Articolo a cura di Luca Martini.
Referente regionale per l’Abruzzo e la Sicilia.
E’ arrivato il momento di toccare una delle denominazioni di maggiore successo di interesse dell’enologia italiana: il Montepulciano d’Abruzzo. Siamo in una Regione dalle grandi risorse, dalle grandi attualità, ma soprattutto dalle enormi potenzialità. Ne abbiamo già parlato in occasione della recensione dei vini bianchi, ed il discorso lo approfondiremo con più attenzione in questa degustazione.
In questo articolo si parla di: Anfra, Barba, Cataldi Madonna, Collefrisio, Emidio Pepe, Fattoria La Valentina, Illuminati, Inama, Lepore, Masciarelli, Montori, Nestore Bosco, Pasetti, Strappelli, Torre dei Beati, Valentini, Valori, Zaccagnini
Per prima cosa la solita piccola legenda su come orientarsi nei nostri articoli.
Al primo punto troverete la graduatoria finale che è scaturita al termine delle nostre sessioni, visualizzando i soli punteggi. Tale graduatoria è suddivisa prima di tutto per tipologia e poi per punteggio. In caso di medesima valutazione, si segue il classico ordine alfabetico riferito ai produttori. In rosso sono segnalati i vini che hanno ricevuto il premio speciale, dato all’unanimità dal nostro panel, ovvero l’ Altissimo Ceto. Accanto al vino troverete la categoria di riferimento al prezzo che potrete trovare indicativamente sullo scaffale di un’enoteca. Gli asterischi si rifersicono a dei “virus”, ovvero vini che non rientrano ufficialmente nella denominazione di una sessione specifica, ma che hanno molte caratteristiche in comune. Oppure vini che provengono da altre regioni, ma che sono state volutamente inserite in uno specifico contesto, per essere confrontati con altri prodotti.
Al secondo punto, sarà ripresa la medesima graduatoria, questa volta integrata con relativa foto all’etichetta e le note di degustazione. Ai nomi di ciascun produttore è “linkata” la propria scheda aziendale. Cliccandoci sopra, potrete accedere a dati, recapiti e le corrispondenti schede tecniche. Tutto questo al fine di avere il massimo delle informazioni relative al vostro vino interessato.
Al terzo punto vengono inserite ogni volta, le considerazioni finali emerse e che sono state espresse sempre dal nostro panel al termine di ogni sessione.
Buona lettura!
1) LA GRADUATORIA:
I Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo:
89/100 – Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo Valentini 2008 (Cat. E)
84/100 – Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo Piè delle Vigne Cataldi Madonna 2008 (Cat. B)
82/100 – Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo Lepore 2009 (Cat. A)
81/100 – Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo Fonte Cupa Montori 2009 (Cat. A)
81/100 – Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo Strappelli 2009 (Cat. A)
80/100 – Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo Pasetti 2008 (Cat. A)
80/100 – Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo Myosotis Zaccagnini 2009 (Cat. A)
I Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane:
90/100 – Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Riserva Celibe Strappelli 2004 (Cat. C)
89/100 – Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Riserva Zanna Illuminati 2006 (Cat. D)
88/100 – Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Reilla Anfra 2007 (Cat. B)
88/100 – Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Riserva Luigi Lepore Lepore 2005 (Cat. C)
87/100 – Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Re Lepore 2005 (Cat. B)
I Montepulciano d’Abruzzo:
92/100 – Montepulciano d’Abruzzo Emidio Pepe 2001 (Cat. F)
91/100 – Montepulciano d’Abruzzo Tonì Cataldi Madonna 2007 (Cat. E)
90/100 – Montepulciano d’Abruzzo Binomio Inama & Fattoria La Valentina 2006 (Cat. E)
90/100 – Montepulciano d’Abruzzo Villa Gemma Masciarelli 2004 (Cat. F)
89/100 – Montepulciano d’Abruzzo Nero dei Due Mori Anfra 2006 (Cat. B)
89/100 – Montepulciano d’Abruzzo I Vasari Barba 2006 (Cat. D)
88/100 – Montepulciano d’Abruzzo Emidio Pepe 2005 (Cat. F)
88/100 – Montepulciano d’Abruzzo Bellovedere Fattoria La Valentina 2005 (Cat. D)
88/100 – Montepulciano d’Abruzzo Marina Cvetic Masciarelli 2006 (Cat. C)
88/100 – Montepulciano d’Abruzzo Terre di Casuria Riserva San Clemente Zaccagnini 2006 (Cat. E)
*88/100 – Controguerra Riserva Lumen Illuminati 2006 (Cat. E)
87/100 – Montepulciano d’Abruzzo Collefrisio Collefrisio 2005 (Cat. C)
87/100 – Montepulciano d’Abruzzo Fonte Cupa Montori 2006 (Cat. A)
87/100 – Montepulciano d’Abruzzo Harimann Pasetti 2004 (Cat. F)
87/100 – Montepulciano d’Abruzzo Mazzamurello Torre dei Beati 2006 (Cat. D)
86/100 – Montepulciano d’Abruzzo Vignafranca Barba 2006 (Cat. B)
86/100 – Montepulciano d’Abruzzo Malandrino Cataldi Madonna 2007 (Cat. B)
86/100 – Montepulciano d’Abruzzo Spelt Fattoria La Valentina 2005 (Cat. C)
86/100 – Montepulciano d’Abruzzo Don Bosco Nestore Bosco 2004 (Cat. B)
85/100 – Montepulciano d’Abruzzo Testarossa Pasetti 2005 (Cat. D)
84/100 – Montepulciano d’Abruzzo Vigna Sant’Angelo Valori 2005 (Cat. A)
83/100 – Montepulciano d’Abruzzo Fattoria La Valentina 2007 (Cat. B)
83/100 – Montepulciano d’Abruzzo Nestore Bosco 2007 (Cat. A)
83/100 – Montepulciano d’Abruzzo Strappelli 2006 (Cat. B)
