Articolo a cura di Maurizio Zanolla.
Referente regionale delle Marche, Umbria ed Emilia-Romagna.
Percorso non privo di emozioni quello da esplorare in questa recensione, attraverso le eccellenze enologiche della regione Emilia-Romagna. Questa volta non parliamo soltanto di Albana e Sangiovese, ma abbiamo voluto allargare le nostre sessioni, accogliendo anche i vini dei Colli Piacentini. Con la promessa di incrementare ulteriormente in futuro i nostri racconti sui vini di questa splendida regione, magari ospitando, perché no, anche le migliori espressioni di Lambrusco già dalla prossima edizione della nostra Guida dei Vini on-line. Ma il materiale a disposizione per il momento è comunque importante nei numeri e non ci resta che augurarvi… “buona degustazione”.
In questo articolo si parla di: Calonga, Castelluccio, Drei Donà-Tenuta La Palazza, Fattoria Paradiso, Fattoria Zerbina, Ferrucci, Giovanna Madonia, La Stoppa, La Tosa, Lusenti, Poderi Morini, Rontana, Tenuta La Viola, Terre della Pieve, Tre Monti, Tre Re’.
Link di riferimento alla denominazione dell’Edizione 2009-2010: -Sangiovese di Romagna, Albana di Romagna passito e altre eccellenze.
Prima di passare al racconto dei vini degustati, per prima cosa la solita piccola legenda su come orientarsi nei nostri articoli.
Al primo punto troverete la graduatoria finale che è scaturita al termine delle nostre sessioni, visualizzando i soli punteggi. Tale graduatoria è suddivisa prima di tutto per tipologia e poi per punteggio. In caso di medesima valutazione, si segue il classico ordine alfabetico riferito ai produttori. In rosso sono segnalati i vini che hanno ricevuto il premio speciale, dato all’unanimità dal nostro panel, ovvero l’ Altissimo Ceto. Accanto al vino troverete la categoria di riferimento al prezzo che potrete trovare indicativamente sullo scaffale di un’enoteca.
Al secondo punto, sarà ripresa la medesima graduatoria, questa volta integrata con relativa foto all’etichetta e le note di degustazione. Ai nomi di ciascun produttore è “linkata” la propria scheda aziendale. Cliccandoci sopra, potrete accedere a dati, recapiti e le corrispondenti schede tecniche. Tutto questo al fine di avere il massimo delle informazioni relative al vostro vino interessato.
Al terzo punto vengono inserite ogni volta, le considerazioni finali emerse e che sono state espresse sempre dal nostro panel al termine di ogni sessione.
Buona lettura!
1) LA GRADUATORIA:
I Vini Bianchi:
80/100 – Albana di Romagna Docg Neblina Giovanna Madonia 2009 (Cat. A)
79/100 – Colli Piacentini Malvasia Vendemmia Tardiva Bianca Regina Lusenti 2007 (Cat. B)
78/100 – Forlì IGT Lunaria Castelluccio 2009 (Cat. A)
78/100 – Colli Piacentini Malvasia Sorriso di Cielo La Tosa 2009 (Cat. B)
Fuori dal coro:
15,5/20 – Emilia IGT Ageno La Stoppa 2007 (Cat. C)
I Sangiovese di Romagna D.O.C.:
91/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Pruno Drei Donà-Tenuta La Palazza 2007 (Cat. C)
89/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Domus Caia Ferrucci 2007 (Cat. D)
89/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Pethra Honoris Tenuta La Viola 2007 (Cat. C)
87/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Pietramora Fattoria Zerbina 2007 (Cat. D)
87/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Thea Tre Monti 2008 (Cat. C)
85/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Ombroso Giovanna Madonia 2007 (Cat. D)
85/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Petrignone Tre Monti 2008 (Cat. A)
84/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Michelangiolo Calonga 2007 (Cat. C)
84/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Vigna delle Lepri Fattoria Paradiso 2006 (Cat. A)
84/100 – Sangiovese di Rom. Riserva Amarcord d’un Ross Tre Re’ 2007 (Cat. A)
83/100 – Sangiovese di Rom. Il 500 Fattoria Zerbina 2009 (Cat. D)
83/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Fermavento Giovanna Madonia 2008 (Cat. A)
83/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Nonno Rico Poderi Morini 2007 (Cat. A)
82/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Torre di Ceparano Fattoria Zerbina 2007 (Cat. A)
82/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Nobis Terre della Pieve 2005 (Cat. A)
80/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Ceregio Fattoria Zerbina 2009 (Cat. A)
80/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Sperone Tre Re’ 2009 (Cat. A)
79/100 – Sangiovese di Rom. Sup. MorAle Poderi Morini 2009 (Cat. A)
79/100 – Sangiovese di Rom. Sup. A Virgilio Terre della Pieve 2008 (Cat. A)
79/100 – Sangiovese di Rom. Le More Castelluccio 2009 (Cat. A)
78/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Torre di Oriolo Poderi Morini 2009 (Cat. A)
Altri Sangiovese D.O.C. …:
82/100 – Colli di Faenza Sangiovese Col Mora Rontana 2005 (Cat. A)
78/100 – Colli di Faenza Sangiovese Rontana 2007 (Cat. A)
Gli IGT…:
91/100 – Forlì Rosso IGT Particella 25 Tenuta La Viola 2007 (Cat. E)
90/100 – Forlì Cabernet Sauvignon IGT Magnificat Drei Donà-Tenuta La Palazza 2007 (Cat. D)
87/100 – Forlì Rosso IGT Il Mito Fattoria Paradiso 2004 (Cat. F)
86/100 – Forlì IGT Ronco delle Ginestre Castelluccio 2006 (Cat. D)
86/100 – Forlì Rosso IGT Barbarossa Il Dosso Fattoria Paradiso 2006 (Cat. D)
85/100 – Forlì IGT Ronco dei Ciliegi Castelluccio 2006 (Cat. B)
85/100 – Ravenna Rosso IGT Marzieno Fattoria Zerbina 2006 (Cat. C)
84/100 – Forlì Rosso IGT Massicone Castelluccio 2006 (Cat. C)
84/100 – Emilia IGT Macchiona La Stoppa 2005 (Cat. D)
81/100 – Forlì Rosso IGT Castellione Calonga 2008 (Cat. C)
79/100 – Forlì Sangiovese IGT Ordelaffo Calonga 2009 (Cat. A)
Colli Piacentini D.O.C. :
87/100 – Colli Piacentini Cabernet Sauvignon Luna Selvatica La Tosa 2008 (Cat. C)
