Articolo a cura di Maurizio Zanolla.
Referente regionale delle Marche e dell’Umbria.
Oggi pubblichiamo i risultati delle sessioni di degustazione dei vini bianchi della regione Marche, riguardanti la seconda edizione della nostra Guida dei vini on-line del portale Viaggiatore Gourmet-Altissimo Ceto. Ma quest’anno non si parla solo di Verdicchio…
In questo articolo si parla di: Bisci, Bonci, Bucci, Colonnara, Fattoria Coroncino, Fattoria Laila, Fattoria La Monacesca, Fazi Battaglia, Garofoli, Moncaro, Monte Schiavo, Santa Barbara, Sartarelli, Umani Ronchi.
Link di riferimento alla denominazione dell’Edizione 2009-2010: -Il vitigno Verdicchio nelle sue sfumature.
Prima di passare al racconto dei vini degustati, per prima cosa la solita piccola legenda su come orientarsi nei nostri articoli.
Al primo punto troverete la graduatoria finale che è scaturita al termine delle nostre sessioni, visualizzando i soli punteggi. Tale graduatoria è suddivisa prima di tutto per tipologia e poi per punteggio. In caso di medesima valutazione, si segue il classico ordine alfabetico riferito ai produttori. In rosso sono segnalati i vini che hanno ricevuto il premio speciale, dato all’unanimità dal nostro panel, ovvero l’ Altissimo Ceto. Accanto al vino troverete la categoria di riferimento al prezzo che potrete trovare indicativamente sullo scaffale di un’enoteca.
Al secondo punto, sarà ripresa la medesima graduatoria, questa volta integrata con relativa foto all’etichetta e le note di degustazione. Ai nomi di ciascun produttore è “linkata” la propria scheda aziendale. Cliccandoci sopra, potrete accedere a dati, recapiti e le corrispondenti schede tecniche. Tutto questo al fine di avere il massimo delle informazioni relative al vostro vino interessato.
Al terzo punto vengono inserite ogni volta, le considerazioni finali emerse e che sono state espresse sempre dal nostro panel al termine di ogni sessione.
Buona lettura!
1) LA GRADUATORIA:
Gli spumanti:
84/100 – Verdicchio dei C. di J. Spumante Brut Colonnara 2005 (Cat. B)
81/100 – Spumante Metodo Classico Cuvée Madreperla Moncaro s.a. (Cat. E)
78/100 – Verdicchio dei C. di J. Spumante Brut Cuvée Tradition Colonnara 2008 (Cat. B)
Altri vini bianchi:
80/100 – Bianco IGT Sauvignon Bisci 2009 (Cat. A)
80/100 – Offida Pecorino Colonnara 2009 (Cat. A)
80/100 – Bianco IGT Passerina Santa Barbara 2009 (Cat. A)
78/100 – Offida Passerina Colonnara 2009 (Cat. A)
Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico:
85/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Tardivo ma non Tardo Santa Barbara 2007 (Cat. E)
83/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Sartarelli 2009 (Cat. A)
82/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Le Vele Moncaro 2009 (Cat. A)
81/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Manciano Bonci 2009 (Cat. A)
80/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Via Torre Bonci 2009 (Cat. A)
Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore:
90/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Sup. Balciana Sartarelli 2008 (Cat. E)
90/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Sup. Vecchie Vigne Umani Ronchi 2008 (Cat. B)
89/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Sup. Gaiospino Fumé Fattoria Coroncino 2005 (Cat. B)
88/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Stefano Antonucci Santa Barbara 2008 (Cat. B)
87/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Sup. Tùfico Colonnara 2007 (Cat. B)
86/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Sup. Il Coroncino Fattoria Coroncino 2008 (Cat. A)
85/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Sup. Tralivio Sartarelli 2008 (Cat. A)
84/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Sup. Le Case Bonci 2008 (Cat. B)
84/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Sup. Cuprese Colonnara 2009 (Cat. A)
84/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Sup. Bacco Fattoria Coroncino 2008 (Cat. A)
84/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Sup. Massaccio Fazi Battaglia 2007 (Cat. B)
84/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Sup. Podium Garofoli 2008 (Cat. A)
84/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Sup. Ca’ Ruptae Moncaro 2009 (Cat. A)
83/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Sup. Bucci 2009 (Cat. B)
81/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Sup. Casal di Serra Umani Ronchi 2009 (Cat. A)
80/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Sup. Le Moie Fazi Battaglia 2009 (Cat. A)
80/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Sup. Eklektikos Fattoria Laila 2009 (Cat. A)
79/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Sup. Pallio di San Floriano Monteschiavo 2009 (Cat. A)
78/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Sup. Fattoria Laila 2009 (Cat. A)
78/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Sup. Ekeos Fazi Battaglia 2009 (Cat. A)
Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Riserva:
90/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Ris. Villa Bucci 2007 (Cat. F)
88/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Ris. Plenio Umani Ronchi 2007 (Cat. C)
87/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Ris. Vigna Novali Moncaro 2007 (Cat. B)
85/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Ris. Le Giuncare Monteschiavo 2006 (Cat. A)
84/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Sup. Ris. San Sisto Fazi Battaglia 2007 (Cat. B)
84/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Ris. Serra Fiorese Garofoli 2006 (Cat. A)
83/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Ris. Pietrone Bonci 2007 (Cat. B)
80/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Ris. Lailum Fattoria Laila 2008 (Cat. B)
I vini dolci:
92/100 – Verdicchio dei C. di J. Passito Tordiruta Moncaro 2007 (Cat. E la 0,500)
90/100 – Verdicchio dei C. di J. Passito Bambule’ Fattoria Coroncino 2003 (Cat. C la 0,375)
85/100 – Verdicchio dei C. di J. Passito Brumato Garofoli 2005 (Cat. D la 0,500)
85/100 – Marche Bianco Arkezia Fazi Battaglia 2007 (Cat. E la 0,500)
Verdicchio di Matelica:
94/100 – Verdicchio di Matelica Riserva Mirum Selezione Venti Anni Fattoria La Monacesca 2008 (Cat. E)
90/100 – Verdicchio di Matelica Riserva Mirum Fattoria La Monacesca 2008 (Cat. D)
86/100 – Verdicchio di Matelica Vigneto Fogliano Bisci 2007 (Cat. A)
83/100 – Verdicchio di Matelica Fattoria La Monacesca 2008 (Cat. A)
I prezzi sono indicati per categorie in funzione della variabilità che potete trovare da enoteca ad enoteca:
Categoria A Fino a 14,00
Categoria B Tra Euro 12,00 e 17,00
Categoria C Tra Euro 15,00 e 20,00
Categoria D Tra Euro 18,00 e 25,00
Categoria E Tra Euro 23,00 e 30,00
Categoria F Tra Euro 28,00 e 50,00
Categoria G Tra Euro 45,00 e 70,00
Categoria H Oltre i Euro 70,00
2) LE NOTE DI DEGUSTAZIONE:
Gli spumanti:
84/100 – Verdicchio dei C. di J. Spumante Brut Colonnara 2005 (Cat. B)
Colonnara nacque nel 1959 dall’unione di 19 viticoltori sotto il nome di “Cantina Sociale di Cupramontana”, mentre oggi se ne contano circa 200. Fin dal principio la produzione di spumante ha rappresentato un vero atout, basti ricordare che già nel 1985 l’azienda ottenne proprio per esso un prestigioso riconoscimento nazionale, che costituì un concreto trampolino di lancio anche per gli altri prodotti della casa. Da questo millesimo, ecco una bottiglia che dichiara in maniera inequivocabile come il vitigno Verdicchio possa esprimersi anche nella versione “sparkling” con standard assolutamente apprezzabili. Cosa che del resto le caratteristiche proprie del vitigno hanno da sempre suggerito agli addetti ai lavori. Il perlage risulta fine e abbastanza persistente, subito spiccano sentori di frutta e fiori bianchi tipo pesca ed acacia, una nota cedrata, e dopo emergono aromi tipici di boulangerie (con un accenno di patisserie, inequivocabile marchio di finezza). In bocca la coerenza è pressoché totale.
