Articolo a cura di Cristiano Cini
Referente regionale per la Toscana.
La prima tappa toscana per questa edizione della Guida dei Vini on-line by Altissimo Ceto, incomincia da Montalcino. In questa recensione vi raccontiamo dei risultati ottenuti dai Rosso di Montalcino, dai Sant’Antimo ed alla produzione IGT di questo aerale. I Brunello invece, troveranno ampio spazio in un racconto a loro dedicato nella prossima puntata.
In questo articolo si parla di: Agostina Pieri, Canalicchio di Sopra, Caparzo, Casanova di Neri, Cinelli-Colombini, Col d’Orcia, Cupano, Donna Olga, Fanti-San Filippo, Fattoria Poggio di Sotto, Fuligni, La Cerbaiola-Giulio Salvioni, La Gerla, La Rasina, Le Macioche, Le Potazzine-Gorelli, Le Ragnaie, Mastrojanni, Podere Brizio-Roberto Bellini, Poggio Antico, Scopone, Tenimenti Angelini, Tenuta di Sesta, Tenute Silvio Nardi.
Link di riferimento alla denominazione dell’Edizione 2009-2010: –Montalcino ed i suoi vini
Prima di passare al racconto dei vini degustati, per prima cosa la solita piccola legenda su come orientarsi nei nostri articoli.
Al primo punto troverete la graduatoria finale che è scaturita al termine delle nostre sessioni, visualizzando i soli punteggi. Tale graduatoria è suddivisa prima di tutto per tipologia e poi per punteggio. In caso di medesima valutazione, si segue il classico ordine alfabetico riferito ai produttori. In rosso sono segnalati i vini che hanno ricevuto il premio speciale, dato all’unanimità dal nostro panel, ovvero l’ Altissimo Ceto. Accanto al vino troverete la categoria di riferimento al prezzo che potrete trovare indicativamente sullo scaffale di un’enoteca. I vini contrassegnati con l’asterisco (*) riguardano i “virus”, ovvero quei vini che non appartengono alle denominazioni o regioni degustate, ma che per vari motivi sono stati inseriti e valutati in queste sessioni.
Al secondo punto, sarà ripresa la medesima graduatoria, questa volta integrata con relativa foto all’etichetta e le note di degustazione. Ai nomi di ciascun produttore è “linkata” la propria scheda aziendale. Cliccandoci sopra, potrete accedere a dati, recapiti e le corrispondenti schede tecniche. Tutto questo al fine di avere il massimo delle informazioni relative al vostro vino interessato.
Le considerazioni finali emerse e che sono state espresse sempre dal nostro panel al termine di ogni sessione, troveranno il loro spazio al termine della recensione inerente i Brunello di Montalcino.
Buona lettura!
1) LA GRADUATORIA:
I Rosso di Montalcino:
89/100 – Rosso di Montalcino La Cerbaiola-Giulio Salvioni 2008 (Cat. E)
88/100 – Rosso di Montalcino Cupano 2007 (Cat. E)
88/100 – Rosso di Montalcino Fattoria Poggio di Sotto 2007 (Cat. F)
87/100 – Rosso di Montalcino Ginestreto Fuligni 2008 (Cat. C)
86/100 – Rosso di Montalcino Canalicchio di Sopra 2008 (Cat. C)
86/100 – Rosso di Montalcino Mastrojanni 2008 (Cat. B)
86/100 – Rosso di Montalcino Podere Brizio-Roberto Bellini 2007 (Cat. C)
85/100 – Rosso di Montalcino Casanova di Neri 2008 (Cat. B)
85/100 – Rosso di Montalcino La Rasina 2008 (Cat. B)
85/100 – Rosso di Montalcino Le Potazzine-Gorelli 2008 (Cat. B)
84/100 – Rosso di Montalcino Caparzo 2008 (Cat. B)
84/100 – Rosso di Montalcino Donna Olga 2007 (Cat. B)
84/100 – Rosso di Montalcino La Gerla 2008 (Cat. B)
84/100 – Rosso di Montalcino Le Ragnaie 2008 (Cat. B)
84/100 – Rosso di Montalcino Val di Suga Tenimenti Angelini 2008 (Cat. B)
84/100 – Rosso di Montalcino Tenute Silvio Nardi 2008 (Cat. B)
83/100 – Rosso di Montalcino Agostina Pieri 2008 (Cat. B)
83/100 – Rosso di Montalcino Casato Prime Donne Cinelli-Colombini 2006 (Cat. B)
83/100 – Rosso di Montalcino Fanti-San Filippo 2008 (Cat. A)
83/100 – Rosso di Montalcino Le Macioche 2008 (Cat. C)
83/100 – Rosso di Montalcino Tenuta di Sesta 2008 (Cat. B)
83/100 – Rosso di Montalcino Scopone 2008 (Cat. B)
82/100 – Rosso di Montalcino Col d’Orcia 2008 (Cat. A)
82/100 – Rosso di Montalcino Poggio Antico 2008 (Cat. C)
I Sant’Antimo:
90/100 – Sant’Antimo Ombrone Cupano 2007 (Cat. F)
88/100 – Sant’Antimo Nearco Col d’Orcia 2006 (Cat. E)
85/100 – Sant’Antimo J&F Agostina Pieri 2006 (Cat. A)
85/100 – Sant’Antimo Leonensis Podere Brizio-Roberto Bellini 2007 (Cat. B)
85/100 – Sant’Antimo Merlot Tenute Silvio Nardi 2007 (Cat. B)
84/100 – Sant’Antimo Sassomagno Fanti-San Filippo 2008 (Cat. C)
83/100 – Sant’Antimo Il Gregoriano Scopone 2006 (Cat. E)
I vini ad IGT:
