Articolo a cura di Luca Martini
Referente regionale per la Sicilia e l’Abruzzo.
Siamo tornati a fare visita a questa zona della Sicilia, per vedere i risultati delle annate nuove e se viene confermato il trend di crescita qualitativo in atto, a dire la verità, già da qualche anno. Ora diamo ampio spazio agli assaggi della produzione etnea, con la degustazione dei vini bianchi e rossi. Compresi i vini a I.G.T prodotti sulle pendici del vulcano.
In questo articolo si parla di: Benanti, Biondi, Cottanera, Duca di Salaparuta, Girolamo Russo, Graci, Gulfi, Passopisciaro, Planeta, Tenuta delle Terre Nere.
Link di riferimento alla denominazione dell’Edizione 2009-2010: -I Vini bianchi e rossi dell’Etna.
Prima di passare al racconto dei vini degustati, per prima cosa la solita piccola legenda su come orientarsi nei nostri articoli.
Al primo punto troverete la graduatoria finale che è scaturita al termine delle nostre sessioni, visualizzando i soli punteggi. Tale graduatoria è suddivisa prima di tutto per tipologia e poi per punteggio. In caso di medesima valutazione, si segue il classico ordine alfabetico riferito ai produttori. In rosso sono segnalati i vini che hanno ricevuto il premio speciale, dato all’unanimità dal nostro panel, ovvero l’ Altissimo Ceto. Accanto al vino troverete la categoria di riferimento al prezzo che potrete trovare indicativamente sullo scaffale di un’enoteca.
Al secondo punto, sarà ripresa la medesima graduatoria, questa volta integrata con relativa foto all’etichetta e le note di degustazione. Ai nomi di ciascun produttore è “linkata” la propria scheda aziendale. Cliccandoci sopra, potrete accedere a dati, recapiti e le corrispondenti schede tecniche. Tutto questo al fine di avere il massimo delle informazioni relative al vostro vino interessato.
Al terzo punto vengono inserite ogni volta, le considerazioni finali emerse e che sono state espresse sempre dal nostro panel al termine di ogni sessione.
Buona lettura!
1) LA GRADUATORIA:
I vini bianchi DOC ed IGT…:
88/100 – Etna Bianco Outis Biondi 2009 (Cat. D)
87/100 – Etna Bianco Superiore Pietramarina Benanti 2006 (Cat. E)
87/100 – Sicilia Bianco IGT Guardiola Passopisciaro 2009 (Cat. F)
86/100 – Sicilia Bianco IGT Carjcanti Gulfi 2008 (Cat. C)
86/100 – Etna Bianco Tenuta delle Terre Nere 2009 (Cat. B)
85/100 – Sicilia Bianco IGT Edèlmio Benanti 2007 (Cat. C)
85/100 – Etna Bianco Quota 600 Graci 2009 (Cat. D)
85/100 – Sicilia Bianco IGT Carricante Planeta 2009 (Cat. B)
84/100 – Etna Bianco Cottanera 2009 (Cat. B)
80/100 – Sicilia IGT Inzolia Barbazzale Cottanera 2009 (Cat. A)
Gli Etna Rosso DOC…:
93/100 – Etna Rosso Prephylloxera Vigna di Don Peppino Tenuta delle Terre Nere 2008 (Cat. G)
90/100 – Etna Rosso Feudo di Mezzo Quadro delle Rose Tenuta delle Terre Nere 2008 (Cat. F)
89/100 – Etna Rosso San Lorenzo Girolamo Russo 2008 (Cat. F)
89/100 – Etna Rosso Quota 600 Graci 2007 (Cat. E)
89/100 – Etna Rosso M.I. Monte Ilice Biondi 2008 (Cat. F)
88/100 – Etna Rosso Outis Biondi 2007 (Cat. E)
88/100 – Etna Rosso Calderara Sottana Tenuta delle Terre Nere 2008 (Cat. F)
87+/100 – Etna Rosso Guardiola Tenuta delle Terre Nere 2008 (Cat. F)
87/100 – Etna Rosso Feudo Girolamo Russo 2008 (Cat. F)
87/100 – Etna Rosso Tenuta delle Terre Nere 2009 (Cat. B)
86/100 – Etna Rosso A’ Rina Girolamo Russo 2008 (Cat. D)
86/100 – Etna Rosso Santo Spirito Tenuta delle Terre Nere 2008 (Cat. F)
85/100 – Etna Rosso Rovittello Benanti 2005 (Cat. E)
85/100 – Etna Rosso Cottanera 2007 (Cat. E)
83/100 – Etna Rosso Graci 2008 (Cat. B)
I Rossi IGT…:
92/100 – Sicilia Rosso IGT Passopisciaro Passopisciaro 2008 (Cat. F)
90/100 – Sicilia Rosso IGT Majora Benanti 2004 (Cat. E)
88/100 – Sicilia Rosso IGT Il Drappo Benanti 2005 (Cat. D)
87/100 – Sicilia Rosso IGT Nerello Mascalese Lavico Duca di Salaparuta 2006 (Cat. B)
87/100 – Sicilia Rosso IGT Fatagione Cottanera 2008 (Cat. C)
87/100 – Sicilia Rosso IGT Grammonte Cottanera 2008 (Cat. D)
