Con la consueta cadenza biennale, ecco tornare in scena il Balan Day. Importante manifestazione enologica che si è svolta nella cornice di Villa Braida a Mogliano Veneto. Appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati, reso interessante per il goloso menù messo in scena con dovizia di particolari dai fratelli Daniele e Fabio Balan. In primis vi è l’occasione di degustare i vini distribuiti su tutto il territorio italiano con la presenza dei produttori stessi, con i quali si possono scambiare opinioni, pareri e pensieri su annate e tipologie. Fulcro principale di tale evento, è tuttavia il calendario delle splendide degustazioni verticali di grandi vini raccontate dai principali interpreti. Veniamo al racconto…
Archivio Storico Reportage:
-Cartoline dal Balan Day 2010
–Cartoline dal Balan Day 2008
–Verticale dei vini di Chateau Palmer condotta da Thomas Duroux
–Verticale dei vini dell’azienda La Cerbaiola condotta dal patron Giulio Salvioni
Diamo prima qualche numero…
80 produttori presenti
250 vini
20 distillati
I produttori presenti erano:
Balan; Attilio Ghisolfi; Tenuta La Volta – Cabutto; Terralba; Cascina Bruciata; Le Quattro Terre; De Tarczal; Waldthaler; Peter Soelva; Brunelli; La Montecchia; Conte Emo Capodilista; Fratelli Poggi; Piovene Porto Godi; Tamellini; Primosic; Ca’ Selva; Ca’ de Mocenigo; Paraschos; Tenuta Poggio Pollino; Castelli del Duca; Medici Ermete; Castello del Terriccio; Salvioni; Vecchie Terre di Montefili; Tenuta Il Poggione; La Massa; Caterina Dei; Castello di Volpaia; Compagnia di Volpaia; Poggio; Nibbiale; Andrea Felici; Petilia; Le Pitre; Vigne Surrau; Abraxas; Giona; Schloss Johannisberg; Finca Allende; Finca Coronado; Castell del Remei; Cérvoles; Pulpit Rock; Lucien Albrecht; Domaine Droin; Antonin Rodet; Château de Mercey; Château de Rully; Confuron Cotetidot; Michel Gros; Marc Morey; Verget; Guffens-Heynen; Perrot-Minot; Charlopin-Parizot; Philippe Pacalet; Joseph Mellot; Clau de Nell – Anne Claude Leflaive; Champagne Thiénot; Champagne Pascal Doquet; Champagne Michel Arnould; Maison Guinot; Château de Sérame; Domaine Marc Sorrel; Font de Michelle; Kressmann; Château Belgrave; Château Latour Martillac; Château Clos de Jacobins; Château Valandraud; Château de Ricaud; Château Rahoul; Corporazione Acquavitieri Italiani; Distillerie Schiavo; Francois Voyer; Domaine de Labatut de Haut; Wemyss Vintage Malt; Darnley’s View
E adesso partiamo con il racconto della giornata attraverso le nostre consuete cartoline, suddivise per i tre diversi momenti della giornata: prima la degustazione dei “primeurs 2011”, dell’incontro ai tavoli con i produttori ed il relativo assaggio dei loro prodotti ed infine le “grandi verticali”.
Il patron Fabio Balan
La vera novità di quest’anno era rappresentata dalla degustazione “en-primeur” dell’annata 2011 dei vini di Philippe Pacalet e di molti tra i più importanti produttori bordolesi.
Annata molto difficile da inquadrare in questo momento nei vini di Pacalet. La 2011 è stata in Borgogna una delle più precoci che ha portato i produttori borgognoni, ad effettuare vendemmie anticipate rispetto alla media stagionale. Possibile quindi aspettarsi risultati discontinui tra i vari Villages a fronte anche del medesimo produttore. Come nel caso dei vini di Pacalet, dove vi è la presenza di un frutto di grande maturità, polposo e carnoso, che lancia segnali appena accennati nella speziatura e graffianti dal punto di vista dell’incisività. Un po’ meno se paragonato ai 2010 che assaggeremo dopo, ma dal canto loro presentano delle note minerali particolarmente evidenti. Bocche nervose e tese, soprattutto nell’Echezeaux, per via di una trama tannica vivace ed esuberante. Interlocutori sono invece risultati il Chambolle-Musigny ed il Beaune. Diamogli tempo…
Millesimo complicato anche per i Bordeaux. Nella degustazione dei vini presenti al Balan Day ho potuto notare una qualità più marcata ed eterogenea nei vini della riva destra a discapito di quelli della riva sinistra. Vini più saldi e compatti, in questa fase della maturazione. Tra quest’ultimi da segnalare sicuramente il “solito” grande Leoville-Barton, seguito da Chasse-Spleen e Brane-Cantenac. Sottotono invece il Lagrange.