82/100 – Colli Piacentini Gutturnio Vignamorello La Tosa 2009 (Cat. C)
79/100 – Colli Piacentini Gutturnio Superiore Cresta al Sole Lusenti 2007 (Cat. A)
Le Albana di Romagna Passito D.O.C.G.:
98/100 – Albana di Romagna Passito Riserva AR Fattoria Zerbina 2006 (Cat. H la 0,375)
95/100 – Albana di Romagna Passito Scacco Matto Fattoria Zerbina 2007 (Cat. F la 0,375)
*91/100 – Forlì IGT Frutto Proibito Fattoria Paradiso 2007 (Cat. F)
88/100 – Albana di Romagna Passito Arrocco Fattoria Zerbina 2008 (Cat. D la 0,500)
88/100 – Albana di Romagna Passito Domus Aurea Ferrucci 2008 (Cat. D la 0,500)
87/100 – Albana di Romagna Passito Cuore Matto Poderi Morini 2006 (Cat. F la 0,375)
85/100 – Albana di Romagna Passito Casa Lola Tre Monti 2008 (Cat. D la 0,500)
83/100 – Albana di Romagna Passito Chimera Giovanna Madonia 2006 (Cat. C la 0,500)
83/100 – Albana di Romagna Passito Innamorato Poderi Morini 2007 (Cat. C la 0,500)
*82/100 – VdT Stil Novo Terra della Pieve 2007 (Cat. A la 0,375)
Due Malvasie passite, due…
89/100 – Colli Piacentini Malvasia Passito Il Piriolo Lusenti 2008 (Cat. D la 0,500)
86/100 – Colli Piacentini Malvasia Passito Vigna del Volta La Stoppa 2007 (Cat. D la 0,500)
I prezzi sono indicati per categorie in funzione della variabilità che potete trovare da enoteca ad enoteca:
Categoria A Fino a 14,00
Categoria B Tra Euro 12,00 e 17,00
Categoria C Tra Euro 15,00 e 20,00
Categoria D Tra Euro 18,00 e 25,00
Categoria E Tra Euro 23,00 e 30,00
Categoria F Tra Euro 28,00 e 50,00
Categoria G Tra Euro 45,00 e 70,00
Categoria H Oltre i Euro 70,00
2) LE NOTE DI DEGUSTAZIONE:
I Vini Bianchi:
80/100 – Albana di Romagna Docg Neblina Giovanna Madonia 2009 (Cat. A)
Espressione “dry white” del vitigno Albana, di questa azienda che ha visto la luce nel 1992 e che è adagiata sulla collina di Montemaggio, a Bertinoro, i cui 12 ettari vitati hanno poi il loro scrigno nella cantina settecentesca sotterranea della villa padronale. Veste giallo paglierino, buona la trasparenza. L’impatto olfattivo iniziale è caratterizzato da note floreali di biancospino ad acacia, poi emergono frutti a polpa bianca come pesca e susina, seguiti da sentori erbacei tra cui spiccano, su tutti, timo e rosmarino; chiude il naso un particolare sentore di funghi champignon che ci ha colpito. La bocca mette in evidenza un discreto intreccio tra l’alcolicità e la verde freschezza, con un risultato che non spicca per lunghezza, ma per l’indiscutibile gradevolezza.
79/100 – Colli Piacentini Malvasia Vendemmia Tardiva Bianca Regina Lusenti 2007 (Cat. B)
Nuance giallo paglierino per questa malvasia di Candia aromatica che sbuffa al naso un effluvio di frutti tropicali gialli come mango, papaia e anche pesca matura, unitamente a sentori speziati che rivelano un passaggio in legno non invasivo. La beva risulta piacevole ed invitante, anche se non stacca per persistenza e complessità al palato.
78/100 – Forlì IGT Lunaria Castelluccio 2009 (Cat. A)
La nuance giallo paglierino racchiude un corredo aromatico giocato su toni floreali e fruttati dal timbro decisamente “green”, con aromi di cedro, scorza di mandarino verde, pera e mela non ancora mature, ed anche sprazzi vegetali piuttosto importanti, soprattutto di erba appena tagliata L’assaggio svela una freschezza non così guizzante come di aspetteremmo da un 2009.
78/100 – Colli Piacentini Malvasia Sorriso di Cielo La Tosa 2009 (Cat. B)
Veste giallo paglierino che schiude un bouquet imperniato su note gialle di arancia, pompelmo e frutto della passione, e poi il naso coglie una vena sapida davvero interessante e anche abbastanza singolare, considerata la zona di produzione del vino. Al palato ritorna il profumo dei frutti agrumati, e sempre la sensazione minerale in primo piano: vino dalla piacevole beva, ma che rivela una persistenza non eccezionale.
Fuori dal coro:
15/20 – Emilia IGT Ageno La Stoppa 2007 (Cat. C)
Visto la particolarità del vino, era impossibile per noi poterlo degustare a bottiglie coperte. Ecco quindi spiegato il motivo, della valutazione in ventesimi e di catalogarlo “fuori dal coro”. Parliamo di uno dei vini bianchi macerati italiani più conosciuti, dalla veste color tè al bergamotto. Ottenuto in prevalenza da uve Malvasia di Candia che danno quel pizzico di “aromaticità” iniziale, il naso è una mescolanza di note salmastre, scorza d’arancia candita, miele di castagno, per poi chiudere su ricorrenze vegetali. La bocca è di impatto calorico, sostenuta ed alternata dalla freschezza che dona vitalità, mentre il post gustativo richiama con grande coerenza quanto espresso in fase olfattiva. Per gli amanti del genere. O per chi vuole semplicemente vivere una relazione occasionale ogni tanto…
I Sangiovese di Romagna D.O.C.:
91/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Pruno Drei Donà-Tenuta La Palazza 2007 (Cat. C)
Altissimo Ceto
Mantello rubino fitto e sfarzoso per questo vino che rappresenta l’apice dei Sangiovese di questa regione, in questa nostra sessione: ancora una grande conferma da parte di questa azienda che da sempre compie un percorso improntato sull’alta qualità stilistica.
Il naso è avvolto da un insieme di profumi che incedono elegantemente: in primis un timbro di rose e viole decisamente riconoscibili, a seguire polposi frutti rossi tra cui note di mora ed amarena e delle pennellate di gelatina di fragola. L’esame gustativo rileva l’insieme di frutti rossi seducenti che già il naso ci aveva presentato, ed evidenzia delle note terziarie davvero variegate tra cui smalto e cipria, con un sottofondo sempre presente di humus e tabacco da sigaro. Il tannino ha entusiasmato per la sua potenza magistralmente orchestrata, con il risultato di una grande eleganza. Rimarchevole infine la persistenza. Da applausi.
