Articolo a cura di Cristiano Cini.
Referente regionale per la Toscana.
Capitolo interamente dedicato al vasto territorio del Chianti Classico con qualche excursus anche fuori zona. In questa recensione verranno affrontati tutti i vini a DOCG nelle versioni “annata” e “riserva”. La produzione IGT delle aziende collocate all’interno di questa denominazione, saranno invece oggetto di prossima pubblicazione.
In questo articolo si parla di: Brancaia, Capannelle, Castel Pietraio, Castello dei Rampolla, Castello di Ama, Castello di Fonterutoli, Castello di Gabbiano, Castello di Querceto, Castell’in Villa, Castello Monsanto, Castelvecchio, Fattoria Casa Sola, Fattoria Lornano, Fattoria San Giusto a Rentennano, Felsina, Festeggiata, Fontodi, Giuliano Tiberi, Isole & Olena, La Porta di Vertine, Monteraponi, Podere il Palazzino, Querciabella, Rocca di Montegrossi, Tenuta Vecchie Terre di Montefili, Tolaini.
Link di riferimento alla denominazione dell’Edizione 2009-2010: –I Chianti Classico
Prima di passare al racconto dei vini degustati, per prima cosa la solita piccola legenda su come orientarsi nei nostri articoli:
Al primo punto troverete la graduatoria finale che è scaturita al termine delle nostre sessioni evidenziando i soli punteggi. In rosso sono segnalati i vini che hanno ricevuto la menzione speciale. Questa menzione, assegnata con la dicitura “Altissimo Ceto”, viene data all’unanimità da tutto il panel di assaggio in presenza di caratteristiche particolari, perlopiù legati alla personalità di un determinato vino indipendentemente dalla valutazione finale. Praticamente una sorta di premio della critica.
In blu sono evidenziati i nomi dei produttori ai quali è “linkata” la propria scheda aziendale. Questa scheda è posizionata nell’indice regionale sulla parte destra dell’home-page. In questa sezione troverete tutti i dati, i recapiti e le recensioni di tutti i vini degustati di quel produttore nel corso degli anni, al fine di mantenere una “memoria storica” di tutti gli assaggi fatti nel corso delle edizioni della nostra Guida dei vini on-line.
Al secondo punto, viene ripresa la medesima graduatoria, integrando la recensione con le relative foto dell’etichetta e le note di degustazione.
Non ci resta dunque che augurarvi buona lettura!
1) LA GRADUATORIA:
I Chianti Classico:
88/100 – Chianti Classico Castello di Ama 2007 (Cat. F)
88/100 – Chianti Classico Castell’in Villa 2007 (Cat. C)
87/100 – Chianti Classico Castello Monsanto 2009 (Cat. B)
87/100 – Chianti Classico Fattoria San Giusto a Rentennano 2008 (Cat. B)
86/100 – Chianti Classico Felsina 2008 (Cat. B)
86/100 – Chianti Classico Isole e Olena 2008 (Cat. D)
86/100 – Chianti Classico La Porta di Vertine 2008 (Cat. C)
86/100 – Chianti Classico Querciabella 2008 (Cat. D)
85/100 – Chianti Classico Brancaia 2008 (Cat. D)
85/100 – Chianti Classico Castello dei Rampolla 2008 (Cat. C)
85/100 – Chianti Classico Fonterutoli Castello di Fonterutoli 2008 (Cat. C)
85/100 – Chianti Classico Fontodi 2008 (Cat. B)
85/100 – Chianti Classico Grosso Sanese Podere Il Palazzino 2006 (Cat. E)
84/100 – Chianti Classico La Pieve Podere Il Palazzino 2006 (Cat. C)
83/100 – Chianti Classico Argenina Podere Il Palazzino 2007 (Cat. A)
83/100 – Chianti Classico Tenuta Vecchie Terre di Montefili 2007 (Cat. B)
82/100 – Chianti Classico Castello di Querceto 2009 (Cat. B)
81/100 – Chianti Classico Fattoria Casa Sola 2007 (Cat. C)
I Chianti Classico Riserva:
93/100 – Chianti Classico Riserva del Cinquantenario Castello Monsanto 2008 (Cat. F)
92/100 – Chianti Classico Riserva Castell’in Villa 2005 (Cat. F)
91/100 – Chianti Classico Riserva Il Poggio Castello Monsanto 2007 (Cat. F)
91/100 – Chianti Classico Riserva Baron Ugo Monteraponi 2006 (Cat. F)
90/100 – Chianti Classico Riserva Le Baroncole Fattoria San Giusto a Rentennano 2007 (Cat. E)
90/100 – Chianti Classico Riserva Rancia Felsina 2007 (Cat. F)
90/100 – Chianti Classico Riserva Vigna del Sorbo Fontodi 2007 (Cat. F)
*89/100 – Chianti Classico Castello di Fonterutoli Castello di Fonterutoli 2007 (Cat. F)
88/100 – Chianti Classico Riserva Castello Monsanto 2008 (Cat. D)
88/100 – Chianti Classico Riserva La Porta di Vertine 2007 (Cat. F)
88/100 – Chianti Classico Riserva Il Campitello Monteraponi 2008 (Cat. F)
88/100 – Chianti Classico Riserva Tolaini 2008 (Cat. E)
87/100 – Chianti Classico Riserva Capannelle 2007 (Cat. F)
87/100 – Chianti Classico Riserva Festeggiata 2006 (Cat. D)
86/100 – Chianti Classico Riserva Vigneto San Marcellino Rocca di Montegrossi 2007 (Cat. F)
85/100 – Chianti Classico Riserva Castello di Gabbiano 2007 (Cat. D)
85/100 – Chianti Classico Riserva Le Bandite Fattoria Lornano 2007 (Cat. F)
85/100 – Chianti Classico Riserva Tenuta Vecchie Terre di Montefili 2006 (Cat. D)
84/100 – Chianti Classico Riserva Ser Lapo Castello di Fonterutoli 2006 (Cat. E)
84/100 – Chianti Classico Riserva Il Picchio Castello di Querceto 2007 (Cat. E)
83/100 – Chianti Classico Riserva Fattoria Casa Sola 2007 (Cat. D)
83/100 – Chianti Classico Riserva Fattoria Lornano 2007 (Cat. C)
Non solo Chianti Classico…:
86/100 – Chianti Colli Fiorentini Riserva Vigna La Quercia Castelvecchio 2007 (Cat. B)
84/100 – Chianti Colli Fiorentini Il Castelvecchio Castelvecchio 2008 (Cat. A)
84/100 – Chianti Montalbano Imbricci Giuliano Tiberi 2008 (Cat. A)
83/100 – Chianti Colli Senesi Superiore Castel Pietraio 2007 (Cat. A)
81/100 – Chianti Colli Senesi Castel Pietraio 2008 (Cat. A)
I prezzi sono indicati per categorie in funzione della variabilità che potete trovare da enoteca ad enoteca:
Categoria A Fino a 14,00
Categoria B Tra Euro 12,00 e 17,00
Categoria C Tra Euro 15,00 e 20,00
Categoria D Tra Euro 18,00 e 25,00
Categoria E Tra Euro 23,00 e 30,00
Categoria F Tra Euro 28,00 e 50,00
Categoria G Tra Euro 45,00 e 70,00
Categoria H Oltre i Euro 70,00
2) LE NOTE DI DEGUSTAZIONE:
I Chianti Classico:
88/100 – Chianti Classico Castello di Ama 2007 (Cat. F)
Altissimo Ceto
Il meraviglioso borgo artistico sulle colline di Gaiole, racconta di un intreccio ben consolidato tra la terra e la capacità dell’uomo di arrivare a produrre eccellenze vinicole. In questo, Lorenza Sebasti e Marco Pallanti sono maestri. Quella di Ama è un esperienza unica, da condividere con tutti quelli che si emozionano quando bevono i suoi vini. Rubino trasparente e luminoso, parte con note eleganti di viola, frutti di bosco, minerali e pure sensazioni ematiche. Palato tra i più completi ed equilibrati della denominazione dove tutti gli elementi trovano il giusto posto. Tra i migliori della categoria, soprattutto per la finezza dimostrata anche in chiusura di bocca. Una caricatura rappresentativa del panorama “classico” chiantigiano ricca di particolari, espressivo nei dettagli e sorprendente nei colori. Il tutto per un’armonia territoriale quasi idilliaca.