86/100 – Sicilia Rosso IGT L’Ardenza Cottanera 2008 (Cat. D)
85/100 – Sicilia Rosso IGT Lamorèmio Benanti 2005 (Cat. D)
85/100 – Sicilia Rosso IGT Nume Cottanera 2006 (Cat. D)
85/100 – Sicilia Rosso IGT Sole di Sesta Cottanera 2007 (Cat. D)
83/100 – Sicilia Rosso IGT Nawari Duca di Salaparuta 2007 (Cat. E)
I prezzi sono indicati per categorie in funzione della variabilità che potete trovare da enoteca ad enoteca:
Categoria A Fino a 14,00
Categoria B Tra Euro 12,00 e 17,00
Categoria C Tra Euro 15,00 e 20,00
Categoria D Tra Euro 18,00 e 25,00
Categoria E Tra Euro 23,00 e 30,00
Categoria F Tra Euro 28,00 e 50,00
Categoria G Tra Euro 45,00 e 70,00
Categoria H Oltre i Euro 70,00
2) LE NOTE DI DEGUSTAZIONE:
I vini bianchi DOC ed IGT…:
88/100 – Etna Bianco Outis Biondi 2009 (Cat. D)
Da riconoscergli un miglioramento, rispetto alla prova messa in campo lo scorso anno, a testimonianza dell’annata particolarmente riuscita. Come sempre il suo lato minerale in complicità con il soffio di brezza marina è il lato più suadente. Il frutto è a polpa bianca e croccante, mentre i fiori ricordano l’acacia, la ginestra ed i mandorli in fiore. La bocca si trascina su di un rasoio gustativo, quindi dominata dalla freschezza, intrisa alla sapidità e la mineralità di fondo che la rende un filo conduttore alquanto snervante in questo momento, ma capace di vidimare il passaporto per il viaggio di grande longevità. Di buona fattura l’articolazione sul finale.
87/100 – Etna Bianco Superiore Pietramarina Benanti 2006 (Cat. E)
Mostra un timbro “Kimmeridgien” più affusolato del solito e che può ricordare da vicino un grande Chablis, il 2006 del Pietramarina. Il quale si attesta su una posizione più contenuta rispetto a quella precedente e degustata lo scorso anno, pur consolidando però una forma di tutto rispetto. La grande freschezza e vitalità si nota già nel colore verde-oro sgargiante. Naso, come dicevamo, di grande mineralità e incisività ed una complessità timida al primo impatto, sciorinando poi con il passare dei minuti, un bouquet di frutti esotici, agrumi e floreale bianco. Bocca fresca e vibrante, con l’equilibrio spostato ancora sulle durezze, pur riuscendo ad imprimere profondità alla beva.
87/100 – Sicilia Bianco IGT Guardiola Passopisciaro 2009 (Cat. F)
Il Guardiola 2009 in degustazione dell’azienda Passopisciaro, si presenta in tutto il suo splendore giovanile con quel lato ancora verde e croccante, che ha bisogno della sua indispensabile maturazione per attestarsi su livelli più consoni al suo livello. La luce si riflette in maniera luminosa e splendente. Il naso è lineare, con la territorialità che si fonde perfettamente con il varietale del vitigno Chardonnay, con sentori che esternano grafite, erbe aromatiche e un frutto fragrante, dove la mela golden e la salvia, spiccano fra tutti. L’ingresso in bocca è avvolgente, data anche dalla sensazione pseudo-calorica legata all’alcol, pur non essendo d’impiccio alla profondità e alla incisività legate invece alle durezze. Realtà ormai consolidata per il panorama etneo, salvo prestargli la pazienza doverosa nell’aspettarlo all’apice del suo splendore.
86/100 – Sicilia Bianco IGT Carjcanti Gulfi 2008 (Cat. C)
Veste oro di una brillantezza unica, scorre nel bicchiere come il velluto dando già sfoggio della sua suadente morbidezza. Il naso è di grande fattura, con note tostate e boisè date dall’invecchiamento in botti di piccole e medie dimensioni, le quali non vanno assolutamente a sovrastare le piccole sfumature di fiori appassiti e frutta essiccata. La bocca è un susseguirsi di sensazioni in perfetta coesione con il naso, morbido, caldo ed estremamente sinuoso, si appoggia sul palato e non vuole andarsene con questa mandorla tostata che da persistenza. Un prodotto in costante crescita, all’interno di un portafoglio aziendale di sicuro e già attestato valore. Vino che si può attendere, ma che risulta anche godibile di fronte ad una stappatura immediata.