81/100 – Spumante Metodo Classico Cuvée Madreperla Moncaro s.a. (Cat. E)
(etichetta non disponibile)
Ecco l’ultimo nato in casa Moncaro (nome che deriva dalla contrazione dell’originario nome “Cantina di Montecarotto”), che gli enologi Cotarella e D’Ignazi hanno realizzato operando un connubio tra il Verdicchio ed il Montepulciano, e che è stato presentato nel 2009 e concepito come vino “prestige”. Intento evidente fin dalla prima occhiata alla bottiglia dalla forma arrotondata, nata per colpire anche gli esteti più esigenti e che dunque può trovare facile collocazione anche in scaffali molto trendy e metropolitani. Colore giallo paglierino intenso con riflessi ramati, che ricorda il thè. I profumi sono fragranti, con lieviti di boulangerie in primis, e poi le note lievemente agrumate del cedro e della scorza di mandarino che spiccano sopra ogni altra. Dobbiamo però rilevare che il perlage si dilegua abbastanza presto alla vista, ed il risultato in bocca non è spingente come auspicheremmo.
78/100 – Verdicchio dei C. di J. Spumante Brut Cuvée Tradition Colonnara 2008 (Cat. B)
Dalle uve della vendemmia 2008, ecco una cuvée che ben figurerebbe come aperitivo prima di qualunque pasto e sicuramente apprezzabile per ogni tipo di palato. Il colore giallo con sprazzi verdolini è impreziosito da un fine perlage. La proposta olfattiva spazia dalle note citrine, fresche, cedrate ad una discreta mineralità che chiosa l’analisi olfattiva. Beva speculare rispetto al naso, è una beva “verde”, godibile e divertente.
Altri vini bianchi:
80/100 – Bianco IGT Sauvignon Bisci 2009 (Cat. A)
Abito giallo paglierino intenso, portando il vino al naso è subito evidente che ci troviamo davanti ad un sauvignon tipico, che potremmo definire didattico: è quindi un vino “green”, con soffi di uva spina, vari agrumi con il pompelmo su tutti, ed i caratteristici sentori erbacei di bosso ed ortica. Al palato ritroviamo il tutto, con l’accento poggiato sulla freschezza. Bevibilità e semplicità.
80/100 – Offida Pecorino Colonnara 2009 (Cat. A)
Ecco l’interpretazione di un vitigno che trova nelle Marche uno dei suoi luoghi storici e di elezione, ed anche alcune tra le sue migliori espressioni. Colore giallo paglierino intenso e corposo. Il quadro olfattivo è davvero grazioso, dove la nota dominante è rappresentata dalla frutta dolce, in particolare modo uva spina, banana, susina. Ci ricorda quasi i profumi di una pina colada! L’analisi gustativa ripercorre questi stessi sentori, è infatti giocata su toni morbidi e burrosi accompagnati da una agrumata freschezza: essenziale ma indubbiamente piacevole.
80/100 – Bianco IGT Passerina Santa Barbara 2009 (Cat. A)
L’azienda Santa Barbara è un vero fiore all’occhiello di questa regione: con la sua azione da un lato indirizzata all’esaltazione degli autoctoni Verdicchio e Montepulciano e dall’altro produttiva di vini dal gusto internazionale ed estremamente peculiari e riconoscibili (Maschio da Monte docet), è ormai una realtà associata immediatamente al nome “Marche”. Bicchiere giallo paglierino, con un bagaglio di aromi che comprende fiori dolci, frutta delicata e un tocco di zucchero finale. All’assaggio subito percepiamo lo spostamento sulle parti morbide, è un vino gustoso, certamente semplice e non concepito per riposare lungamente in cantina, ma vogliamo rimarcare che il naso ci indica un lavoro dell’azienda mirato a realizzare un vino certamente non ordinario, ma riconoscibile.
78/100 – Offida Passerina Colonnara 2009 (Cat. A)
Ecco un altro esempio di interpretazione di un vitigno autoctono (che troviamo soprattutto della zona sud delle Marche) meno conosciuto ovviamente dell’onnipresente Verdicchio, noto in loco anche come “biancame”. Giallo paglierino intenso il colore, sia il naso che la bocca propongono accenti fruttati di susina non ancora matura e mela verde, con una striscia di sapidità percettibile in maniera distinta. Vino semplice, dalla beva immediata.
Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico:
85/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Tardivo ma non Tardo Santa Barbara 2007 (Cat. E)
(etichetta non disponibile)
Prodotto con uve sovramaturate sulla pianta, come il nome facilmente ci suggerisce, si presenta all’esame visivo con una bella cromaticità giallo paglierino segnata da forti riflessi dorati. Il bagaglio aromatico è imperniato da un lato sulla frutta esotica (mango, papaia, una punta di ananas sopra tutti), dall’altro su note erbacee come di sottobosco. L’assaggio ripropone la frutta tropicale, con il finale leggermente amaricante da manuale. E’ un vino molto versatile per quanto riguarda gli abbinamenti, in quanto si può sposare con piatti a base di pesce, ma anche con formaggi di media stagionatura.
83/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Sartarelli 2009 (Cat. A)
Sartarelli è un nome che ha contribuito largamente a rendere il Verdicchio un vitigno importante, ed i numerosi riconoscimenti ottenuti negli anni ne sono l’ennesima prova: l’azienda comprende circa 66 ettari di vigneti Verdicchio ubicati sulle colline alla sinistra del fiume Esino, siamo quindi di fronte ad un’azienda “verdicchiocentrica” in diverse declinazioni. Questo è il vino con cui l’azienda vuole raggiungere immediatamente tutto il suo pubblico. Abito giallo paglierino con riflessi verdolini, la girandola di profumi comprende frutta a polpa bianca, scorza di mandarino e fiori freschi, con ventate di erba appena tagliata più penetranti. Il sorso è imperniato su una vibrante freschezza e sapidità, l’assetto basato sull’esaltazione delle parti dure è lo scheletro di questo vino e il suo marchio di fabbrica gustativo. Beva facilissima.
82/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Le Vele Moncaro 2009 (Cat. A)
Giallo paglierino con dei bagliori che rimandano a toni di verde evidenti. Troviamo una nuvola soffice e densa di profumi fruttati ben distinti che accarezza l’olfatto: la partenza è punteggiata da sensazioni di note agrumate tra cui distinguiamo del bergamotto, a seguire aromi dolci tipo pesca e banana, poi seguono sentori erbacei come tiglio e maggiorana. La bocca subito ci dice che siamo di fronte ad un vino che non è lunghissimo, ma indubbiamente nitido e ben fatto, quindi è molto facile terminare la bottiglia!
81/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Manciano Bonci 2009 (Cat. A)
Bonci è un’azienda adagiata sulle colline del comune di Cupramontana, la capitale del Verdicchio: sono già almeno 3 generazioni che il lavoro condotto da questa azienda esalta il Verdicchio in tutte le sue espressioni, unendo la passione per la tradizione ad una ricerca costante che vede l’azienda collaborare con l’Università di Milano, esprimendo versioni importanti sia per i vini fermi che per gli spumanti. Giallo paglierino con riflessi verdolini il colore. Al primo naso, potrebbe ricordare delle note di Sauvignon, ma poi si dispiega il ventaglio olfattivo proprio del vitigno in tutta la sua franchezza, secondo la mano diretta ed immediata tipica dell’azienda: sentori di cedro, tamarindo, erba appena tagliata, sprazzi di thè verde, unitamente a note floreali di biancospino. Al palato è coerente e gradevole, con il finale tipicamente amaricante; la persistenza non è la dote primaria di questo bicchiere, che individuiamo invece nella facilità di beva.
80/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Via Torre Bonci 2009 (Cat. A)
Il colore è un giallo paglierino brillante, dai toni piuttosto chiari. Il bouquet è costellato da fiori bianchi tipo acacia e biancospino, e poi frutta a polpa bianca, soprattutto pesca, con un sentore di mela che incede e che risulta davvero piacevole, fresco, con un colpo di coda di vaniglia che chiude l’analisi olfattiva. La bocca è pressoché speculare al naso, con l’esordio floreale che approda su sensazioni più soffici che ricordano il marzapane, è quindi una bocca semplice ma ben delineata. Vino ben fatto, godibile subito, che però non brilla per persistenza.
Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore:
90/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Sup. Balciana Sartarelli 2008 (Cat. E)
Altissimo Ceto
Il bicchiere riluce di una splendida veste dorata, sontuosa. Lo spettro olfattivo è cesellato da sentori gialli, dato che ad iniziali profumi biondi di miele e dattero seguono note inconfondibili di zafferano, per poi esplodere in copiosi rimandi di fiori gialli tipici del Mediterraneo come la zagara e virare poi su note più verdi come la ginestra ed infine chiudere con sentori di salvia. Questo ventaglio di profumi è davvero inebriante, e ci conduce verso un viaggio gustativo all’insegna della coerenza e della maestosità, con ritorni fruttati e floreali ricchi e puntuali. Vino dalla rimarchevole persistenza, che lascia il palato al contempo morbido e fresco, e che lambisce l’armonia.
90/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Sup. Vecchie Vigne Umani Ronchi 2008 (Cat. B)
Altissimo Ceto
Nuance dorata con striature verdi. Il ventaglio olfattivo rimanda in primis a note agrumate, soprattutto di pompelmo, per poi schiudersi in una morbida sinfonia di mandorla, mascarpone, fin quando sovviene la chiusura olfattiva segnata da soffi di citronella e finocchietto selvatico, con acuto finale di anice stellato. L’impatto gustativo è intenso, coinvolgente, una vera cascata di frutto agrumato che anche al palato è solo il primo atto, poiché dopo i frutti brown e le note cremose che dominano il palcoscenico, il sipario si chiude ancora sull’anice stellato. La lunghezza di bocca è rimarchevole, siamo sulla soglia dell’armonia e sicuramente elevato il livello dell’ eleganza.
89/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Sup. Gaiospino Fumé Fattoria Coroncino 2005 (Cat. B)
Altissimo Ceto
Veste giallo dorata e sontuosa. Al naso si schiude uno scrigno di profumi davvero seducenti: frutta esotica la prima nota che emerge (la papaia si fa sentire, ma anche una italica pesca gialla matura), poi sprazzi floreali di zagara e di altri fiori gialli nel pieno del loro fulgore, si fa poi strada una sorprendente sfumatura di amaretto, rimandi al liquore Cointreau, scorza di arancia, e lievi soffi mentolati e di caramello. Il gusto è denso e carico, ricco, sicuramente avvolgente, mentre la persistenza è davvero notevole, difatti al palato abbiamo una scia ostinata e pulita, che anche favorisce una facile beva. Vino che sfiora l’armonia, e che sicuramente potrà raggiungerla in futuro.