88/100 – Chianti Classico Castell’in Villa 2007 (Cat. C)
Altissimo Ceto
L’annata 2007 ha portato un profilo aromatico del tutto nuovo nel Chianti Classico della Principessa Coralia Pignatelli della Leonessa. Un quadro che non si è mai dimostrato così aperto già dalle prime battute, complice quelle tonalità calde che hanno dato origine ad un frutto più maturo e sfumato. Precisiamo, il vino avrà comunque bisogno di tempo sia nel bicchiere, qualora vogliate goderne oggi, oppure in bottiglia se la vostra decisione è quella di aspettare ancora. Questo per dare maggiore affondo ad una complessità che più chiantigiana non si può, fino a scivolare nelle sfumature ammalianti di tabacco biondo e cuoio, timbro di fabbrica della Castell’in Villa. Bocca robusta e salda, impreziosita da una trama tannica ricamata e ben dosata, preludio di una chiusura in grande stile. Elegante, sinuoso e dal grande appeal.
87/100 – Chianti Classico Castello Monsanto 2009 (Cat. B)
I vini della famiglia Bianchi, o meglio, i vini che nascono dai terreni (siamo a Barberino Val D’Elsa) della famiglia Bianchi trovano come sempre una forte caratterizzazione nel mondo del sangiovese in stile classico. Si diversificano per eleganza, ma soprattutto per una trama tannica massiccia che è uno dei segreti della straordinaria longevità del “Castello” di Fabrizio e Laura. Il loro Chianti “base” è come sempre un’esplosione di frutta fresca come fragolina e lampone che emerge da un color rosso rubino/porpora, testimonial della certificata gioventù. Sul palato è divertente perché non smettereste mai, ma proprio mai, di berlo. Grande freschezza in complicità con quel suo modo di essere un po’ ruffiano, creano un mix di grande piacevolezza. Scheletro comunque robusto, tannini come da copione che si ergono sugli attenti, ma comunque integrati. Finale fresco e fruttato, perfetto per tutte le occasioni e soprattutto non occorre l’abito da sera con lui. Di fronte avete la versione più “casual” del Castello di Monsanto.
87/100 – Chianti Classico Fattoria San Giusto a Rentennano 2008 (Cat. B)
Piacevole già alla vista e nella vivacità del colore, il vino al naso si esprime con un bel frutto fragrante. La marasca, fresca e succosa, accompagna il fiore e le lievi note speziate, presenti ma non invadenti. Il frutto torna anche nell’ingresso in bocca con tutta la sua fragranza e intensità, seguito da una piacevolissima sensazione di leggera astringenza data da un tannino di pregevole fattura e subito equilibrato da una freschezza di indubbia eleganza. Di buona struttura e persistenza, scivola via dalla bocca lasciando la scena con un delizioso ritorno fruttato. Ottima interpretazione di un “classico”, le cui credenziali trovano riscontro in un’annata che conferma l’azienda nella top-list chiantigiana.
86/100 – Chianti Classico Felsina 2008 (Cat. B)
(etichetta non disponibile)
Un altro pezzetto di storia, anima dell’estremo sud della più classica delle zone Toscane. Un evergreen sempre profondo, sempre territoriale. Un 2008 rubino vivace che regala un frutto aperto fresco e fragrante, non ricco nell’espressione olfattiva ma preciso e ben definito, solo accenni di cuoio e tabacco in chiusura. Il meglio arriva sul palato, l’acidità sentinella di scorrevolezza e piacevolezza caratterizza il gusto, buoni tannini aumentano lo spessore ed il volume aiutando la ricerca di un equilibrio quasi trovato, media lunghezza e saporosità in un finale dal forte richiamo ancora ai frutti rossi.
86/100 – Chianti Classico Isole e Olena 2008 (Cat. D)
Che dire di un vino e di un’azienda, dove si è già detto e scritto tutto? Meno male che dal momento che il prezioso liquido scende nel bicchiere, le parole vengon da sole… Non si sbaglia mai a consigliarlo se volete fare apprezzare un sorso di Toscana. Territorio a go-go anche in quest’edizione del “classico”, liscio, scorrevole, grazie alla sua naturale e abbondante acidità, tannini fini e buon volume generale. In poche parole saporoso, elegante, semplicemente Toscano.