86/100 – Etna Bianco Tenuta delle Terre Nere 2009 (Cat. B)
Altissimo Ceto
Assente il Vigne Niche perchè non inviato, la scena bianchista per quanto riguarda il panorama enologico targato Marco de Grazia è tutta per il suo bianco più classico. In una versione splendida e crediamo la migliore mai fatta fino ad oggi. Il colore è un concentrato di luminosità che irrompe in un paglierino carico ed intenso e propenso verso il dorato sui bordi. Naso aperto e felicemente espresso su frutti maturi gialli ed esotici, lieve accenno di banana, prima di lasciare spazio ad una carica floreale di altissimo livello in primis iris e ginestra ed un lieve accenno di anice stellato in chiusura. La bocca è compatta, avvolgente, con caratteristiche in sposalizio tra freschezza e spessore. Estrema pulizia gustativa. Applausi ed un Altissimo Ceto stra-stra-meritato.
85/100 – Sicilia Bianco IGT Edèlmio Benanti 2007 (Cat. C)
Colore giallo paglierino vivace, ricco e profondo. Un attacco meno incisivo e graffiante del solito, pur risultando di più facile approccio. Riscontriamo subito un’impronta legata alla frutta esotica, seguita da erbe aromatiche, dove emerge una nota di timo veramente nitido e con una leggera sensazione di fumo che accompagna la chiusura di naso, anche in questo caso, decisamente minerale. Bocca più morbida e meno sapida di quanto assaggiato lo scorso anno, ben bilanciata e che ci dona un vino già apprezzabile fin da ora, con una notevole intensità fruttata, mentre la persistenza gioca più sull’impatto minerale. Tecnicamente ben fatto e con una grande sensazione di pulizia in chiusura gustativa.
85/100 – Sicilia Bianco IGT Carricante Planeta 2009 (Cat. B)
Colore giallo paglierino con riflessi dorati. Naso intenso nell’approccio, dal timbro fruttato e minerale, con sensazioni di mela golden, pera williams e grafite, con delle tracce nel finale di erbe aromatiche che vanno a integrare un naso di discreta finezza. L’ingresso in bocca è subito appagante e coerente. Con la medesima intensità, i sentori percepiti all’olfatto ritornano anche al gusto, anzi vengono amplificati e sorretti da un corpo snello ma non banale. Uno dei plus più intriganti è la chiusura di bocca nettamente agrumata e minerale. Provare… per credere.
85/100 – Etna Bianco Quota 600 Graci 2009 (Cat. D)
Ci viene presentato per la prima volta nelle nostre sessioni, ma capiamo già cosa aspettarci da lui e dal lavoro della famiglia. Soprattutto in divenire. Colore vivo e sobrio, il naso è un concentrato di grande territorialità, frutto pronunciato di ginestra, pesca e mela gialla. La bocca deve trovare ancora il suo punto di incontro. Ora è l’acidità che tende a bussare alla porta per prima, non avendo ancora trovato il modo di prendere a braccetto le altre componenti e portarsele sotto la sua ala e dare maggiore profondità in chiusura. Di grande bevibilità.
84/100 – Etna Bianco Cottanera 2009 (Cat. B)
Cristallino nel colore e nel carattere, dominato da un giallo paglierino scarico e vivo nelle sfumature. Il profilo olfattivo si schiude su toni fruttati che ricordano la pesca bianca, i fiori di biancospino, mentre sul finale mostra la “classica” nota minerale e piacevoli sentori di talco. Palato di media struttura, molto accentuato sulle durezze, chiude su note agrumate e sale marino. Diamogli tempo.
80/100 – Sicilia IGT Inzolia Barbazzale Cottanera 2009 (Cat. A)
Il vino si presenta di un colore giallo paglierino con riflessi verdolini, di una vivacità unica che lascia intendere subito la sua freschezza. Al naso riscontriamo la sua giovinezza con un ventaglio di profumi che vanno dal minerale gessoso ad un bouquet di fiori bianchi e gialli e frutta a polpa bianca, chiude su note di erbe aromatiche. In bocca non troviamo altro che conferme di quanto sopra descritto, con l’acidità e la sapidità a dare il suo carattere ed una mineralità che stenta a svanire. Morbidezza di un alcol che va ad equilibrare la bocca. Vino che vuole dimostrare ciò che vuole essere: sapido, fragrante e di facile beva.