88/100 – Toscana IGT San Pio Mastrojanni 2007 (Cat. C)
87/100 – Toscana IGT Cà del Pazzo Caparzo 2006 (Cat. D)
86/100 – Toscana IGT Sangiovese Le Potazzine-Gorelli 2008 (Cat. A)
86/100 – Colli Toscana Centrale IGT Pupà Pepu Podere Brizio-Roberto Bellini 2006 (Cat. F)
86/100 – Toscana IGT Madre Poggio Antico 2007 (Cat. F)
84/100 – Toscana IGT Il Bagatto Scopone 2005 (Cat. D)
84/100 – Toscana IGT Poggio d’Arna Tenuta di Sesta 2008 (Cat. B)
83/100 – Toscana IGT Birba La Gerla 2007 (Cat. D)
83/100 – Colli Toscana Centrale IGT Podere Brizio Podere Brizio-Roberto Bellini 2007 (Cat. B)
82/100 – Toscana IGT Spezieri Col d’Orcia 2009 (Cat. A)
I prezzi sono indicati per categorie in funzione della variabilità che potete trovare da enoteca ad enoteca:
Categoria A Fino a 14,00
Categoria B Tra Euro 12,00 e 17,00
Categoria C Tra Euro 15,00 e 20,00
Categoria D Tra Euro 18,00 e 25,00
Categoria E Tra Euro 23,00 e 30,00
Categoria F Tra Euro 28,00 e 50,00
Categoria G Tra Euro 45,00 e 70,00
Categoria H Oltre i Euro 70,00
2) LE NOTE DI DEGUSTAZIONE
I Rosso di Montalcino:
89/100 – Rosso di Montalcino La Cerbaiola-Giulio Salvioni 2008 (Cat. E)
Altissimo Ceto
Un rosso muscolare, potente, massiccio e con un futuro davanti. Lungo. Impressionante per concentrazione, forza e carattere, ma anche per qualità. Il grande Giulio ci ha stupito (ed esaltato), anche in un’annata particolare come la 2008, riuscendo a dare maggiore articolazione rispetto la versione precedente, ponendosi ancora una volta al top. E se questi sono i risultati, ormai consolidati da anni, pur con un cambiamento nello stile dei vini rispetto a qualche millesimo fa, ci deve pur essere un motivo. O no? Rubino di media concentrazione colorante, naso ricco ed esplosivo, marasca, viola, mirtillo, poi liquirizia e spezia integrata a cui va dato un minimo di tempo per fuoriuscire. Fisicità è quello che ci viene alla mente assaggiandolo, corpo e struttura da vendere, tannini fitti e ben presenti ma di qualità. Finale caldo e fresco. In prospettiva, spaventa pure…dove potrà arrivare? Ah, dimenticavo… Ricordiamoci che non stiamo parlando di un Brunello!
88/100 – Rosso di Montalcino Cupano 2007 (Cat. E)
Altissimo Ceto
E’ un vero peccato che il “tesoretto” di questo vino, sia composto solamente da 2.300 unità. Ma questa è la dimensione della realtà aziendale, produzione fatta di 10.000 bottiglie in totale. Un piccolo angolo Ilcinese a 40 km dal mare (in linea d’area). Dotato di un terroir diverso dai limitrofi colleghi. Un modo di pensare (e concepire) il vino, anche questo, diverso dai vicini. Una mineralità spiccata non comune a Montalcino. Ottenuto da rese bassissime che contribuiscono a generare un tenore alcolico importante (anche l’annata ci ha messo del suo) che regala un’apertura gustativa potente, ma senza mai cadere in una involuzione od arrivare a passare il livello della saturazione gustativa. Un ”super” Rosso di Montalcino, dotato di un rubino concentrato. Naso ricco e suadente, che sciorina note di mora, susina, prugna, peonia. Netta la grafite, rimandi di cioccolato, chiodi di garofano, caldo, ma ben amalgamato ed elegante. Al gusto è pieno ed avvolgente, caldo e rotondo. Inizialmente morbido, impressiona poi per ampiezza di volume e carnosità, tannini come due sfere che scivolano ed accarezzano il palato, elegante e lungo nel rilascio della saporosità. Che dire? I complimenti sono d’obbligo!
88/100 – Rosso di Montalcino Fattoria Poggio di Sotto 2007 (Cat. F)
Altissimo Ceto
(etichetta non disponibile)
Emozionati, felici e piacevolmente sorpresi che potesse essere “solo un Rosso”. Scoperta poi la bottiglia, il tempo dello stupore ha lasciato subito spazio a quello delle conferme. Perché non stiamo parlando di un “semplice Rosso”, ma del Rosso di Mr. Palmucci. Ah! Ecco perché! Ok, risolto l’arcano.
Pur non possedendo la profondità del millesimo 2006, ci dice subito di che pasta è fatto. Scarico al visivo, naso ampio, che si dondola tra frutto rosso, sottobosco, macchia mediterranea, susina, cardamomo e liquirizia. Mentre al palato, viaggiando comunque sul medesimo alone divertente ed originale, il discorso si fa più serio, puntando diretto sull’eleganza. Molta eleganza. Di grande freschezza (mai sopra le righe, ne tantomeno “cruda”), ma a rilascio lento e continuo. Tannini perfetti, sinuosi, saporoso e lungo. E sembra non finire mai… Grande equilibrio per un grande vino. Bravi,bene,bis!