88/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Stefano Antonucci Santa Barbara 2008 (Cat. B)
Altissimo Ceto
Ecco un bicchiere che ci ha emozionato e che siamo sicuri delizierà molti palati. La livrea giallo paglierino bordata di bagliori dorati racchiude uno scrigno di profumi ampio ed intenso, che libera inizialmente sentori floreali di mughetto e narciso, ma che poi virano al frutto, con soffi di bergamotto, buccia di mandarino, e frutto della passione, senza tralasciare un tocco di papaia fresca: siamo di fronte ad un naso davvero elegante e raffinato. L’approccio gustativo è speculare a quello olfattivo, con rimandi cedrati spiccati che in prima battuta ammantano il palato per poi lasciare il primo piano ad una decisa e suadente avvolgenza, impreziosita da una rimarchevole persistenza.
87/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Sup. Tùfico Colonnara 2007 (Cat. B)
Altissimo Ceto
Grande prova del Tùfico, proposto nella sgargiante versione 2007. La vista è impreziosita dal giallo paglierino ricco e luminoso. Il naso è un po’ ritroso in un primo momento, ma si intuisce che è questione di minuti prima di vedere tutto il potenziale espresso alla massima espressività. Offre un corredo aromatico capace di mixare sentori esotici a sentori più citrini, con decisa eleganza. Al palato è di estrema coerenza con il plus di spingere sul lato della vitalità, da quel binomio acido-sapido che lo allunga e che lo eleva ad una delle migliori espressioni di questa etichetta.
86/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Sup. Il Coroncino Fattoria Coroncino 2008 (Cat. A)
Sgargiante veste dorata, sciorina un corredo aromatico costellato da sentori di fiori bianchi come il mughetto e dei rimandi di glicine in sottofondo, cui seguono a ruota le note fruttate di pesca bianca, susina non ancora matura, scorza di agrumi ed una punta di miele millefiori. L’assaggio rimanda subito un gusto pieno marcato da una buona avvolgenza e rileva un corpo di media struttura che pende sulle parti morbide, ma rispetto all’annata 2007 mettiamo in evidenza una maggiore freschezza, che controbilancia sapientemente e dà una leonina zampata che rende il vino più ruggente.
85/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Sup. Tralivio Sartarelli 2008 (Cat. A)
Altissimo Ceto
Ecco un vino che si conferma su un livello molto buono, addirittura superiore rispetto all’annata 2007, e che non tradisce le aspettative di chi lo conosce e lo attende. La veste giallo paglierino acceso custodisce un bouquet all’insegna di una vellutata dolcezza: pesca sciroppata, una lieve albicocca matura sullo sfondo, miele di acacia, cedro candito, con un finale contrassegnato da una coda minerale che piacevolmente sorprende ed infonde sprint. L’impianto gustativo è pieno e terso, risulta discretamente equilibrato, con la morbidezza diffusa intersecata da lampi di freschezza: l’azienda sta lavorando (ed ha lavorato..) molto bene, e siamo pronti ad aspettarci ulteriori progressi per il futuro.
84/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Sup. Le Case Bonci 2008 (Cat. B)
Vino che può essere a ragione considerato uno dei cavalli di battaglia di questa azienda. Nuance giallo paglierino con bagliori dorati, inonda il naso con profumi suadenti di albicocca disidratata, noci, fichi secchi, rimandi di dattero, miele e sbuffi di vaniglia. Il registro gustativo è l’ideale proseguimento del percorso olfattivo, e dunque è all’insegna della cremosità, salvo poi registrare un colpo di coda minerale tipico del vitigno: abbiamo apprezzato questo bicchiere perché prima ci ha dolcemente accarezzato, per poi sorprenderci con uno sprazzo di vivacità assolutamente auspicata. Buona la persistenza e la nitidezza che regala al finale di bocca.
84/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Sup. Cuprese Colonnara 2009 (Cat. A)
Impatto visivo giallo verdolino caratteristico. L’analisi olfattiva svela un naso di lodevole intensità e pulizia, con note agrumate tipo scorza di mandarino e cedro, mentre sullo sfondo si distende un tappeto di erbe aromatiche caratteristiche e la chiusura è segnata da una bella mineralità di grafite. Suggestivo l’impatto gustativo: la prima cosa che colpisce è la netta coerenza con il naso, poi l’ordinata intersezione tra parti dure e morbide, unita ad una discreta persistenza. Il finale di bocca è pennellato ancora dalla punteggiatura minerale, che disegna un quadro sensoriale lineare e frizzante.
84/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Sup. Bacco Fattoria Coroncino 2008 (Cat. A)
Splendido giallo dorato. L’articolata struttura olfattiva è movimentata da un valzer di profumi tipici del vitigno, ma che al tempo stesso danno una percezione di unicità a questo bicchiere: mela, susina Claudia, e poi sentori di panetteria con inaspettate pennellate di miele, ed aromi erbacei tra cui erbe di campo ed effluvi di camomilla. E’ comunque un naso che possiamo definire verde, ed al contempo che ci parla di un vino complesso, esteso anche al palato, dove la nota alcolica corposa è ben bilanciata dalle durezze: infatti in questo vino la dotazione di freschezza lavora attivamente per tendere all’equilibrio, ed apprezziamo anche una bella persistenza di grande pulizia.
84/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Sup. Massaccio Fazi Battaglia 2007 (Cat. B)
Questo è il vino concepito dalla Fazi Battaglia quasi per sorprendere gli abituèe e per attirare i palati alla ricerca di versioni inusuali del vitigno: raccolta tardiva delle uve e sosta per un anno in vetrocemento il background. Il bicchiere si presenta in un tono giallo paglierino molto denso, ed al naso sciorina un corredo aromatico dominato da pesca gialla, ginestra, note floreali tipo glicine e da una discreta componente di mineralità. Ci aspetteremmo un impatto più grintoso e avvolgente al palato, dove invece si mostra più ritroso e meno permeante, di quanto la vista e il naso lasciavano presagire: vino che potrà darci maggiori soddisfazioni in futuro, quando la coerenza sensoriale sarà sviluppata ulteriormente.