Gli Etna Rosso DOC…:
93/100 – Etna Rosso Prephylloxera Vigna di Don Peppino Tenuta delle Terre Nere 2008 (Cat. G)
Altissimo Ceto
L’abbiamo lasciato lo scorso anno al top e lo ritroviamo anche quest’anno nelle posizioni di vertice. Migliorando anche di un passo quanto espresso con la 2007. Le nostre migliori felicitazioni al tandem Marco De Grazia-Calogero Statella ed i più grandi ringraziamenti per regalarci nuovamente emozioni attraverso questo vino che nulla ha da invidiare al top dell’enologia mondiale. Don Peppino, vigna franco di piede e vino franco di cuore e con un’anima grande così. Quella della stoffa di uno stallone da grande campione, ma ben curato nella precisione stilistica. Complessità che meriterebbe più di una riga per dare sfogo ai caratteri descrittivi, ma sul finale la consueta, grande, maestosa, incisiva mineralità. La bocca è semplicemente grande e dovrete avere tantissima pazienza per aspettarlo nella sua migliore espressione. Altissimo Ceto meritato in scioltezza e grande naturalità.
90/100 – Etna Rosso Feudo di Mezzo Quadro delle Rose Tenuta delle Terre Nere 2008 (Cat. F)
Vino che racchiude sotto le sue ali, un po’ tutte le espressioni dei vini di Marco che andremo a descrivere in seguito. Frutto, potenza, grinta, polpa e tanta eleganza. Profondo nel colore con un naso che proietta il Nerello Mascalese al top e che sembrerebbe non aver nulla da invidiare a Nebbiolo, Sangiovese, Pinot Nero ecc.. Lamponi, fragoline di bosco, mora di rovo e rose appassite. Articolazione che viene allungata grazie ad un carattere speziato dolce e piccante allo stesso tempo. Palato avvolgente, setoso, vellutato, trama tannica incisiva ma che non da assolutamente l’impressione di disturbare, chiude la porta in uscita con un tocco di classe e di grande signorilità, segno distintivo di grande eleganza. E ammirazione.
89/100 – Etna Rosso San Lorenzo Girolamo Russo 2008 (Cat. F)
Il San Lorenzo si presenta subito verace, caratteriale e con le spalle larghe. Nerboruto e muscoloso come un animale da soma. Una massa colorante importante e viscosa che gira lentamente nel bicchiere, evidenziando corpo ed estratto fin dal visivo. Naso potente ma preciso; frutti e minerale che danzano armonicamente, un profilo olfattivo che ci dona sentori carnosi con lieve nota ematica, seguita da spezie orientali, piccanti e non evolute. La bocca è secca, di gran corpo, lieve vena acida che sorregge perfettamente un tannino di grande fattura. Siamo certi che ci regalerà grandi emozioni con il passare del tempo.
89/100 – Etna Rosso Quota 600 Graci 2007 (Cat. E)
Altissimo Ceto
Nella precedente versione, il Quota 600 Rosso di Graci, si era presentato in una veste virile e tenace, mostrando tutto il suo carattere attraverso dei tannini appuntiti ed incisivi. Nella 2007, notiamo come il vino venga proposto in una veste più docile e dalle movenze più femminili. Finezza ed eleganza che esprimono tutto il fascino di Mister Nerello, da viti non innestate e la forza del suolo vulcanico, che danno origine a uno dei maggiori interpreti della viticoltura etnea. Grande frutto carnoso, fiori appassiti, poi sfumature di goudron e cuoio. Evoluzione del profilo aromatico senza cedimenti. Bocca avvolgente e setosa, con un tannino più maturo e sensuale delle versioni precedenti, ma capace di incidere con la consueta grinta. Chiusura di classe ed eleganza per questa “signora”, meritevole della gran menzione.
89/100 – Etna Rosso M.I. Monte Ilice Biondi 2008 (Cat. F)
Sigla che prende il nome da Monte Ilice. Vino di stoffa e personalità e che presenterebbe tutte le carte in regola per sfondare la soglia della super-eccellenza. Il vino però ci tiene a freno gli entusiasmi in quanto in questo momento appare molto contratto in tutta la sua apparizione. Naso complesso, molto minuto nella forma, di lampone sotto spirito, rosmarino ed eucalipto e spezie dolci. La bocca appare più scorrevole, dritta eretta, con sviluppo verticale e giovanile. Bambino non ancora adolescente, per via di un tannino scontroso che scalcia qua e là. Se la maestrina dalla penna rossa riuscirà nell’intento di dare la buona educazione, allora verrà spinto più su.
88/100 – Etna Rosso Outis Biondi 2007 (Cat. E)
(etichetta non disponibile)
Il fascino dell’evoluzione, la maturità personale che porta sicuramente personalità, la storia come esperienza per un vino che riflette in toto il carattere del millesimo originario. Rubino di bella trasparenza, forma nel bicchiere archetti fitti e regolari, il naso appare in questo momento più pacato di altri campioni, ma dalla sua ha una complessità davvero ragguardevole. Dietro a tutto questo c’è la mano di Ciro Biondi, persona appassionata e appassionante verso la sua terra. Frutta, fiori e sentori di cipria e fieno, con il solito trillo minerale a risvegliare l’articolazione aromatica. La bocca è secca, con una bella sinergia tra le varie componenti, che danno la sensazione di arrivare dopo un allenamento affiatato come una squadra di serie A. Pronto tra qualche anno per ambire ai vertici e magari farci ricredere nel punteggio, con un guizzo per passare la soglia dei 90 punti.
