Articolo a cura di Maurizio Zanolla.
Referente regionale del Veneto e dell’Umbria.
Percorso ricco di fascino e di suggestioni, quello che abbiamo compiuto all’interno di questa denominazione e che vi racconteremo con la consueta dovizia di particolari. Un mix di eccellenza, qualità e personalità tra produttori storici e non, tutta da scoprire, leggere ed assaggiare.
Unica nota doverosa e preventiva prima di passare al racconto dei vini, riguardano i due prodotti spediti dalla famiglia Anselmi. A questi gli abbiamo preferito la collocazione all’interno di questa recensione, anziché aspettare la prossima dedicata invece agli IGT regionali.
In questo articolo si parla di: Allegrini, Anselmi, Ca’ Rugate, Coffele, Fasoli Gino, Filippi, Gini, I Stefanini, Le Battistelle, Nardello, Pieropan, Prà, Roccolo Grassi, Sandro de Bruno, Tamellini, Tenuta Sant’Antonio, Tessari.
Link diretto per accedere alla recensione precedente: -Soave
Prima di passare al racconto dei vini degustati, per prima cosa la solita piccola legenda su come orientarsi nei nostri articoli.
Al primo punto troverete la graduatoria finale che è scaturita al termine delle nostre sessioni, visualizzando i soli punteggi. Tale graduatoria è suddivisa prima di tutto per tipologia e poi per punteggio. In caso di medesima valutazione, si segue il classico ordine alfabetico riferito ai produttori. In rosso sono segnalati i vini che hanno ricevuto il premio speciale, dato all’unanimità dal nostro panel, ovvero l’Altissimo Ceto. Accanto al vino troverete la categoria di riferimento al prezzo che potrete trovare indicativamente sullo scaffale di un’enoteca. I vini contrassegnati con l’asterisco (*) riguardano i “virus”, ovvero quei vini che non appartengono alle denominazioni o regioni degustate, ma che per motivi abbastanza simili o perché non appartengono a queste denominazioni, sono stati inseriti e valutati in queste sessioni.
Al secondo punto, sarà ripresa la medesima graduatoria, questa volta integrata con relativa foto all’etichetta e le note di degustazione. Ai nomi di ciascun produttore è “linkata” la propria scheda aziendale. Cliccandoci sopra, potrete accedere a dati, recapiti e le corrispondenti schede tecniche. Tutto questo al fine di avere il massimo delle informazioni relative al vostro vino interessato.
Buona lettura!
1) LA GRADUATORIA:
I Soave…:
86/100 – Soave Monte Ceriani Vecchie Vigne Tenuta Sant’Antonio 2010 (Cat. B)
85/100 – Soave Borgoletto Fasoli Gino 2010 (Cat. A)
85/100 – Soave Vigne della Brà Filippi 2008 (Cat. B)
85/100 – Soave Superiore Monte San Piero Sandro de Bruno 2008 (Cat. B)
84/100 – Soave Vigneto La Broia Roccolo Grassi 2009 (Cat. A)
83/100 – Soave Monte Ceriani Tenuta Sant’Antonio 2010 (Cat. A)
82/100 – Soave Castelcerino Filippi 2010 (Cat. A)
81/100 – Soave Allegrini 2010 (Cat. A)
80/100 – Soave Colli Scaligeri Sandro de Bruno 2008 (Cat. A)
80/100 – Soave Tamellini 2010 (Cat. A)
I Soave Classico…:
92/100 – Soave Classico Colle Sant’Antonio Pra’ 2008 (Cat. D)
90/100 – Soave Classico Contrada Salvarenza Vecchie Vigne Gini 2009 (Cat. D)
90/100 – Soave Classico La Rocca Pieropan 2009 (Cat. C)
88/100 – Soave Classico Monte Alto Ca’ Rugate 2009 (Cat. D)
88/100 – Soave Classico Monte de Fice I Stefanini 2010 (Cat. B)
*87/100 – Veneto Bianco IGT Capitel Foscarino Anselmi 2010 (Cat. C)
87/100 – Soave Classico Calvarino Pieropan 2009 (Cat. B)
87/100 – Soave Classico Le Bine de Costìola Tamellini 2009 (Cat. A)
86/100 – Soave Classico Roccolo del Durlo Le Battistelle 2009 (Cat. B)
86/100 – Soave Classico Monte de Toni I Stefanini 2010 (Cat. B)
86/100 – Soave Classico Staforte Pra’ 2009 (Cat. A)
*85/100 – Veneto Bianco IGT Capitel Croce Anselmi 2009 (Cat. C)
85/100 – Soave Classico Monte Fiorentine Ca’ Rugate 2010 (Cat. D)
85/100 – Soave Classico Ca’ Visco Coffele 2010 (Cat. A)
85/100 – Soave Classico Monte Zoppega Nardello 2009 (Cat. B)
85/100 – Soave Classico Monte Grande Pra’ 2009 (Cat. A)
84/100 – Soave Classico Battistelle Le Battistelle 2009 (Cat. A)
84/100 – Soave Classico Vigna Turbian Nardello 2010 (Cat. B)
84/100 – Soave Classico Le Bine Longhe Tessari 2009 (Cat. A)
83/100 – Soave Classico La Froscà Gini 2009 (Cat. C)
83/100 – Soave Classico Pra’ 2010 (Cat. A)
82/100 – Soave Il Selese I Stefanini 2010 (Cat. A)
82/100 – Soave Classico Meridies Nardello 2010 (Cat. A)
81/100 – Soave Classico Coffele 2010 (Cat. A)
80/100 – Soave Classico Grisela Tessari 2010 (Cat. A)