86/100 – Chianti Classico La Porta di Vertine 2008 (Cat. C)
Altissimo Ceto
(etichetta non disponibile)
Anche nel borgo di Vertine esiste una “Conca d’oro”. Lo sapevate? Il primo vigneto acquistato dalla famiglia Lugosch ha una forma ad anfiteatro naturale a cui è stato dato un nome altisonante, almeno per quanto riguarda il sangiovese in Toscana, denominato appunto Conca d’oro. L’azienda ci piace, in crescita costante annata dopo annata, grande interprete tradizionale di vitigni classici quali Sangiovese, Canaiolo, Colorino e Pugnitello, come nel caso del nostro Chianti Classico. Degno rappresentante di un grande territorio. La naturalità di viticoltura e di esecuzione, è un concetto caro al bravo Giacomo Mastretta, enologo-tuttofare dell’azienda; il suo credo è quello di non essere mai invasivo nei confronti della materia prima, lasciandola esprimere al meglio in base all’annata di origine. La 2008 del Chianti d’annata, si veste di un granato tendente all’aranciato, naso pulito e varietale su note di ciliegia e rosa, tocchi leggeri di resina e china. Il palato è fresco, elegante, la massa mette in evidenza tannini leggermente rigidi ma integrati.Più di tutto ci piace il ricordo di un vecchio stile sangiovese/chiantigiano con il vantaggio di ostentare finezza ed eleganza. Nell’insieme un sorso ricco di territorio, un sorso che non stanca mai il palato, semplicemente un sorso da consigliare.
86/100 – Chianti Classico Querciabella 2008 (Cat. D)
(etichetta non disponibile)
Altro cavallo di razza che nasce dal cuore chiantigiano. Una versione un po’ più fisica rispetto ad altri famosi colleghi, dalle tinte rubino con belle intensità coloranti. Poca, quasi nulla, la trasparenza. Naso ricco e aperto, diretto nella nota agrumata e di pesca gialla, poi liquirizia cannella e mora, ampio e pulito. Palato forgiato nel ferro, rigido sui tannini ma, come spesso il vento, soltanto a tratti. Scorrevole però grazie alla freschezza, ancora alla ricerca di un’equilibrio che troverà a breve. Vino solido e duraturo con caratteri di eleganza.
85/100 – Chianti Classico Brancaia 2008 (Cat. D)
(etichetta non disponibile)
Ormai un punto di riferimento per molti frequentatori del “classico”. La 2008 è un’annata che ancora è avvolta in un alone di suadenza che segna in particolare lo spettro olfattivo, equilibrata, signorile e ben riuscita. Rubino porpora di media intensità, naso dolce che passa dalla cipria alla vaniglia, frutti rossi e neri zuccherati. Palato soft, rotondo, morbido, ma mai stancante. Fresco, dotato di tannini pregiati che lasciano scorrere il vino sul palato regalando armonia ed eleganza, media è la lunghezza. Finale con richiamo di quel frutto suadente precedentemente avvertito che ci lascia con un sorriso stampato in faccia.
85/100 – Chianti Classico Castello dei Rampolla 2008 (Cat. C)
Altissimo Ceto
Se mettiamo assieme un terroir d’elezione come la Conca d’oro di Panzano in Chianti, l’esperienza di un padre dell’enologia italiana qual’è Giacomo Tachis e la capacità di chi porta avanti magistralmente l’azienda con convinzione e serietà, come sono i fratelli Luca e Maurizia di Napoli Rampolla, ecco che ci troviamo di fronte ad una perfetta fusione di elementi che ci portano oggi a degustare nel bicchiere vini di assoluta grandezza. Il massimo rispetto per la terra e la natura, la sapienza di fare vino, fanno sì che vitigni alloctoni come il Cabernet Sauvignon, Merlot e Petit Verdot, ci offrano vini strettamente legati al territorio, con quel tocco di “chiantigianità” da renderli unici nel suo genere. Completa l’opera il fatto che in azienda già da alcuni anni si è sposata la causa della biodinamica.
Il Chianti Classico d’annata, vino base si fa per dire della gamma, si presenta rubino con luminose trasparenze, olfatto improntato sul frutto maturo, erbe aromatiche, terra bagnata ed humus. All’assaggio è appagante, pieno e completo, con i tannini e l’acidità in perfetto equilibrio con l’alcol. Finale armonioso e coeso nei rimandi aromatici.
85/100 – Chianti Classico Fonterutoli Castello di Fonterutoli 2008 (Cat. C)
(etichetta non disponibile)
Ci risiamo, altro giro altra soddisfazione… Vino senza sbavature, di armonioso sviluppo olfattivo e gustativo. I vini della famiglia Mazzei sono così equilibrati e succulenti che non possono deludere, la sua forza consiste nell’abbracciare senza colpo ferire palati diversi, suadente e ricco sono parole fatte apposta per un “classico” come questo. Colore intenso e acceso, naso che spazzia con il giusto tempismo tra frutto nero e spezie, delicatamente equilibrato e piacevole. Perfetto al gusto, calore freschezza e qualità tannica sono di egual peso sui piatti della bilancia. Una sicura qualità, per una beva che risulta sempre una garanzia.
85/100 – Chianti Classico Fontodi 2008 (Cat. B)
(etichetta non disponibile)
Il Chianti d’annata ovviamente non ha ovviamente la complessità olfattiva e la saporosità gustativa della riserva, ma è indubbiamente un vino ben fatto, teso ad avere nell’immediatezza dei profumi e nella piacevolezza di beva le sue armi migliori. Ma capace comunque di andare in profondità. Al naso si apre con un profilo aromatico fruttato, floreale e speziato. Si susseguono la marasca, la rosa canina, la cannella. Al gusto è caldo con tannini e acidità al posto giusto e con un finale fruttato. Bevetene, bevetene tutti e sarete ricompensati.
85/100 – Chianti Classico Grosso Sanese Podere Il Palazzino 2006 (Cat. E)
Nel bicchiere emerge un colore rubino vivace con riflessi granati. Al naso si manifesta subito con note di frutta sotto spirito, prugna, per poi emergere nel floreale di viola e rosa. Il bagaglio speziato racconta di vaniglia e tabacco dolce, tutte ben integrate. Al gusto entra caldo con una componente tannica ben integrata, con finale di fruttato dolce. Buona la concentrazione, con struttura senza soluzione di continuità. A nostro avviso appare un po’ troppo “pieno” e frena in fase di freschezza e agilità. Consigliato sicuramente a chi ama particolarmente le concentrazioni.