Per quanto riguarda la “Riva destra” da sottolineare la prova di Figeac e di La Gaffelière. Stoffa e prestanza, al servizio della classe.
L’assaggio del Virginie de Valndraud lascia ben sperare anche nella prospettiva di sviluppo del “grand vin” e per la prima volta devo ammettere che riesco pure a conciliarmi sull’integrazione del legno in rapporto al frutto nel vino più famoso di Jean-Luc Thunevin.
Passiamo invece alla degustazione dei vini delle aziende con i millesimi presenti in listino.
Il Domaine J.P. & B. Droin è una delle più antiche Maison di Chablis. Possiede 24 ettari di vigneto, le cui parcelle sono distribuite su 8 vigne classificate premier cru e 5 invece nel rango dei grand cru. Grande variabilità quindi, ma raccolti tutti sotto uno stile abbastanza classico che predilige l’eleganza e la purezza dello Chardonnay di Chablis. Grandi sapidità e notevoli freschezze, sono caratteristiche che si riscontrano sempre al palato.
A Philippe Pacalet di certo non mancano doti di simpatia, genialità e virtuosismo. I suoi vini sono schietti e sinceri come lui. Uno stile che nutre uno stuolo di fedeli (tra cui il sottoscritto), ma che non a tutti può piacere. Di sicuro vi è il fatto che spendere 10 minuti per un colloquio in sua compagnia, è valso da solo il prezzo del viaggio fin qui.
Come accennato prima, abbiamo riscontrato in questi 2010 dei vini dotati di un carattere meno polposo e più graffiante. Anche al palato si distendono con maggiore piacevolezza, pur tenendo conto delle naturali divergenze dovute al periodo di affinamento.
Marc Morey è un azienda che ha sede a Chassagne-Montrachet, la cui guida è sotto la cura di Bernard Mollard. Stile che predilige grinta, tensione e dinamismo del frutto. Mentre in bocca sono vini (almeno i premier crus) che richiedono spesso qualche anno di bottiglia per raggiungere un maggiore equilibrio tra spessore e acidità. Consigliati per chi privilegia verticalità e grinta, nella scelta dei suoi Borgogna bianchi.
Non poteva mancare la visita al tavolo del Domaine Michel Gros, meritevole già solo per l’assaggio del loro fantastico Vosne Romaneée 1er cru Clos de Réas che nel millesimo 2009, sfoggia un’etichetta celebrativa dei 150 anni. Vino che coniuga potenza ed eleganza, di grande fattura, la complessità è curata nel dettaglio per qualità e quantità, mentre al palato mette in mostra tutto il suo carattere, ma bisognoso di tempo per trovare la giusta armonia. Volete un consiglio? Compratelo e mettetelo in una cassa anonima. Adagiatela nell’angolo più nascosto della vostra cantina, questo per evitare di farvi prendere dall’incoscienza di stapparlo subito, poiché la tentazione sarà davvero tanta.
Devo confessare di non avere mai avuto una particolare stima nei confronti dello stile di questa azienda. La Confuron-Cotetidot, è una splendida azienda con vini che sono tuttavia un’ottima garanzia, ma spesso offrono prodotti che appaiono particolarmente concentrati e dove talvolta mancano di quel pizzico di piacevolezza e di articolazione al palato. Vini spesso un po’ rigidi su se stessi, se paragonati ad altri produttori. Anche solo prendendo a caso, una delle numerose appelations “toccate” da questa cantina. Ma il vero vantaggio, è che nel listino di Balan si possono trovare anche delle vecchie annate, al pieno della loro maturazione e quindi si riesce a beneficiare di una maggiore godibilità.
Di ben altra caratura lo stile del Domaine Perrot-Minot. Saldamente in mano a Cristophe, ultimo erede della famiglia, ma anche allievo del grande Henri Jayer. Da lui ha appreso l’impronta elegante e affascinante che può dare il Pinot Nero di Borgogna e cerca di esprimerlo prima di tutto, attraverso ai suoi ben 7 grands crus prodotti con rese per ettaro davvero bassissime. Ben riuscito è pure il suo variegato ventaglio di premiers crus, proposti a dei prezzi più accessibili, fino ad arrivare al suo più semplice Bourgogne Vieilles Vignes. Ecco… assaporatene una bottiglia di quest’ultimo e vi innamorerete (in senso enologico…) subito di lui.