89/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Domus Caia Ferrucci 2007 (Cat. D)
Altissimo Ceto
Ferrucci è un’azienda che, fino dalla sua nascita, avvenuta nel 1932, ha compiuto la precisa scelta di vinificare solamente uve di sua produzione e con un intento qualitativo ben preciso, condotto in prima persona dalla famiglia: i 15 ettari vitati sono nella media collina del ravennate, mentre la cantina sorge nel luogo dove anticamente si trovava l’antica Posta di Caio Gracco, le cui vestigia sono adesso rappresentate unicamente da una colonna. Il “Domus Caia” sfoggia una veste sontuosa color rubino, una vera pietra preziosa. Il ventaglio aromatico è quello delle grandi occasioni: sbocciano corolle di rose, seguite da frutti rossi succosi e maturi-ciliege e more, effluvi balsamici e ricordi minerali vicini all’ardesia, con la parabola olfattiva che conclude il suo viaggio su un cuscino di mirto e note boschive. Al palato risulta avvolgente, subito si staglia nell’orizzonte gustativo un tannino avviluppato da virile eleganza, accompagnato da un seguito di spezie delicatamente presenti e nitide, soprattutto pepe, coriandolo e cannella; una raffinata coda minerale punteggia il finale di bocca. Rimarchevole la persistenza con venature balsamiche. Leggermente inferiore alla prova offerta lo scorso anno, ma che non toglie il merito di guadagnarsi la nostra menzione speciale.
89/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Pethra Honoris Tenuta La Viola 2007 (Cat. C)
Altissimo Ceto
Tenuta La Viola è anagraficamente giovane, ma già affermata e sulla rampa di lancio verso l’olimpo dei “grandi”: dal 1998 ad oggi tanta strada è stata fatta, ed ora possiamo apprezzare i frutti del lavoro condotto secondo i parametri “bio”, in maniera costante ed appassionata di questi 5 ettari di vigne felicemente incastonate nelle colline di Bertinoro, a 100 mt slm. Questo Sangiovese indossa un abito di velluto rubino con bagliori granato che introduce un corredo olfattivo importante e variopinto: la viola (nomen, homen!) è il prologo di una sinfonia dei profumi, che si articolano subito dopo nella gamma caratteristica dei frutti di bosco, per poi espandersi in una speziatura notevole e suadente in cui possiamo distinguere dei chiodi di garofano intrecciati a bacche di ginepro e soffi balsamici. All’assaggio il vino si rivela succoso, coerente con i sentori captati dal naso ed il tenore alcolico è ben innestato su una impalcatura tannica solida e fitta. Buona la persistenza in bocca, consolidata da una nitida sapidità.
87/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Pietramora Fattoria Zerbina 2007 (Cat. D)
La storia di questa azienda iniziò nel 1966, quando Vincenzo Geminiani acquistò i poderi e fin dall’inizio ottenne ottimi risultati ed i conseguenti riconoscimenti per i suoi vini: fu però nel 1987 che avvenne un’interessante svolta aziendale, quando fu sua nipote Cristina a prendere in mano le redini dell’azienda, perseguendo fin dall’inizio l’obiettivo della valorizzazione tout court dei vitigni sangiovese ed albana. Con esiti che sono sotto gli occhi, sulla bocca e nei bicchieri di tutti. Colore rosso rubino molto scuro e pieno, per il Pietramora 2007. Il naso si schiude all’insegna di confettura di frutti rossi, per poi evidenziare delle note di thè, caffè d’orzo, e sentori erbacei con chiari, ma non ingombranti, rimandi di fieno. Al palato si mette in mostra una tempra alcolica importante, intersecata da un sostanzioso estratto. Il vino è senz’altro, intrigante, ma con risultati meno altisonanti se paragonati alla versione precedente, per vitalità e dinamismo.
87/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Thea Tre Monti 2008 (Cat. C)
Tre Monti è composta da due gruppi di poderi: uno sulle colline forlivesi, l’altro sulle colline imolesi, anche se il cuore aziendale è all’interno dei poderi della zona di Imola, dove vengono vinificate solo uve provenienti esclusivamente da vigneti di proprietà. Il “Thea” è ormai una bella conferma, e si presenta subito con un abito rubino pieno e prezioso. Da sempre una delle migliori espressioni del Sangiovese romagnolo. Lo spettro olfattivo ha il suo incipit in note fruttate di amarena e ciliegia matura, ma è la danza condotta dai profumi speziati intrisi di pepe e chiodi di garofano e degli effluvi balsamici di eucalipto che riveste il ruolo di coppia protagonista in una leggiadra girandola. Con queste premesse, ci aspettiamo una bocca ricca, grintosa e morbida al contempo, e così è: il calore si espande sinuosamente sul palato, con il sincrono contraltare di un tannino incipiente ed elegante. Bella persistenza, bel vino.
85/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Ombroso Giovanna Madonia 2007 (Cat. D)
Nuance rosso rubino con bagliori porpora molto accentuati. I profumi che abbiamo percepito risultano contratti, non perfettamente nitidi: captiamo delle note floreali di viola, confettura di frutti rossi come amarena e dei soffi balsamici, ma la parabola olfattiva non si distingue per eleganza. L’esame gusto-olfattivo rileva immediatamente una certa freschezza supportata da una discreta matrice tannica. Un vino di spessore, vigoroso, ma che non si distingue per quanto riguarda equilibrio e cura del dettaglio.
85/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Petrignone Tre Monti 2008 (Cat. A)
(etichetta non disponibile)
Veste rosso rubino corposa e alquanto ricca. Il corredo aromatico si schiude con delle note di testa di fiori rossi tipo garofano e geranio nel pieno del loro fulgore, ma subito queste caratteristiche floreali cedono il passo a frutti di bosco come more mature, mirtilli e poi caramella inglese, con una pennellata di alchermes e soffi di tabacco da pipa. La bocca ripropone con una bella coerenza l’insieme di fiori e frutti rossi che già avevano avvolto la mucosa olfattiva, sfoggiando anche un’alcolicità al sapore di boero discretamente bilanciata da un tannino presente, di fitta trama, ma disteso. Buona la lunghezza.
84/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Michelangiolo Calonga 2007 (Cat. C)
L’Azienda Agricola Calonga venne acquistata nel 1977 da Maurizio Bravelli, che subito dette vita ad un connubio tra modernità e tradizione, affiancando ai vecchi cloni di Sangiovese ed Albana, dei nuovi impianti di Sangiovese e Cabernet Sauvignon. Questa realtà, ubicata nelle colline forlivesi e comprensiva di 10 ettari, dal 1999 ha ancora avuto un’ulteriore propulsione dal completamento della cantina e dall’inizio della collaborazione con l’enologo Fabrizio Moltard. Il bicchiere rosso rubino racchiude un vino che si distende al naso con una dolce morbidezza spolverata da ciliegia, zucchero filato e gelatina di frutta. Il sorso rivela una carenza di connessione con il naso, sul piano dello spessore e del frutto, ma soprattutto risulta evidente l’acidità che tende ad irrigidire ulteriormente una bocca già resa granitica da un tannino dal carattere esuberante.