I Recioto di Soave…:
94/100 – Recioto di Soave Classico Le Colombare Pieropan 2007 (Cat. E la 0,500)
92/100 – Recioto di Soave Vigna Marogne de Costìola Tamellini 2007 (Cat. D la 0,375)
89/100 – Recioto di Soave La Perlara Ca’ Rugate 2008 (Cat. E la 0,500)
89/100 – Recioto di Soave Classico Recioto delle Fontane Pra’ 2009 (Cat. D la 0,375)
88/100 – Recioto di Soave Soavissimus Nardello 2007 (Cat. D la 0,375)
88/100 – Recioto di Soave Tre Colli Tessari 2008 (Cat. D la 0,500)
87/100 – Recioto di Soave Superiore Can Signorio Sandro de Bruno 2008 (Cat. D la 0,375)
I prezzi sono indicati per categorie in funzione della variabilità che potete trovare da enoteca ad enoteca:
Categoria A Fino a 14,00
Categoria B Tra Euro 12,00 e 17,00
Categoria C Tra Euro 15,00 e 20,00
Categoria D Tra Euro 18,00 e 25,00
Categoria E Tra Euro 23,00 e 30,00
Categoria F Tra Euro 28,00 e 50,00
Categoria G Tra Euro 45,00 e 70,00
Categoria H Oltre i Euro 70,00
2) LE NOTE DI DEGUSTAZIONE:
I Soave…:
86/100 – Soave Monte Ceriani Vecchie Vigne Tenuta Sant’Antonio 2010 (Cat. B)
Altissimo Ceto
Siamo solo al secondo millesimo, ma il livello qualitativo è notevole e concerne la selezione dei grappoli più maturi e delle vigne più vecchie del cru di Monte Ceriani, regalandoci un’interessante, suggestiva ed originale interpretazione del Soave. Il profilo aromatico gioca con un simposio di pesca gialla e nespola. Un frutto maturo e pieno che conquista, capace di evolversi verso note più fresche come erbe aromatiche ed effluvi minerali. Anche al palato tutto è caratterizzato da una grande coerenza, appagante e persistente, mentre la nota alcolica è integrata bene in questa trama fitta di emozioni. Lunghissimo il finale leggermente ammandorlato con una chiusura acido-sapida, tutta all’insegna della freschezza.
85/100 – Soave Borgoletto Fasoli Gino 2010 (Cat. A)
Si fa notare bene questo Borgoletto di questa azienda di Colognola ai Colli, riscontrando il consenso di tutto il panel di degustazione. Coglie nel segno quando apre il suo corredo aromatico con il suo profumo di susina gialla matura. Goccia d’oro che sicuramente gioca il ruolo da protagonista, lasciando poi emergere un tripudio di frutta tropicale. Il viaggio sensoriale continua e l’approccio al palato è senz’altro felice. Bella struttura e coerenza, piacevole la freschezza e la sapidità. La stratificazione aromatica ed il gioco caldo-fresco al palato, è il risultato di una vendemmia svolta in epoche diverse a seconda del vigneto e del terreno, al fine di garantire la massima eleganza e finezza del Soave.
85/100 – Soave Vigne della Brà Filippi 2008 (Cat. A)
Altissimo Ceto
La filosofia della famiglia Filippi è semplice e senza dubbio convincente. Essi infatti si affidano ad un metodo di coltivazione biologico, dove tutto avviene seguendo i ritmi della natura, con un’attenzione particolare per quanto riguarda la meticolosità e la cura del dettaglio. Sia in vigna che in cantina. Le vigne da cui provengono le uve, hanno circa sessant’anni di età e poggiano su un terreno argilloso, articolata da roccia basaltica e anche di origine vulcanica. Non si pratica filtrazione in cantina, tutti i vini sono imbottigliati in seguito a decantazione naturale. Il colore è giallo paglierino carico, l’olfatto si pregia di una vena minerale importante, quasi predominante, a cui seguono leggere note di fiori bianchi. Al palato è tutto incentrato sulla freschezza e la sapidità, pur mantenendo una bella sensazione pseudo-calorica che si alterna sapientemente, lasciando piacevoli sensazioni vivaci, di una bocca un po’ spigolosa, ma dinamica.
85/100 – Soave Superiore Monte San Piero Sandro de Bruno 2008 (Cat. B)
Ennesima conferma per un’azienda di fresco esordio, ma dalle grandi prospettive. Col passare degli anni riesce a conferire una maggior convinzione, spessore e struttura ai suoi prodotti. La posizione dei vigneti piuttosto elevata, trasmettono carattere e freschezza ai vini. Intrigante e distintivo il naso, improntato perlopiù su richiami di erbe officinali, dove emerge in seguito uno sbarazzino sentore di pepe bianco e che rende questo prodotto unico nel suo genere. Il riscontro gustativo è di ottima coerenza e fattura, crea fusione con l’eleganza ed il corpo. Unico neo dato dal fatto che ci si aspetterebbe qualche istante in più sul piano della persistenza. In sintesi, un’azienda da tenere d’occhio anche per gli anni a venire.