84/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Sup. Podium Garofoli 2008 (Cat. A)
Storica azienda che vide la luce già nel 1871 e che da 4 generazioni appartiene alla famiglia Garofoli: siamo di fronte ad una S.p.a. a conduzione familiare, che quindi unisce le caratteristiche della tradizione all’impronta moderna del progresso e ad una dimensione grande, ed è presente nei mercati esteri di tutto il mondo. Giallo paglierino il colore. L’incipit olfattivo esordisce con sentori di pesca, fiori bianchi di campo, un accenno di timo e, sorpresa, delle note di lievito, per poi virare sulla caratteristica chiusura minerale. L’esame gustativo rileva un discreto bilanciamento ed una media struttura, con il più classico dei finali di mandorla amara. E’ un vino indiscutibilmente ben fatto, che potrà essere apprezzato anche dai palati più esigenti, ma captiamo una leggera flessione rispetto al 2007: ancora manca un quid di coerenza nel bagaglio aromatico. Attendiamo con fiducia la nuova annata.
84/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Sup. Ca’ Ruptae Moncaro 2009 (Cat. A)
Giallo paglierino con riflessi verdolini. L’espressione olfattiva permette di rilevare subito una evidente concentrazione del frutto, è un frutto fresco, soprattutto ananas e pesca, unitamente a delle sensazioni floreali che evocano automaticamente il biancospino e fiori di acacia, a seguire emerge un leggero profumo erbaceo di bosso ed erbe aromatiche, per chiudere poi con la nota caratteristica della zona classica che è la mineralità. In bocca i ritorni olfattivi sono evidenti, è un vino che entra in maniera profonda, piacevole ed ampio: brio ed avvolgenza stimolano il palato, determinando una discreta persistenza.
83/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Sup. Bucci 2009 (Cat. B)
Bucci come sinonimo di eleganza: una breve frase che però riassume meglio di mille parole tutto quello che questa realtà ha dato e continua a regalare, non solo ai vini marchigiani, ma all’intero panorama enologico italiano. Da tre anni l’azienda lavora in totale regime biologico e subito si è collocata anche nell’empireo di questa categoria di vini. Nuance giallo paglierino. Il primo impatto che abbiamo al naso svela un legno vegetale, ma poi si apre e si schiude un ventaglio di aromi assolutamente tipici del vitigno, con un acuto particolare di pesca, tamarindo e delle vistose venature di sentori iodati gagliardi ma certamente non invasivi. Il sorso è davvero bello, caratterizzato da una dolce freschezza, con ritorni di sapidità evidenti. Ci aspettavamo una maggiore linearità tra naso e bocca: espressione che appare oggi appena al di sotto di quella della precedente annata, ma forse proprio per le sue caratteristiche, tenderà a trovare il suo equilibrio più tardi.
81/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Sup. Casal di Serra Umani Ronchi 2009 (Cat. A)
Azienda top delle Marche e nota in tutto il mondo, massima interprete da sempre non solo del Verdicchio, ma anche del Rosso Conero e che nel 2002 ha acquistato una tenuta nelle Colline Teramane, captando le grandi potenzialità della DOC Montepulciano d’Abruzzo. Giallo paglierino la veste. L’esame olfattivo si orienta immediatamente sulle venature minerali ed a seguire una nota citrina ed agrumata: un mix di mandarino verde, susina, sfondo di biancospino ed un finale che si conferma ancora minerale. Il palato mette in evidenza una entrante freschezza unita alla già conosciuta forza sapida. Da notare come in questo vino tende sempre a spiccare una vitalità grintosa.
80/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Sup. Le Moie Fazi Battaglia 2009 (Cat. A)
Abito giallo paglierino. La struttura olfattiva è imperniata su profumi fruttati di pesca e susina non ancora mature che spiccano su tutto e da una chiara impronta di prato, con fiori di campo ed erba appena tagliata. Al palato risulta pronunciata una freschezza spinta, sono evidenti dei rimandi dalla matrice sauvignoneggiante e rileviamo una buona sapidità in chiusura. Sicuramente siamo di fronte ad un vino dalla bella beva, che non si distingue per persistenza e struttura, ma che risulta senz’altro agilmente godibile.
80/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Sup. Eklektikos Fattoria Laila 2009 (Cat. A)
Veste giallo paglierino. Profumo di pompelmo, ecco un vino fresh, che immaginiamo subito di bere in una serata estiva: ritroviamo anche delle impronte di mandarino e di erbe di campo, soprattutto un tocco vegetale di timo e felce. Al palato, dove troviamo indubbiamente dei rimandi olfattivi, potevamo aspettarci maggiori persistenza e nerbo. Desideriamo però sottolineare che questa è un’interpretazione meno tipica del verdicchio.
79/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Sup. Pallio di San Floriano Monteschiavo 2009 (Cat. A)
Giallo verdolino il colore. La gamma dei profumi comprende pesca sciroppata, albicocca, fiori bianchi freschi e molto delicati e lieve sentore di erba appena tagliata. Portando il vino alla bocca, la prima cosa che registriamo è una pungenza, dovuta al fatto che vi è una rifermentazione in atto. Non sappiamo se è voluta, ma ai fini della valutazione finale, ha avuto il suo peso. In negativo.
78/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Sup. Fattoria Laila 2009 (Cat. A)
Fattoria Laila è situata a pochi chilometri dalla costa Adriatica, con i vigneti che a circa 300 metri slm, godono dei benefici effetti di un clima fresco invernale e di tiepida brezza estiva: questa azienda venne rilevata nel 1990 da Andrea Crocenzi, che indirizzò tutta la produzione verso la qualità ed innovò le tecniche di vinificazione. Ecco un verdicchio davvero tipico già dal colore, giallo tenue con bagliori di tono verdolino. L’olfatto ci dona suggestioni di pompelmo e buccia di mandarinoed il naso si focalizza subito su questa sensazione di agrumata freschezza che ritorna anche in bocca, dove è ben distinguibile anche un accento amaricante. Siamo di fronte ad un vino semplice, pulito, nato per una beva facile ed immediata, che sicuramente non spicca per persistenza e struttura, ma per le venature di freschezza che stuzzicano il palato.