84/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Vigna delle Lepri Fattoria Paradiso 2006 (Cat. A)
Questo è un vino che detiene un primato: creato negli anni ’70, è il primo sangiovese in purezza che è stato invecchiato e che ha quindi contribuito fattivamente a sfatare l’allora luogo comune che il sangiovese di queste terre fosse adatto solamente ad una pronta beva, mettendosi in mostra alla manifestazione che la stampa definì “Pasqua del Sangiovese. Di colore rosso rubino con sfumature granate verso il bordo, porge al naso un profumo inconfondibile di gelatina di frutta distesa su un fondo delicatamente sapido, dal quale spuntano sentori di funghi champignon, terra e rimandi di sottobosco. E’ abbastanza coerente al palato, anche se la lunghezza in questo millesimo non è rimarchevole.
84/100 – Sangiovese di Rom. Riserva Amarcord d’un Ross Tre Re’ 2007 (Cat. A)
Il bicchiere è dipinto di un rosso rubino fitto. L’impianto olfattivo è decisamente affascinante: il floreale rosso schiude un insieme di ciliegie, more e prugne, e poi effluvi erbacei ed una peculiare speziatura di pepe nero. L’esame gustativo ha riscontrato una certa coerenza, ma dobbiamo sottolineare che la bocca appare ancora indietro rispetto al naso, per cui ci riserviamo un giudizio complessivo più delineato quando il vino avrà riposato per altro tempo in bottiglia.
83/100 – Sangiovese di Rom. Il 500 Fattoria Zerbina 2009 (Cat. D)
La tonalità cromatica è rosso rubino con riflessi vividi. L’esame olfattivo evidenzia delle note di fiori freschi, che scivolano prontamente su profumi di frutti rossi freschi e con delle punte acidule, come le more ed i lamponi ed un lampo “acerbo” che ricorda le melograne. La bocca rileva una certa coerenza; la beva è discreta, così come la gradevolezza in chiusura.
83/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Fermavento Giovanna Madonia 2008 (Cat. A)
Alla vista di presenta nei toni del rosso rubino e con una bella luminosità. L’olfatto evidenzia dei tipici fiori rossi maturi, ma soprattutto un insieme di frutti scuri, in particolare prugne e more, con un seguito punteggiato dei toni del sottobosco ed una punta definita di liquirizia. L’ingresso in bocca è pieno ed avvolgente, il tannino percettibile ma sovrastato da una potenza alcolica che abbiamo trovato essere eccessiva e che risulta essere, troppo, in primo piano.
83/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Nonno Rico Poderi Morini 2007 (Cat. A)
Nuance rubino caratterizzata da una vivida luminosità. Il corredo aromatico è notevole, ampio: captiamo in primis una nota floreale di garofano, che cede poi il passo ad una teoria di frutti rossi dove sono il ribes e la prugna ad avere un posto di rilievo. Attendevamo quindi una bocca complessa, ma il sorso denota purtroppo una mancanza di coerenza sensoriale con il naso: quest’ultima infatti risulta indietro, con un tannino ancora non polimerizzato e le varie componenti non amalgamate. Da spettare?
82/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Torre di Ceparano Fattoria Zerbina 2007 (Cat. A)
Rosso rubino fitto che introduce un naso che potremmo definire timido, delineato da un pout pourri di fiori, confettura di frutti tipo prugna e una delicata balsamicità, sentori che si muovono sempre sommessamente. La bocca appare subito più incisiva rispetto al naso, con un discreto bilanciamento tra parti dure e parti morbide ed una intensità espressa da rimandi di buccia di arancia tarocco; il tannino è presente e discretamente integrato. Un riferimento per la sua categoria di ambizione.
82/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Nobis Terre della Pieve 2005 (Cat. A)
Colore rosso rubino. Il naso è subito colpito da sentori vinosi, a seguire frutto rosso polposo come mora e prugna, ed infine si delineano i terziari di sentori speziati quali cannella e vaniglia. In bocca le papille percepiscono una componente alcolica che riscontriamo scomposta, accompagnata da una freschezza un po’ troppo marcata per questa tipologia di vino, ed un tannino alquanto verde: l’assaggio ha registrato delle sensazioni discordi da ciò che lasciava presagire invece le soavità del profilo olfattivo.
80/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Ceregio Fattoria Zerbina 2009 (Cat. A)
Si presenta in un colore rosso rubino di discreta trasparenza. Il profilo olfattivo esprime una gamma di frutti che spazia dalla mora alla susina fino al ribes. L’esame gusto-olfattivo ripropone una coerenza spiccata con le percezioni delle narici, ma si tratta di un vino concepito per una beva facile, immediata. Spensierata e gradevole.
80/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Sperone Tre Re’ 2009 (Cat. A)
Colore rosso rubino classico. Il naso è corretto e vellutato: fiori rossi con viola mammola in primo piano, anche se i protagonisti sono frutti di bosco neri come mora e mirtillo. Al sorso risulta un vino dalla buona beva, coerente con l’esame olfattivo, senza particolari acuti, ma corretto: potrebbe essere definito il classico vino “didattico”. Tannini e persistenza nella media.
79/100 – Sangiovese di Rom. Sup. MorAle Poderi Morini 2009 (Cat. A)
Rosso rubino il colore. Subito il naso è avvolto da sentori vinosi, unitamente ad un cestino di frutti di bosco mescolato a note floreali evidenti e profuse di violetta. Al palato si rivela un vino coerente; la semplicità di beva è il suo atout.
79/100 – Sangiovese di Rom. Sup. A Virgilio Terre della Pieve 2008 (Cat. A)
Cantina giovane (la prima vinificazione risale al 2003) di 5 ettari vitati che, curata dall’enologo Attilio Pagli, aspira ad importanti risultati per il futuro. La nuance è nei toni di un rosso rubino trasparente. Subito profumi floreali di rosa inondano le narici, per poi cedere il passo ad un cestino di frutti di bosco, ciliegia e una marcata speziatura che si esprime nei toni della vaniglia, dolce effetto del soggiorno in barriques. Il sorso rivela una certa coerenza sensoriale, ed ha rinforzato la nostra iniziale e precisa impressione di un sangiovese dal gusto moderno, dove la mano dell’uomo risulta, in questo momento, alquanto presente.
