La Casa Vinicola Aldo Rainoldi in collaborazione con il campione del mondo sommelier Luca Gardini ha organizzato una giornata straordinaria, che ha visto come protagonisti assoluti i vini e il territorio della Valtellina. Giuseppe e Aldo Rainoldi hanno messo a disposizione una navetta da Milano per permetterci di raggiungere i loro vigneti, in mezzo ai quali ci hanno servito un aperitivo, sempre con il mini bus abbiamo raggiunto l’Osteria di Piazza Vecchia per un pranzo a tutta tradizione curato dallo chef resident Marco Mori e da Stefano Masanti, chef del Cantinone, e infine abbiamo visitato l’azienda, dove ci ha atteso una degustazione memorabile dei vini Rainoldi curata da Luca, durante la quale abbiamo assaggiato anche un Inferno 1959 e un Grumello 1964.
Mini bus in partenza da Milano… Direzione Valtellina
Luca Gardini, subito pimpante…
Eccoci nel cuore della Valtellina, per iniziare la giornata dalla base di un grande vino: il terroir
Forte di una tradizione lunghissima, la Valtellina è diventata negli ultimi anni una sorta di caso enologico internazionale, oggetto di studio e ammirazione per gli straordinari risultati raggiunti da un pugno di produttori talentuosi e determinati che hanno saputo interpretare al meglio le pieghe di una terra tanto bella quanto difficile. (fonte: Gigi Piumatti, Lo Specchio/La Stampa – 3 agosto 2002).
Quella valtellinese è certamente una viticoltura eroica nella quale i vigneti di Nebbiolo (qui chiamato anche Chiavennasca) sono letteralmente abbarbicati sulle impervie, ma al contempo ottimamente esposte, pendici del versante retico.
La coltivazione della vite è realizzata unicamente a mano poiché, fatto salvo qualche appezzamento con pendenza più dolce, è pressoché impossibile introdurre qualsiasi tipo di macchina. La forma di allevamento tipica della zona è una controspalliera caratterizzata da uno/due capi a frutto da cui si dipartono 6-7 gemme; anche se più recentemente si vanno espandendo forme di allevamento quali il Guyot, che permettono di avere un maggiore equilibrio sia vegetativo che produttivo.
Le rese, manco a dirlo, sono piuttosto contenute, e comunque ben al di sotto dei limiti fissati dal disciplinare: 80 q/ha per i vini a Docg e lo Sfursat.
Le migliori produzioni si localizzano sino a una quota di 600 m s.l.m. e quelle che rivestono maggiore importanza sia dal punto di vista qualitativo che commerciale, sono quelle delimitate dall’area Rosso di Valtellina Doc e Valtellina Superiore Docg. All’interno di quest’ ultima si ritrovano, risalendo la valle da ovest a est, le sottozone: Maroggia, Sassella, Grumello, Inferno, Valgella, dalle quali prendono il nome alcuni fra i più prestigiosi vini valtellinesi.
Discorso differente riguarda lo Sfursat o Sforzato: vino secco ottenuto dall’appassimento delle migliori uve di Nebbiolo provenienti dai vigneti meglio esposti e frutto delle vendemmie più fortunate. Le uve, distese su telai o in cassetta, vengono lasciate appassire in maniera del tutto naturale, per un periodo che va solitamente dalla raccolta (seconda metà di ottobre) sino alla metà di gennaio. La disidratazione delle uve (oscillante tra il 30% e il 35%), permette infatti di produrre un vino di grande struttura e alcolicità, caratterizzato da una colorazione più intensa degli altri Valtellina, ma soprattutto capace di liberare nel bicchiere aromi del tutto unici. Un grande vino che riesce a combinare la struttura e l’eleganza con la longevità. In altre parole questo vino rappresenta la punta massima che la Valtellina enologica riesce a esprimere.
Da qui dominiamo le rive dell’Adda
Eccoci arrivati!
Subito una bella fotoricordo
Luca Gardini saluta tutti e dà il via al tour dei vigneti dell’azienda Rainoldi
Il vino come cultura è il motto della cantina. L’azienda venne fondata nel 1925 da Aldo Rainoldi, figlio di Giuseppe, già noto all’epoca in qualità di commerciante ed esportatore di vini e prodotti agricoli presso la vicina Svizzera.
Ampliata l’attività di produzione e commercializzazione della propria azienda, nel 1970, in seguito al definitivo avvicendamento alle redini dell’azienda nelle mani del figlio Giuseppe, la Casa Vinicola Aldo Rainoldi conosce un florido momento caratterizzato dallo sviluppo dei mercati esteri.