78/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Sup. Ekeos Fazi Battaglia 2009 (Cat. A)
Giallo paglierino tenue la veste. L’olfatto è tratteggiato da note fiorite che però introducono subito rilievi predominanti di pesca ed albicocca. Il bicchiere si rivela rapido, diretto e improntato molto sulla semplicità. Anche troppa.
Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Riserva:
90/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Ris. Villa Bucci 2007 (Cat. F)
Per chi ancora non lo conoscesse, ecco il vino che rappresenta l’apoteosi dell’eleganza delle varie interpretazioni di questo vitigno, che fin dall’inizio dichiara le sue credenziali presentandosi ai nostri occhi con una veste oro scintillante e lussuosa ed un imperioso ventaglio olfattivo che colpisce per intensità e varietà “verde verdicchio”: cogliamo fragranze incantevoli di cedro, tiglio, fiori di zagara, una punta di mirto, fiore di sambuco e numerosi richiami di erbe di campo come maggiorana e timo. La nostra attenzione è stata catturata da un sentore nitido di alkekengi, con il suo inconfondibile tratto agrumato. L’armonia dipinge la bocca: ottimo l’equilibrio conferito dall’intreccio tra la corposa struttura e la sponda freschezza/sapidità. Da sottolineare la vellutata avvolgenza che dipinge il finale gustativo. Dal punto di vista del punteggio, gli abbiamo di gran lunga preferito la versione 2006, mentre per quanto riguarda la beva, la 2007, non ha eguali…
88/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Ris. Plenio Umani Ronchi 2007 (Cat. C)
Tono dorato al suo apice per questo vino che già da alcuni anni fa il “plenum” di importanti riconoscimenti: plenum come l’origine del suo nome, che già ci suggerisce la sua corposa struttura e la sontuosa complessità, che emerge già al naso, con un corredo aromatico che trasmette sensazioni di frutta gialla tipo pesca e peculiari profumi di mela golden, degli accenni di mandorla amara, una punta di miele, erba cipollina e tiglio, il tutto con un costante velo di vaniglia sempre presente. L’esame gustativo rivela una carezza alcolica ben intersecata ad una sferzata di freschezza, è un equilibrio che ammalia e che è coronato da un persistente finale marcato dal timbro sapido. Vino che si avvicina all’armonia.
87/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Ris. Vigna Novali Moncaro 2007 (Cat. B)
Altissimo Ceto
Ecco il vino di punta dell’azienda, che abbiamo trovato all’altezza della sua fama. La nuance giallo paglierino è molto densa, sontuosa, lambisce già un colore dorato che già molto fa intuire. Il bouquet è un vortice di frutta matura, soprattutto pesca e susina, poi danzano dolci note di marzapane ed una sottile parvenza di tiglio e tè verde, con accenti di vetiver. Il palato ci regala viva soddisfazione: l’ingresso in bocca è di buona avvolgenza, e poi la parabola gustativa prosegue con profumi verdi che ritornano puntualmente; notiamo dei richiami fumè e ci colpisce l’armoniosa integrazione del legno. E’ un vino dove le parti morbide si intrecciano mirabilmente con le guizzanti venature di freschezza e sapidità, quindi ben bilanciato e di buona persistenza.
85/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Ris. Le Giuncare Monteschiavo 2006 (Cat. A)
Azienda del Gruppo Pieralisi presente sul mercato con una vasta gamma di vini sia bianchi che rossi, in grado di soddisfare le esigenze di vari target di utenza, ma sempre all’insegna della ricerca dell’optimum. Bella veste dorata, la trama olfattiva è composta variamente da fiori bianchi tipo acacia e sambuco e frutta fresca fragrante dal tenore tropicale, soprattutto kiwi e mango, con una virata finale verso note minerali marine e iodate piuttosto spiccate e gradite. Anche in bocca ci pervadono queste stesse sensazioni, e il palcoscenico vede sempre come protagonista il binomio esotico-marino offerto al naso. E’ un vino molto fine che potrà concretamente mirare all’armonia nelle future versioni.
84/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Sup. Riserva San Sisto Fazi Battaglia 2007 (Cat. B)
Nuance giallo dorato, invitante. Sprigiona profumi soffici e molto dolci di banana, pesca matura e chewing gum, poi si captano sentori di acacia e degli sbuffi di nocciole e mandorle, in un vero tripudio di soffice cremosità; a seguire fiori gialli, e ancora ritorni di frutta esotica, caramella al miele e vaniglia. A palato si presenta pieno e carico, l’ingresso in bocca è sinuoso ed avvolgente, indubbiamente stiamo gustando un vino spostato sulle parti morbide anche se non sfugge una discreta mineralità che infonde brio pur essendo ben calibrata. Vino che potrebbe innestare la quarta marcia con un po’ più di freschezza.
84/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Ris. Serra Fiorese Garofoli 2006 (Cat. A)
Manto giallo paglierino pieno per questo vino che possiamo assurgere a punto di riferimento per i vini di quest’area che provengono da un sapiente uso della barrique, dove viene vinificato per poi sostare sui lieviti. E proprio da quest’ultimo elemento scaturisce l’aroma di boulangerie presente sia al naso che in bocca, che costituisce il sottofondo sensoriale di questo bicchiere, e che ci regala comunque un ventaglio di profumi piuttosto complesso, che include frutti arancioni come pesca matura e melone di Cavaillon, a cui seguono effluvi di macchia mediterranea(specialmente ginestra e mirto) e toni lievi di marzapane.
Il sorso esprime in primis una piacevole morbidezza, movimentata graziosamente da slanci di freschezza. Rimarchevole la persistenza.
83/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Ris. Pietrone Bonci 2007 (Cat. B)
Ecco un vino pienamente corrispondente alla tipologia, nel più puro stile Bonci. E quindi osserviamo subito il colore esemplare giallo paglierino con riflessi verdolini, ed una successione olfattiva che vede declinati per primi i profumi agrumati e cedrati, poi quelli di fiori bianchi freschi tra cui svetta il fiore di sambuco, ed in chiusura una distinta mineralità. L’assaggio ripropone questa bella freschezza, la bocca è pervasa da una sensazione di nitore e pulizia, con il finale di mandorle amare caratteristico. Buona la beva.