79/100 – Sangiovese di Rom. Le More Castelluccio 2009 (Cat. A)
Nuance rubino con dei bagliori porpora. Il naso esordisce con note floreali di viola e rosa canina, per proseguire su sentori di frutti rossi, che cedono poi il passo a dei profumi erbacei tra cui distinguiamo un inconfondibile tratto di finocchio selvatico. Il sorso ripropone queste sensazioni, ma reputiamo che il tannino non brilli per finezza e graffi in maniera eccessiva.
78/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Torre di Oriolo Poderi Morini 2009 (Cat. A)
La veste rosso rubino racchiude un ventaglio di profumi che si apre con more, gelatina di frutta, alchermes ed una coda minerale ben distinta con rimandi i grafite. Inonda morbido il palato, ma questa soave pienezza non è supportata da un adeguato tannino e pertanto difetta un po’ troppo per quanto riguarda l’equilibrio. Un po’ corta si rivela la chiusura.
Altri Sangiovese D.O.C. …:
82/100 – Colli di Faenza Sangiovese Col Mora Rontana 2005 (Cat. A)
(etichetta non disponibile)
Abito rosso rubino per questo vino made in Brisighella, nato da un terreno argilloso. L’esame olfattivo coglie immediatamente una piacevole freschezza, declinata su profumi di viola e gelsomino, seguiti da un intrigante cestino di frutti rossi: è un naso croccante, che abbiamo apprezzato indubbiamente, che però non ha avuto riscontro all’esame gustativo come ci saremmo aspettati. La bocca difatti non rileva corrispondenza per quanto riguarda pulizia e sentori, essa risulta inferiore per gradevolezza e finezza. Si tratta di un vino che potrebbe compiere un grande salto di qualità e lasciare il segno se anche il palato si allineasse a quanto raccolto al naso.
78/100 – Colli di Faenza Sangiovese Rontana 2007 (Cat. A)
Il bicchiere si presenta con una veste rosso rubino classico, da cui si schiude un ventaglio di profumi che potremmo definire “didattici” e che risultano piuttosto nitidi: intense sensazioni di viole nel pieno del loro fulgore, un insieme di frutti tra cui distinguiamo ciliegia, ribes e lamponi, ed una leggera vena minerale che si staglia sullo sfondo senza risultare invadente. E’ un naso “fresh”, pulito, che trova in bocca una indiscutibile corrispondenza: è quest’ultima che abbiamo inteso premiare ed evidenziare. Persistenza e struttura non rimarchevoli.
Gli IGT…:
91/100 – Forlì Rosso IGT Particella 25 Tenuta La Viola 2007 (Cat. E)
Altissimo Ceto
Splendente veste color rubino per questo vino dell’azienda di Bertinoro, che con questa bottiglia enuncia i suoi dettami in materia di Cabernet Sauvignon e Merlot. Caleidoscopico il corredo aromatico: nota balsamica di testa, che poi si dispiega una teoria di frutti rossi sotto forma di confettura(ciliegia, lampone, mora), a seguire note speziate di tabacco da pipa, liquirizia, ed un tappeto di foglie secche, inconfondibili rimandi di cioccolato, mentre in chiusura note di cuoio. In bocca entra con una splendida avvolgenza, bella la vellutata morbidezza mirabilmente bilanciata da un tannino vigoroso ma non ruvido, ben integrato e presente al contempo. Buona la persistenza, declinata sui toni della confettura di frutta. E doppietta stra-meritata nelle menzioni speciali.
90/100 – Forlì Cabernet Sauvignon IGT Magnificat Drei Donà-Tenuta La Palazza 2007 (Cat. D)
Altissimo Ceto
Veste sontuosa di uno splendido rubino fitto per questo vino che potremmo definire ancora un “fanciullo”, dato che siamo di fronte ad una esuberante giovinezza, che promette di dispiegarsi nel prossimo futuro in una sfolgorante maturità. La trama olfattiva è sinuosa, carnosa, fitta: cogliamo un tripudio di frutti di bosco come il ribes, lampone, bacche nere, ma anche un’intrigante nota di susina ancora non perfettamente matura, che lasciano poi spazio ad un’elegante speziatura di tabacco da pipa e sensazioni di liquirizia. L’ingresso in bocca è altrettanto carnoso, e potente: il tannino scalpita e spinge il sorso, è un tannino potente che ancora il tempo dovrà domare ma il quale fa già intravedere una nobile trama. Vino molto lungo: attendiamo qualche anno per godere appieno di questa meraviglia.
87/100 – Forlì Rosso IGT Il Mito Fattoria Paradiso 2004 (Cat. F)
Nuance rosso rubino con sfumature di colore granato. L’esame olfattivo capta frutti maturi e cupi (soprattutto mora), densi e carichi, che presto cedono il palco ad inconfondibili rimandi di nespola e di carruba, e poi a seguire una variegata speziatura di chiodi di garofano, un accenno di coriandolo e dei tocchi di caffè. Grande l’impatto gustativo, forte la struttura ancora permeata da un tannino imponente, ora disteso ma nel quale è facile intuire la sua antica vena guerriera, e che ben si staglia sul gusto carnoso dei ritorni di mora. Chiude piuttosto lungo.
86/100 – Forlì IGT Ronco delle Ginestre Castelluccio 2006 (Cat. D)
Alla vista si presenta con un manto rosso rubino scuro e severo. Subito il ventaglio aromatico mette in evidenza un frutto anch’esso scuro, come prugna, amarena e ciliegia marasca, frutto che è accompagnato da un floreale con sentori lievemente appassiti di viola, ed a seguire una scia di tabacco da pipa e bacche di ginepro. L’assaggio mette in evidenza una discreta coerenza, con il frutto in primo piano e una sensazione minerale che punteggia il finale di bocca unitamente ad una nota green. Media la lunghezza, grande l’alcolica intensità. Dategli ossigeno però…
86/100 – Forlì Rosso IGT Barbarossa Il Dosso Fattoria Paradiso 2006 (Cat. D)
Siamo di fronte ad una bottiglia che solo questa terra può produrre, anzi, più precisamente, che solo Fattoria Paradiso può regalarci: questo vino è infatti prodotto da un vitigno scoperto in Romagna nel 1995 in una vigna vecchia più di 150 anni, che è di esclusiva proprietà della Fattoria Paradiso e che si chiama “Barbarossa” proprio in onore dell’imperatore del Sacro Romano Impero Federico, che soggiornò per un lungo periodo nella Rocca di Bertinoro. La veste rosso rubino con delle sfumature di nuance granato schiude un naso entusiasmante: i profumi sono pregnanti, con una silhuette modellata da intriganti note di chinotto, rabarbaro e visciola, che si intersecano su una base olfattiva di amarena, con una chiusura inchiostrata. Al sorso il registro risulta imperniato sulle parti dure, con una certa freschezza ed un veemente tannino; abbiamo apprezzato particolarmente la coerenza in questo prodotto dalla spiccata personalità.