87/100 – Rosso di Montalcino Ginestreto Fuligni 2008 (Cat. C)
Un “Rosso” di impatto, molto piacevole, immediato nell’approccio ma capace anche di andare in profondità. Tanto da dare la prova di uno dei più riusciti in questo millesimo. Il frutto possiede la soavità e la leggiadria di sempre, arricchito dagli effluvi sottili e minuti di spezie dolci e da un floreale molto fresco. Bocca vivace nella grinta. Elegante. Di grande freschezza.
86/100 – Rosso di Montalcino Canalicchio di Sopra 2008 (Cat. C)
Come si potrebbe definire lo stile classico Ilcinese? Assaggiate i vini di questa azienda ed avrete una risposta immediata ai vostri quesiti. La tradizione in primis. Questo è, in sintesi, la filosofia di Canalicchio di Sopra. Ed ogni volta che abbiamo il piacere di degustarne i loro vini, non rimaniamo affatto delusi. Rubino trasparente, ma acceso nel colore, naso tutto ribes in apertura, viola ed humus, finale speziato ed un tocco di vegetale. Al gusto abbiamo volume, equilibrio, mentre i tannini, la freschezza, il corpo, il carattere e la pulizia, esaltano il risultato finale. Un ottimo rosso, dall’inizio alla fine. Senza sbavature.
86/100 – Rosso di Montalcino Mastrojanni 2008 (Cat. B)
Come abbiamo potuto leggere sulla cronaca, riportiamo la citazione: “Abbiamo acquistato Mastrojanni perché ci piaceva da trent’anni”, ma anche per il piacere di essere quelli che “continuano quest’avventura”. Così parlò la famiglia Illy. In questi pochi millesimi assaggiati con il nuovo corso al timone aziendale, siamo molto contenti di constatare che i virtuosi del caffè, non abbiano, di fatto, scalfito minimamente l’alto profilo aziendale. Il quale, da oltre trent’anni, è saldamente collocato ai vertici del territorio ilcinese, nella produzione di qualità. I vini? Sempre ad alti regimi. Questo rosso è più “vino” di molti altri assaggiati, leggasi maggiore struttura e potenza, unita ad eleganza, cosa non comune per un vino di questa tipologia. Molto frutto e poco legno, aperto e godibile al gusto ma anche largo, con buona massa, tannini presenti e riconoscibili, ma di qualità. Finale fresco ad incidere in un’aureola calda e morbida. Altra ottima prova.
86/100 – Rosso di Montalcino Podere Brizio-Roberto Bellini 2007 (Cat. C)
Un’azienda trentennale che vive un periodo di grande fermento, dove la novità sono improntate ad ottenere una qualità decisa. Questo rosso è lodevole per solidità e freschezza, per pulizia e per la chiarezza d’intenti territoriali. Per articolazione e per equilibrio. Dopo la “pesatura” è risultato pieno di virtù e godurioso. Rubino scarico e vivo, frutto voluttuoso, pieno. Viola, mineralità e legno, quest’ultimo ancora ben presente. Bocca estremamente precisa e fluida, non una virgola fuori posto, buona la freschezza, così come i tannini ed alcolicità integrata, chiusura fresca e fruttata. Ben riuscito.
85/100 – Rosso di Montalcino Casanova di Neri 2008 (Cat. B)
Un Rosso composto e compatto, quello di Giacomo Neri. Potente e caldo, ma equilibrato, dotato di un’apprezzabile linearità al palato, che ne fa una delle caratteristiche migliori. Rubino di media concentrazione. Profuma di susina, agrume, sottospirito, chiusura pepata e speziata. Buona la fusione che innalza l’eleganza. La struttura c’è e risulta pieno ed equilibrato al gusto, con tannini integrati e docili, pulizia finale e ritorno di spezie. Tecnicamente ben fatto, a prova dell’ennesima conferma aziendale.
85/100 – Rosso di Montalcino La Rasina 2008 (Cat. B)
Siamo tra Torrenieri e Montalcino, con una produzione intorno alle 14.000 bottilglie di rosso. Ben riuscito questo 2008, che si caratterizza per equilibrio ed armonia, sia olfattiva che gustativa. Rubino porpora, trasparente, naso con frutto rosso fresco e fragrante ed una bella viola, vira lungo il finale su note più dolci. Cattura l’attenzione l’impatto gustativo, elegante, con una notevole freschezza che sostiene e prolunga la saporosità, tannini docili e in armonia con le altre componenti, ottima la chiusura fresca e fruttata. Complimenti doverosi, per la perfetta interpretazione dell’annata. Senza sbavature.
85/100 – Rosso di Montalcino Le Potazzine-Gorelli 2008 (Cat. B)
Altissimo Ceto
Successo pieno per questo rosso che ha convinto il panel al completo, per la sicurezza con la quale ha presentato territorialità, tradizione e vocazionalità dell’areale. Ci ha convinto, dicevamo, per serbevolezza unita a struttura. Per un carattere fermo, deciso, ma allo stesso tempo per una propensione al lasciarsi leggere facilmente, tutto questo lo rende un “tipo” degno di attenzione. Rubino tendente al granato, naso con espressione armonica, che si racconta attraverso mineralità, frutto rosso, viola ed un passaggio vegetale. Di struttura, fermezza al gusto, tannini in buona forma e sulla strada dell’integrazione, freschezza rivitalizzante ed un piacevole finale di bocca fruttato e pulito.
