In compagnia degli Amici Gourmet come d’abitudine abbiamo intrapreso nuovamente il tragitto che porta a Marina del Cantone. Del resto eravamo desiderosi di tornare alla Taverna del Capitano dopo la bella giornata passata insieme lo scorso anno e lasciarci deliziare nuovamente dalla cucina schietta e verace dello chef Alfonso Caputo e farci cullare dalle infinite attenzioni di Mariella e Claudio…
Archivio storico reportage:
-> Reportage del 22 maggio 2008
-> Reportage del 29 settembre 2010
-> Meeting del 7 ottobre 2011
-> Reportage del 16 giugno 2012
Eccoci! Sole splendente e leggera brezza
Sala riservata interamente agli Amici Gourmet
Una sbirciatina in cucina prima di iniziare
Mamma Grazia alle prese con le crocchè di riso, una manualità spaventosa
La cernia rossa di Marina del Cantone, che andremo a degustare più tardi
Una parte del pescato del giorno
Il menù esclusivo dell’evento
Abbinamento Vini
Nei meeting utilizziamo i vini messi a disposizione dai nostri Partner.
In questo caso ci sono rivolti ai migliori produttori della zona
Aperitivo
Tipologie degli stuzzichini: oliva locale; polpettina di sauro; piccolo arancino di riso; alice fritta; carota e zucchina alla scapece; palamito sott’olio con fave.
Champagne Brut Cuvée Privilège Magnum – G. H. Mumm
Si tratta di una cuvée a marchio speciale del classico Cordon Rouge, il prodotto più conosciuto della maison. Selezione di 77 cru diversi, in cui domina il Pinot Noir, anche se trovano spazio sia lo Chardonnay che il Pinot Meunier. La complessità viene data anche dall’aggiunta per quasi un terzo di vini di riserva. Uno brut storico e dall’inossidabile fascino.
Pane
Tipologie di pane: bianco; integrale con il finocchietto; croccante con aglio e olio; con il nero di seppia; sfoglie di pane cafone; grissini.
Olio di loro produzione in accompagnamento
Champagne Brut Rosé – G.H. Mumm
Brut a tinte rosa bello rotondo e persistente. La scena è dominata dal Pinot Nero, ma anche lo Chardonnay e il Pinot Meunier entrano bene in gioco. Molto spiccata la sua versatilità, che lo rende adatto all’eclettico pranzo della giornata.
Piattooo!
I calamari ripieni con fiore di zucchina, ricotta e fiordilatte, cotto sulla pietra di mare
Il calamaro ci è servito su un trono calcareo: la pietra marina portata a calore sprigiona e rilascia nel pesce quelle note salate tipiche del respiro del mare. La tenerezza impressiona così come la delicatezza cremosa del repieno che gioca sulle note lattiche fresche e i fiorilli di zucchina.
Greco di Tufo Docg 2010 – Colle di San Domenico
Prodotto da questa giovane azienda sita a Chiusano S. Domenico, questo Greco proviene da vigneti decennali siti proprio a Tufo e a Santa Paolina. Spicca per il suo carattere varietale marcato.
La triglia di scoglio gratinata alle erbe mediterranee e fagioli Spollichini
Pesce e legumi rappresentano un connubio straordinario soprattutto se l’esperienza in cucina seduce come a questi livelli. Le carni sode e saporite della triglia sono gratinate con una panatura profumata di erbe e adagiate su letto di fagioli gustosi. Il termine spollichini deriva dal napoletano spullecchiare che significa sgranare, sbucciare, proprio perché si sottolinea la freschezza estiva del fagiolo appena colto e aperto.
Fiano di Avellino Docg Ventidue 2010 – Villa Raiano
Dopo il Greco l’altro grande bianco dell’Irpinia, il Fiano, in questo caso coltivato a Lapio. La fermentazione avviene parzialmente con le bucce e l’affinamento si protrae per 6 mesi. Ha un carattere molto seducente, segnato da buon frutto e da un’ottima beva.
La zuppa di murena con crostini agliati
Elegante la presentazione, superba la preparazione, nonché il risultato. I ritagli di murena sono cotti in una zuppetta che domina il piatto; le carni di questo pesce pregiato hanno un gusto particolare che viene esaltato nel profumo intenso dei crostini con aglio e pomodoro. A dare un tocco di croccantezza al piatto sono le chips di pelle del pesce stesso che incorniciano la zuppa.