84/100 – Chianti Classico La Pieve Podere Il Palazzino 2006 (Cat. C)
Si presenta con un vivace colore rubino che tende al granato sul bordo del bicchiere. Un po’ stretto nella proposta aromatica, naso timido adatto a degustatori pazienti, poi dopo un’adeguata ossigenazione, lascia uscire lievi sentori di frutta rossa che richiama la ciliegia e con un sottofondo speziato di cannella. Al gusto mostra una discreta forza alcolica, che solo in parte viene stemperata dai tannini decisamente maturi e con acidità adeguata. Gradevoli i ritorni di frutta matura e finale di media persistenza. Non abbiamo tutti gli ingranaggi perfettamente integrati, ma la territorialità e comunque ben espressa.
83/100 – Chianti Classico Argenina Podere Il Palazzino 2007 (Cat. A)
(etichetta non disponibile)
L’azienda di Monti in Chianti, è una solida e genuina realtà di territorio. I suoi vini hanno bisogno di tempo, di molto tempo, per esprimere tutto (tanto) quello che hanno da raccontare. Dei tre cru prodotti, l’Argenina è quello più fresco, più vivace. Il punteggio è solo un fatto temporale e siamo convinti che si potrà alzare in versioni future, ma quello che conta è che le durezze e le indecisioni odierne, presto lasceranno spazio a vini più “puri” e da dimenticarsi in cantina. Rubino tendente al granato, frutto maturo, viola appassita e profonda mineralità. Duro nell’ingresso gustativo, ricco di acidità e tannini da levigare, c’è struttura, c’è materia da plasmare. Tranquilli, ci penserà il tempo. Basta lasciarglielo…
83/100 – Chianti Classico Tenuta Vecchie Terre di Montefili 2007 (Cat. B)
Il naso sicuramente non è tra i più esplosivi, ma dopo qualche rotazione del bicchiere ed un po’ di ossigenazione, le note di frutta dalle tonalità un po’ acerbe e le note fragranti di fiori freschi, riescono a venire fuori. Al palato, il vino si esprime subito con i muscoli della sua trama tannica, intensa e vigorosa. Entra in maniera decisa, calda e avvolgente. Il frutto, anche al palato si ripropone con tonalità acerbe e un filo vegetali. Un vino con un carattere nevrile dove forse ancora le componenti stanno cercando la strada per incrociarsi, integrarsi ed equilibrarsi.
82/100 – Chianti Classico Castello di Querceto 2009 (Cat. B)
Tinge il bevante di rosso rubino venato di porpora, mentre l’olfatto è investito da note tostate e di tabacco che lasciano il posto, pare quasi controvoglia, ad alcuni accenni di ciliegia matura, salvo poi tornare a chiudere su sbuffi speziati. La bocca tuttavia mostra un altro passo, ampio e caldo, ma con una freschezza decisa e dei tannini relegati al ruolo di comprimari, fino ad una chiusura non lunghissima, ma piacevolmente calda.
81/100 – Chianti Classico Fattoria Casa Sola 2007 (Cat. C)
Naso e bocca viaggiano paralleli e si rispecchiano nella degustazione di questo vino. La spinta al naso è potente, netta, anche se un po’ esile. Il fil rouge che lega il frutto, una ciliegia poco matura ed i sentori di rosa, è il sottofondo alcolico che richiama la maceratura, al quale fanno seguito note speziate di chiodo di garofano e di ginepro. Il palato, dicevamo, è lo specchio dell’olfatto. Il vino entra di slancio, avvolgente e caldo per la potenza dell’alcool, ma subito dopo si ferma per un frutto che ancora non ha saporosità ed una struttura un po’ esile per la forza di questo vino. Con il ricordo della nota alcolica d’ingresso la chiusura di bocca è lasciata ad un tannino ancora verde che deve ammorbidirsi per fornire un po di pienezza.
I Chianti Classico Riserva:
93/100 – Chianti Classico Riserva del Cinquantenario Castello Monsanto 2008 (Cat. F)
Altissimo Ceto
Applausi a scena aperta per un monumento dedicato al Re Sangiovese. Troppo anche chiedergli di identificarsi in una valutazione numerica, poiché qualunque essa sia, non renderebbe merito alla grandezza del vino in questione. Vino? Diremmo opera d’arte piuttosto… Il “Cinquantenario” è un vino celebrativo dell’azienda per festeggiare il traguardo delle cinquanta candeline spente. Prodotto in 2000 bottiglie in un’edizione unica, dalle uve ricavate della migliore parcella (quella ad ovest) del famoso cru aziendale: Il Poggio. In sintesi, il top del top. Infatti la Riserva Il Poggio non verrà prodotta nella versione 2008, è quindi consigliabile a tutti gli amanti della purezza del Sangiovese riuscire a metterci le mani sopra ad una di queste bottiglie, anche se l’impresa risulterà tra le più ardue. Un vino maestoso dicevamo, per ampiezza, complessità, volume, trama e nell’abbondante stoffa paragonabile a del puro lino, tanto è elegante, setoso e raffinato. Al primo impatto ti viene incontro una florealità olfattiva di rosa canina e violetta appena colta, lasciando poi spazio al frutto maturo, prima di un finale che sfocia in una speziatura dolce e di tabacco biondo. Palato inebriante, tosto nell’approccio, ma capace di essere fresco e vitale allo stesso tempo. Lo berresti a secchi. Peccato che questi secchi, si contino sulle dita delle mani.
92/100 – Chianti Classico Riserva Castell’in Villa 2005 (Cat. F)
Altissimo Ceto
Dopo il viaggio su Marte effettuato in occasione dell’assaggio della Riserva di Castell’in Villa targata 2004, nel nostro viaggio di ritorno ci siamo fermati “solo” sulla Luna. Già, perché se questo vino non possiede il bagaglio olfattivo e la profondità dell’annata precedente, di lui possiamo apprezzarne comunque la grande complessità e l’articolazione, propria del Sangiovese della mitica Principessa. In quest’annata abbiamo notato una maturità del frutto più accentuata, tonalità dalle pennellate più calde, proprie dell’annata di origine e che sfocia in un carattere più speziato rispetto alla 2004. Bocca tuttavia piena, ricca, fresca ed elegante. Scorrevole, anche se il tannino appare un po’ contratto e restio nel trovare la giusta integrazione. Chiusura che tende ad allungarsi per molti secondi con grande raffinatezza, mentre in sottofondo scorrono lentamente i titoli di coda. Da applausi.