84/100 – Rosso di Montalcino Caparzo 2008 (Cat. B)
di esperienza territoriale e 90 ettari, per una realtà solidamente radicata in quel di Montalcino. L’ultima versione del Rosso si presenta scarico e vivo, pennellato su di un bel rubino. Impianto olfattivo tra frutto e toni vegetali, muschio, macchia mediterranea, china e rabarbaro, poi rosa e lampone. Buona la struttura, ha stoffa e pienezza gustativa, avvolge il palato, avremo preferito un minimo di freschezza in più, ma si sa, noi siamo dei noiosi perfezionisti, invece “lui “ è tutt’altro che noioso, è centrato, è territoriale, è assolutamente godibile.
84/100 – Rosso di Montalcino Donna Olga 2007 (Cat. B)
Capace e dinamica donna del vino è Olga Peluso Centolani deus ex machina aziendale. Il suo “rosso” è vino fine, leggero, sobrio ed elegante. Un po’ come lei. Attraverso i passaggi della degustazione quello che emerge con continuità, è il legame con il territorio; sprizza Montalcino da tutti i “pori”. Rubino trasparente, ventaglio olfattivo fresco nel frutto rosso e nel chiaro ricordo di viola, ma anche macchia mediterranea, non ampio ma netto, preciso e ben definito. Al sorso, freschezza e frutto sono attori protagonisti, tannini ed alcol si avvertono, ma svolgono solo un ruolo di controfigure. Se proprio vogliamo essere pignoli, quello che manca è un po’ più di volume unito a struttura. Ma siamo anche consapevoli che non può essere considerata una mancanza, ma è il carattere di questo vino che abbraccia eleganza e serbevolezza sopra ogni altra cosa.
84/100 – Rosso di Montalcino La Gerla 2008 (Cat. B)
Altra annata ben riuscita, anche se un filo inferiore alla 2007. Un prodotto divertente e brioso, fresco e di ottima beva. Lo consigliamo volentieri a chi si volesse approcciare per la prima volta al mondo Montalcino, attraverso un vino di territorio, facile da “leggere”, ma anche dotato di una certa eleganza. Manca un po’ di spessore, ma questo potrebbe essere imputabile all’annata. Naso che rilascia un frutto netto e pulito, ciliegia e ribes, macchia mediterranea e chiodo di garofano. Al sorso è vibrante per l’ottima freschezza, buoni i tannini che lo rendono diretto nello sviluppo, chiusura fresca e fruttata.
84/100 – Rosso di Montalcino Le Ragnaie 2008 (Cat. B)
Azienda da coltura biologica, così si definiscono giustamente. Proprietaria di vigneti in tre siti differenti, tutti all’interno del territorio Ilcinese. Questo rosso deriva da due zone, ovvero Petroso e Castelnuovo dell’Abate. Il 2008 c’è piaciuto soprattutto per l’approccio che ha avuto: diretto, facile, da vino di territorio e pura espressione fresca e fruttata di un rosso di Montalcino. Siamo pienamente d’accordo con la lettura aziendale della denominazione. Rubino trasparente, molto frutto rosso e leggero speziato di contorno, lineare, pulito, freschezza marcata, tannini integrati e ben maturati. Pur senza eccessi che potrebbero elevarlo anche sul piano del punteggio, ci troviamo davanti ad una bottiglia che messo in tavola potrebbe vedere la fine, prima che Usain Bolt tagli il traguardo dei suoi cento metri. Centrato.
84/100 – Rosso di Montalcino Val di Suga Tenimenti Angelini 2008 (Cat. B)
Che dite? Saranno pochi 55 ettari sparsi su tre diversi angoli di Montalcino? No. Diremmo di no, se la qualità non fosse quella raggiunta da questa Azienda importante sul territorio, non solo Ilcinese, che per fortuna ha fatto una scelta di territorio. Questo rosso è prodotto attraverso un “blend” delle tre zone di proprietà. Vino caldo e potente (circoscritto ad un Rosso di Montalcino), dove si parte da invitanti trasparenze del colore, marasca e viola, al servizio di un naso dal taglio “classico”, ma non largo. Bocca con buona spinta iniziale, impatto e volume sono interessanti, finale che tende ad asciugare il palato. Un Rosso di buona concentrazione.
84/100 – Rosso di Montalcino Tenute Silvio Nardi 2008 (Cat. B)
Storica azienda Ilcinese (1950), da sempre proprietà della famiglia Nardi, situata tra Buonconvento e Montalcino. L’ultimo rosso è trasparente, ha un impatto olfattivo di sufficiente larghezza, che racconta di humus, sottobosco, marasca e viola, piacevole, anche se non sorprendente nell’articolazione. Palato caldo ed anche un po’ asciutto, con tannini “duretti”, medio volume gustativo, e finale amaricante. Un Sangiovese generoso e caldo, la cui pennellata sulla bianca tela lascia qualche sbaffo e che aumenta il senso di imprecisione sul finale. Come dire? Che rimane “l’amaro in bocca”.
