Un connubio perfetto tra uno degli Champagne migliori al mondo, un mitico Chef de Cave e uno tra i più celebri e stimati Chef di fama internazionale: Dom Pérignon, Richard Geoffroy e Carlo Cracco. Un evento su invito ha celebrato un duplice anniversario: i 10 anni dei Dépositaires e il decennale dell’apertura del Ristorante Cracco, primo ristorante a essere entrato nel circuito Dépositaires, con la presenza di Richard Geoffroy e Carlo Cracco. Per l’occasione il grande Chef ha ideato e curato un menu che ha esaltato al meglio le preziose annate Dom Pérignon, individuate e decantate dallo Chef de Cave: Vintage 2002, OEnothèque 1996 e Rosé Vintage 2000. Una degustazione tecnica di OEnothèque 1990 e OEnothèque 1973 ha chiuso l’evento.
Dieci anni fa la Maison ha deciso di avere in Italia i propri Dépositaires, ossia dei custodi dello stile senza tempo di Dom Pérignon: in particolare il termine Dépositaires indica i depositari delle annate storiche di Dom Pérignon, gli OEnothèque. Così come il lavoro di Richard Geoffroy, Chef de Cave, somiglia a quello di un direttore d’orchestra, i Dépositaires sorvegliano e interpretano le caratteristiche inconfondibili di Dom Pérignon – qualità, esclusività, raffinatezza, héritage, eccellenza – e ne sono portatori del valore intrinseco.
Dom Pérignon ha eletto i suoi Dépositaires tenendo conto del rapporto esistente con i ristoranti che da sempre apprezzano e seguono il brand. Si tratta di un circuito aperto a un numero ristretto di ristoranti, accuratamente selezionati, che condividono con Dom Pérignon la ricerca della perfezione e dell’eccellenza. Ristoranti riconosciuti e premiati con i titoli di maggior prestigio delle più importanti guide del settore, come Michelin, Gambero Rosso e Guida Espresso.
I Dépositares sono parte del mondo Dom Pérignon e partecipano a iniziative particolari ideate per loro dalla Maison, avendo la certezza di un trattamento assolutamente privilegiato. Il legame esistente fa sì che i membri siano costantemente informati in merito alle attività, che ricevano in anteprima tutte le novità oltre ad avere il privilegio di accedere a prodotti riservati in “esclusiva”.
Veniamo alla cronaca del lunch…
Aperitivo
Uova di quaglia
Tagliolini di riso e caviale
Salmone marinato e foie gras
Dom Pérignon Vintage 2002
La primavera è stata calda e secca, senza particolari gelate e una fioritura quasi perfetta. L’estate si è caratterizzata per lunghi periodi di sole, inframezzati da momenti di nuvole e pioggia. Il tempo inaspettatamente perfetto, proprio prima della vendemmia, ha compensato le pesanti pioggie di fine agosto e inizio settembre. Le viti erano in buono stato e la disidratazione delle uve ha contribuito a fargli raggiungere nuove vette di maturità. La vendemmia si è svolta tra il 12 e il 28 settembre.
Al naso
I primi sentori di mandorla fresca e aromi di vendemmia si aprono subito a limone in conserva e frutta secca, il tutto arrotondato da qualità tostate, affumicate e più scure.
Al palato
La presenza del vino sul palato è immediatamente accattivante. Concentrato, ma paradossalmente cremoso, è energico e caldo in bocca, con note fruttate che lasciano spazio gradualmente ad accenti più profondi. Il tutto mantiene la sua struttura in modo perfetto e intenso, con un accenno sottile ed elegante di un amaro di sottofondo.
«Un’annata molto concentrata, Dom Pérignon 2002 esprime tutto il potere delle uve raccolte al colmo della maturazione, andando ben oltre il carattere dell’annata, migliorandone la naturale ricchezza, facendola vibrare e conferendole maggiore precisione e profondità. Dom Pérignon 2002 è un vino magnetico e al tempo stesso elusivo, che rivela appieno la duplice natura di Dom Pérignon» afferma Richard Geoffroy.
Richard Geoffroy e Mauro Remondino, stimata penna enogastronomica
Dom Pérignon OEnothèque – Un viaggio attraverso il tempo
Dom Pérignon OEnothèque è la memoria vivente di Dom Pérignon. Generazioni di Chef de Cave hanno tramandato i propri segreti attraverso l’OEnothèque. È la riserva privata di Dom Pérignon, la sua storia non scritta che è stata portata alla luce come gesto di gratitudine verso gli estimatori della Maison. Il vino trascorre almeno 7 anni in cantina prima che possa rilasciare la prima espressione del Dom Pérignon. Un numero limitato di bottiglie viene gelosamente conservato per una maturazione prolungata che darà vita all’OEnothèque. Queste bottiglie vedranno la luce solo quando lo Chef de Cave lo deciderà.
La profonda conoscenza di Dom Pérignon da parte dello Chef de Cave gli consente di stabilire il tempo perfetto per l’imbottigliamento, il momento in cui il vino ha finalmente raggiunto una nuova fase della sua evoluzione, dopo non meno di 12 anni, 20 nel caso di Dom Pérignon Rosé, o anche diversi decenni, a seconda dei cicli di maturazione di ciascuna annata. Ogni bottiglia viene aperta manualmente, assaggiata e approvata dallo Chef de Cave, che la conferma all’altezza dell’OEnothèque.