91/100 – Chianti Classico Riserva Il Poggio Castello Monsanto 2007 (Cat. F)
Altissimo Ceto
Monsanto-Style come sempre al servizio della Riserva Il Poggio. Una versione 2007 succosa e goduriosa come non mai, per uno dei capostipiti dei cru Chiantigiani. Una volta che le uve raggiungono le vasche in acciaio per la vinificazione, l’anima de Il Poggio prende forma e “temprato” nello spirito. Assume il suo carattere combattivo, quell’anima di rara forza, decisione e durezza. Questo oggi, poiché ci vorranno anni prima che il vino assumi equilibrio, completezza e sensibilità e distendersi con maggiore articolazione. Sarete quindi investiti da una cascata di Toscanità, di territorio, di Sangiovese come raramente capita. Imponente ed esplosivo all’olfatto come al gusto, viola e ciliegia, tannini e freschezza a iosa, ricchezza e vigore a riempire il palato. Una gioia di vivere che lo porterà lontano. Più di una degustazione, ha dimostrato che siamo di fronte ad uno dei vini toscani con la maggiore durata nel tempo. Nessun segreto, nessuna alchimia. Solo il carattere magico di un terroir (raccontato qui), coccolato dalle amorevoli mani di Fabrizio e Laura Bianchi. Questo è Il Poggio. Un vigneto, un vino, un must.
91/100 – Chianti Classico Riserva Baron Ugo Monteraponi 2006 (Cat. F)
Altissimo Ceto
Una bellissima citazione campeggia sull’etichetta di questo vino dedicato al Gran Barone Ugo di Brandeburgo, Marchese di Toscana nel x secolo. Figura che ha ben rappresentato lo spirito “godereccio” del popolo Toscano dell’epoca e che, a tratti, li accomuna a quelli di oggi. Vitali, un po’ ironici e che vogliono godersi la vita fino in fondo. Già… come questo vino. La citazione è nientepopodimeno che di Dante Alighieri. Roba ambiziosa che prelude ad un eloquente concetto di Toscanità. Mentre l’autore di tale sontuosità vinicola, non poteva certo che essere quel Michele Braganti da Monteraponi. Sfarzosità che ci piace assai, visto che porta alto la grande nomea del Sangiovese di Radda. Da una parte capace di essere fine e delicato, dall’altra riversando potenza e spessore sul palato, anche se con un carattere un po’ scontroso in avvio di degustazione. Viene da una vigna che si arrampica sui 500 metri s.l.m., irta come poche, ben esposta e fatta di marna ed alberese, madre di uno dei Sangiovese più puri in chiave tradizionale che possiate incrociare nel vostro girovagare per la terra di Dante. Trasparente, vivo e luminoso con variazioni tendenti al granato, dotato di un naso profondo nella sua espressività “terrosa”, esplosivo nel frutto rosso di ciliegia e ribes, delicato nel floreale di viola. Grande al palato poiché si sente subito che ha la stoffa del campione, capace di essere al tempo stesso elegante e scorrevole. Ricco ed energico nell’acidità, con tannini di ottima fattura. Un dinamismo figlio di una bellissima annata e felicemente proiettato verso un futuro eccellente. Saremmo quasi tentati di chiedere a Michele di lasciarci da parte qualcuna delle duemila bottiglie prodotte, almeno per una decina d’anni. Voi che dite?
90/100 – Chianti Classico Riserva Le Baroncole Fattoria San Giusto a Rentennano 2007 (Cat. E)
Altissimo Ceto
(etichetta non disponibile)
Anche nella versione targata 2007, Le Baroncole si erge come una delle migliori interpretazioni del vitigno Sangiovese. Già accattivante nella sua veste rubino, trasparente e scintillante, conquista con una prova olfattiva di livello in cui, oltre alla frutta rossa e alla viola, troviamo la piacevolezza e la suadenza di spezie di orientale memoria quale il cardamomo e delle avvolgenti note di aceto balsamico. Al gusto mantiene la sua raffinatezza nonostante l’annata calda. Non una virgola fuori posto. Colpisce l’equilibrio ottimale della qualità tannica con la freschezza, piacevolissima, il tutto supportato da una buona spalla alcolica. Un vino di sostanza, opulento e fastoso che alla sensualità riscontrata al naso unisce una trama elegante in bocca e che, come una piacevole melodia, ci coinvolge in tutte le sue componenti. Un’esperienza sensoriale ad altissimi livelli. Un’espressione di territorio convincente, coinvolgente e sincera.
90/100 – Chianti Classico Riserva Rancia Felsina 2007 (Cat. F)
Rancia…e sai cosa bevi! Perdonateci l’aver preso in prestito un famoso spot, ma calza a pennello parlando di questo storico vino. È dal lontano 1983 che il vigneto Rancia sforna l’omonimo vino, senza perdere colpo alcuno. Siamo nella linea di confine tra “Classico” e “Colli Senesi”, ed è appunto nell’estremo sud che il miracolo si ripete anno dopo anno. È un vino che si caratterizza, 2007 compreso, tra concentrazione e scorrevolezza gustativa, tra mineralità pronunciata e frutti rossi a “perdita di naso”, tra un giovanile rigore tannico che lo rende dritto e deciso ed una rinfrescante e leggiadra acidità. Una scia saporosa lunga e fresca che ritorna insistente nei frutti rossi, buono elegante potente, in una parola Rancia…..e sai cosa bevi.
90/100 – Chianti Classico Riserva Vigna del Sorbo Fontodi 2007 (Cat. F)
(etichetta non disponibile)
Azienda tra le più belle del comprensorio del Chianti Classico, ha saputo negli anni far accreditare e imporre il Sangiovese come grande vitigno capace di dar vita a vini tra i più importanti nel mondo. Il merito è tutto della famiglia Manetti, custode di un territorio unico nel suo genere, quello della Conca d’Oro di Panzano, dove lo stretto legame tra la terra e l’uomo, regala prodotti di assoluto valore e dalla spiccata personalità. Questi sono in sintesi i vini di Fontodi. Ne è un nobile esempio questa Riserva, che si propone in un’annata calda, concentrata, ma di estrema eleganza. Rubino intenso, compatto, vivace e luminoso. Apre al naso con aromi di piccoli frutti maturi e di ciliegia in confettura. L’ampio bagaglio olfattivo continua con sentori di cannella, liquirizia e rabarbaro. Al palato è avvolgente, ricco, mentre l’alcool si fa sentire dall’alto dei suoi 15%, ma in perfetto equilibrio con i tannini, quest’ultimi di pregevole fattura, e l’acidità. La persistenza è lunga e gustosa. Godibilissimo fin da adesso, ma vi consigliamo di tenerlo ancora del tempo in bottiglia. Il tempo darà ancora ragione al vino.