84/100 – Soave Vigneto La Broia Roccolo Grassi 2009 (Cat. A)
Versione 2009 di grande slancio e buona intensità per il La Broia di Marco Sartori. Si riconosce in questo vino tutta la passione e la dedizione di un’azienda seria ed in costante crescita, nonostante sia l’unico vino aziendale a portare l’abito bianco. Di bell’aspetto e di buona dinamicità al naso. Mai stancante. Già dalla fase olfattiva si intuisce lo spessore di un vino, ottenuto da uve che hanno fatto la fermentazione in botti e barriques di rovere francese, ma senza che queste caratterizzino troppo il risultato finale, anzi andando a valorizzare l’estrema sapidità che sanno regalare questi vini. Palato rotondo ed avvolgente, reso scattante da una “piccante” acidità. Un vino che sa regalare buone suggestioni già da adesso.
83/100 – Soave Monte Ceriani Tenuta Sant’Antonio 2010 (Cat. A)
Così come nel caso del “Vecchie Vigne”, aggiunge senz’altro qualcosa sul piano dell’eleganza e della complessità, alla versione precedente. Ovviamente l’intenzione dei fratelli Castagnedi è quella di produrre, attraverso il Monte Ceriani, un vino che guadagni carattere ma che mantenga la classica bevibilità. Con la 2010 siamo sicuramente di fronte ad una bella nitidezza ed equilibrio, a partire dal colore paglierino vivace con bagliori verdolini che si confermano al naso con un bouquet floreale fresco, appena raccolto, e uno spessore di frutta quasi un po’ acerba, ma croccante. L’ impatto gustativo è quello che ci si aspetta, brioso con note alcoliche contenute e con un finale sapido piuttosto lungo. Bello goderselo in una sera d’estate, da assaporare anche come aperitivo.
82/100 – Soave Castelcerino Filippi 2010 (Cat. A)
Lo stacco tra i due vini presentati dalla famiglia Filippi è notevole, ma il Castelcerino va visto come un modo più sobrio e frugale per prendere confidenza con lo stile aziendale. Essenziale, sottile e lineare nello stile, con un frutto che si mostra un po’ scarno, ma con un buon grado di maturità e dotato di una certa piacevolezza, anche se manca un po’ di nitidezza. Anche al palato si mostra coerente con il resto. Vino equilibrato nelle varie sensazioni, frettoloso in chiusura, ma con una gradevole nota ammandorlata nel finale di bocca.
81/100 – Soave Allegrini 2010 (Cat. A)
In questa denominazione, la famiglia Allegrini riesce nell’intento di voler centrare un vino che sia al massimo della bevibilità e che sia fruibile per tutti i giorni. Piacevole e delicato, giallo verdolino vibrante e con note agrumate, scivola veloce al palato, cercando nella freschezza la sua caratteristica predominante. L’acuta sapidità rimarca il gusto, lasciando dietro di se una piacevole sferzata affumicata nel finale.
80/100 – Soave Colli Scaligeri Sandro de Bruno 2008 (Cat. A)
Stilisticamente parlando, la differenza è importante se confrontato al suo compagno di viaggio Monte San Piero, ma è nella volontà del produttore realizzare due vini così eterogenei. Un Soave lineare, pulito e coerente che non vuole né stupire, né impressionare, ma vuole essere apprezzato per quello che è, ovvero un prodotto semplice e ben fatto. Le linee guida sono seguite, all’olfatto il frutto si fa sentire in maniera chiara e nitida. Forse perde qualche punticino per strada quando lo degustiamo al palato, un po’ sottotono per quanto ci aspettavamo, sul piano della spinta acida e la persistenza.
80/100 – Soave Tamellini 2010 (Cat. A)
Sempre coerente nello stile il Soave “base” della famiglia Tamellini. Una Garganega di buona fattura, un vino che gioca tutto sull’immediatezza più che nella profondità, un naso tutto agrumato. Come preannunciato dall’olfatto, anche il palato si mostra lineare e beverino. Fresco, sapido, con la sola pretesa di essere apprezzato nel quotidiano.
I Soave Classico…:
92/100 – Soave Classico Colle Sant’Antonio Pra’ 2008 (Cat. D)
Altissimo Ceto
Le premesse sono state ampiamente mantenute dalla versione 2008 di questo cru di Soave Classico, che quest’anno si colloca al vertice delle eccellenze della denominazione. L’attenzione e l’accurata selezione in fase di vendemmia, pensando a raccogliere solo i grappoli più maturi e sani, insieme ad un uso del legno molto discreto che ne conferisce grande morbidezza, hanno consentito questo grande exploit. Come una melodia ispirata, tutto è perfettamente ”accordato”, in uno spartito le cui note si intrecciano tra sentori di un frutto ricco e pieno, passando da acuti agrumati ed incantevoli soffi iodati. Anche al palato la sinfonia è grandiosa, la trama è fitta, la chiave di violino segue le note morbide e calde, mentre la chiave di basso le supporta con una grintosa freschezza e sapidità. Un sorso che incanta, lunghissimo, prima di congedarsi regalandoci un ritorno dolce di vaniglia. Piacevole e ben integrato. Tanti applausi e menzione speciale ampiamente meritata.
