Archiviata la giornata di Sabato del Merano Wine Festival, anche la giornata di domenica si preannuncia densa di degustazioni e testimonianze. Ma la nostra mattinata comincia diversamente dagli altri giorni, in quanto ci dirigiamo verso l’Hotel delle Terme, sito proprio di fianco alla Gourmet Arena e alla magnifica struttura delle Terme di Merano.
Lo si può raggiungere a piedi, oppure con l’auto ufficiale…
Il motivo che ci ha spinti fino a quì è davvero di altissimo livello. Appuntamento con una degustazione verticale storica di 10 annate del vino Solare dell’azienda Capannelle.
Ospiti di Manuele Verdelli, direttore commerciale e Ilaria Chianucci, responsabile marketing e vendite, la degustazione è stata brillantemente condotta dall’enologo-direttore tecnico Simone Monciatti.
Il racconto della degustazione avrà spazio completo nei prossimi giorni, in anteprima possiamo dirvi che sono uscite egregiamente la 1999, la 2001, la 2004 e la 2006 proposta per la prima volta al pubblico.
Una volta terminato l’evento, corriamo verso il Kurhaus, sede del Wine Festival…
Raggiungiamo subito la sala dell’Union des Grands crus de Bordeaux, iniziando il nostro viaggio dalle Graves.
Il primo assaggio è riservato allo Château Carbonnieux della famiglia Perrin. Da diversi anni ormai, stimo questa azienda più per la produzione dei suoi vini bianchi, piuttosto che quella dei rossi, anche se devo dire che il Grand vin bianco targato 2008 è risultato un po’ troppo sottotono, abbastanza sottile nella polpa e con un legno che tende a farsi notare. Un po’ anonimo a livello espressivo anche il Grand vin rosso di pari annata.
Discorso diverso, almeno per quanto riguarda il vino bianco, per il Domaine de Chevalier. La “cura” Stephane Derenoncourt, sta portando i suoi frutti, prima di tutto sul piano della personalità. Ad oggi possiamo dire che l’assaggio dei 2007 bianchi e rossi, sia per i Grand vin che per L’Esprit de Chevalier denota un profilo che affonda le proprie radici in pieno stile Pessac-Léognan, con un’annata che si preannuncia all’insegna della precocità di beva.
Il premio per il miglior vino bianco di Bordeaux del Wine Festival 2010, va ancora una volta allo Château Smith Haut-Lafitte della famiglia Cathiard. Generosi come sempre, sia l’annata 2008 per Les Hauts de Smith che per il Grand vin 2007, escono con un profilo aromatico più appuntito e più spigoloso, con una piena riconoscibilità del vitigno Sauvignon, con una morbidezza più accentuata di quello che aveva invece dimostrato con la versione 2006. Di buona fattura e tecnicamente ben fatti, anche i rossi di pari annata.
Ci spostiamo adesso a Pauillac e tappa d’obbligo è lo Château Pichon Longueville Comtesse de Lalande ed applausi alla versione 2005 del Second vin Réserve de La Comtesse. Non poteva essere altrimenti, visto il valore dell’annata, ma la qualità del vino è davvero posizionata su alti livelli tali da mettere in secondo piano, pur con le dovute differenze, il Grand vin che era proposto sia nella versione 2007 che in quella meno riuscita come la 2003.
Lo Château Lafon-Rochet, ha proposto invece due annate del Grand Vin. Di gran lunga superiore, con una marcia in più anche per quanto riguarda la vitalità del frutto, per la 2006. La 2007 si è posizionata invece su delle tonalità più blande e con un legno più marcato.
In continua crescita sul piano della sostanza e della personalità è lo Château Gruaud Larose di Saint-Julien. Basterebbe mettere in comparazione, come in questo caso, il 1995 del Grand vin, un po’ limitato nella profondità e debole nell’espressione, con la 2007, che si dimostra di tutt’altra razza ed intraprendenza. Bello il second vin: il Sarget de Gruaud Larose di pari annata, un acquisto sempre sicuro.
Restiamo a Saint-Julien e andiamo da Château Branaire-Ducru. Appare meno espressivo e meno ricco se paragonato a quello precedente, ma sicuramente dalla sua ha un ventaglio aromatico più centrato sulla finezza e l’eleganza, mentre in bocca possiede un equilibrio tra i più evidenti tra quelli visti a Merano. Il paragone appare un po’ rischiato, visto l’assaggio della 2006 che sappiamo essere di altro livello, ma degno comunque di nota. Da tenere in minore considerazione invece, la 2002 assaggiata.
Di gran lunga uno dei migliori assaggi di Merano, il Grand vin 2006 di Château Giscours. Capace di mixare potenza e profondità, esprimendo tanta eleganza come solo un grande Margaux riesce a fare. Di impatto, pur con caratteri diversi, anche la 2002 degustata.
Classico, intramontabile, tremendamente tipico, nella sua consueta veste tradizionale, è lo Château La Lagune. Sia nella versione 2007, molto centrata sul frutto e sull’equilibrio gustativo del Grand vin, che nel Moulin de La Lagune della medesima annata.
Château Greysac è uno dei capisaldi dei Cru Bourgeois. Da anni si attesta ormai su dei livelli alti nella categoria di riferimento, dimostrandosi un acquisto sempre sicuro ed affidabile. Nelle grandi, come nelle piccole annate. In più, la 2008 e la 2007 assaggiate, dimostrano un carattere ben espresso in questo momento e rappresentano vini di facile immediatezza.