88/100 – Etna Rosso Calderara Sottana Tenuta delle Terre Nere 2008 (Cat. F)
Altissimo Ceto
In questo campione, troviamo la massa muscolare propria di un atleta sportivo e scattante. Naso più vigoroso e gagliardo, esce con forza dal bicchiere per donarci sensazioni dal carattere più mascolino e dal carattere forte. Ma sempre capace di manifestare la consueta eleganza. Propria di questa azienda. Palato coerente, ma con una notevole spinta acido/sapida ed una chiusura dai toni fruttati e minerali. Emozionante.
87+/100 – Etna Rosso Guardiola Tenuta delle Terre Nere 2008 (Cat. F)
Se i cru di Marco hanno sempre dimostrato un’anima borgognona, il Guardiola sembra essere più vicino al carattere sanguigno del Rodano. Naso polposo ed ematico, frutti fiori e sentori dolci di giaggiolo e caramella al ribes. Bocca che entra avvolgente per poi farsi più sottile, caratterizzata da grande freschezza e con un tannino che si mostra più integrato degli altri.
87/100 – Etna Rosso Feudo Girolamo Russo 2008 (Cat. F)
La profondità della massa colorante è quella delle più intense di casa Peppe Russo. Naso in perfetta sintonia territoriale, che il patron vuole imprimere ai suoi vini, con una polposità riscontrabile in questo millesimo, che si è fatta più evidente del solito. Le tonalità dell’annata si fanno sentire anche nel calore dell’articolazione aromatica, con un ventaglio speziato di vaniglia e cannella che trova armonie con la dolcezza del frutto. Bocca vibrante nella sua rotondità, con una chiusura vibrante ed energica che vuole irrompere nella scena ed imprimere la consueta cerniera fatta dal gioco sapido e minerale, di cui siamo abituati.
87/100 – Etna Rosso Tenuta delle Terre Nere 2009 (Cat. B)
I due vini più classici presentati da Marco de Grazia nella versione 2009, sembrano sottolineare la forza ed anticipare la carica caratteriale che ci dovremo aspettare dai cru di Marco de Grazia per il prossimo anno. E visto quanto proposto con la 2008, allora tenete pronte le cinture di sicurezza. Brillantezza e vivacità nel bicchiere e tanto frutto. Pulito, incisivo, tagliente e vibrante. Lampone, geranio, caramella al rabarbaro e macchia mediterranea. Splendida la coerenza con il palato, che si allarga e si allunga, con medio spessore, ma con tanta, tanta, tanta grinta. Da andare moderati perché la bevibilità e da campioni.
86/100 – Etna Rosso A’ Rina Girolamo Russo 2008 (Cat. D)
‘a Rina è il più piccolo di casa Russo, ma niente da invidiare ai suoi fratelli maggiori. Almeno sul piano della personalità. Frutto integro e fragrante, ciliegia e prugna sotto spirito e lieve nota di cipria sul finale. La bocca è secca, carnosa e con una buona sinergia tra alcol, corpo e freschezza. La trama tannica di questa 2008 è invece forte e decisa, tesa anche a marcare la beva. Un vino che potrebbe essere considerato un primo passo per chi ha voglia di scoprire il mondo dell’enologia etnea.
86/100 – Etna Rosso Santo Spirito Tenuta delle Terre Nere 2008 (Cat. F)
Nella versione 2008, il Santo Spirito, si presenta come il più monello dei suoi fratelli, volenteroso di uscire al naso con molta fretta ed energia, ma con un carattere un po’ scomposto sempre se paragonato con gli altri cru aziendali. Bocca che rispecchia il suo carattere e che lo pone, a nostro modo di vedere, su un gradino più in basso rispetto al base 2009, non per quanto riguarda lo spessore, ma per via della sua articolazione.
85/100 – Etna Rosso Rovittello Benanti 2005 (Cat. E)
Colore rubino vivo e luminoso, dotato di una discreta trasparenza. Al naso è subito intenso ed attacca subito su toni fruttati con rimandi di ribes e marasca, poi veicola su quello che è un timbro terziario, ampio ma non evoluto, che parte dalle note balsamiche più evidenti, alla speziatura di pepe nero, fino ad arrivare a quelle più nascoste di humus e muschio. Il vino in bocca è un concentrato di potenza e eleganza. Il suo ingresso è caldo e rinfrescato dall’acidità e sostenuto da una sapidità e da un tannino di notevole fattura, anche se non ancora ben amalgamato. Chiude piacevolmente fruttato, quasi caramellato, ma con la mineralità e la speziatura piccante che non lo rendono troppo scontato al gusto. Un Nerello Mascalese consigliato per chi si vuole concedere ad una sua versione più giocata sull’estratto e la concentrazione.