Campania Igt Falanghina Via del Campo 2009 – Quintodecimo
Un’azienda biologica irpina condotta con crescente successo da Luigi Moio, tra le altre cose ordinario di enologia all’università di Napoli. La fermentazione si svolge parte in acciaio e parte in barrique, così come l’affinamento. Ha un profilo complesso, che dal tropicale del bouquet arriva al minerale, financo al balsamico.
Fiano di Avellino Docg Exultet 2009 – Quintodecimo
Restiamo su Quintodecimo provando il Fiano, proveniente come quello bevuto in precedenza da Lapio, mentre la vinificazione è affine a quella del Via del Campo. Anche in questo caso ci troviamo di fronte a un vino di grande spessore, dove la parte fruttata sfiora quasi il candito al naso. La bocca è molto equilibrata con una chiusura minerale precisa.
Gli spaghetti di Alfonso Caputo aglio e olio, con la seppia e le sue uova
Questo piatto incarna la propensione partenopea verso il gusto e l’abile tecnica culinaria di Alfonso. Gli spaghetti trafilati in casa accolgono le note sapide della seppia e quelle intense dell’aglio e dell’olio; in seconda battuta la scioglievolezza delle uova del mollusco, si inondano di una zuppetta marina sul fondo del piatto. Due atti di un’unica perfezione!
Claudio ci mostra le tipologie di pasta secca che Alfonso producono in casa
Costa d’Amalfi Doc Furore Bianco Fiorduva 2007 – Marisa Cuomo
Un vino estremo, che nasce dagli impervi terrazzamenti della splendida Costiera Amalfitana con tre uve autoctone fermentate in barrique presenti: Fenile, Ginestra e Ripoli, quest’ultima in dose leggermente superiore alle altre. Ha un bouquet particolarmente intenso che indugia molto sul fruttato, ben presente anche in fase di persistenza.
La cernia rossa di Marina del Cantone in carrozza di melanzana, basilico e fiordilatte
Alternare sul palato la grassezza saporita della melanzana fritta e del fiordilatte e la delicatezza del pesce è un’esperienza gustativa notevole. Consistenze affini e sapori decisi si palesano nel rispetto della tradizione e nella qualità assoluta della materia.
Costa d’Amalfi Doc Furore Rosso Riserva 2008 – Marisa Cuomo
Ecco la versione rossa del Furore. Anche in questo caso le vigne crescono sui terrazzamenti costieri e le uve che compongono il vino sono per metà Aglianico e per l’altra metà Piedirosso. La fermentazione con macerazione prolungata e l’affinamento di un anno in barrique ci consegna nel bicchiere un vino profondo e soavemente vellutato.
Annecchia alla genovese con paccheri nel suo sugo
L’annecchia è la carne della giovenca che per l’appunto ha superato un anno di vita. Questa carne tenera è resa ancor più succulenta nella lunga preparazione alla genovese. Il nome è fuorviante, infatti non ci si riferisce ai lidi liguri, ma a un vero e proprio rito campano antico e sacro quasi quanto la messa della domenica: cottura sapiente e lunghissima insaporita da cipolle e battuto di verdure. La carne è stesa e intrisa del suo sugo e i paccheri si adagiano sopra di essa imbibendosi del fondo di cottura. Eccezionale!
Irpinia Aglianico Doc Terra D’Eclano 2009 – Quintodecimo
Torniamo da Quintodecimo per questo Aglianico di straordinaria eleganza, affinato 18 mesi in barrique. La trama setosa intessuta con morbidi tannini avvolge un palato sensuale, segnato dalla conclusione speziata.
Fuori programma: lo spaghetto al pomodoro e basilico di Alfonso Caputo
Sorprendere dei gourmet navigati con questo piatto può sembrare impossibile, invece questo fuori programma è riuscito a regalarci sensazioni nuove e nostalgiche al tempo stesso. È sempre lui: il piatto che vediamo più spesso sulle nostre tavole, che ci ricorda la famiglia, la convivialità affettuosa di un pranzo a casa, ma che è riuscito a smaltarsi con Alfonso di nuove inedite sfumature: l’essicatura doppia della pasta trafilata in casa, il profumo e la sugosità del pomodoro fresco cotto ad arte e il basilico appena raccolto.
Doppia razione ?! 🙂
Ecco i pomodori, protagonisti assoluti del piatto
Taurasi Docg 2006 – Fratelli Urciuolo
Chiudiamo con la massima espressione territoriale dell’Aglianico, il Taurasi, che da principe dei vini campani chiude alla grande sui formaggi. I bravi Fratelli Urciuolo hanno prodotto un esemplare che oltre alla robustezza tipica del vino sa regalare anche una grandissima eleganza, accompagnata da un’inaspettata freschezza in bocca.