*89/100 – Chianti Classico Castello di Fonterutoli Castello di Fonterutoli 2007 (Cat. F)
Dalla tavolozza dei colori chiantigiani scegliamo la tinta rubino maggiormente concentrata, tesa ad anticipare ed introdurre un esame olfattivo caldo, dove piccoli frutti scuri si lasciano contornare da note speziate ed in evoluzione, come tabacco, pepe, fumé ed accenni balsamici in grande spolvero. L’assaggio conferma l’impressione olfattiva, proponendo una struttura gustativa larga ed importante rappresentata da tannini schietti e ben amalgamati nella spinta calorica. Ritorni speziati e tostati accompagnano una chiusura di apprezzabile sviluppo. Un caloroso e ben costruito sorso di cuore di Toscana, sicuramente avvolgente e generoso a tratti opulento, ma sempre attento ai canoni dell’eleganza, non ostenta ma non passa di certo inosservato, un vino centrato, espressivo di una struttura architettonica degna del miglior Le Corbusier.
88/100 – Chianti Classico Riserva Castello Monsanto 2008 (Cat. D)
La 2008 è stata per Monsanto un’annata fresca ed anche discretamente piovosa e questo si riflette nella Riserva “classica” in questione. Rubino compatto e vivace, equilibrio tra frutto e legno, che rendono l’approccio olfattivo piacevole e varietale. La vena acida è fresca come un torrente di montagna, tannini sempre presenti, rispetto nella piena tradizionalità. L’annata dimostra una struttura più esile, se paragonato alle due che lo hanno preceduto, rendendolo più godibile nel breve periodo, attraverso un’equazione che si traduce con meno potenza e maggiore scorrevolezza. La costante invece è legata al tratto elegante che rimane intatto, il timbro del Castello di Monsanto.
88/100 – Chianti Classico Riserva La Porta di Vertine 2007 (Cat. F)
(etichetta non disponibile)
La Riserva 2007 proposta da La Porta di Vertine, si apre con un bel rubino carico, di media trasparenza, vivace e luminescente. Il naso appare stratificato nelle sfumature, con distinti riconoscimenti di frutti neri sotto spirito, come mora e mirtillo, speziature di vaniglia e chiodi di garofano, mentre un floreale di viola fragrante appena colta, si erge ad ammaliare il tutto. Un vino capace di soddisfare appieno il suo fruitore, grazie alla sua personalità e dalla sua vivace freschezza. La morbidezza è aiutata dalla percepibile presenza dell’alcol, mentre l’incisività del tannino è minuto, ma ancora da integrare alla perfezione. Un crocevia tra modernità e tradizione, che colloca quest’etichetta in una posizione di tutto rispetto, dove carattere e temperamento non mancheranno mai.
88/100 – Chianti Classico Riserva Il Campitello Monteraponi 2008 (Cat. F)
Ci convince sempre di più l’azienda che prende il nome dal poggio su cui è situata, artefice del crescente successo il bravo Michele Braganti. Siamo qualche km dopo Radda direzione Castellina, ovvero nel cuore del Classico ed è un vino che velocemente è arrivato al cuore dei Toscani (e non solo). Si sa, l’esser profeta in patria è spesso cosa ardua, ma quando ci si riesce in così poco tempo, come nel caso di Michele a Monteraponi, le soddisfazioni sono enormi. L’asse magnifico terroir-ottimo Sangiovese, unito ad un pizzico di Canaiolo e Colorino, danno risultati stupefacenti. Granato con sfumature “tipiche” sull’aranciato, comunque vivo, naso con un fruttato tendente al maturo, balsamico e con dei terziari come cuoio e tabacco che si affacciano in maniera educata. Chiudono note di china e rabarbaro. Convincente sul palato, scorrevole nella sua linearità, fine, elegante e fresco. Il Campitello gioca nel suo modo di essere semplice e complesso in una sola anima. Non ha nel suo DNA potenza, non mostra i muscoli, allontana le esasperate concentrazioni. Estremamente gradevole in un fresco sorso di territorio.
88/100 – Chianti Classico Riserva Tolaini 2008 (Cat. E)
Di un bel rubino luminoso e correttamente trasparente. Sorprende l’olfatto con un altalenare di note speziate, ora dolci, ora piccanti, sulle quali si insediano precise proposte fruttate con prevalenza di marasca, anche sotto spirito, seguite da sentori di tabacco e sbuffi balsamici. Il vino incontra il palato senza alcuna timidezza e si espande in funzione di una trama tannica di rilievo, molto ben supportata da una freschezza territorialmente ineccepibile. Chiusura priva di cedimenti, discretamente lunga e piacevolmente in armonia con le impressioni olfattive. “Buona la prima” diremmo, considerando che siamo all’esordio di Pierluigi Tolaini all’interno della denominazione. E se queste sono le premesse, non ci resta che attendere ansiosamente le prossime puntate.
87/100 – Chianti Classico Riserva Capannelle 2007 (Cat. F)
Si guarda Gaiole dall’alto di un’azienda che potrebbe essere paragonata ad una bottega (di lusso) di un piccolo artigiano. Qui si fanno le cose con chirurgica precisione e con assoluta dedizione verso un territorio e verso un vitigno; il sangiovese. Territorio per l’appunto che da vini di sostanza di struttura di longevità. Il caso della riserva è pragmatico, il sangiovese qui è a casa sua dategli tempo e lui vi sorprenderà per finezza per eleganza e per tenuta nel tempo. Poco tempo fa proprio nella piccola bottega di lusso ci hanno aperto una riserva ’98, credetemi è durata il tempo di un paio di chiacchere attorno ad un tavolo che tra l’altro proveniva da un antico macello fiorentino. Eleganza è la parola scelta per raccontare questo vino, olfattiva e gustativa, scorre leggero sul palato senza freni senza inibizioni, la freschezza è la leva che solleva il mondo…..viva Capannelle.
87/100 – Chianti Classico Riserva Festeggiata 2006 (Cat. D)
(etichetta non disponibile)
Una piccola e sorprendente realtà “made in Panzano”, proprietà straniera, ma vini votati al credo della Toscanità. La struttura, la concentrazione, la tannicità pronunciata, la freschezza decisa e l’eleganza rispecchiano quello che ci si aspetta da un “made in Panzano”, è un vino ben fatto e perfettamente calato in uno dei territori principi del sangiovese. Rubino che vira sul granato assolutamente trasparente, evidente frutto rosso in confettura e speziatura dolce ben integrata che arricchisce lo spettro olfattivo. Palato generoso caldo, la freschezza emerge in seconda battuta regalando agilità e una beva mai doma, colpisce per lo spessore tannico abbondante ma di grande qualità, buono oggi ma con una vita lunga e piena di soddisfazioni. Complimenti.