Cantina che non ha mai riscosso un grande successo commerciale all’interno dei nostri confini, ma la Guffens-Heynen produce da sempre degli ottimi prodotti nel Mâconnais. Vini che possono competere per spessore qualitativo e complessità a molti grands crus della Côte d’Or. Sì, avete capito bene. Che la scelta cada su un Pouilly-Fuissé Clos des Petits-Croux o che sia un Mâcon-Pierreclos Le Chavigne, avete in mano tra le più grandi espressioni della purezza sapida e minerale del grande Chardonnay di Borgogna.
Azienda situata a Mercurey, la Maison Antonin Rodet è una cantina che sforna annualmente 3 milioni di bottiglie. Azienda di grandi dimensioni, guidati da Jean-Marie Laborde, che produce vini di svariate appellations. Non tutti sono degni di nota, ma qualche “chicca” la possiamo trovare, come il Meursault 1er cru Perrières tra i bianchi o il Nuits-Saint-Georges Clos de Thorey fino a raggiungere il top con il loro Echézeaux. Sono soddisfazioni.
Visita al tavolo di Cascina Bruciata per scambiare due chiacchiere con il simpatico Francesco Baravalle. Non ci prolunghiamo tanto sulle caratteristiche di questa azienda, in quanto sono (e saranno…) protagonisti dei nostri racconti della Guida dei Vini di Altissimo Ceto.
Un “break” con i fantastici Champagnes proposti da Pascal Doquet è quello che ci vuole. Vini di grande carattere con la predilezione di fare emergere la classe floreale, sapida e sopraffina dello Chardonnay. Il loro Le Mesnil 1996 è da urlo.
Di grande simpatia e disponibilità è Pascal Docquet, promesso che la prossima volta gli chiediamo dove ha parcheggiato la De Lorean… 🙂
Schloss Johannisberg è azienda al vertice della produzione qualitativa della Rheingau. Vini profondamente diversi da quelli top della Mosella, dove la qualità dei vini di questa prestigiosa Cantina, è resa riconoscibile dalla diversa colorazione delle capsule.
I Soave prodotti dalla Tamellini sono tra i più interessanti del comprensorio della zona “classica”. Vini che rappresentano sempre una garanzia in termini di affidabilità. A partire dal loro “base”, dall’ottimo rapporto qualità prezzo, passando per il cru Le Bine di Costiola, fino ad arrivare al Recioto. Alla ricerca di una sua collocazione, è invece il Brut Millesimato.
Giulio Salvioni è uno dei personaggi più importanti della storia ilcinese di qualità a capo dei filari che rendono uniche le uve di Sangiovese de La Cerbaiola. Non solo Brunello… Basta assaggiare il loro Rosso di Montalcino 2009, per capire la straordinaria qualità di questa azienda, in una chiave di bevibilità, davvero uniche.
Altra azienda importante di Montalcino è Il Poggione. Cantina da sempre capace di coniugare quantità e qualità. La Vigna Paganelli ha regalato un Brunello di Montalcino Riserva 2006 da favola.
Fabrizio Bindocci è il “motore” di questa azienda. Recentemente è stato eletto anche Presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino.
Di proprietà della famiglia Acuti dal 1979, la Vecchie Terre di Montefiili è un’azienda simbolo del Chianti Classico e non solo. Vini mai esuberanti nel carattere o nella forza, si predilige invece sostanza ed eleganza. Caratteristiche che trovano il loro culmine nel Sangiovese che ha dato origine all’Anfiteatro 2006.
Azienda relativamente giovane, nella produzione qualitativa del Collio, è la Paraschos. Azienda nata solo nel 1998, possiede poco più di 4 ettari coltivati in regime biologico. I vini sono ottenuti da fermentazioni spontanee, con macerazioni sulle bucce anche per i bianchi.
Di seguito il grande programma delle degustazioni a numero chiuso del Balan Day 2012.