83/100 – Rosso di Montalcino Agostina Pieri 2008 (Cat. B)
L’azienda nel 2011 festeggierà un traguardo importante, ovvero il ventennale. La conduzione è di tipo familiare, braccio destro e sinistro della Sig.ra Agostina sono i figli Francesco e Jacopo. Il loro rosso si veste di un rubino trasparente, naso sui generis, che snocciola in successione macchia mediterranea, resine, vegetale, fiori rossi e ciliegie. Molto particolare e alquanto originale. Superiore al sorso, dritto, pieno e pulito, preciso e ordinato, con tannini che contemplano da molto vicino l’equilibrio, piacevolmente integrati, anche la stoffa è di buona qualità. Si perde un po’ in lunghezza e saporosità, ma ad ogni modo, è un Sangiovese centrato.
83/100 – Rosso di Montalcino Casato Prime Donne Cinelli-Colombini 2006 (Cat. B)
Venti di grandi cambiamenti soffiano sull’azienda della “vulcanica” Donatella. Tutto questo ci fa ben sperare, in quanto sappiamo che i presupposti sono buoni ed andranno ad impreziosire un’azienda che è un pezzo importante nella storia del territorio Ilcinese. Da parte nostra, saremo qui ad aspettarli e a raccoglierne i possibili frutti. Presentato in assaggio il loro Rosso targato 2006, vestito dal colore granato, scuro e concentrato, naso aperto che rilascia sensazioni di tabacco, cuoio, confettura di ciliegie e di more. Palato potente e caldo, con tannini vigorosi e quadrati, avvolgente e con massa abbondante, solo nel finale si avverte un’eccessiva disidratazione della cavità orale.
83/100 – Rosso di Montalcino Fanti-San Filippo 2008 (Cat. A)
Poco distanti dall’abbazia di Sant’Antimo, si producono all’incirca 70.000 bottiglie di questo rosso. Risulta poco impegnativo nella beva, ma sicuramente ben fatto. Regala soddisfazione per armonia nell’impatto, mantenuta durante tutto lo svolgimento gustativo. Si veste rubino con buona intensità colorante, naso composto e divertente, fragola, lampone, liquirizia e cuoio nel finale. E’ l’amalgama che più piace nell’apertura di bocca, viva la freschezza, discreto il volume. Pesato, misurato, un po’ mancante nel segmento corpo/struttura.
83/100 – Rosso di Montalcino Le Macioche 2008 (Cat. C)
Piccola e viva realtà, con poco più di 16.000 bottiglie prodotte annualmente, situata vicino all’abbazia di Sant’Antimo. Al primo impatto ”fa tanto Sangiovese”, mostrandosi trasparente ed acceso nel colore rubino. Naso che parte dal vegetale con note di erba secca, poi ciliegia, pan pepato e chiodo di garofano ed un finale che dirige sulla china. Eh si! “fa tanto Sangiovese” anche alla beva, con freschezza e conseguente scorrevolezza che piacciono e caratterizzano il varietale dell’uva in questione. Peccato che i tannini tendano a “grattare“ leggermente sul palato, frenando l’ultima fase gustativa. Buono e territoriale.
83/100 – Rosso di Montalcino Tenuta di Sesta 2008 (Cat. B)
Quest’anno il Rosso di ”casa Sesta” si presenta di un rubino/granato abbastanza scarico. L’attacco olfattivo tende ai toni vegetali, con un frutto che sembra acerbo, creando una situazione di contrasto con gli accenni di torrefazione che parlano invece di maggiore evoluzione, poi note di bergamotto e finale boisè. Al palato risulta molto più piacevole e scorrevole, sia nei tannini che nel quadro generale. A nostro avviso risulta una versione un po’ sottotono per le capacità aziendali, con poco brio, causa una freschezza che corre con qualche intoppo a giustificazione del punteggio assegnatogli. Nel finale propone una chiusura abbastanza calda.
83/100 – Rosso di Montalcino Scopone 2008 (Cat. B)
Azienda che sottolinea un trend di crescita positivo che si conferma di anno in anno. Rosso riuscito ed apprezzabile per la beva che risulta facile, pulita, invitante, tutt’altro che difficile esaurirne le scorte. Scarico nella sua veste rubino, tutti frutti rossi che si accompagnano a peonie, anch’esse fresche e fragranti. Macchia mediterranea a chiudere in mezzo ad accenni di spezia dolce. Beva fresca e saporosa, alcol ben tenuto a bada dalla struttura, solo nel finale ci si accorge di tannini presenti che asciugano leggermente. “La strada è quella giusta mio capitano! proseguire sempre dritti.”
82/100 – Rosso di Montalcino Col d’Orcia 2008 (Cat. A)
sud di Montalcino, vicino a Sant’Angelo in Colle, per un’altra storica azienda del territorio (esiste dal 1933 ed oggi si sviluppa su 142 ha di vigneto) di proprietà Marone Cinzano. Veste rubino scarico, vivo, acceso nelle tonalità. Quadro olfattivo che esordisce su note dolci come cipria, talco, vaniglia, poi mammola, frutti rossi ed un tocco in chiusura di macchia mediterranea. Generoso, ma non di grande ampiezza. Essenziale e lineare al palato, colpisce al gusto per la prorompente acidità, dominante sul panorama gustativo, unendosi poi a tannini non troppo “precisi”, rendendo il vino spigoloso. Consigliato per palati forti e per gli amanti del rigore e della solidità.