86/100 – Chianti Classico Riserva Vigneto San Marcellino Rocca di Montegrossi 2007 (Cat. F)
L’azienda si trova a pochi km a sud di Gaiole. Siamo in una delle zone più affascinanti del territorio chiantigiano, in prossimità della frazione di Monti in Chianti, il cui proprietario Marco Ricasoli-Firidolfi è un discendente della famiglia che ha contribuito a scrivere la storia del Chianti. La parola d’ordine all’interno della tenuta è il profondo rispetto per l’ambiente e per tutto ciò che lo circonda. In vigna si lavora con il metodo dell’agricoltura biologica certificata. Il “Cru San Marcellino” viene prodotto solo nelle annate migliori e con le migliori uve selezionate nell’omonimo vigneto. Rubino scuro, profondo, un po’ opaco nelle sfumature. E’ così che si presenta nel bicchiere, mentre al naso si apre a sentori maturi, caldi e suadenti del frutto, in linea con le caratteristiche del millesimo, per proseguire con note minerali e speziate dolci e piccanti. Bocca corrispondente a quanto registrato all’olfatto, con una trama tannica decisa e importante, mentre in persistenza troviamo il ritorno del frutto maturo. Un Chianti che si pone come un vino per le grandi occasioni o da posare in tavola per trovare l’occasione.
85/100 – Chianti Classico Riserva Castello di Gabbiano 2007 (Cat. D)
Un gioiello incastonato nella Val di Pesa da cui il castello domina 138 ha di vigneto di cui più di 100 iscritti a chianti classico, dimensione imponente sia numerica che figurativa. Un Sangiovese che cerca di essere ingentilito (senza successo) da una spruzzata di merlot, che non nasconde l’animo fiero di questi territori, paragonabili a prodi cavalieri che popolavano il castello intorno al 1100, vini duri tosti a tratti spigolosi di conseguenza pieni di carattere. Pieno nel colore, olfatto che apre con frutto maturo, china rabarbaro liquirizia sino a spengersi nel cuoio. Bocca rigida con tannini solidi e non ancora integrati, freschezza ed estratto che ne fanno un vino da lunga evoluzione. Per gente tosta che non deve chiedere mai.
85/100 – Chianti Classico Riserva Le Bandite Fattoria Lornano 2007 (Cat. F)
Analizzando dal punto di vista del punteggio, il distacco tra questo “cru” e la versione “normale”, non è così evidente. Se da una parte il legno non è più il grande protagonista all’esame olfattivo come altre versioni del passato, troviamo che il bouquet non eccelle per ampiezza ed incisività come ci saremmo aspettati. Un vino più di personalità muscolare, con una trama tannica che il tempo potrà domare in parte.
85/100 – Chianti Classico Riserva Tenuta Vecchie Terre di Montefili 2006 (Cat. D)
Un bel rubino trasparente e molto luminoso, apre la degustazione di un vino che profuma di marasca, viola, una nota erbacea non volgare ed un legno che in questa fase appare ancora ben presente. L’apertura di bocca presenta un’importante freschezza e il tanto alcol che l’accompagna si fa sentire nell’impatto gustativo. Il tannino invece appare molto ben evoluto, avvolgendo il palato come seta. Buona la struttura, beva molto leggera che non stanca il degustatore. Forse da una 2006 di un’azienda di questa importanza, è lecito aspettarsi qualcosa di più, ma in generale siamo soddisfatti del vino e della territorialità espressa.
84/100 – Chianti Classico Riserva Ser Lapo Castello di Fonterutoli 2006 (Cat. E)
Si veste di un rubino che tende ancora al porpora, impenetrabile e profonda l’intensità colorante che risulta oltremodo vivace. La partenza olfattiva tende al vegetale, per poi aprire un frutto nero caldo e succoso, chiusura di speziatura dolce, potente, non ancora elegante. Al palato risulta largo nell’ingresso, avvolgente, subentra lineare un’abbondante freschezza, frenato il finale di bocca da tannini anch’essi leggermente verdi che abbassano di un tono la qualità oggettiva di questo Ser Lapo. Buona beva, anche se non incide però in saporosità e lunghezza gustativa.
84/100 – Chianti Classico Riserva Il Picchio Castello di Querceto 2007 (Cat. E)
La Riserva 2007 del Castello di Querceto si presenta con un rosso rubino profondo, quasi impenetrabile. Il naso di media complessità e di buona espressività, evidenzia frutti neri maturi, mora, marasca ed una viola macerata. La spinta alcolica che si percepisce nettamente alla prova olfattiva si traduce in una sensazione pseudo-calorica che riempie il palato, con una componente tannica presente ma che, grazie ad una rinfrescante spalla acida, si integra bene con il resto delle componenti. Un vino di struttura e rotondeggiante, di facile interpretazione, che sicuramente si può far apprezzare da un pubblico eterogeneo.
83/100 – Chianti Classico Riserva Fattoria Casa Sola 2007 (Cat. D)
Rubino brillante, bella trasparenza nelle tonalità. Il quadro olfattivo è caratterizzato da una frutta matura sotto spirito, in cui il legno sottolinea la sua presenza, pecca un po’ in armonia e nell’integrazione della speziatura. Al palato la netta sensazione pseudo-calorica appare un po’ slegata e i tannini presenti ma tenui nell’indole. Un vino da consigliare a chi apprezza una Riserva più sottile e lineare.
83/100 – Chianti Classico Riserva Fattoria Lornano 2007 (Cat. C)
Pur nascendo da un’annata calda, la Riserva “classica” 2007 di Lornano, si caratterizza per una concentrazione meno evidente rispetto all’anno precedente. Per certi versi gli premiamo una certa leggiadria e versatilità, rispetto al cru descritto appena sopra. Alla prova olfattiva troviamo una buona variabilità, con marasca, mora e viola, riconoscimenti inquadrati in una trama di legno e alcol. I tannini sono piacevoli, accarezzano il palato, ma le altre sensazioni gustative se ne vanno via un po’ più velocemente. Un vino da “tutti i giorni”, scorrevole, che non impegna particolarmente, entrando in modo elegante in bocca senza invaderla. Per i neofiti della denominazione, volenterosi di iniziare a conoscerla partendo da una facile interpretazione della stessa.
