e ancora, precisa, nobilmente amara, iodata, salina.
Marco Ravasi, brand manager della Maison in Italia, ci parla dell’azienda
Stuzzichini
La cucina dell’Acanto pronta a partire
Lo Chef ha proposto per ogni portata una tipologia di pane diversa, quindi sul tavolo solo grissini torinesi e focaccia con semi di sesamo e origano
Alessandra Veronesi Head Sommelier, ci presenta la prossima bottiglia
Champagne Dom Pérignon Rosé 2000 – Dom Pérignon
Il commento dello Chef de Cave Richard Geoffroy
L’anno 2000 è mite, ma il mese di luglio è caratterizzato da temperature più basse della media e temporali frequenti, con consistenti quantità di pioggia e grandine. Le prime degustazioni rivelano che le uve Chardonnay vendemmiate per ultime sono morbide, ampie e complesse; le Pinot Noir lunghe e strutturate. A differenza delle vendemmie precedenti, le due qualità di uva presentano un’omogeneità qualitativa, quell’omogeneità che conferisce al Dom Pérignon Rosé Vintage 2000 il suo equilibrio classico ben definito.
Colore
Il colore è sorprendentemente profondo e forte, con riflessi ambrati e ramati. Paradosso sorprendente, questo vino rosé non è mai veramente rosa. Deve la profondità dei suoi riflessi quasi orientali alle sue sfumature uniche.
Al naso
Le prime note floreali lasciano immediatamente il passo all’amarena e alla scorza di agrume candita, accompagnati dal cacao e qualche nota fumé.
Al palato
La struttura impeccabile rivela al palato il suo classicismo perfetto. La sensazione dominante è quella di un vino equilibrato, coerente e integrato. Un vino fruttato sorprendentemente brillante, polposo e fruttato. Dapprima robusto, poi via via più tattile infine sciropposo, con una sottile nota agrodolce.
La tavolata di Amici Gourmet
Lo chef Fabrizio Cadei viene a darci il benvenuto e ci presenta il percorso della serata
Piattoo!
Tartare di branzino e scampo, arancia e tapioca all’olio del Garda
La sommelier Mara Vicelli presenta il prossimo vino
Champagne Dom Pérignon Rosé 1996 Magnum – Dom Pérignon
Il commento dello Chef de Cave Richard Geoffroy
L’annata è stata ricca di contrasti. Il tempo estivo era capriccioso e i periodi di pioggia non hanno compensato l’iniziale siccità. In ultima analisi, è stato il periodo di grande caldo nei mesi precedenti la vendemmia (l’inizio della quale è stato protratto dal 16 settembre al 1 ottobre) a conferire l’eccezionale maturità al raccolto, caratterizzato da un raro equilibrio tra potenza e acidità.
Colore
Rosa ramato con riflessi arancione chiaro.
Al naso
L’aroma di malto cede rapidamente il passo a quello di frutta molto matura, pesca noce e fragole selvatiche, completato da accenti affumicati e torbati.
Al palato
Seguendo il paradosso caratteristico del vintage, concentrazione e movimento rivaleggiano tra loro con un’affermazione di sfrontatezza e autorità. Gli aromi evolvono con forza – contratti, radiosi e penetranti. Il retrogusto è deciso, sottolineato da una nota leggermente vanigliata-speziata.
Marco ci presenta tutte le etichette in degustazione…
… mentre Alessandra ci fornisce le note tecniche di degustazione
Riso Vialone Nano di Grumolo delle Abbadesse pistilli di zafferano e porcino
Champagne Dom Pérignon OEnothèque 1996 – Dom Pérignon
Il commento dello Chef de Cave Richard Geoffroy
L’anno è ricco di contrasti e l’estate variabile, con periodi più piovosi che non riescono però a controbilanciare la precedente scarsità di precipitazioni. Nel mese precedente alla vendemmia (16 settembre) il caldo e i venti di nord-est portano infine alla maturazione dell’uva.
Al naso
La pralina si combina rapidamente con il cedro e i fichi secchi. Emergono poi le note più nascoste, iodate e torbate.
Al palato
Un apparente paradosso, in cui concentrazione e movimento gareggiano per imporsi. Un vino dalla struttura tesa e decisa, che contiene per un istante la sua energia quasi tattile, per poi lasciarla vibrare e infine esplodere. La sua opulenza si impone allora con persistenza, incisività e persuasività.
Tortelli con zucca e salsa al Parmigiano Reggiano
Champagne Dom Pérignon OEnothèque 1990 – Dom Pérignon
Il commento dello Chef de Cave Richard Geoffroy
I vigneti nei quali le gemme sono sbocciate anticipatamente, sono esposti alle dure gelate del mese di aprile. Il tempo freddo e piovoso rende la fioritura difficile e solo il gran numero e la dimensione generosa dei grappoli compensano le perdite. L’estate è caldissima e si mantiene fino all’arrivo delle abbondanti piogge degli ultimi giorni che precedono la vendemmia (tra l’11 e il 20 settembre).
Al naso
Le caratteristiche aromatiche di questo vino sono l’intensa espressione di una maturità classica in cui emergono sentori di tostato, nocciola, cioccolato e spezie.
Al palato
Alle note complesse di torrefazione e di spezie boisée si uniscono rapidamente quelle di zucchero d’orzo e di scorze di limone essiccate. In bocca, la ricchezza è penetrante, senza opulenza, tutta armonia e precisione. La persistenza di agrumi canditi si afferma e si fonde al palato, delicata come la seta.
Filetto di vitello steccato, pastinaca, timo limonato e patate violette
Trilogia di cioccolato fondente
I distillati in accompagnamento
Scotch Whisky Ardbeg Uigeadail – Ardbeg
Fine de Congac – Hennessy
Agrumi canditi al cioccolato
Coccole finali
Caffè
Le memorabili bottiglie stappate stasera
I nostri Amici Gourmet sono stati iscritti al Dom Pérignon Le club e sono stati omaggiati con un cadeau griffato della Maison
Marco con la coppia di sommelier dell’Acanto
Un grande grazie a tutti! Serata memorabile!
Viaggiatore Gourmet
Ristorante Acanto dell’Hotel Principe di Savoia
20124 Milano
Piazza della Repubblica 17
E-mail: Ristorante.HPS@dorchestercollection.com
Sito internet: www.hotelprincipedisavoia.com
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