90/100 – Soave Classico Contrada Salvarenza Vecchie Vigne Gini 2009 (Cat. D)
In vino che, da sempre, racconta una storia. A partire dal nome, Salvarenza, come la località da cui proviene e dove si narra proprio di una leggenda, che ha come protagonista la giovane donna Renza appunto, la quale venne tratta in salvo grazie ad un nobile cavaliere, dopo essere finita nelle mani di briganti. Ma il fascino davvero suggestivo, oggi, è rappresentato da un prodotto che si sa raccontare attraverso le sue molteplici sfaccettature, generato da uve provenienti da vigne dalla veneranda età di ottanta anni. Un vino che riesce già a catturare al primo sguardo, il suo interlocutore. Il bicchiere si veste di un giallo paglierino carico con vividi bagliori, complesso e profondo, elargisce intrecci tra un fruttato tropicale e un delicato floreale, chiudendo con caratteristiche e piacevoli note affumicate. Anche al palato, l’importante struttura è ben supportata da una scattante acidità e da una bella e profonda vena sapida. Forse per scalare qualche gradino in più, ci si aspetterebbe, data la grandiosità del prodotto, un po’ più di persistenza gustativa. Un vino che già oggi è estremamente piacevole, ma che siamo sicuri abbia ancora una lunga vita davanti a se’.
90/100 – Soave Classico La Rocca Pieropan 2009 (Cat. C)
Altissimo Ceto
Pieropan, la classica azienda “storicamente leader” della denominazione, possiede uno dei gradi di affidabilità e di sicurezza, tra i più alti in Italia. Da quattro generazioni, i componenti della famiglia si alternano per apportare sempre qualcosa di nuovo al loro modo di fare vino, ma mantenendo sempre la centralità delle considerazioni sul vigneto e sulla costante ricerca di qualità ed eccellenza. La Rocca colpisce subito e arriva dritto al suo interlocutore. Giallo paglierino brillante e vivido, incanta con profumi diretti immediati. Un bouquet ricco e complesso, dotato di un frutto maturo ed intrigante, capace di essere adulto nello spessore e sbarazzino nell’articolazione, tali da renderlo incredibilmente unico nel suo genere. La vendemmia, per certi versi tardiva, permette ai grappoli di essere colti ad un grado di pienezza nella loro maturazione aromatica, creando in bocca sensazioni di velluto calde e avvolgenti, senza mai tralasciare la vena fresca e gli spunti sapidi che supportano egregiamente tutte le parti morbide. Un grande vino che allieterà la serata di chi desidera stapparne una bottiglia. Magari con qualche amico. Magari da solo. Ad ogni modo sarà lui a farvi da compagnia…
88/100 – Soave Classico Monte Alto Ca’ Rugate 2009 (Cat. D)
Altissimo Ceto
In questo millesimo del Monte Alto troviamo una maggiore incisività che gli permette di fare la differenza. Sicuramente l’esperienza e la mano sempre più attenta da parte della famiglia Tessari ha permesso di raggiungere questo notevole risultato. Vestito da una scintillante veste giallo paglierino, incuriosisce per un ventaglio aromatico poliedrico che sicuramente ne fa il suo punto di forza. I profumi si susseguono con ritmo incalzante, dalla frutta tropicale matura alla menta e origano, è un’incessante effluvio che non ti fa staccare letteralmente il naso dal bicchiere, per quanto è intrigante. Chiude con dolci note vanigliate che permettono di continuare a sognare. Il sorso è caldo e avvolgente, bella la spinta acida che dona verve e nerbo all’assaggio, leggere delicate e sensazioni sapide nel finale. Tuttavia ci saremmo aspettati un filo di persistenza in più al palato, la quale si dimostra leggermente sottotono data la grandiosità olfattiva.
88/100 – Soave Classico Monte de Fice I Stefanini 2010 (Cat. B)
(etichetta non disponibile)
Piacevole new entry per la nostra Guida e piena soddisfazione da parte di tutto il panel di degustazione, che si trova di fronte ad un Soave Classico che ha molto da raccontare. Si capisce subito che la dedizione e la cura, profusa dalla famiglia Tessari, viene ampiamente ripagata da questo vino. Il Monte De Fice è il prodotto di punta di questa azienda, il cui nome deriva da un soprannome di un antenato della famiglia di nome Stefano. Essi si fregiano di usare le più moderne tecnologie, tuttavia con un occhio sempre attento alla tradizione. Sembrerebbe un’affermazione fatta e scontata, ma è quello che si percepisce nell’assaggio dei loro vini. Dal bel colore giallo paglierino, affascina con uno spunto minerale molto elegante, seguito da un frutto ricco di pesca e albicocca, per poi tornare insistente su una profonda mineralità e spunti che ricordano una leggera brezza marina. Il palato è un ritorno coerente delle sensazioni olfattive, dona una bella sensazione pseudo-calorica non invadente, con la stessa profonda mineralità e freschezza che regalano verve e piacevolezza alla beva. In chiusura dimostra tutto il suo valore, impreziosito dal profilo lungo. Siamo pronti a scommettere su questa realtà enologica, da tenere d’occhio anche per gli anni a venire.
*87/100 – Veneto Bianco IGT Capitel Foscarino Anselmi 2010 (Cat. C)
Anselmi è un cognome fondato e legato da sempre alla parola Soave, anche se da alcuni anni non fa più parte della denominazione, per motivi che tutti ormai conosciamo. Il Capitel Foscarino è il prodotto che continuiamo a preferire tra i vini bianchi “secchi” aziendali. Le uve vengono raccolte “a scalare”, con diverse epoche di vendemmia e vengono selezionate solo le migliori provenienti dal vigneto sito sulla sommità del Foscarino appunto. Solo acciaio. La versione 2010, offre un naso caldo e graffiante allo stesso tempo, offrendo diversi spunti di apprezzamento e di originalità. Debutto citrino e nervoso, salvo farsi più disteso e posato con l’ossigenazione e l’entrata in scena delle note più mature. Bocca che si declina con le stesse modalità, lasciando sensazioni di pienezza e pulizia. Da bere e ri-bere.