85/100 – Forlì IGT Ronco dei Ciliegi Castelluccio 2006 (Cat. B)
Rosso rubino con sfumature che virano sui toni del granato per uno dei due “ronco” dell’azienda Castelluccio (in questo vigneto, ubicato nella parte aziendale più alta, è piantato un clone di sangiovese con acini più grossi ed un intensissimo colore scuro). I profumi spaziano dalla frutta rossa e nera matura tipo ciliegia, amarena e ribes nero, fino alla speziatura di liquirizia e assaggi di cioccolato. Un vino prestante e di spessore. Tuttavia, la bocca ci ha riservato delle sensazioni che hanno destato però qualche perplessità tra i membri del panel, confermate anche dall’assaggio delle altre bottiglie inviateci, in quanto esse si sono rivelate essere delle esasperazioni di percezioni che in passato avevamo già conosciuto nelle versioni delle altre annate, in maniera più lieve, ma che qui si sono mostrate in una veste eccessiva, sotto forma di sentori ferrosi in chiusura. E che vanno ad asciugare ulteriormente il finale del tannino.
85/100 – Ravenna Rosso IGT Marzieno Fattoria Zerbina 2006 (Cat. C)
Rosso rubino cupo. Il naso raduna un bouquet compatto e profondo, dove si esprimono prugna essiccata, rabarbaro, spezie tipo sandalo, una mineralità sui toni della grafite e rimandi di cuoio. La bocca è piena, generosa e ben strutturata. Peccato per un finale amaricante un po’ troppo marcato, che ne limita la sua collocazione in questa graduatoria.
84/100 – Forlì Rosso IGT Massicone Castelluccio 2006 (Cat. C)
Nuance rosso rubino con fulgidi bagliori. Il naso è improntato su confettura di more, prugna e mirtilli, ma subito emerge un’interessante venatura balsamica declinata sui toni della menta piperita, unitamente a folate vegetali e delle distinte striature resinose; sul finale si diffonde uno strato di foglie secche e tabacco da pipa, con un sentore “smaltato” di chiusura alquanto caratteriale. Al palato si delinea un vino permeato da una netta coerenza sensoriale, dalla bella lunghezza e che tende all’equilibrio, riproponendo anche in bocca la discreta articolazione riscontrata al naso.
84/100 – Emilia IGT Macchiona La Stoppa 2005 (Cat. D)
Dategli tempo ed ossigeno prima di poterne apprezzare l’insieme. L’impatto iniziale potrebbe rivelarsi fatale per chi non vorrà pazientare a bicchiere riempito. Siamo a Rivergaro in provincia di Piacenza, avete un vino ottenuto da uve Barbera e Bonarda, ma soprattutto è la mano di Giulio Armani che imprime vitalità e personalità a questo vino divenuto ormai cult nel panorama dei “naturali”. La versione 2005, rivela un naso dal racconto un po’ sfuocato rispetto ad altre uscite. Ecco, basta solo confrontarlo con la 2006 assaggiata di recente in quel di Cerea per capire di cosa stiamo parlando. Frutto polposo e tuttavia ricco nelle sfumature, auspicabile solo di una maggiore cura nel dettaglio. Bocca succosa e tenace, resa ancora più rigida da un finale asciutto del tannino, che chiude anche con un’insolita tendenza amarognola.
81/100 – Forlì Rosso IGT Castellione Calonga 2008 (Cat. C)
Abito rubino fitto, che racchiude un bouquet dove le sensazioni fruttate di amarena e ribes sono percorse da note vegetali di ginestra e flutti balsamici che ricordano le bacche di cipresso. La bocca risulta abbastanza coerente, il tannino è presente, ma il naso mostra un profilo alquanto più fine.
79/100 – Forlì Sangiovese IGT Ordelaffo Calonga 2009 (Cat. A)
La tonalità rubino si esprime golosamente proponendo un cestino di more appena raccolte, con una successione di frutti maturi tra cui primeggia una prugna carica, ed a seguire un sentore fumè accompagnato da note quasi carnarie. L’esame gusto-olfattivo ripropone in maniera speculare i frutti neri, ed evidenzia una coda minerale. Non stacca per lunghezza, mentre la finezza è media.
Colli Piacentini D.O.C. :
87/100 – Colli Piacentini Cabernet Sauvignon Luna Selvatica La Tosa 2008 (Cat. C)
Altissimo Ceto
Colore che potremmo definire quasi “notturno” per via del manto nero impenetrabile. I profumi che captiamo sono davvero affascinanti: la predominanza è del frutto, con note di ciliegia sotto spirito, mirtilli e lamponi, e poi percepiamo una speziatura conferita da un passaggio in piccole botti abilmente condotto, data l’eleganza del risultato. L’ingresso in bocca risulta a tratti felpato, e poi emerge un quadro di frutti rossi pieni e splendenti a cui si accompagna una delicata striatura di noce moscata. Vino di bella struttura e lunghezza.
82/100 – Colli Piacentini Gutturnio Vignamorello La Tosa 2009 (Cat. C)
Nuance rosso rubino che introduce una sinfonia di profumi ben diretta: mirtillo, ribes, bacche di ginepro, felce, boero, alloro e cannella. Siamo quindi di fronte ad un naso davvero attraente, che predomina sull’impatto gustativo, che risulta sì piacevole, ma di minore complessità e persistenza.
79/100 – Colli Piacentini Gutturnio Superiore Cresta al Sole Lusenti 2007 (Cat. A)
Rosso rubino cupo con una veste fitta. L’esame olfattivo capta in primis frutti rossi che rimandano chiaramente a note di melograno, ed a seguire lamponi e mirtilli, unitamente a degli sprazzi più lievi minerali ed erbacei. L’assaggio denota però una coerenza non troppo spiccata, ed abbiamo riscontrato una stanchezza gustativa nella freschezza che ci impedisce di portare più in alto il punteggio.