82/100 – Rosso di Montalcino Poggio Antico 2008 (Cat. C)
Siamo sul versante sud di Montalcino. Da qui, l’azienda (32,5 ha vitati) butta l’occhio sulla Maremma. Dal 1987 Paola Gloder Montefiori è al timone, coadiuvata dal marito Alberto Montefiori aggiuntosi nel 1998. Loro sono i protagonisti di questa bella realtà in stile “classico”. Rosso rubino tendente al porpora, trasparente e vivo, apertura olfattiva potente, sostenuta da spinta alcolica, ventaglio che si apre con marasca, pepe, liquirizia, minerale di grafite e chiusura balsamica. Alla beva emerge un tannino troppo rigido ed intransigente, non va molto d’accordo con i suoi “vicini di casa”, anzi cerca quasi di sottometterli. Discreta la struttura, risulta integrato il tenore alcolico. La chiusura di bocca si rivela asciutta e mediamente calda e fresca. Il vino è godibile e piacevole, peccato solo per la trama tannica presentata, che gli preclude aspirazioni più alte.
I Sant’Antimo:
90/100 – Sant’Antimo Ombrone Cupano 2007 (Cat. F)
Colpiti, impressionati e contenti. Tutti i vini aziendali presentati, sono risultati di alto profilo. L’azienda ha dimostrato, su tutta la linea, che il proprio territorio dona eleganza e qualità tannica sopra le righe, pronte a portare Cupano nell’elitè Ilcinese. L’Ombrone è ricco, impenetrabile nella massa colorante (merlot & cabernet in parti uguali), composto, ordinato nell’impianto olfattivo. Useremmo pure il termine suadente, con note di amarena, mirtillo, ribes, prugna e un legno dolce ben dosato. Eccellente il risultato e la stoffa. Bocca avvolgente di grande tessitura. E che tessuto! Sicuramente seta, elegante ed equilibrato, caldo, con tannini perfetti ed integrati, lungo e saporoso. A pensarci bene… sembra quasi la O di Giotto!
88/100 – Sant’Antimo Nearco Col d’Orcia 2006 (Cat. E)
Possiede una carica esplosiva, che lo accomuna (in senso positivo…) ad una bomba ad orologeria. Carico, tosto, ricco e naturalmente potente, pronto ad esplodere. Merlot più cabernet e una spruzzata di syrah. Rubino porpora super concentrato, naso deciso che spinge fuori gli aromi di cioccolato, visciole, balsamico, more, ribes e torrefazione in chiusura. Gioca sulla forza e sulla concentrazione anche nell’ingresso al palato mostrando tutta la sua opulenza. Deve ancora assestarsi, ma questo dimostra che questo Nearco sarà vino longevo. Anzi, a dire la verità ci siamo divertiti a degustarlo anche oggi. Ben riuscito e godurioso nel suo perdurare gustativo.
85/100 – Sant’Antimo J&F Agostina Pieri 2006 (Cat. A)
Buon risultato generale che posiziona il J & F su di un piano di piacevolezza e godibilità assoluta. Risulta scorrevole ed equilibrato. Interessante la struttura sorretta dal Cabernet Sauvignon, così come la pseudo-dolcezza ad opera del Merlot. Auspichiamo in futuro di trovare solo maggiore personalità per arrivare a toccare picchi di eccellenza più elevati. Tende al granato ed ha evidente massa colorante. Naso che gioca su di una potente spinta alcolica che apporta note sottospirito come la marasca, humus ed un tocco di vegetale, mentre leggero e corretto, è il tocco del legno. L’ingresso al palato risulta “dolce”, comunque rotondo e “morbidoso” stile “morositas”. Prodotto centrato e che presumiamo raccoglierà parecchi consensi.
85/100 – Sant’Antimo Leonensis Podere Brizio-Roberto Bellini 2007 (Cat. B)
Un vino che avrà ancora bisogno di tempo per trovare la giusta coesione tra il Sangiovese, il Cabernet Sauvignon ed il Merlot. Non ancora ben focalizzato nella definizione, ma possiede un certo carattere e buona stoffa. Veste rubino di media trasparenza. Un interessante binomio tra frutto e legno, è l’espressione del quadro olfattivo, con marasca, ginepro e soffi balsamici. Bocca discreta con spinta tannica e media struttura. Solo la chiusura delude un po’ per via della troppa astringenza, la quale causa una disidratazione finale eccessiva. Nel complesso un buon “passo” è stato fatto, anche se ci troviamo sotto “lavori in corso”. Proiettato nel futuro.
85/100 – Sant’Antimo Merlot Tenute Silvio Nardi 2007 (Cat. B)
E’ piaciuto molto questo Merlot. Consigliato se non siete alla ricerca di un vino “cerebrale”, se non cercate un vino da “meditazione”, se non cercate un’esperienza “mistica”, ma volete solamente bervi in santa pace un buon bicchiere “facile” e “diretto”, allora questa è la scelta giusta. Largo e di media avvolgenza, vellutato e fruttato, sferico e fresco, morbido e scorrevole… e tanto altro da offrire in linea nella sua semplicità. Ottimo il risultato per un Merlot che potreste bere tutti i giorni senza mai stancarvene. Rubino fitto ed impenetrabile, mora, prugna, peperone verde e spezie dolci in chiusura. Divertente al palato. Per tutti.
84/100 – Sant’Antimo Sassomagno Fanti-San Filippo 2008 (Cat. C)
Sangiovese in abbondanza con aggiunte di Merlot, poco Syrah e anche qualche grappolo di Cabernet. Il tutto per un vino che si rivela un po’ “duretto”. Immaginabile come un tipetto tosto, piccoletto, robusto, tarchiatello, mancante di slancio e alquanto inibito in altezza. E’ rubino concentrato, fitto nella trama, frutto nero e vegetale nell’attacco olfattivo, humus e resina, si chiude con la liquirizia. Presente al palato, vivo, ma risultante troppo caldo in chiusura. In evidenza dei tannini rigidi che risultano dominanti, in linea con quanto detto in precedenza. Da non sottovalutare però, la qualità rapportata al prezzo.