80/100 – Verdicchio dei C. di J. Class. Ris. Lailum Fattoria Laila 2008 (Cat. B)
Si presenta in una veste giallo paglierino. Subito il frutto ed i fiori emergono al naso e si intersecano alternando la prevalenza dell’uno e dell’altro, siamo di fronte ad una combinazione di note agrumate tipo mandarino verde e fiori bianchi freschi tipo quelli di acacia, con una timida punta di mineralità che riusciamo a percepire in maniera distinta solamente in ultima battuta: è un naso semplice, così come la bocca, dove ritorna sempre questa educata sapidità. Vino piacevole, di media struttura, che potremmo definire “svelto”, piacevole ma che ancora non decolla.
I vini dolci:
92/100 – Verdicchio dei C. di J. Passito Tordiruta Moncaro 2007 (Cat. E la 0,500)
Altissimo Ceto
Un vero purosangue della scuderia Moncaro, che subito incede nella sua veste dal colore oro antico sabbiato, e già iniziamo a pregustare questo nettare invitante. Naso caleidoscopico che ci inebria con un susseguirsi distinto e cadenzato di pesche sciroppate, frutta candita, albicocca disidratata, mandorla, miele millefiori e fichi secchi. La bocca ci impressiona da subito per la perfetta coerenza ed è sontuosamente avvolta da sensazioni calde e seducenti, mirabilmente armonizzate con il piglio di una viva freschezza. Struttura ed equilibrio di grande pregio, è un vino nobile che plana leggiadro e prezioso sull’armonia. Da abbinare non solo a dolci o formaggi, ma perfetto anche da solo.
90/100 – Verdicchio dei C. di J. Passito Bambule’ Fattoria Coroncino 2003 (Cat. C la 0,375)
Altissimo Ceto
Livrea ambrata, che già dà un’idea palpabile dello splendido contenuto. Straordinaria espressività olfattiva: per primi accenni di frutta esotica come mango e papaia, ma poi si dispiega una teoria di frutti “brown” come il dattero, fichi secchi, mandorle tostate, uva passa, e poi miele di castagno. Gusto sontuoso e seducente, perfettamente coerente con quanto captato dalle narici, con in aggiunta un colpo di coda finale fumè: è un vino simmetrico, lungo, un vino che definiamo istintivamente “goloso”. Da bere da solo o con il “re” dei dolci marchigiani, il frustignolo.
85/100 – Verdicchio dei C. di J. Passito Brumato Garofoli 2005 (Cat. D la 0,500)
Ammalia lo sguardo questa tonalità giallo oro carico, un vero topazio lucente. Libera al naso aromi di mela cotogna, uva passa, pesca ultramatura, papaia fresca, tamarindo e nespola, con chiusura di soffi di zafferano e note eteree delicatamente smaltate che cesellano la buona complessità olfattiva. Il sorso denota un discreto equilibrio tra parti dure e morbide ed una bella persistenza, che ci regala un finale di bocca sostanzioso e pulito. Perfetto con formaggi erborinati e ci piace pensarlo anche abbinato alla “serpe” delle montagne Maceratesi.
85/100 – Marche Bianco Arkezia Fazi Battaglia 2007 (Cat. E la 0,500)
L’azienda che contribuì in maniera determinante a far conoscere al mondo il vitigno verdicchio grazie a quello straordinario veicolo di marketing ante-litteram che fu rappresentato dalla celebre bottiglia ad anfora, non vive certamente di rendita per la reputazione già acquisita, ma ormai da più di 60 anni prosegue il suo percorso di esaltazione del Verdicchio assecondando la sua naturale duttilità. Arkezia nasce da un vigneto le cui uve sono attaccate dalla “Botrytis cinerea”, muffa nobile che tanto regala a tutti i nostri sensi, ad iniziare dalla veste giallo paglierino splendente, luminoso, abbagliante. Il corredo aromatico è variamente composto da pesca sciroppata, albicocca secca, miele, e zafferano. Il sorso è morbido e vellutato, le papille sono pennellate da una punta di miele, è un vino di discreta eleganza, che potrebbe tendere maggiormente all’armonia con un’ulteriore sbuffo di freschezza e con una più incipiente lunghezza.
Verdicchio di Matelica:
94/100 – Verdicchio di Matelica Riserva Mirum Selezione Ventennale Fattoria La Monacesca 2008 (Cat. E)
Altissimo Ceto
Realizzato solo in questa annata è ottenuto da una speciale cuvèe che prevede l’utilizzo dell’ 85% di annata 2008 e il restante 15% suddiviso tra le annate 2000-2001-2002-2004. Un grande esordio, già dal colore oro sfavillante con riflessi color ambra, che ne fanno presagine l’opulenza e la ricchezza. Il suo ventaglio aromatico sfarzoso esordisce con sensazioni di sorba, albicocche candite, frutto della passione, miele e prosegue con note vanigliate e lievi tostature per poi chiudere in un finale di patissèrie e soffi che richiamano, ma non disturbano, ad una leggera ossidazione. Anche al palato risulta ampio e appagante, di grande equilibrio, supportato da una freschezza e sapidità importante. Lunghissimo in bocca dove l’ampiezza olfattiva si ripropone in tutta la sua varietà e pronto ad ampliarsi con la giusta maturazione in bottiglia. Un prodotto sicuramente di nicchia, che può essere compreso esclusivamente da chi è alla ricerca di sensazioni particolari e nuove, che esulano dalle classiche tipologie di verdicchio.
90/100 – Verdicchio di Matelica Riserva Mirum Fattoria La Monacesca 2008 (Cat. D)
Prodotto solo nelle grandi annate quando il millesimo gli permette la raccolta delle uve con una leggera ma presente surmaturazione, si presenta di una lucentezza che ricorda i bagliori dell’oro. Apre il suo spettro olfattivo con complessità ed eleganza. Profumi attraenti di albicocca, di pera cocomerina, un leggero e delicato floreale di camomilla, prosegue con note agrumate e chiude con un finale di mandorla tostata. Al palato si presenta pieno, rotondo e avvolgente, ben equilibrato e bilanciato. Belle le sensazioni di mineralità e sapidità che regalano un’importante persistenza, e ne garantiscono il potenziale evolutivo. Siamo sicuramente di fronte ad un vino armonico che regala belle soddisfazioni al suo “interlocutore”.