Le Albana di Romagna Passito D.O.C.G.:
98/100 – Albana di Romagna Passito Riserva AR Fattoria Zerbina 2006 (Cat. H la 0,375)
Altissimo Ceto
Ripetere la prestazione registrata lo scorso anno era veramente dura, ma i Geminiani ci hanno ad ogni modo regalato una perla che sfiora la perfezione. Mantello regale di oro che luccica, con un’armatura sfavillante, rilucente, di una sontuosa vivezza. Monumentale apertura dello spettro olfattivo: una teoria di frutti esotici con la papaya che si esibisce per prima, per poi espandersi progressivamente con grande articolazione, insieme a mango, a rimandi più polposi di dattero e melone, proseguendo poi con leggere folate di miele e cera d’api, per andare poi a chiudere il suo naso, in seguito a millemila di altri aromi che lasciamo a voi il compito di scoprire, con un tocco elegante ed importante di marron glacé. L’incontro di questa ambrosia con il palato è l’incipit di una indicibile emozione: è avvolgente e suadente, ammantato di seta, e magnificamente supportato da una vena di freschezza importante ed intrecciata in modo mirabile alla struttura delle parti morbide. La coerenza sensoriale è pressoché perfetta, mentre la lunghezza, interminabile. Grazie ancora Cristina. Grazie ancora Romagna, terra capace di regalare questi favolosi nettari.
95/100 – Albana di Romagna Passito Scacco Matto Fattoria Zerbina 2007 (Cat. F la 0,375)
Altissimo Ceto
Doppietta di menzioni speciali per il top della produzione dei vini dolci della Fattoria Zerbina. Veste oro brillante, da serata di gala. Il naso è avvolgente e sinuoso, entusiasma in prima battuta con note di zafferano, e poi si staglia un bouquet di ginestra, camomilla e albicocca disidratata, miele e delle sfumature di note iodate graffianti nel finale. Convince la corrispondenza in bocca, che ne ripropone tutta la complessità olfattiva, mentre il nerbo acido costituisce un importante contraltare a tanta dolcezza. Persistenza davvero importante.
*91/100 – Forlì IGT Frutto Proibito Fattoria Paradiso 2007 (Cat. F)
Altissimo Ceto
La livrea è di un oro scintillante, mirabile involucro per un arcobaleno olfattivo autorevole, con un prologo di ricordi di prugna cotta, sorba, albicocca disidratata, per poi stagliarsi su profumi floreali gialli di giunchiglia e ginestra, poi miele di acacia,e in chiusura qualche accento di cannella ben distinto ma non invasivo. Il palato capta una ragguardevole struttura incorniciata da una magistrale coerenza gusto olfattiva, buono il bilanciamento tra lo scheletro delle morbidezze e delle durezze, con un risultato indubbiamente piacevole e fine.
88/100 – Albana di Romagna Passito Arrocco Fattoria Zerbina 2008 (Cat. D la 0,500)
Il bicchiere riluce di giallo paglierino tenue, aprendo un ventaglio olfattivo con sfumature di frutta esotica matura e un tratto floreale delicato di magnolia, emerge poi un sentore penetrante e sensuale di latte di mandorle dolce, con un finale di miele millefiori. Per quanto riguarda la bocca avevamo l’aspettativa di una maggiore intensità e dinamicità, risulta comunque nell’insieme equilibrato, anche se non presenta una PAI lunghissima.
88/100 – Albana di Romagna Passito Domus Aurea Ferrucci 2008 (Cat. D la 0,500)
Nuance oro vivido con bagliori luminosi, esordisce subito in maniera coinvolgente con note di zafferano, seguono poi miele di castagno, un intrigante rabarbaro, frutta esotica tipo papaia e mango, e in chiusura un leggero ricordo smaltato avanza come una soffice nuvola. L’esame gusto-olfattivo evidenzia immediatamente un impatto elegante, distinto e con un equilibrio ben orchestrato, ottima la struttura e lunga la persistenza. Leggera nota amaricante nel finale come tratto caratteristico.
87/100 – Albana di Romagna Passito Cuore Matto Poderi Morini 2006 (Cat. F la 0,375)
Alla sontuosa veste ambrata si accompagnano accattivanti e variegati profumi di frutta esotica matura tra cui individuiamo un fresco alchechengi, a cui si accompagnano scorza di cedro candito e datteri per proseguire poi con rimandi dolci e vellutati di crostata di albicocca e burro fuso, ammantati di nitida cremosità. Esplosione di dolcezza in bocca, importante e avvolgente, buona la freschezza. Abbiamo considerato che, con ogni probabilità, se la presenza di zuccheri residui fosse inferiore, ne guadagnerebbe la piacevolezza.
85/100 – Albana di Romagna Passito Casa Lola Tre Monti 2008 (Cat. D la 0,500)
Nuance giallo dorato fitto per questo dolce nettare dai profumi floreali di ginestra, che introducono una serie di frutti tra cui spiccano la mela cotogna ed un corbezzolo non perfettamente maturo, i quali permangono sempre in sottofondo anche quando si stagliano le note di arancia e cedro candito. Il sorso evidenzia una bella freschezza, che bilancia le componenti morbide e determina un vino passito dalla beva decisamente agile.
83/100 – Albana di Romagna Passito Chimera Giovanna Madonia 2006 (Cat. C la 0,500)
Giallo oro antico per questo vino che svela quasi subito una visita da parte della botrytys cinerea. L’esame olfattivo coglie un’intensità spiccata, punteggiata da fiori di zagara, miele ed albicocca disidratata, che ritroviamo anche in bocca, dove le papille colgono una struttura importante, pastosa, con un lieve accenno sapido. La persistenza è discreta, anche se avremmo auspicato una maggiore freschezza a bilanciare l’insieme.
83/100 – Albana di Romagna Passito Innamorato Poderi Morini 2007 (Cat. C la 0,500)
Oro scuro con riflessi preziosi di topazio. Il naso si presenta subito alquanto evoluto, con note terziarie smaltate di testa evidenti e protese: poi sentori distinti di fiori gialli tipo zagara e giunchiglia, pasta frolla, biscotti di riso, miele di castagno e cera d’api, unitamente ad accenni di burro fuso nel finale che pennellano il naso, continuando anche in bocca, in maniera lineare. L’ impatto al palato è dolce e pieno, ci troviamo vicini all’equilibrio , mentra la persistenza è discreta.
*82/100 – VdT Stil Novo Terra della Pieve 2007 (Cat. A la 0,375)
Veste oro intenso. Il naso rimanda profumi vivaci, dove distinguiamo chiaramente ricordi di albicocca, pesca matura, agrumi canditi e note di miele. Il sorso evidenzia dei profumi più evoluti di quelli percepiti al naso, e comunque abbiamo considerato che siamo in presenza di una sensazione un po’ troppo marcatamente stucchevole, probabilmente a causa di un eccesso di zuccheri. Buona la persistenza, ma il punteggio non può volare più in alto a causa di questa bocca troppo carica.