Giuseppe Rainoldi, ma gli amici e i colleghi amano chiamarlo più confidenzialmente Peppino, intuisce infatti con largo anticipo le facoltà del terroir valtellinese, presentandosi con consapevolezza sui principali mercati europei e su quello statunitense, con vini frutto sia di un’attenta selezione in vigna, che di una raffinata conoscenza della tecnica enologica.
Attualmente l’azienda ha sede a Chiuro, vero e proprio cuore enologico della valle, e continua a essere imperniata attorno all’impegno della famiglia Rainoldi, che si occupa direttamente della lavorazione di circa 9,6 ha di vigneto. Il resto della produzione è garantito da una fitta rete di piccoli viticoltori-conferitori costantemente monitorati, che consentono all’azienda di produrre poco meno di 200.000 bottiglie annue.
L’attenzione è principalmente rivolta alla produzione dei vini rossi ottenuti da quello che si può considerare forse il più nobile fra i vitigni autoctoni italiani: il Nebbiolo.
La gamma aziendale annovera però alcune sorprese per una terra di rossi come la Valtellina: un bianco Igt denominato Ghibellino, frutto di un uvaggio di Sauvignon Blanc con una piccola quota di Chiavennasca vinificata in bianco, ma soprattutto il Brut Rosé metodo classico (millesimato) lasciato riposare sui lieviti per ben 36 mesi, ottenuto con uve provenienti da vigneti collocati oltre i 550 m di altitudine.
La gamma dei vini rossi è invece più ampia e variegata, spaziando dai classici Inferno, Sassella e Grumello (lasciati riposare per due anni in botti di rovere di Slavonia e per nove mesi nella bottiglieria) sino alle Riserve di Sassella e Inferno, prodotte solamente nelle migliori annate e tenute in cantina per ben tre anni prima della commercializzazione.
Il vero protagonista della scena viticolo-enologica valtellinese è però lo Sfursat, di cui sono proposte due interpretazioni: un classico ottenuto a seguito di un invecchiamento di due anni in botti di rovere e di un affinamento in bottiglia di almeno un anno; e quello che è oramai considerato un must dell’enologia valtellinese, lo Sfursat Fruttaio Cà Rizzieri, le cui uve vengono lasciate appassire nel più alto dei fruttai dell’azienda, casa Rizzieri per l’ appunto, e il cui affinamento avviene unicamente in barrique nuove di rovere francese.
Più recentemente sono invece nati due vini che ben dimostrano la volontà dell’azienda di affiancare alle tipologie di vino più tradizionali, interpretazioni nuove e moderne del Nebbiolo: il Crespino e il Prugnolo. Si tratta di Nebbioli ottenuti dall’assemblaggio di vigneti delle diverse aree del Valtellina Superiore e pertanto a denominazione di origine controllata e garantita. Entrambi i vini prendono il nome dalle bacche di due arbusti che crescono spontaneamente in quelle macchie di vegetazione a ridosso dei nostri vigneti: il Prunus Spinosa (da cui il Prugnolo) e il Crespino. Mentre il primo si evidenzia per le sue particolari doti di freschezza e armonia, il Crespino ha un carattere più austero conferitogli dalla raccolta tardiva, e in parte dall’affinamento in barrique nuove di rovere francese per ben quindici mesi.
Completano la gamma il Nebbiolo, vino rosso Igt, ottenuto con una percentuale di uve non pigiate, il Rosso di Valtellina Doc e il Bianco Tzapel. (fonte: sito internet)
Luca e il mitico Domenico Clerico, patron dell’omonima cantina
Qui con Giuseppe Rainoldi, patron della cantina
In cammino verso le vigne
Il cru Vigna degli Apostoli
Prendere l’aperitivo tra questi splendidi terrazzamenti vitati è impagabile
Vsq Rosé Brut Metodo Classico 2007 – Rainoldi
Bollicine d’alta quota, realizzate intorno ai 700 m con uva Nebbiolo, completata da una dose minimale di Pignola e Rossola. L’affinamento è di tre anni e il risultato davvero sorprendente.
Brindisi!
La pendenza è considerevole
Torniamo verso il centro abitato
La camminata è stata molto interessante e ha anche stimolato un certo appetito! Proseguiamo alla volta dell’Osteria di Piazza Vecchia
In cucina quest’oggi, oltre allo chef resident Marco Mori, ci sarà Stefano Masanti del Cantinone
Il nostro ultimo reportage del Ristorante Il Cantinone:
-> Reportage del 10 settembre 2009
In cucina è già tutto pronto
Prende la parola Luca Gardini
Ecco Stefano Masanti
Il patron ci presenta le etichette che andremo a degustare
Elena, propietaria dell’osteria, al servizio
Valtellina Superiore Docg Sassella Riserva 2006 – Rainoldi
Sassella è una delle cinque sottozone della Docg Valtellina. Questa riserva è un 100% Nebbiolo che affina per due anni in botte, più uno ulteriore in bottiglia. Ha un carattere docile e ben fruttato.