La sala del Ristorante
Piccola presentazione dell’evento da parte dei protagonisti
Da sinistra: Richard Geoffroy, chef de cave; Marco Ravasi, Responsabile Dom Pérignon Italia; Carlo Cracco.
Posti in piedi
Arriva anche Matteo Baronetto, chef del ristorante
Dom Pérignon OEnothèque 1996
L’annata 1996 si distingue per la forte personalità. L’anno era pieno di contrasti, con tempo variabile in estate, precoce siccità e un periodo di caldo prima della vendemmia. La maturità delle uve, in particolare del Pinot Nero, era intensificata e caratterizzata da un equiibrio unico tra forza e acidità. Richard Geoffroy ha risposto alla singolarità dell’annata ottenendone spiccata autorità. Il risultato: una sottile interazione tra il carattere impetuoso del vino e lo stile di Dom Pérignon che ne contiene il vigore.
Al naso
Sentore di pralina che rapidamente si unisce a cedro e fichi secchi. L’insieme sprigiona note sottostanti di iodio e torba.
Al palato
Concentrazione e movimento competono per il controllo in un apparente paradosso. La struttura del vino è tesa e assertiva. La sua energia, quasi tattile, è contenuta per un attimo, poi vibra ed esplode, per raggiungere una superba e persistente ricchezza, distintiva e persuasiva.
Interviste live!
Riso, sesamo nero e mela
Il mitico Chef de cave
Dom Pérignon Rosé – Il gioiello della Maison
Dom Pérignon Rosé mostra un’altra faccia di Dom Pérignon, un’interpretazione del suo stile quanto mai audace e geniale. Luminoso, complesso e smagliante, Dom Pérignon Rosé è l’espressione più audace e intrigante di Dom Pérignon. Richard Geoffroy descrive il Dom Pérignon Rosé come uno “Champagne estroverso che rende onore al Pinot Nero, arrivando quasi al punto di contraddizione, poiché lo spirito del Dom Pérignon tende a raggiungere un equilibrio perfetto tra uve bianche e nere. Ed è proprio questo che lo rende così allettante”.
Dom Pérignon Rosé Vintage 2000
Dom Pérignon Rosé Vintage 2000 destabilizza il classicismo del millennio e rivela tutta la sua audacia. Trae la propria energia tanto dalle origini di una visione estetica nata nel XVII secolo quanto da una passione per il futuro.
Colore
Il singolare colore dello champagne è profondo e intenso, con riflessi ambrati e ramati. È sorprendente quanto paradossale che questo rosé non sia mai veramente rosa, bensì risplenda di lumeggiature profonde e quasi orientali grazie alle sue sfumature uniche.
Al naso
Le prime note floreali lasciano subito il posto a sentori di ciliegia nera e scorza di agrumi candita, accompagnati da aromi di cacao e qualche accento affumicato.
Al palato
La struttura impeccabile raggiunge un impianto perfettamente classico sul palato, dominato da una sensazione di equilibrio, continuità e integrazione. Il vino ha una carica fruttata sorprendentemente vivace e polposa. La sua solidità iniziale diventa più tattile e infine succosa con una sottile nota dolce-amara.
Vitello arrosto gratinato alle nocciole e sambuco
Dom Pérignon OEnothèque 1990
I vigneti, nei quali le gemme sono sbocciate anticipatamente, sono esposti alle dure gelate del mese di aprile. Il tempo freddo e piovoso rende la fioritura difficile e solo il gran numero e la dimensione generosa dei grappoli compensano le perdite. L’estate è caldissima e si mantiene fino all’arrivo delle abbondanti piogge degli ultimi giorni che precedono la vendemmia (tra l’11 e il 20 settembre).
Al naso
Le caratteristiche aromatiche di questo vino sono l’intensa espressione di una maturità classica in cui emergono sentori di tostato, nocciola, cioccolato e spezie.
Al palato
Alle note complesse di torrefazione e di spezie boisée si uniscono rapidamente quelle di zucchero d’orzo e di scorze di limone essiccate. In bocca, la ricchezza è penetrante, senza opulenza, tutta armonia e precisione. La persistenza di agrumi canditi si afferma e si fonde al palato, delicata come la seta.
Dom Pérignon OEnothèque 1973
Temperature abbastanza miti, senza gelate in primavera con un mese di giugno eccezionalmente bello. La fioritura si è svolta in condizioni metereologiche perfette. Il mese di agosto e l’inizio di settembre, molto secchi, non hanno impedito ai grappoli di maturare uniformemente. Il raccolto è iniziato il 28 settembre.
Al naso
Note di foglie secche con una punta di tostatura e di pan dolce con sfumature di prugna mirabella ben matura.
Al palato
Potenza e vivacità si associano in un equilibrio molto originale. L’attacco delicato è sostenuto da una carica vibrante e ben strutturata. Il gusto danza sul palato rivelando un leggero finale di note di limone.
Fiordilatte, cioccolato bianco e petali di rosa caramellata
Selezione di frutta ghiacciata
Al prossimo evento esclusivo. Stay tuned!
Viaggiatore Gourmet
Ristorante Carlo Cracco in Milano
Via Victor Hugo, 4
20123 Milano (MI)
Tel. 02.876774
Fax. 02.861040
Chiuso: sabato a pranzo, lunedì a mezzogiorno e domenica
E-mail: info@ristorantecracco.it
Sito internet: www.ristorantecracco.it
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