85/100 – Etna Rosso Cottanera 2007 (Cat. E)
(etichetta non disponibile)
Vino di grande carattere ed articolazione, che a nostro modo di vedere non riesce ancora a trovare la giusta sinergia per dare profondità al collegamento vitigno-terroir. Lo spessore è quello delle grandi occasioni, l’indole pure, la sapiente manualità dei Cambria è presente. Resta solo di trovare “l’olio” adatto per far muovere tutti gli ingranaggi in perfetta coesione. Frutti rossi caldi, maturi e polposi e le tonalità speziate a chiudere lo spettro olfattivo. Caldo e particolarmente asciutto al palato, per un vino che ha bisogno essenzialmente ancora di un lungo riposo in bottiglia.
83/100 – Etna Rosso Graci 2008 (Cat. B)
Veste brillante ed accattivante. Un naso che al primo impatto dona sentori di cenere, poi spazio a frutta rossa e fiori che ricordano il glicine. La bocca tende però a scorrere con qualche intoppo gustativo, soprattutto per la copiosità di espressione del tannino, che al momento non ci da l’impressione di riuscire a trovare la giusta integrazione.
I Rossi IGT…:
92/100 – Sicilia Rosso IGT Passopisciaro Passopisciaro 2008 (Cat. F)
Altissimo Ceto
Un vino piacevole, intrigante, godurioso. In una parola, semplicemente sexy. Dai colori leggiadri e vivaci nelle sfumature. Il calore siciliano si nota dall’archetto che scende lento e dal naso dal forte impatto. Minuzioso e definito nei minimi particolari, lamponi, fragoline di bosco e ribes rossi, piacevolmente integrate ed articolate a quelle speziate dolci e pungenti al tempo stesso, che chiudono l’opera corale. Il vino entra al palato in maniera decisa, secca e calda, grande avvolgenza ma punzecchiata da un freschezza rilevante e tannino di grande fattura, che lascia pulizia e sobrietà al retro-gusto. Ancora un piccolo capolavoro del Sig. Franchetti. Ancora un piccolo capolavoro dell’enologia etnea.
90/100 – Sicilia Rosso IGT Majora Benanti 2004 (Cat. E)
Vestito di un colore rubino profondo, l’impianto olfattivo si mostra ricco e salmastro nell’impatto. Analizzando più a fondo la complessità, scorgiamo che si apre con note fruttate molto sottili e ben definite, di fragolina di bosco, marasca e viola passita. Sfumature di spezie orientali, esuberanti nella loro esternazione iniziale, ma che si fanno poi più accomodanti e distensive nella loro propagazione. Unica nota stonata, è un legno che appare piuttosto evidente in questa fase, oltremodo cosa abbastanza inusuale nell’esperienza di assaggio nei vini di Giuseppe Benanti e che lo avrebbe spinto ancora più su. In un primo momento, l’entrata al palato si differisce per la sua linearità partita quasi in sordina, salvo poi allungarsi con maggior volume, mostrando tutto il suo calore ed un approccio pienamente godibile.
88/100 – Sicilia Rosso IGT Il Drappo Benanti 2005 (Cat. D)
Il Drappo è un’espressione del vitigno Nero d’Avola in purezza, nel portafoglio di casa Benanti. Di buona concentrazione senza esuberi, al naso si mostra nella sua decisa intensità, quasi graffiante, con tanta frutta rossa matura, succosa e carnosa, che tende ad amplificarsi con l’ossigenazione dando spazio anche a note originali come carbone, chiodi di garofano e liquirizia. Nota finale tutta improntata sulla macchia mediterranea. Bocca avvolgente e calda, con un tannino setoso che lascia spazio a una sapidità evidente e piacevole ed una freschezza che appare un po’ frenata in questa versione. Vino apprezzabile e ormai nel pieno delle sue potenzialità espressive.
87/100 – Sicilia Rosso IGT Nerello Mascalese Lavico Duca di Salaparuta 2006 (Cat. B)
Alla fine ce l’abbiamo fatta! E’ stata dura! Abbiamo dovuto stappare le tre bottiglie a nostra disposizione per avere il quadro completo, poiché due avevano difetti di tappo. Speriamo che la medesima avventura non tocchi pure a voi. Perché il vino è piaciuto e sarebbe veramente un peccato, trovarsi di fronte a tale scempio. Le promesse ci sono tutte a partire dalla vista, rubino brillante di una trasparenza e di una vivacità strabilianti. Naso di notevole fattura dove si alternano sensazioni di frutta rossa appena colta e note minerali di grafite e sasso bagnato, chiusura di naso con note fumé e di fondo di caffè. Bocca piena, ricca di personalità dove il tannino di grande carattere si amalgama perfettamente alla freschezza sapida di questo vino. Un Nerello Mascalese in pieno stile siciliano, con quella leggiadrìa, piacevolezza e scorrevolezza gustativa che ne fanno il Pinot Nero del sud. Ci piace soprattutto per la tanta frutta espressa caratterialmente e la leggera nota, dolce ed integrata, della barrique che dona profondità.