86/100 – Verdicchio di Matelica Vigneto Fogliano Bisci 2007 (Cat. A)
Nel 1980 venne edificata la Cantina Bisci proprio in mezzo agli ettari vitati, e fin dagli esordi l’azienda è sempre stata protesa verso la qualità, con i vigneti che si distendono in collina ed esposti a sud, su terreni ricchi di oligoelementi. Vino che, nelle intenzioni dell’azienda, intende creare un connubio tra interpretazione classica del verdicchio e valorizzazione del loro cru. La veste è di colore giallo verdolino e subito affiora al naso un’importante freschezza, che si inserisce in un quadro aromatico vivacizzato da suggestioni di pompelmo e cedro, da una discreta fragranza e da note erbacee che rimandano a foglie giovani, con effluvi di macchia mediterranea e la chiusura minerale. Al palato notiamo subito la coerenza sensoriale sempre all’insegna della franchezza, con il finale di bocca marcato dalla nota amaricante classica. Beva ottima.
83/100 – Verdicchio di Matelica Fattoria La Monacesca 2008 (Cat. A)
Veste giallo paglierino con sfumature tendenti ai toni verdolini. Apre la sua gamma di profumi in modo deciso. Le note di mineralità sono avvolgenti e predominanti. Seguono sfumature olfattive di frutta fresca, come una bella mela golden croccante e pesca noce, un finale di tenui folate di scorza di cedro. L’impianto gustativo è coerente e risulta abbastanza bilanciato, anche se la spinta minerale gioca il suo ruolo predominante, caratterizzato anche dalla tipicità del terroir in cui questo vitigno si esprime, e si chiude con una nota tipicamente amaricante. Un vino piacevole, facile e di pronta beva.
3) LE CONSIDERAZIONI FINALI
In questa edizione della nostra Guida dei Vini on-line dedicata alle eccellenze, abbiamo allargato lo spazio delle nostre sessioni, anche agli altri vini ottenuti da uve a bacca bianca. Dobbiamo comunque rimarcare, che dal punto di vista qualitativo, il ruolo determinante lo gioca ancora il Verdicchio.
Prima di tutto, constatiamo ancora una volta come il Verdicchio sia un vero camaleonte enologico: che sia esso “fermo”, che venga spumantizzato o che si appassisca, esso si presta a dare il meglio in tutte queste diverse vesti, a patto ovviamente di essere lavorato da mani sapienti. Anche perché si tratta di un vitigno così duttile ed immediato che basta saperlo assecondare, senza forzature. Le forzature fanno già parte di un recente passato, quando un uso incosciente della barrique aveva dato luogo a vini che hanno avuto il loro perché in quel periodo, poiché ebbe modo di farsi scoprire presso il consumatore finale di quel momento, assecondandolo in quelli che erano i suoi gusti. Ma di lì a poco si scoprì che non era il “veicolo” migliore per arrivare ad una migliore identificazione. Tipologica e territoriale.
Abbiamo degustato molti vini di un nutrito numero di aziende delle Marche: tra esse, troviamo dei nomi che si intrecciano con la storia del Verdicchio e che hanno saputo evolversi per valorizzare il loro potenziale e restare in auge anche nel presente, altre invece sono realtà relativamente recenti. In entrambi i casi, il comune denominatore è ormai rappresentato da un marcato orientamento verso la qualità tout court. Per tutti. Sembrano trascorsi dei secoli da quando il Verdicchio era il vino destinato ad un consumo sostanzialmente interno alla regione Marche o all’esportazione a volumi verso l’estero. Nell’ultimo decennio si è trasformato in un prodotto degno e dignitoso di portare il tricolore, e che si trova nelle migliore Carte dei Vini di ristoranti, non solo italiani. In molti casi si è fatto apprezzare e conoscere, fuori dai nostri confini, grazie ad importanti riconoscimenti, arrivati da riviste che lo elogiavano nelle sue più svariate forme, dove solo il Riesling riesce a “tenergli testa”.
Accanto al Verdicchio, nel versante “white” si segnalano diverse interpretazioni di altri vitigni autoctoni quali Pecorino e Passerina, che negli ultimi hanno stanno raccogliendo importanti e crescenti riscontri commerciali, anche se in questo caso tendono a “soffrire” non poco, la concorrenza abruzzese.
Avremo comunque ancora modo di tornare a parlare in particolare del territorio marchigiano alla prossima puntata, quando daremo il giusto spazio alle sessioni riguardanti i vini rossi.
Alla prossima!
Articolo redatto da:
Maurizio Zanolla
Referente regionale delle Marche e dell’Umbria
Sommelier Professionista, Degustatore Ufficiale e Relatore ai corsi Sommelier e titolare dell’Accademia dei Palati di Firenze.
Miglior Sommelier di Toscana 2005. Vice-campione Master del Sagrantino 2009.
Ringrazio i componenti del panel di degustazione del portale Viaggiatore Gourmet-Altissimo Ceto per aver preso parte alle sessioni di assaggio.
Di seguito, potete trovare gli altri post inerenti la nostra Guida dei Vini on-line:
EDIZIONE 2010/2011:
PIEMONTE
-I Langhe Nebbiolo ed i Nebbiolo d’Alba
EDIZIONE 2009/2010:
PIEMONTE
-I Langhe Nebbiolo e Nebbiolo d’Alba.
-Le Barbere d’Asti e altre Barbere.
LOMBARDIA
TRENTINO ALTO-ADIGE
-Le “bollicine” metodo classico.
VENETO
FRIULI VENEZIA-GIULIA
-I Vini Bianchi del Friuli V.G. – prima parte.
-I Vini Bianchi del Friuli V.G. – seconda parte.
-I Vini Rossi ed alcune “chicche” dolci.
EMILIA-ROMAGNA
-Sangiovese di Romagna, Albana di Romagna passito e altre eccellenze.
UMBRIA
TOSCANA
-Le produzioni IGT del Chianti Classico ed alcune eccellenze di zone limitrofe.
-Le eccellenze di Cortona e di Montepulciano.
-Le eccellenze della “Costa” (prima parte): I vini bianchi, Bolgheri e Montecucco
-Le eccellenze della “Costa” (seconda parte): Scansano, Val di Cornia e le produzioni ad I.G.T.
MARCHE
-Il vitigno Verdicchio nelle sue sfumature.
ABRUZZO
CAMPANIA
SICILIA
-I Vini bianchi e rossi dell’Etna.
-I Vini bianchi e rossi della Sicilia.
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