83/100 – Sant’Antimo Il Gregoriano Scopone 2006 (Cat. E)
Un pizzico di Petit Verdot in un mare di Sangiovese, per una proposta diversa, originale, mirata all’ottenimento di un prodotto volutamente non complicato, che cerca il meglio di sé nella beva diretta. Scarico e tendente al granato al visivo, naso tra frutto e nota vegetale, freschezza e fragranza che smentiscono l’evoluzione che il colore poteva far presagire. Palato ancora alla ricerca dell’ottimale equilibrio, con buona freschezza e tannini abbondanti che lasciano un impronta che caratterizza anche la chiusura di bocca leggermente asciutta.
I vini ad IGT:
88/100 – Toscana IGT San Pio Mastrojanni 2007 (Cat. C)
Mastrojanni, un nome una garanzia. Anche quest’anno la gamma al completo si esprime su alti livelli, ma più di tutto va messa in risalto la differenziazione, ad esempio tra questo San Pio (composto da Cabernet all’80%) e gli altri Sangiovese. Impronte fortemente caratterizzate dai varietali che per fortuna danno vita a forme e strutture disomogenee a seconda della loro tipologia di appartenenza. Media intensità colorante che sfuma tendendo al granato, naso tra frutto nero, effluvi vegetali e dolcezza vanigliata a chiudere, ben inquadrato ma senza ampiezza eccessiva. Al palato risulta pieno e vigoroso ma anche scorrevole e di integrata freschezza, pulito in chiusura ed armonioso nello scorrere gustativo. Ben presente la spinta della trama tannica “made in Cabernet”. Potremmo pensarlo come un forestiero od un immigrato che risiede nel comune di Montalcino da molti anni, ormai perfettamente integrato nel tessuto sociale. E magari con l’acquisizione di un certo tipo di accento della parlata locale.
87/100 – Toscana IGT Cà del Pazzo Caparzo 2006 (Cat. D)
Incontro in comunione dei beni nella composizione varietale di questo vino, tra Sangiovese e Cabernet perfettamente centrato. Indovinato il blend, ma più che corretto risulta anche l’affinamento. Amalgama che permette di esprimere in pieno le potenzialità di questa fortunata unione. Avete presente “l’eroica” corsa ciclistica attorno alle zone di produzione vinicola più importanti del cuore Toscano? Si corre sullo sterrato, corsa emozionante e finché non finisce non ti alzi dalla poltrona, non ti stacchi dal televisore. Così come il Cà del Pazzo, non aspettatevi un vino profondo o troppo articolato, ma godetelo per il suo appeal e per il “non staccarsi facilmente dal bicchiere”. Talco, smalto non invadente, cedro ed anice al naso. Bocca di media intensità, fresca e succosa, divertente alla beva, di media lunghezza. Ma sempre più lungo, della facilità di raggiungere la fine della bottiglia…
86/100 – Toscana IGT Sangiovese Le Potazzine-Gorelli 2008 (Cat. A)
Territorialità. Non è concetto da poco, anzi siamo convinti che le nostre tradizioni e la nostra storia, passino anche attraverso vini come questo o meglio come quelli che l’azienda produce. Questi sono concetti da difendere a spada tratta perché sono la dimostrazione odierna di quello che eravamo, di quello che siamo stati e la nostra unicità. Il complimento più bello che possiamo fare è quello di essere rappresentativa di valori così importanti. Rubino scarico ma vivo, naso che affonda diretto sul frutto rosso e la viola. Palato fresco e scorrevole, non di grande struttura, ma sinceramente non se ne sente il bisogno. Finale dal grande richiamo fruttato. Warning! Si beve alla grande…
86/100 – Colli Toscana Centrale IGT Pupà Pepu Podere Brizio-Roberto Bellini 2006 (Cat. F)
Un “modernista francofono” in Montalcino, ovvero Merlot e Cabernet in legno piccolo di allier. Lo si può considerare come “il diverso” all’interno del panorama aziendale, anche se la delicata mano, usata per non caricaturarlo troppo, la si può riconoscere. Un vino centrato ben costruito, di media concentrazione colorante. Amarena, chiodo di garofano, liquirizia e pepe. Naso preciso ma non ampio. Lo spessore al palato ben si evidenzia, tuttavia l’equilibrio aiuta a farlo notare di meno, teso a renderlo più discreto e meno esuberante. Finale caldo e asciutto, consigliato vivamente a chi apprezza il genere.
86/100 – Toscana IGT Madre Poggio Antico 2007 (Cat. F)
Dopo l’eleganza, caratteristica comune ai Brunelli aziendali, ci imbattiamo su di un differente genere di griffe, incentrato sulla forza, sulla concentrazione, sulla pienezza, ma anche sulla profondità. Cosa non da poco, che rende l’idea di come gli “internazionali” usati (in taglio con il Sangiovese) si possano esprimere con un certo carattere, sul suolo Ilcinese. Colore rubino pieno intenso e compatto, frutto nero succoso poi sottobosco. Molto ricco, con una caratterizzazione del legno, il quale lascia evidenti tracce sottoforma di tostature olfattive e dolcezze vanigliate. Anche in chiusura di bocca. Auspichiamo che sia questione di tempo, al fine di andare ad equilibrare il tutto.