87/100 – Soave Classico Calvarino Pieropan 2009 (Cat. B)
Il Calvarino è da sempre considerato, da parte degli estimatori di questa azienda, l’anima arzilla e vigorosa dei Pieropan. Analizzato sotto il profilo freddo del solo punteggio, il distacco non rende giustizia al reale valore, se paragonato con il La Rocca. Questo vino fa la gioia di chi preferisce un carattere più sottile e più spigoloso. E per chi cerca maggiore freschezza. Luminoso giallo paglierino con riverberi smeraldo, gioca la sua partita tra un connubio di freschi sentori agrumati e mentuccia, frutta esotica e citrina. Ma sicuramente i ruoli da protagonisti sono tutti per le note minerali e iodate. Il terreno, ricco di argilla e di tufi basaltici, è perfettamente declinato e tradotto al gusto, sotto forma di un assaggio che si dimostra “brioso” e fresco, di grande sapidità. Sul finale ritorna a farsi sentire un piacevole ritorno agrumato.
87/100 – Soave Classico Le Bine de Costìola Tamellini 2009 (Cat. A)
Altissimo Ceto
La Garganega è la filosofia di vita per la famiglia Tamellini, la quale incentra su di essa tutte le sue forze al fine di esaltarne le caratteristiche, senza esasperarla con versioni troppo sofisticate. Qualità all’insegna della semplicità. Uso esclusivo dell’acciaio a fronte di maturazioni perfette delle uve, gli permettono di valorizzare quello che di buono gli regala il terreno. Dalla tonalità paglierina, si apre la ricchezza organolettica composta da un tripudio di frutta, con note di albicocca, ananas, agrumi canditi e lime. L’incedere al palato è decisamente avvolgente, con picchi freschi e piacevoli sferzate sapide, tese ad invogliare continuamente l’assaggio. Buona e di classe, infine la persistenza.
86/100 – Soave Classico Roccolo del Durlo Le Battistelle 2009 (Cat. B)
Decisamente uno dei vini tra i più espressivi della sessione quanto a personalità. Mostra una spiccata e profonda vena minerale che indubbiamente cattura e seduce, per un prodotto che rende omaggio alla realtà territoriale che rappresenta. La zona di evidente matrice vulcanica, si estende all’interno della località di Monte Carbonare. L’ impatto visivo risulta di un vivido giallo paglierino, ma è l’olfatto a deliziarsi maggiormente con grande espressioni minerali e note salmastre, quasi iodate. Conferma positiva anche al palato, ove la spiccata personalità aziendale data al vitigno, fa un ingresso trionfante che rispecchia pienamente quanto già evocato in precedenza. Unico neo è che si congeda un po’ troppo frettolosamente, lasciando tuttavia piacevoli sensazioni.
86/100 – Soave Classico Monte de Toni I Stefanini 2010 (Cat. B)
Il Monte de Toni, così come il Monte de Fice raccontato appena sopra, proviene dai vigneti aziendali siti sul Monte Tenda. Per il cru in questione, le uve provengono dalle vigne collocate più in basso. Anche questa parcella affonda le sue radici in piena zona vulcanica e di conseguenza la mineralità non manca. Come del resto si riconosce la mano del” padrone” e la scelta stilistica che punta a produrre vini di snelli, dinamici e di grande bevibilità. Ottima la pulizia al naso, dove copiosi spunti floreali di biancospino di prima fioritura donano piacevoli sensazioni primaverili, seguiti poi da percezioni di grafite e pietra focaia. Al gusto si allarga su sensazioni fresche e sapide al contempo che ne rendono piacevole l’insieme. Buona la struttura e la persistenza.
86/100 – Soave Classico Staforte Pra’ 2009 (Cat. A)
Bellissima conferma anche da parte del Staforte che si attesta tra le migliori interpretazioni della denominazione. Netto ed immediato il naso, dimostra una pulizia e finezza riguardevole, dove l’incipit è di frutta croccante e leggermente agrumata, si traduce con note di pompelmo ricco e succoso, a cui seguono sentori mandorla fresca e nespola. Importante è la coerenza mostrata al gusto, il sorso è ben bilanciato grazie ad una gradevole acidità. Tuttavia quest’ultima, appare un po’ misurata nell’espressione e non gli permette di donare maggiore articolazione.
*85/100 – Veneto Bianco IGT Capitel Croce Anselmi 2009 (Cat. C)
La provenienza delle uve del Capitel Croce, è quella della sommità del Monte Zoppega, sempre all’interno del comune di Monteforte d’Alpone. Per quanto riguarda la vinificazione gli viene preferito l’uso del legno, ma sempre usato con gentilezza e garbo. Tuttavia troviamo che, se da una parte l’incisività e lo spessore del Capitel Croce sono superiori a quelle del Capitel Foscarino, dall’altra troviamo che non mantiene la medesima vitalità e brillantezza di quest’ultimo. Piccole sfumature, ma che si rendono doverose nei termini descrittivi, quando vengono degustati in comparazione. Gli va’ comunque riconosciuto che in questa fase di maturazione della 2009, il frutto risulti un po’ contratto nei termini e bisognoso di tempo e di ossigeno per potersi esprimere al meglio. Conferma di quanto asserito, la troviamo infatti al gusto dove si mostra più vivace e pimpante. Anche la chiusura fresco-sapida dona una buona articolazione all’insieme.