Per la serie “Cartoline dal Wine Festival”…
“DiKaaa…“
Non avrà la profondità e lo spessore di tanti altri Pomerol, ma Château Gazin rimane uno dei miei preferiti. Prima con la degustazione della 2007 e poi con l’assaggio della 1998, si sono dimostrati entrambi quanto di meglio si poteva trovare al Wine Festival. Due espressioni sicuramente diverse, ma che dimostrano con bicchiere alla mano, come un Pomerol sappia assumere un carattere ed una espressività aromatica una volta superati i dieci anni di vita, difficili a trovare in tutto il resto di Bordeaux.
Il ricco passaggio a Saint-Emilion, comincia con Château Trottevieille. Giovane, scomposto, squilibrato, ma un giovane di belle speranze pronto ad iniziare il suo lungo percorso di crescita; ci stiamo riferendo al Grand vin 2008. Buono, ma posizionato su posizioni più limitate invece la 2006.
Nel caso di Château La Tour Figeac, la direzione tecnica è affidata a Christine Derenoncourt. Abbiamo una delle tenute più affidali di questa denominazione tra quelle di pari categoria. Basta versare il suo 2007 in paragone con la seppur splendida 2000 per capire lo stacco. Stacco che però viene evidenziato ancor più con la Selection Prestige 2005: sostanzioso, caricaturale, emozionante, lungo e deciso a durare per molti anni.
Due giovani millesimi anche per Château La Gaffelière. 2008 e 2007 per quanto riguarda i Grand vin, con qualche punticino a favore del primo. Ottimo come sempre la profondità e l’equilibrio dati dall’alta percentuale presente di uve merlot.
Carattere, sostanza e profondità che si trovano magnificamente espresse nel millesimo 2000 di Château Figeac. Meno efficace invece, quello targato 2004.
Abbiamo lasciato appositamente per ultimo, tra i vini rossi, il grande Château Angelus. Solo un millesimo disponibile al momento del nostro passaggio, un superbo 2007 all’altezza del suo nome. Peccato che la 2006 fosse già terminata.
Se dovessimo fare un paragone, possiamo tranquillamente asserire che ogni anno a Merano, ci “divertiamo” molto di più a Sauternes che non con gli altri vini. Occasione per degustare spesso e con grande piacere dei vecchi millesimi. Incominciando da un 1998 di Château Coutet, non particolarmente ricco e “liquoroso”, ma di grande articolazione ed equilibrio.
Il Conte Alexandre de Lur Saluces, ha portato due superbe bottiglie di Château de Fargues. Una 2005 che era un peccato berla per quanto si dimostrò così prematuro, ma con la consapevolezza di aver degustato uno dei migliori prodotti della storia di questo cru. Mentre la 1998 si è mostrata meno ricca, ma terribilmente ricca di fascino, per quanto era capace di esprimere attraverso il suo ventaglio aromatico.
Da segnalare anche un meraviglioso 1990 di Château Doisy-Daëne e per ultimo il millesimo 2003 di Château Suduiraut.
Dopo tutta questa “bevuta” di Bordeaux, occorre qualcosa per rivitalizzare il palato e andiamo a trovare Cuzziol.
Un tocco di Mosella…
una “bolla”…
e due cru di Borgogna…
Una novità a Merano. l’Eau de vin n° 0; chiamato così per via della prima annata, ovvero la 2008. Un super tuscan, prodotto ad Acquaviva (SI), da uve merlot, sangiovese, cabernet sauvignon e syrah.
Un brindisi con Helmuth Kocher. Ovviamente da Arunda…
Prima di passare nuovamente in Toscana. Si scherza con Laura Bianchi…
il presente del Castello di Monsanto…
ed il futuro…
Una grave pecca dell’organizzazione, ritenuta tale da più parti: niente Nobile “Nocio” da Boscarelli. Gli è stato preferito invece il loro IGT…
Una doppietta di tutto rispetto per un’azienda che sta ritornando velocemente, giustamente, agli albori del passato, con i 2006 di Sammarco e d’Alceo.
Tappa d’obbligo a Montalcino. Prima da Fuligni…
e poi dal mitico Piero Palmucci di Poggio di Sotto. Dimostrazione che un’azienda è grande, quando riesce a fare uno dei migliori Brunello in un’annata come la 2005.
Per i visitatori assidui di Merano, una delle tappe obbligatorie rimane il “palchetto della Rotonda”. Per assaggiare oltre ai vini di Michele Satta, anche quelli della Tenuta dell’Ornellaia e provare l’ultima annata in commercio di Ornellaia…
e quella del Castello del Terriccio…
Puntata al tavolo di Alvaro Pecorari dell’azienda Lis Neris.
Le novità erano rappresentate dal Confini 2007…
e dal Tal Luc 2007…
Cesconi…
E ora… “a tutto Piemonte!”. Prima dall’azienda di Bruno Giacosa, dove spiccavano il Barolo Riserva Le Rocche del Falletto 2004 e l’anteprima del Barbaresco Riserva Asili 2007. Ma per quest’ultimo, bisognerà aspettare il 2012 per vederlo in commercio…
Da Vajra. Novità rappresentate dal Barolo Bricco delle Viole 2006 e dal Moscato d’Asti 2010. Quest’ultimo sempre tra i migliori della denominazione…
Vippsss…
Assaggio del millesimo 2007 dei Barbaresco di Giorgio Pelissero…
“Uno, due, tre, quattro…”
Il sempre brillante Cesare, proverbiale braccio destro di Roberto Voerzio…
Prima di finire, l’assaggio del Moscato passito 2009 di Luigi Viola in anteprima…
E… parola d’ordine: “Non bisogna mai lasciare il Wine Festival, senza essersi fatti il “Barolino” conclusivo”. Anche a costo che poi risulti ovviamente troppo giovane…
A domani!
Merano International WineFestival&Culinaria
XIX Edition
-Evento promosso dalla:
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