Piccolo cadeau dell’Unione Ristorante del Buon Ricordo
Pane
Bresaola e salame della Valchiavenna
Tartare di puledro di Valchiavenna
Sciatt
Sono le tipiche polpettine valtellinesi fatte con grano saraceno e ripiene di formaggio Casera.
Violino di capra
Il salume fiore all’occhiello della Valchiavenna. Il gesto di tagliarlo ricorda molto quello del suonare il violino.
Paté di fegatini di capretto, gelatina di Coca Cola e lime
Strappo innovativo durante un pranzo all’insegna della tradizione della Valle.
Valtellina Superiore Docg Inferno Riserva 2006 – Rainoldi
L’Inferno è la più piccola delle cinque sottozone, ma nel bicchiere è una delle più imponenti. 100% Nebbiolo, più di un anno in barrique nuova e altrettanto affinamento in bottiglia.
Taroz di zucca nostrana
Altro classico valtellinese, costituito da una purea di zucche (ndr in genere sono più comuni le patate), fagiolini, burro e formaggio.
Pizzoccheri di Valtellina tradizionali
Praticamente un dovere morale mangiarli quando si viene Valtellina!
Sfursat di Valtellina Docg Fruttaiao Ca’ Rizzieri 2007 – Rainoldi
Il vino certamente più famoso della Valtellina, realizzato con grappoli di Nebbiolo appassiti, in questo caso presso il fruttaio di Ca’ Rizzieri, il più alto dell’azienda. Le uve provengono da più sottozone e l’affinamento è assimilabile a quello dell’Inferno.
Controfiletto di manzo valtellinese allo Sforzato Ca’ Rizzieri
Barolo Docg Ciabot Mentin Ginestra – Domenico Clerico
Domenico Clerico ha deciso di omaggiare Giuseppe Rainoldi con un suo prodotto: un Barolo dal cru Ginestra di Monforte d’Alba, realizzato da viti di oltre quarant’anni. Vinificazione moderna con due anni e mezzo in barrique.
Un brindisi a suggellare un pranzo e una giornata meravigliosi
Mousse di patate di montagna, salsa di barbabietole e carote
Bavarese di arance al Campari
Blue tonic
Mirtilli di montagna in sciroppo, gelatina di limone, gelato di gin e ginepro, schiuma di mirtilli e acqua tonica.
Mele spadellate, crema inglese e biscotto
Coccole finali
Tipologie della piccola pasticceria: biscotti di Prosto; cioccolatini al prugnolo; baci di dama.
Ci spostiamo in cantina…
… dove ci aspettano le memorabili annate firmate Rainoldi ovviamente. Un vero e proprio pezzo di storia del territorio
Valtellina Superiore Doc Inferno 1959; Valtellina Superiore Doc Grumello 1964; Valtellina Superiore Doc Sassella Riserva 1983; Valtellina Superiore Doc Sassella Riserva 1989; Valtellina Superiore Doc Inferno Riserva Barrique 1990; Valtellina Sfursat Doc Magnum 1990; Valtellina Sfursat Doc Fruttaio Ca’ Rizzieri 1997; Valtellina Sfursat Docg Fruttaio Ca’ Rizzieri 1999
La mise en place della degustazione
In cattedra il campione del mondo è sempre insuperabile
Il campo dopo la battaglia
Un trio di numeri uno!
Lo show di Luca Gardini… Autentico mattatore
Il patron dell’azienda con Luca e suo figlio Aldo
Doveroso una visita alla barricaia
Aldo ci fa assaggiare un vino direttamente dalla Barrique
La giornata sta volgendo al termine, ma ci riserva ancora una chicca…
… una tappa da Enolora, fornitissima enoteca da poco aperta a Chiuro
Champagne Brut 7 Crus – Agrapart et Fils
Blanc de blancs cuvée di 7 cru differenti, tra i più vocati per lo Chardonnay: Mardeuil, Oiry, Avenay Val d’Or, Cramant, Avize, Oger e Bergeres Les Vertus. Si tratta di un plurimillesimato realizzato assemblando le vendemmie 2007 e 2008, che dopo l’imbottigliamento è stato affinato per tre anni sui lieviti.
Sergio Luigi Locatelli, uomo brillante e dal grandissimo charme
Viaggiatore Gourmet
Casa Vinicola Aldo Rainoldi
23030 Chiuro (SO)
Via Stelvio, 128
Tel. 0342482225
E-mail: rainoldi@rainoldi.com
Sito internet: www.rainoldi.com
Location Pranzo
Osteria di Piazza Vecchia
23100 Sondrio
Piazza Cavour, 13
Tel. 0342.212210
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