85/100 – Soave Classico Monte Fiorentine Ca’ Rugate 2010 (Cat. D)
Solo acciaio per il Monte Fiorentine. Esuberante e giovanile nell’approccio, ricorda una fresca giornata primaverile che si concede con un bouquet di erbe aromatiche che si alterna ad una nota di ginestra di prima fioritura. L’assaggio non lascia indifferenti, attestandosi su sensazioni pseudo-caloriche subito seguite da spunti freschi e sapidi.
85/100 – Soave Classico Ca’ Visco Coffele 2010 (Cat. A)
Quella guidata dalla famiglia Coffele, si conferma da diversi anni come una realtà degna di nota per la denominazione. La versione 2010 del Ca’ Visco si propone con un frutto un po’ contratto e severo rispetto ad altre versioni del passato, bisognoso di respiro nel bicchiere prima di avere una chiave di lettura più facile del vino. Al palato si riprende denotando più personalità ed equilibrio. Bello l’intreccio tra sensazioni calde ed avvolgenti, con note fresche che sprizzano una grinta quasi graffiante e sensazioni sapide nel finale di bocca.
85/100 – Soave Classico Monte Zoppega Nardello 2009 (Cat. B)
La storica famiglia Nardello è da generazioni dedita alla viticoltura. Questa passione è ampiamente ripagata dai prodotti enologici che propone su livelli qualitativi considerevoli. Monte Zoppega ha la particolarità di esprimersi grazie ad un terreno che risulta ricco di argilla e dalla eccentrica colorazione molto scura. L’impatto cromatico colpisce per i bagliori smeraldini che guizzano nelle rifrazioni luminose del bicchiere. La prevalenza è di un frutto a polpa gialla complesso e potente e una leggera mineralità sul finale. Il palato si dona con un certo spessore e il bilanciamento gustativo è sicuramente più spostato sulla freschezza ancora un po’ troppo spigolosa, ma che comunque lo rende estremamente dinamico.
85/100 – Soave Classico Monte Grande Pra’ 2009 (Cat. A)
Monte Grande è un vino che non è fatto per stupire. Concreto, solido e determinato nel suo carattere diretto e tecnicamente ben fatto. Infatti è riconoscibile nella sua franchezza e pulizia. L’approccio denota eleganza, senza essere mai invadente, un frutto discreto che emerge piano piano per poi lasciare la scena ad un bouquet vario ed inebriante. Un classico anche in bocca che risulta ben bilanciato tra freschezza e sapidità, con piacevoli ritorni minerali nel finale.
84/100 – Soave Classico Battistelle Le Battistelle 2009 (Cat. A)
Tanti piccoli micro-vigneti inerpicati sui pendii in località Monte Castellaro, sono la realtà in cui si sviluppa e cresce il patrimonio viticolo de Le Battistelle. La difficoltà delle operazioni colturali in queste zone, aggiunge solo fascino ad un prodotto che si presenta con un ventaglio aromatico a tratti essenziale e lineare, ma di riguardevole pulizia ed espressività. Bouquet floreale e una decisa nota di albicocca, sono tra le più evidenti. In bocca è bello compatto e trova energia in una acidità misurata ma comunque presente, la quale si intreccia con note sapide regalando un piacevole gioco di ruoli alternati tra morbidezza e freschezza.
84/100 – Soave Classico Vigna Turbian Nardello 2010 (Cat. B)
Vorremmo essere onesti dichiarando che ci saremmo aspettati qualcosina in più dal Vigna Turbian della famiglia Nardello. Vino ben fatto, con un quadro olfattivo pulito, schietto, ma senza quel pizzico di profondità sapido-minerale con cui eravamo abituati. Piacevoli ritorni di fiori bianchi e foglie di salvia, si congeda in punta di piedi con leggere note di frutta tropicale. Il palato è in linea con il profilo olfattivo, di buon equilibrio, mentre la percezione pseudocalorica e ben supportata dalla freschezza. Di media lunghezza la durata nel finale.
84/100 – Soave Classico Le Bine Longhe Tessari 2009 (Cat. A)
Le Bine Longhe continua a proporsi al pubblico come un Soave Classico ben fatto e di facile lettura, che nella sua tipologia ha un invidiabile rapporto qualità-prezzo. Crediamo che ci siano da fare ulteriori steps per consolidare la sua posizione di vertice per il potenziale proposto. Quadro olfattivo che si offre con note mature e citrine e sfumature floreli fini ed eleganti. Il palato rimane coerente con quanto proposto al naso. Di buona struttura, la fresca vena acida conferisce bevibilità e piacevolezza nell’immediato. Ammalia in conclusione proprio nel finale, regalando in bocca sensazioni minerali di ottima espressività.
83/100 – Soave Classico La Froscà Gini 2009 (Cat. C)
La Froscà prende il nome dalla collina in cui poggiano i vigneti della famiglia Gini. Da uve Garganega in purezza, si compone di una bella tonalità color giallo paglierino carico. L’impronta olfattiva fruttata e floreale in primis, non nasconde tuttavia piacevoli sentori di lieviti, come la costa di pane e note dolci di miele. Il sorso è piacevole, scorrevole, lineare e pulito, dimostra un piacevole ritorno di miele nel finale.