Non solo Chianti Classico…:
86/100 – Chianti Colli Fiorentini Riserva Vigna La Quercia Castelvecchio 2007 (Cat. B)
Altissimo Ceto
Questa Riserva continua a destare sorprese con il passare degli anni. La 2007 è un vino importante, non banale, che sicuramente potrà avere con il tempo un’evoluzione importante per esprimersi al meglio. Di un rosso rubino impenetrabile, ci colpisce per la sua eleganza e varietà olfattiva. Tra le varie sensazioni si distinguono nettamente note di frutta rossa matura e di fiori tipici delle colline fiorentine unite a originali note vegetali. Ma in questa fase, è la bocca a dare il meglio di sé. Un vino che vuole essere studiato, aspettato e assecondato ai suoi tempi e modi. Un vino strutturato che entra in bocca come un puledro indomito e con una nota tannica predominante in questo momento. Apprezzabile la pulita ed elegante chiusura al palato.
84/100 – Chianti Colli Fiorentini Il Castelvecchio Castelvecchio 2008 (Cat. A)
Un vino sicuramente affidabile, perfetto per chi è alla ricerca del vino dal buon rapporto qualità prezzo. Rosso rubino vivace che preannuncia una confermata freschezza predominante al gusto. Avvicinando il bicchiere al naso, i suoi aromi ci invitano a rimanere e ad apprezzare le fresche note floreali, di frutta fresca perfettamente integrate a note più dolci. In bocca il vino è paragonabile ad una discesa libera: il vino scorre bene e velocemente, senza freni. Non ha le pretese e i cambi di direzione tipici di uno slalom, ma scende bene in modo equilibrato,senza spigoli e lasciandoci un’apprezzabile sensazione di piacevolezza.
84/100 – Chianti Montalbano Imbricci Giuliano Tiberi 2008 (Cat. A)
Rubino con ricordi porpora. All’esordio distende l’olfatto con una intensa spinta fruttata, timonata da ciliegia e frutti scuri, subito incalzati da note floreali, declinate su viola e rosa canina e chiude su accenni balsamici che sanno di promessa futura. L’ingresso in bocca è morbido, disteso da tannini educati e composti, che vengono stuzzicati da una piacevole freschezza, il tutto a comporre un insieme non privo di scorrevolezza e dinamicità. Chiude un po’ frettoloso ma gustosamente fruttato.
83/100 – Chianti Colli Senesi Superiore Castel Pietraio 2007 (Cat. A)
(etichetta non disponibile)
Siamo nella meravigliosa cornice di Monteriggioni, dove si inquadra alla perfezione un ‘antico maniero, Castel Pietraio. Un posto da sogno per un vino che passo dopo passo cerca di guadagnarsi la stima dei consumatori. Nella versione Superiore è un vino che si può apprezzare anche tutti i giorni, senza trovarlo mai stancante o noioso. Rubino trasparente e acceso, naso che arricchisce frutti maturi, fiori freschi, speziature fragranti. Non troverete strutture e concentrazioni, ma leggiadria e freschezza, che scorrono sul palato accarezzandolo. Un “tipino” per bene, educato e servizievole.
81/100 – Chianti Colli Senesi Castel Pietraio 2008 (Cat. A)
(etichetta non disponibile)
Un Colli Senesi corretto, ben definito nella sua linearità e piacevolezza, è (e vuole essere…) un vino semplice dal facile approccio. Rubino porpora perfettamente trasparente, impatto iniziale floreale di viola e poi una serie di frutti rossi. Al gusto “sangiovesizza” con una dominante freschezza che spadroneggia, poco rilevante la struttura generale e tannini che si affacciano in maniera timida, discreta. Non eccessivamente lungo, ma pulito e godibile nell’insieme.
Articolo redatto da:
Articolo a cura di Cristiano Cini
Referente regionale per la Toscana.
Sommelier Professionista, Degustatore Ufficiale e Relatore ai corsi A.I.S. Sommelier e titolare del Ristorante “La Tagliatella” di Arezzo e presidente delle strade del Vino Terre di Arezzo.
Vice-Campione Italiano A.I.S. dal 2006 al 2008, Miglior Sommelier della Toscana 2003.
Si ringraziano i componenti del panel di degustazione del portale Viaggiatore Gourmet-Altissimo Ceto per aver preso parte alle sessioni di assaggio. Un particolare ringraziamento vanno anche a Luca Radicchi e Massimo Tavanti per il loro prezioso contributo.
Di seguito, potete trovare gli altri post inerenti la nostra Guida dei Vini on-line:
EDIZIONE 2012:
PIEMONTE
LOMBARDIA
VENETO
-Breganze, IGT ed altre eccellenze regionali
FRIULI VENEZIA-GIULIA
EMILIA-ROMAGNA
UMBRIA
-Montefalco ed altre eccellenze regionali
EDIZIONE 2010/2011:
PIEMONTE
-I Langhe Nebbiolo ed i Nebbiolo d’Alba
TRENTINO ALTO-ADIGE
-Le “bollicine” metodo classico
MARCHE
SICILIA
EDIZIONE 2009/2010:
PIEMONTE
-I Langhe Nebbiolo e Nebbiolo d’Alba.
-Le Barbere d’Asti e altre Barbere.
LOMBARDIA
TRENTINO ALTO-ADIGE
-Le “bollicine” metodo classico.
VENETO
-I vini di Breganze, gli IGT ed altre eccellenze regionali.
FRIULI VENEZIA-GIULIA
-I Vini Bianchi del Friuli V.G. – prima parte.
-I Vini Bianchi del Friuli V.G. – seconda parte.
-I Vini Rossi ed alcune “chicche” dolci.
EMILIA-ROMAGNA
-Sangiovese di Romagna, Albana di Romagna passito e altre eccellenze.
UMBRIA
TOSCANA
-Le produzioni IGT del Chianti Classico ed alcune eccellenze di zone limitrofe.
-Le eccellenze di Cortona e di Montepulciano.
-Le eccellenze della “Costa” (prima parte): I vini bianchi, Bolgheri e Montecucco
-Le eccellenze della “Costa” (seconda parte): Scansano, Val di Cornia e le produzioni ad I.G.T.
MARCHE
-Il vitigno Verdicchio nelle sue sfumature.
ABRUZZO
CAMPANIA
SICILIA
-I Vini bianchi e rossi dell’Etna.
-I Vini bianchi e rossi della Sicilia.
La Guida dei Vini on-line by Altissimo Ceto. Dedicata alle sole eccellenze. Sponsored By Amici Gourmet – Network esclusivo di appassionati Gourmet.
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