Lucien Albrecht
Degustazione verticale delle seguenti annate di Lucien Albrecht, guidata da Jean Albrecht:
-Gewurztraminer Selection De Grains Nobles 1983
-Gewurztraminer Selection De Grains Nobles 1989
-Gewurztraminer Selection De Grains Nobles 1995
-Gewurztraminer Selection De Grains Nobles 1999
-Gewurztraminer Selection De Grains Nobles 2007
Grande Cuvée Alain Thiénot
Degustazione verticale delle seguenti annate di Champagne Grande Cuvée Alain Thiénot, guidata da Stanislas Thiénot:
Champagne Thiénot, Grande Cuvée Alain Thiénot 1985
Champagne Thiénot, Grande Cuvée Alain Thiénot 1988
Champagne Thiénot, Grande Cuvée Alain Thiénot 1990
Champagne Thiénot, Grande Cuvée Alain Thiénot 1996
Champagne Thiénot, Grande Cuvée Alain Thiénot 1999
Champagne Thiénot, Grande Cuvée Alain Thiénot 2000
Champagne Thiénot, Grande Cuvée Alain Thiénot 2002 (anteprima)
Lupicaia
Degustazione verticale delle seguenti annate dei vini di Castello del Terriccio, guidata da Giulana Cavazza:
Castello del Terriccio, Lupicaia 2007
Castello del Terriccio, Lupicaia 2006
Castello del Terriccio, Lupicaia 2004
Castello del Terriccio, Lupicaia 2000
Castello del Terriccio, Lupicaia 1995
Castello del Terriccio, Lupicaia 1993
Château Latour
Degustazione dei seguenti vini di Château Latour, guidata da Jean Garandeau:
Château Latour, Pauillac 2006
Château Latour, Forts de Latour 2009
Château Latour, Forts de Latour 2005
Château Latour, Forts de Latour 2004
Château Latour, Forts de Latour 2003
Château Latour, Forts de Latour 2000
Château Latour, Forts de Latour 1995
Château Latour, Grand Vin Pauillac 1er GCC 1999
Pacalet: le terroir de Gevrey
Degustazione dei seguenti vini di Philippe Pacalet, guidata da Philippe Pacalet:
Gevrey Chambertin 2009
Gevrey Chambertin 1er Cru La Vaux St. Jacques 2009
Gevrey Chambertin 1er Cru La Pérrière 2009
Charmes Chambertin Grand Cru 2009
Ruchottes Chambertin Grand Cru 2009
Noi abbiamo partecipato a due di questi eventi dove prossimamente vi daremo appuntamento per un loro racconto dedicato.
Prima la grande verticale dedicata ai vini prodotti da Château Latour.
A guidare la degustazione Jean Garandeau, Brand Manager di Château Latour.
L’amico e blogger Michelangelo Tagliente
E poi l’orizzontale del millesimo 2009 allo splendido terroir di Gevrey interpretato da Philippe Pacalet.
Il Parterre de Roi…
Lorenzo Nodari, vero appassionato dei vini di Borgogna.
È giunta l’ora di andare a cena. Per festeggiare i cinquant’anni dell’azienda, si è voluto organizzare qualcosa di speciale.
Il mio tavolo…
Dietro le quinte Massimiliano Alajmo parla con Hirohiko Shoda del Ristorante Le Calandre di Rubano (PD)
Champagne Cuvée Garance Thienot 2002
Battuta arrotolata di vacchetta piemontese con tartufi di mare, crostacei e caviale. Preparato da Massimiliano Alajmo, del Ristorante Le Calandre di Rubano (PD)
Gli Chef che hanno cucinato per la serata. Da sinistra: Massimiliano Alajmo (Ristorante Le Calandre), Alessandro Breda (Ristorante Gellius), Lionello Cera (Antica Osteria Cera), Riccardo Pistolato (Ristorante Perbacco), Lucca Cantorin (Pasticceria Marisa).
Daniele Balan dà il benvenuto agli ospiti.
Riesling Spätlese Schloss Johannisberg 1992
Cannelloni di merluzzo e mozzarella, pane al limone e crema di piselli affumicati. Preparato da Alessandro Breda, del Ristorante Gellius di Oderzo (TV)
Fabio Balan conversa con Caterina Dei, proprietaria dell’omonima azienda di Montepulciano (SI)
Un grandissimo Brunello di Montalcino Il Poggione 1982. Quanti ricordi evoca questo millesimo… 🙂
Scaloppa di foie gras, cappesante grigliate e tartufo nero estivo. Preparato da Riccardo Pistolato del Ristorante Perbacco di Scorzé (VE)
Go’ dimi. Preparato da Lucca Cantarin della Pasticceria Marisa di Arsego (PD)
Gran finale con i fuochi d’artificio
Sfilata di macarons
Philippe Pacalet e signora
Arrivederci al Balan Day 2014!!!
Recapiti:
Vinicola Balan sas
Via S.Ambrogio, 107
35010 S. Ambrogio (PD)
Tel. 049 9378058
Fax. 049 9378460
E-mail balan@balan.it
Location dell’evento:
Hotel Villa Braida
31021 Mogliano Veneto (TV)
Via Bonisiolo 16/b
Tel. 041457222
Fax 041457033
E-mail info@villabraida.it
Sito internet www.villabraida.it
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