Due Malvasie passite, due…
89/100 – Colli Piacentini Malvasia Passito Il Piriolo Lusenti 2008 (Cat. D la 0,500)
Il bicchiere rimanda un’ ambra opulenta con bagliori vividi e lucenti. Il quadro olfattivo è emozionante ed evoca immediatamente accattivanti note di panettone candito, un susseguirsi di frutta disidratata con una preponderante albicocca, ma anche fichi e datteri, passando per note di miele di zagara e un invitante torrone, per chiudere il suo ventaglio odoroso con sensazioni di leggera cialda biscottata. Grande corrispondenza in bocca, ben bilanciato in tutte le sue componenti, avvolgente nelle sue morbidezze ma ben supportato dalla freschezza e da un’importante sapidità. Lunga la persistenza con un finale caratterizzato da un piacevole ritorno di nocciola.
86/100 – Colli Piacentini Malvasia Passito Vigna del Volta La Stoppa 2007 (Cat. D la 0,500)
Veste ambra lucente, concentrato e di bella consistenza. Caratterizzato da un corredo aromatico lineare di frutta matura come fichi, datteri e banana, in successione si sprigionano note di erbe aromatiche tra cui spicca la salvia sclarea, e leggere folate di intrigante zenzero, chiude la gamma odorosa con sensazioni di pistacchio. In bocca è dolce, l’equilibrio è abbastanza bilanciato, la freschezza è percettibile anche se necessiterebbe in nerbo più sapido per equilibrarlo meglio. Presenta una PAI non particolarmente lunghissima, almeno se paragonato a ben altre versioni del Vigna del Volta.
3) LE CONSIDERAZIONI FINALI
Ormai da tempo quelli che erano i vecchi luoghi comuni sono stati sfatati ampiamente: Emilia come terra di Lambrusco, Romagna terra di Sangiovesi schietti, immediati, ma da più parti considerati come i “fratelli minori” di quelli della vicina Toscana.
Il nostro percorso gustativo ci ha fattivamente mostrato come questa regione si trovi adesso a produrre grandi vini in molte realtà, alcune di esse nuove o completamente ristrutturate come Castelluccio, altre già storiche come Drei Donà, e non parliamo solo di Sangiovese o Albana, ma anche di altre espressioni di vitigni autoctoni ed alloctoni, senza dimenticare gli interessanti percorsi di vinificazioni particolari condotti da alcune aziende e la riscoperta di vitigni del luogo come il Barbarossa.
Abbiamo poi riscontrato un elevato livello qualitativo medio per quanto riguarda i vini passiti, dove il vitigno Albana esprime forse la sua anima più vera.
Accanto poi alle zone di tradizionale vocazione vitivinicola e più note anche al grande pubblico (ci riferiamo soprattutto a quelle che sono state identificate come sottozone di particolari pregio, come ad esempio Bertinoro e Predappio), abbiamo conosciuto vini di aree di cui sicuramente sentiremo parlare in futuro in modo sempre maggiore e non solo a livello locale, come per esempio i vini dei Colli Piacentini, che stanno dando vita ad un’area con una sua peculiare caratterizzazione e in piena evoluzione.
Possiamo pertanto affermare che la grande crescita generale qualitativa è accompagnata da un vivo fermento e dal desiderio di percorrere nuove strade, sia a livello di tecniche enologiche di cantina sia di rinnovamento in genere, il che ci fa arguire che nel futuro l’Emilia Romagna avrà un ruolo sempre più importante nel panorama viticolo italiano.
Nota importante per i produttori…
Ci sono stati inviati campioni che poi si sono rivelati essere degli stessi millesimi, di quelli inviati nelle precedenti sessioni della prima edizione della nostra Guida e quindi non sono stati potuti essere di nuovo inseriti. Ci scusiamo quindi con i lettori se hanno quindi notato delle mancanze in questa recensione.
I vini sono i seguenti:
-Forlì Bianco Sauvignon blanc IGT Ronco del Re Castelluccio 2005
-Sangiovese di Rom. Riserva Predappio di Predappio Vigna del Generale Fattoria Casetto dei Mandorli 2007
-Forlì Rosso IGT Nero di Predappio Casetto dei Mandorli 2007
-Colli di Faenza DOC Riserva Colle Torre Monte Rontana 2005
-Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Avi San Patrignano 2006
Articolo redatto da:
Maurizio Zanolla
Referente regionale delle Marche, Umbria ed Emilia-Romagna.
Sommelier Professionista, Degustatore Ufficiale e Relatore ai corsi Sommelier e titolare dell’Accademia dei Palati di Firenze.
Miglior Sommelier di Toscana 2005. Vice-campione Master del Sagrantino 2009.
Ringrazio i componenti del panel di degustazione del portale Viaggiatore Gourmet-Altissimo Ceto per aver preso parte alle sessioni di assaggio.
Di seguito, potete trovare gli altri post inerenti la nostra Guida dei Vini on-line:
EDIZIONE 2010/2011:
PIEMONTE
-I Langhe Nebbiolo ed i Nebbiolo d’Alba
LOMBARDIA
TRENTINO ALTO-ADIGE
-Le “bollicine” metodo classico
-I Vini Bianchi (Seconda parte)
MARCHE
SICILIA
EDIZIONE 2009/2010:
PIEMONTE
-I Langhe Nebbiolo e Nebbiolo d’Alba.
-Le Barbere d’Asti e altre Barbere.
LOMBARDIA
TRENTINO ALTO-ADIGE
-Le “bollicine” metodo classico.
VENETO
-I vini di Breganze, gli IGT ed altre eccellenze regionali.
FRIULI VENEZIA-GIULIA
-I Vini Bianchi del Friuli V.G. – prima parte.
-I Vini Bianchi del Friuli V.G. – seconda parte.
-I Vini Rossi ed alcune “chicche” dolci.
EMILIA-ROMAGNA
-Sangiovese di Romagna, Albana di Romagna passito e altre eccellenze.
UMBRIA
TOSCANA
-Le produzioni IGT del Chianti Classico ed alcune eccellenze di zone limitrofe.
-Le eccellenze di Cortona e di Montepulciano.
-Le eccellenze della “Costa” (prima parte): I vini bianchi, Bolgheri e Montecucco
-Le eccellenze della “Costa” (seconda parte): Scansano, Val di Cornia e le produzioni ad I.G.T.
MARCHE
-Il vitigno Verdicchio nelle sue sfumature.
ABRUZZO
CAMPANIA
SICILIA
-I Vini bianchi e rossi dell’Etna.
-I Vini bianchi e rossi della Sicilia.
La Guida dei Vini on-line by Altissimo Ceto. Dedicata alle sole eccellenze. Sponsored By Amici Gourmet – Network esclusivo di appassionati Gourmet.
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