83/100 – Soave Classico Pra’ 2010 (Cat. A)
Un Soave Classico piacevole, facile nell’approccio ma mai scontato, capace di farsi conoscere ed apprezzare con un quadro olfattivo diretto e sbarazzino. L’elevazione di questo vino in solo acciaio, lascia integro e nitido il floreale di gelsomino e biancospino, donando leggiadria all’insieme, come un brezza leggera data dalla freschezza e vivacità. Riscontro più che coerente anche al sorso, dove la parola ricorrente è freschezza. Avvolgente, decisa e invogliante la beva. Piacevole ritorno leggermente ammandorlato in bocca.
82/100 – Soave Il Selese I Stefanini 2010 (Cat. A)
Frutto ben composto ed integro, che si concilia bene con un bouquet di fiori freschi appena raccolti. L’ingresso in bocca è sottile e lineare. Non di grande espressività, ma comunque con un’adeguato supporto fresco-sapido. Chiusura un po’ troppo frettolosa, ma piacevole nell’insieme.
82/100 – Soave Classico Meridies Nardello 2010 (Cat. A)
Il Meridies è capace di far apprezzare ad un pubblico più ampio, il volto più diretto ed immediato della Garganega ben fatta. Il colore vibra di un giallo paglierino con riflessi verdolini, il floreale è pregevolmente nitido e composto da fiori bianchi freschi, mentre in un secondo momento si possono apprezzare leggere folate minerali. Il piglio acido è deciso e dona sferzate gustative di tutto rispetto soprattutto perchè sono ben supportate da un tenore alcolico giusto e non prevaricante.
81/100 – Soave Classico Coffele 2010 (Cat. A)
Piacevole veste color paglierino con riverberi verde smagliante. Si manifesta con profumi fruttati a pasta bianca che ricordano le primizie di stagione, un frutto ancora non perfettamente maturo ma gradevole nel complesso. Al palato si esprime con schiettezza ed un pizzico di nervosismo per via di un’acidità non del tutto matura. Un vino rinfrescante ed estivo.
80/100 – Soave Classico Grisela Tessari 2010 (Cat. A)
Veste paglierino luminosa, regala ampi sentori di mela verde, fiori di camomilla e sambuco. Possiede un’ottima immediatezza interpretativa. Palato lineare e classico nell’approccio. Di buona beva, si apprezza nell’immediato.
I Recioto di Soave…:
94/100 – Recioto di Soave Classico Le Colombare Pieropan 2007 (Cat. E la 0,500)
Altissimo Ceto
Standing ovation in platea signori, per un prodotto che raggiunge dei vertici tra i più elevati nella storia di questo vino. Sul palco, il sipario si apre in maniera maestosa, imponente e nobile. La versione 2007, dicevamo, è tra le più buone di sempre. Si presenta con una scintillante livrea, brillante come l’oro zecchino. Il profilo olfattivo è notevole, sia per la varietà che per la nitidezza, frutta in confettura, miele e spezie dolci sono alcuni dei mille profumi che si possono decantare. L’ingresso al palato è dolcissimo ed avvolgente, mentre la struttura è monumentale, ma senza mai eccedere nel presenzialismo. Lunghissimo, ripropone ammalianti ed eleganti noti dolci prima di congedarsi. Mai stucchevole, con una voglia beva che si presenta con percentuali altissime per via della sua bontà. Unico neo, il contenuto della bottiglia. Troppo poco per saziare la nostra voglia di buono.
92/100 – Recioto di Soave Vigna Marogne de Costìola Tamellini 2007 (Cat. D la 0,375)
Altissimo Ceto
La prestazione proposta quest’anno dal Recioto della famiglia Tamellini, si attesta su livelli straordinari. La sontuosa veste ambrata, viene accompagnata da una confettura di pesca, albicocca disidratata ed un frutto che si ripropone sotto diverse vesti, declinandosi su note datteri e fichi che lo rendono attraente ed invitante per via della sua eleganza. Al gusto si ripropone con una dolcezza che lascia sognare, che induce ed invoglia il sorso. Equilibrio freschezza-spessore, espressa con avvolgenza e pienezza. Dolce, mai stucchevole, di grande finezza in chiusura. Lungo, lungo e ancora lungo.
89/100 – Recioto di Soave La Perlara Ca’ Rugate 2008 (Cat. E la 0,500)
Il bicchiere contenente la versione 2008 de La Perlara, risplende di un giallo oro con bagliori luminosi che regalano vivaci giochi di luce. L’impatto olfattivo è distinto ed intenso. Si differenzia nella sua categoria per un naso quasi citrino nella sostanza, vivace e graffiante, per poi ritornare all’opulenza e alla grassezza e passare il testimone a note di miele millefiori e frutta esotica. L’assaggio è equilibratamente dolce, le papille gustative sono piacevolmente stuzzicate da una gradevole freschezza acido-sapida e delicate note minerali. Un pizzico di lunghezza in più, gli avrebbe consentito di raggiungere la soglia della super-eccellenza.
89/100 – Recioto di Soave Classico Recioto delle Fontane Pra’ 2009 (Cat. D la 0,375)
La preservazione dell’integrità del frutto, alla base della filosofia della famiglia Prà, si esprime magistralmente anche nella versione Recioto, dove non viene snaturato dall’appassimento delle uve. Dalle profonde tonalità oro, con nuances ambrate, conquista con un frutto ben composto, ricco e a tutto tondo, il quale verte su note tropicali ricche e consistenti, proseguendo il suo iter con amabili note di miele di castagno. Ottima la corrispondenza al gusto, dove si fregia di importanti note zuccherine accompagnate e supportate da picchi freschi e sapidi che mantengono vivo e dinamico il palato.