87/100 – Sicilia Rosso IGT Fatagione Cottanera 2008 (Cat. C)
Si presenta di un manto rubino trasparente. Naso di discreta complessità dove troviamo un frutto integro e concreto, di ciliegia e di fragola, scandito da tratti di tostatura dolce come il tabacco e la vaniglia, per poi lasciare spazio alla componente minerale. Ottenuto principalmente da uve Nerello Mascalese, gioca tutta la sua prestanza sul filo dell’agilità e dell’equilibrio. Bocca tesa e rettilinea, dove tutte le sensazioni sono presenti e soprattutto si susseguono in modo molto ordinato. Un pizzico di spessore in più e lo avremmo trovato più in alto.
87/100 – Sicilia Rosso IGT Grammonte Cottanera 2008 (Cat. D)
Rubino quasi impenetrabile, ma dotato di una bellissima vivacità. Naso complesso dove le sensazioni mentolate ci inebriano l’apparato olfattivo, salvo poi lasciare subito lo spazio a tutto il suo potenziale caratteriale. Mora, confettura di ciliegie, china, humus ed un finale tipicamente minerale. Entra in punta di passi e si muove sinuoso come sul velluto, grazie ad un tannino ben integrato e una vena acida che si va a contrapporre perfettamente ad una nota alcolica, presente ma non pesante. Chiusura in finezza, con i rimandi mentolati che avevano caratterizzato la sua apertura.
86/100 – Sicilia Rosso IGT L’Ardenza Cottanera 2008 (Cat. D)
Scuro, ma brillante. Così si potrebbe sintetizzare questo vino. A tratti cupo e oscuro, ma anche agile, energico e vivace. L’aspetto visivo è porpora, profondo, compatto e quasi impenetrabile. Il naso è pura forza, caratterizzato dall’alcol che aumenta la proprietà verticale del varietale ed una nota vegetale fresca e non scomodante. Frutta matura, spezie, fiori appassiti e note minerali ferrose. La bocca tende a distendersi con più delicatezza, morbido e rotondo fino in chiusura. Una maggiore vitalità a livello gustativo gli avrebbe sicuramente giovato, soprattutto sul piano della freschezza vista la forza sapida che detiene.
85/100 – Sicilia Rosso IGT Lamorèmio Benanti 2005 (Cat. D)
Prova articolata e d equilibrata del Lamorèmio di Benanti nella versione 2004, dal colore rubino compatto e omogeneo. Affascinante il naso dove il Nerello Mascalese riesce ad imprimere territorialità e mineralità legata alla grafite e che si amalgama alle sensazioni di frutta rossa matura e polposa del Nero d’Avola e del Cabernet, anche con quella sottile nota di peperone. Chiusura tutta dedicata alla speziatura. Palato altrettanto equilibrato, caldo e voluminoso, con un tannino deciso ma rotondo, che tende a ripulire il gusto e dare il via alla persistenza fruttata e minerale.
85/100 – Sicilia Rosso IGT Nume Cottanera 2006 (Cat. D)
Il Nume è l’espressione etnea di casa Cottanera dei due Cabernet. Veste scura, opaca, ma di discreta trasparenza. Siamo di fronte ad un vino pieno e godibile già al naso, dove la balsamicità va di pari passo con le note varietali e con delle piccole note mentolate che si affacciano a dare maggiore respiro ad un naso di discreta finezza. In bocca ce lo aspettavamo un po’ più rotondo, dove la vivacità del tannino tende a dire la sua, non trovando in questo momento, il perfetto equilibrio con le morbidezze. Finale di bocca ampiamente fruttato, marcato da una chiusura amarognola del tannino.
85/100 – Sicilia Rosso IGT Sole di Sesta Cottanera 2007 (Cat. D)
Arriviamo dunque al Syrah della famiglia Cambria, fatto, come gli altri, con la collaborazione enologica di Lorenzo Landi. Vino intrigante per la sua vivacità visiva e per il naso suadente ed accattivante, con note di rosa appassita, frutto caldo e maturo che trovano spazio in quello che è un ampio ventaglio di spezie e note balsamiche. Bocca un po’ più marginale e più lineare, caratterizzata da un tannino esuberante ed una sapidità abbastanza percettibile.