Selezione di formaggi campani: ricotta di bufala; caciotta 100 scalini; provolone del Monaco; caciottina di bufala
In accompagnamento noci, pere e miele di agrumi.
Predessert: pesca Percoca sciroppata al profumo di rosmarino
Ci allieta rinfrescandoci questo predessert. Le Percoche si esaltano in associazione alle note balsamiche del rosmarino e investono il nostro palato preparandoci alla sequenza di dolci.
Eleusi di Roccamonfina Igt 2007 – Villa Matilde
Vino passito ottenuto da uve Falanghina coltivate a Cellole, nel casertano. L’appassimento avviene completamente sulla pianta e l’affinamento si svolge solo in acciaio. Vino morbido di struttura importante, con un grado zuccherino medio e la giusta parte di acidità.
Fantasia di dolci della Taverna del Capitano
Qui c’è da divertirsi, ce n’è per tutti i gusti
Fantasia di sorbetti
Fior di fragola
Una fresca e sensuale nube dolce di zucchero filano con fragole e stecco fior di fragola.
Il babà napoletano al rhum agricolo, crema e amarene
Poteva davvero mancare il babà? No di certo! Ecco la versione di Alfonso rinforzata dal vigore del rhum agricolo e accompagnata dalla crema e da una composta di amarene. Davvero risolutivo!
Intermezzo dolce
Tipologie: sorbetto di cannella; semifreddo all’amarena; pizza dolce con crema e amarene; sciroppo di amarene.
Profumi della costiera: sensazioni dolci e amare agli agrumi
Tre sorbetti e tre gelatine al limone, all’arancia e al mandarino, con una piccola retrospettiva focalizzata poi sul limone di Sorrento, presente come: delizia, crema acidula e croccante soffiato. Un trionfo aromatico che penetra il naso e trafigge la lingua, lasciando il suo ricordo ben impresso della memoria.
Coccole finali
Tipologie della piccola pasticceria: occhio di bue con mou e con marmellata di limone; cartuccia; crostatina; pasta di mandorle; rotolino al cioccolato e ricotta; gelatine di limone e arancia; scorzette di arancia semplici e al cioccolato.
Caffè
Caffè Passalacqua.
Coccole post caffè
Tipologie: gelatina di arancia; gelatina di mandarino; scorzetta di arancia candita; cotognata.
Le consuete chiacchiere con lo chef a fine pranzo
Un ringraziamento particolare alle cantine per averci accompagnato nel percorso:
Colle Di San Domenico, Feudi Di San Gregorio, Fratelli Urciuolo, Marisa Cuomo, Quintodecimo, Villa Raiano, Villa Matilde
Viaggiatore Gourmet
Partner della duecentoventisettesima edizione Meeting di Altissimo Ceto
Ristorante La Taverna del Capitano
80061 Nerano Marina del Cantone Massa Lubrense (NA)
Piazza delle Sirene, 10/11
Tel. 081.8081028
Chiuso lunedì; anche martedì da ottobre a maggio
E-mail: tavdelcap@inwind.it
Sito internet www.tavernadelcapitano.it
Visualizzazione ingrandita della mappa
I prossimi meeting di Altissimo Ceto:
Un ripasso… per chi non ha mai partecipato. Vengono organizzati (per PRANZO ore 13:00 di un giorno infrasettimanale) per un numero di partecipanti tendenzialmente mai superiore a 15 (per avere un unico tavolo reale e facilitare la conoscenza tra tutti i presenti). Si tratta di una mezza giornata APERTA ESCLUSIVAMENTE ai nostri lettori più fedeli che supportano concretamente il nostro progetto di Guida Gourmet indipendente, ovvero i TITOLARI della nostra CARD “Amici Gourmet”… Sei un appassionato Gourmet??? E non sei ancora TITOLARE della nostra ESCLUSIVA Card Amici Gourmet??? Cosa Aspetti? Clicca QUI per informazioni, per poi entrare in un mondo di infinite coccole e attenzioni, con condizioni esclusive nei migliori ristoranti in Italia, per accedere a degustazioni esclusive nelle migliori Cantine e poter soggiornare a condizioni agevolate nelle migliori strutture di accoglienza (Hotel, Resort, Relais).
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