88/100 – Recioto di Soave Soavissimus Nardello 2007 (Cat. D la 0,375)
Altissimo Ceto
Un Recioto dal taglio “originale” nell’approccio, è quello proposto dai Nardello. Gioca con maestria e si distingue dagli altri, spostando le lancette sulla freschezza e la dinamicità, rendendoli i suoi punti forti. Dal brillante paglierino luminoso, splende nel bicchiere come un sole estivo e stuzzica l’olfatto con note di scorze d’arancia candita ed un frutto ancora fresco nel suo divenire, capace di donare carattere e brio. Al sorso, il registro risulta costruito sulle parti morbide, pur essendo abbastanza snello e scorrevole. Si declina successivamente su una certa freschezza e una vena minerale costante. Ottima la coerenza gustativa che si allinea bene con quanto raccolto al naso. Di media persistenza, ma dagli ampi margini di miglioramento.
88/100 – Recioto di Soave Tre Colli Tessari 2008 (Cat. D la 0,500)
Da uve Garganega in purezza, proveniente da viti di oltre trentacinque anni, la versione targata 2008 del Tre Colli, guadagna posizioni nei vertici della denominazione. Merito di una nitidezza e di una incisività olfattiva più importanti rispetto al passato. Si presenta nel calice, di un dorato netto senza cedimenti, rivela profumi che si alternano in un intreccio meraviglioso e variegato, tra sensazioni di pompelmo candito e note di miele, per un finale a sorpresa dominata dalla vaniglia. Abbastanza convincente in bocca, il nerbo acido costituisce un’importante contraltare alla copiosa dolcezza. Leggere note sapide nel finale, impreziosiscono l’insieme e lo rendono ancor più interessante. Di media lunghezza.
87/100 – Recioto di Soave Superiore Can Signorio Sandro de Bruno 2008 (Cat. D la 0,375)
Intensa veste ambra, si muove nel bicchiere con buona concentrazione, luminosità e prestanza. Omaggia l’olfatto con numerosi e variegati sentori che emergono a suggello di un naso poliedrico e al contempo stesso netto e pulito. Frutta secca, miele di castagno, scorze citrine candite e leggere note di medicinale fanno parte del suo bagaglio sensoriale. Il riscontro al palato si mostra un po’ meno convincente e variopinto, ma ugualmente piacevole e dinamico, contrapponendo senza problemi, una netta dolcezza ad un buon equilibrio fresco-sapido. Snello e lineare la chiusura gustativa.
Articolo redatto da:
Maurizio Zanolla
Referente regionale del Veneto e dell’Umbria.
Sommelier Professionista, Degustatore Ufficiale e Relatore ai corsi Sommelier e titolare dell’Accademia dei Palati di Firenze.
Miglior Sommelier di Toscana 2005. Vice-campione Master del Sagrantino 2009.
Ringrazio i componenti del panel di degustazione del portale Viaggiatore Gourmet-Altissimo Ceto per aver preso parte alle sessioni di assaggio. Un particolare ringraziamento va anche agli amici che hanno contribuito alla degustazione e alla realizzazione di questo articolo: Costanza Androsoni, Dario Fabbri, Iacopo Tonelli e Giacomo Vannicelli.
Di seguito, potete trovare gli altri post inerenti la nostra Guida dei Vini on-line:
EDIZIONE 2012:
PIEMONTE
VENETO
EDIZIONE 2010/2011:
PIEMONTE
-I Langhe Nebbiolo ed i Nebbiolo d’Alba
LOMBARDIA
TRENTINO ALTO-ADIGE
-Le “bollicine” metodo classico
-I Vini Bianchi (Seconda parte)
FRIULI VENEZIA-GIULIA
-I Vini Bianchi del Friuli V.G. – prima parte.
-I Vini Bianchi del Friuli V.G. – seconda parte.
EMILIA-ROMAGNA
TOSCANA
-I Rosso di Montalcino, Sant’Antimo ed i vini a IGT
-I Brunello di Montalcino e le Riserve
MARCHE
SICILIA
EDIZIONE 2009/2010:
PIEMONTE
-I Langhe Nebbiolo e Nebbiolo d’Alba.
-Le Barbere d’Asti e altre Barbere.
LOMBARDIA
TRENTINO ALTO-ADIGE
-Le “bollicine” metodo classico.
VENETO
FRIULI VENEZIA-GIULIA
-I Vini Bianchi del Friuli V.G. – prima parte.
-I Vini Bianchi del Friuli V.G. – seconda parte.
-I Vini Rossi ed alcune “chicche” dolci.
EMILIA-ROMAGNA
-Sangiovese di Romagna, Albana di Romagna passito e altre eccellenze.
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TOSCANA
-Le produzioni IGT del Chianti Classico ed alcune eccellenze di zone limitrofe.
-Le eccellenze di Cortona e di Montepulciano.
-Le eccellenze della “Costa” (prima parte): I vini bianchi, Bolgheri e Montecucco
-Le eccellenze della “Costa” (seconda parte): Scansano, Val di Cornia e le produzioni ad I.G.T.
MARCHE
-Il vitigno Verdicchio nelle sue sfumature.
ABRUZZO
CAMPANIA
SICILIA
-I Vini bianchi e rossi dell’Etna.
-I Vini bianchi e rossi della Sicilia.
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