83/100 – Sicilia Rosso IGT Nawari Duca di Salaparuta 2007 (Cat. E)
Si presenta di colore rubino opaco, con bordi che virano già sul granato in piena evoluzione. Il naso è mediamente intenso, con una complessità di difficile definizione aromatica, mostrando un frutto ed un floreale di sovramaturazione. Il legno amplifica lo spettro olfattivo donandogli le classiche note di speziatura dolce di vaniglia, ma che tendono ad essere un po’ troppo esuberanti. Meglio al palato. La bocca è calda e morbida, con un tannino già perfettamente integrato ed una vena acida che va a sostenere il corpo. La dolcezza del frutto si protrae nel gusto, fragolina di bosco, corbezzolo e chiodi di garofano ed una chiusura di castagna arrostita. Un vino al suo esordio e che dovrà ancora crescere nelle versioni future. L’apice, crediamo, non tarderà ad arrivare visto che confidiamo nell’esperienza e la bravura del team di enologi capitanati da Francesco Miceli e Giuseppe Spagnuolo.
3) CONSIDERAZIONI FINALI:
Ed eccoci ancora qua a parlare nuovamente di Etna, considerata da più parti come la “Borgogna” Siciliana. Un paradiso terrestre a cielo aperto a tutti gli effetti. Un mondo che sembra viaggiare ad una velocità diversa dal resto della regione, con vini in continua evoluzione e mutazione, attenta nel comunicare l’anima del territorio e dei vitigni, attraverso vini snelli e dinamici e per nulla “marmellatosi”. Una terra tutta da domare nel suo carattere irruento, ma da conoscere con tanta pazienza e con molto amore. È proprio in queste terre che nasce una viticoltura “diversa”, dove l’esposizione, l’altitudine, la tipologia del terreno e le diverse epoche vendemmiali, determinano profonde differenze organolettiche, anche a parità di vitigni utilizzati. Come la Borgogna appunto. Naturale dunque trovare difficoltà di lettura in quei consumatori che si avvicinano ad essi per la prima volta, con sensazioni olfattive e gustative non comuni, tese a tradurre gli elementi caratteriali del vulcano.
Iniziamo subito nell’affrontare più da vicino i tratti dell’annata 2008, lasciato in sospeso nell’ultimo articolo. Un’annata fragrante ed intensa. In Sicilia, la vendemmia 2008, è stata davvero eccezionale, tanto da farla acclamare da molti produttori, come una delle vendemmie qualitativamente più belle degli ultimi 30 anni, ipotesi basate sull’ottimo andamento climatico. E’ proprio lui il vero protagonista, caratterizzato da precipitazioni in inverno che si sono ridotte in primavera e poi cessate in estate. Temperature miti e mai eccessive nei mesi caldi e, soprattutto, le importanti escursioni termiche tra il giorno e la notte, a beneficio di un processo di maturazione polifenolica e la conseguente origine di espressioni aromatiche davvero importanti.
Dell’importanza qualitativa del Nerello Mascalese si è già abbondantemente parlato, ma questa volta vorremmo soffermarci invece sulle peculiarità del vitigno che sta dando la patria potestà di molti vini bianchi di nuovo interesse, ovvero il Carricante. Vitigno ovviamente autoctono, tanto antico e consolidato da non trovare traccia in nessun documento per identificarlo, a riguardo delle sue generalità originarie. Leggende dicono che il nome “Carricante”, sia da condurre a Viagrande, un paesino alle pendici dell’Etna, diverse centinaia d’anni fa. Da parte di viticoltori che lo hanno selezionato, adottato e coccolato. Un nome, un programma. Poiché Carricante deriva dalla parola “caricare” a descrizione della sua caratteristica di base, di grande produttività. Un vitigno dagli acini piccoli e fragili che, se non tenuto a bada, produce vini acidi e corti, magari di facile lettura, ma anche molto banali. Tuttavia sappiamo che è l’educazione che fa di un bambino un grande uomo. Oggi è lui, il Carricante, a svolgere un ruolo di attore protagonista, con la nascita di buoni vini, minerali, sapidi e “tremendamente” territoriali.
Appuntamento prossimamente con il “resto” della produzione siciliana e vedremo se sarà anch’essa in grado di confermare quelle impressioni di crescita ed evoluzione avute in queste sessioni. Comunicando con quei termini di territorialità e tradizione, pur contando su tecnologie innovative, che si sono viste alla base della produzione etnea. A tutti loro, vanno rivolti ancora una volta, i nostri più sinceri e sentiti complimenti.
Articolo redatto da:
Luca Martini.
Referente regionale per la Sicilia e l’Abruzzo.
Sommelier Professionista, Degustatore Ufficiale e Relatore ai corsi A.I.S.
Sommelier presso il Ristorante di famiglia “Osteria da Giovanna” di Arezzo.
Miglior Sommelier di Toscana 2007 e Vice-Campione Italiano 2008. Miglior Sommelier Professionista d’Italia 2009.
Si Ringrazia i componenti del panel di degustazione del portale Viaggiatore Gourmet-Altissimo Ceto per aver preso parte alle sessioni di assaggio.
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