84/100 – Toscana IGT Il Bagatto Scopone 2005 (Cat. D)
Piccole percentuali di Petit Verdot e Sangiovese che ingentiliscono la massa di Cabernet e Merlot. Naso aperto, con passaggi balsamici, pepe, china e tabacco. Un vino quadrato, robusto, a tratti roccioso, ma che mantiene una buona elasticità gustativa. Non pesante, ma richiama un frutto un filo sovramaturo dovuto probabilmente all’annata, che ne frena l’articolazione risultando in alcuni momenti caldo e con tannini vibranti, leggermente asciutti in chiusura.
84/100 – Toscana IGT Poggio d’Arna Tenuta di Sesta 2008 (Cat. B)
Sangiovese, Merlot e Cabernet Franc, trovano discreta fusione gustativa. Impianto olfattivo spostato su note vegetali ed erbacee più che sul frutto, si distinguono fieno, resina e peperone. Solamente dopo, arriva frutto nero come prugna e ribes. Calore ed avvolgenza senza riuscire a sferzare per eleganza. Cresce e si migliora al gusto dove appare in forma, vivo e crescente, mentre preponderanti sono l’aspetto tannico e quello calorico. Pecca in freschezza, ma possiede un proprio stile ed una precisa identità che riesce a dargli un giusto carattere. Consigliato per chi ama vini che assomigliano a diamanti grezzi, non ancora lavorati. Garantisce emozioni discrete ad un prezzo corretto.
83/100 – Toscana IGT Birba La Gerla 2007 (Cat. D)
Ottenuto da sole uve Sangiovese, la versione 2007, mostra tratti distintivi di evidente maturità riguardanti la materia prima in questione. Rubino tendente al cupo, naso che evidenzia la sensazione di frutto sotto spirito ed evoluto come la ciliegia e la prugna. Torrefazione, polvere di caffè e finale di chiodi di garofano. Bocca che appare come un percorso difficile con molte asperità, dove manca l’armonia generale, con tannini che induriscono il contesto e non risultano integrati. Un vino che risulta concettualmente difficile nell’apprezzamento generale, dovuto in particolar modo all’annata.
83/100 – Colli Toscana Centrale IGT Podere Brizio Podere Brizio-Roberto Bellini 2007 (Cat. B)
Essenziale nella forma ma difficile nello scorrere gustativo. Ci sono aspetti che lo rendono impervio nel percorso, compreso quello olfattivo. Tonalità vegetali al naso, mentre al palato risultano evidenti i tannini tenaci e asciutti in chiusura, con una freschezza che non riesce a trovare la giusta complicità con gli altri elementi. Vino complicato, ma che non inficia la bontà qualitativa generale messa in evidenza comunque dall’azienda.
82/100 – Toscana IGT Spezieri Col d’Orcia 2009 (Cat. A)
Vino facile e senza troppe pretese lo Spezieri. Non ambisce a volumi considerevoli, neanche a muscoli da culturista e tanto meno a lunghezze di gusto e saporosità stile “ponte di Brooklyn”. Buono il carattere e fragrante del frutto, anche se esile. E’ diretto e non pretenzioso. Chiusura che si congeda presto.
Articolo redatto da:
Articolo a cura di Cristiano Cini
Referente regionale per la Toscana.
Sommelier Professionista, Degustatore Ufficiale e Relatore ai corsi A.I.S. Sommelier e titolare del Ristorante “La Tagliatella” di Arezzo e presidente delle strade del Vino Terre di Arezzo.
Vice-Campione Italiano A.I.S. dal 2006 al 2008, Miglior Sommelier della Toscana 2003.
Si ringraziano i componenti del panel di degustazione del portale Viaggiatore Gourmet-Altissimo Ceto per aver preso parte alle sessioni di assaggio.
Di seguito, potete trovare gli altri post inerenti la nostra Guida dei Vini on-line:
EDIZIONE 2010/2011:
PIEMONTE
-I Langhe Nebbiolo ed i Nebbiolo d’Alba
LOMBARDIA
TRENTINO ALTO-ADIGE
-Le “bollicine” metodo classico
-I Vini Bianchi (Seconda parte)
MARCHE
SICILIA
EDIZIONE 2009/2010:
PIEMONTE
-I Langhe Nebbiolo e Nebbiolo d’Alba.
-Le Barbere d’Asti e altre Barbere.
LOMBARDIA
TRENTINO ALTO-ADIGE
-Le “bollicine” metodo classico.
VENETO
-I vini di Breganze, gli IGT ed altre eccellenze regionali.
FRIULI VENEZIA-GIULIA
-I Vini Bianchi del Friuli V.G. – prima parte.
-I Vini Bianchi del Friuli V.G. – seconda parte.
-I Vini Rossi ed alcune “chicche” dolci.
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-Sangiovese di Romagna, Albana di Romagna passito e altre eccellenze.
UMBRIA
TOSCANA
-Le produzioni IGT del Chianti Classico ed alcune eccellenze di zone limitrofe.
-Le eccellenze di Cortona e di Montepulciano.
-Le eccellenze della “Costa” (prima parte): I vini bianchi, Bolgheri e Montecucco
-Le eccellenze della “Costa” (seconda parte): Scansano, Val di Cornia e le produzioni ad I.G.T.
MARCHE
-Il vitigno Verdicchio nelle sue sfumature.
ABRUZZO
CAMPANIA
SICILIA
-I Vini bianchi e rossi dell’Etna.
-I Vini bianchi e rossi della Sicilia.
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