83/100 – Montepulciano d’Abruzzo Cocciapazza Torre dei Beati 2006 (Cat. C)
82/100 – Montepulciano d’Abruzzo Tramonto Lepore 2008 (Cat. A)
82/100 – Montepulciano d’Abruzzo Masciarelli 2007 (Cat. A)
I prezzi sono indicati per categorie in funzione della variabilità che potete trovare da enoteca ad enoteca:
Categoria A Fino a 14,00
Categoria B Tra Euro 12,00 e 17,00
Categoria C Tra Euro 15,00 e 20,00
Categoria D Tra Euro 18,00 e 25,00
Categoria E Tra Euro 23,00 e 30,00
Categoria F Tra Euro 28,00 e 50,00
Categoria G Tra Euro 45,00 e 70,00
Categoria H Oltre i Euro 70,00
2) LE NOTE DI DEGUSTAZIONE
I Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo:
89/100 – Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo Valentini 2008 (Cat. E)
Solo un campione da raccontare in questa recensione per l’azienda di Francesco Paolo Valentini, vista l’assenza del suo Montepulciano perchè non prodotto. Non ci resta che parlarvi dunque di questo Montepulciano in versione Cerasuolo. Del quale vi raccomandiamo di avvicinarvi, solo dopo che avrete avuto la cura di metterlo in caraffa, questo per dare modo di dargli un’adeguata ossigenazione. Noi, pertanto, abbiamo preferito degustarlo in un primo momento a bottiglia appena stappata ed poi in seconda battuta, il giorno successivo. In entrambi i casi, capirete cosa vuol dire il “pianeta” Valentini! Vini dallo stile d’Antan, immutato negli anni, ma mutevole (in meglio) a contatto con l’ossigeno. Non un vino da centometrista, predilige andare in affondo solo sulle lunghe distanze, prima di sprigionare tutto l’aroma di fragoline di bosco, fumè (non da botte!), erbe aromatiche, spezie orientali e tutta una serie di sentori che lasciamo a voi il compito di scoprire se capiterete su una di queste bottiglie. La 2008 è un’ottima versione, ma probabilmente non sarà ricordata tra le migliori di questa azienda, come è invece stato per il Trebbiano di pari annata, degustato e raccontato un po’ di tempo fa. Infatti si stabilizza, ad un soffio della soglia della super-eccellenza, anche se i vini di Valentini ci hanno anche abituati a cambiamenti repentini e magari tra qualche anno dovremmo fare pubblica ammenda di quanto asserito ora e rivedere di nuovo il tutto. Il palato appare molto contratto anche a distanza di 24 ore a bottiglia stappata, con una forte imposizione della venatura acido-sapida che tende a dominare la scena. Una scena comunque che ha un forte sapore di Abruzzo.
84/100 – Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo Piè delle Vigne Cataldi Madonna 2008 (Cat. B)
Altissimo Ceto
Tutto quello che ci si può aspettare da un Cerasuolo di un’azienda di riferimento, lo si trova in una bottiglia di Piè delle Vigne 2008 di Cataldi Madonna. La sensualità e l’eleganza che sta nelle forme, non di una classica modella longilinea, ma di quella con maggiori rotondità. Vestito rosso cerasuolo compatto con lieve sfumature granato, movenze dense e compatte. Un naso pulito che ruota intorno ad un frutto rosso caldo e polposo che ricorda la prugna, il lampone e tende di uscire di scena con ricordi di maraschino, che danno calore, ma anche un pizzico di evoluzione. Profondamente coerente anche al palato, supportato da una grandissima freschezza e da una sapidità dal forte legame tipologico.
82/100 – Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo Lepore 2009 (Cat. A)
In questa bottiglia si nota come la visione profondamente tradizionale di un’azienda come Lepore, sia messa al servizio del vitigno Montepulciano in chiave Cerasuolo. A partire dalla vista, dove si presenta con colore rosso cerasuolo di media consistenza, un po’ cupo, ma con archetti che disegnano il bicchiere in modo regolare. Il naso ci regala un bouquet che ricorda frutti rossi come il melograno, lampone e mirtilli dolci in chiusura. In bocca è semplice e dal taglio leggiadro. Un vino di medio corpo che si appoggia su una buona vena acida che offre serbevolezza in chiusura, lasciando con profonda coerenza, ricordi di lampone e frutta rossa. Aspettatevi una beva ben fatta, ma senza troppe pretese.
81/100 – Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo Fonte Cupa Montori 2009 (Cat. A)
Un azienda storica, un testimone che viene passato da generazione in generazione ed un vino semplice, lineare e preciso, che si presenta con il colore rosa cerasuolo, dalle tonalità vive e consistenti, che lasciano presagire ad un vino dotato di corpo e buona freschezza. Naso intenso e potente, forse dotato di un po’ troppa palestra, ma comunque un frutto che si mischia ad erbe aromatiche e un accenno lieve di liquirizia sul finale. In bocca è secco, con un buon supporto dato dall’alcol, caldo e di media morbidezza. Buona la freschezza che corre con la beva e lascia spazio in chiusura ad una lieve sfumatura minerale che si fonde con frutti rossi minuziosi e dolci.
81/100 – Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo Strappelli 2009 (Cat. A)
Azienda in continuo sviluppo, dalle prospettive future molto rosee, come il colore del loro Cerasuolo. Massa che si muove lenta, consistente, un naso di primo impatto che gioca su frutti rossi piccoli e minuziosi come le fragoline di bosco, lamponi, gioca in chiusura su note dolci e suadenti. La bocca si rivela perfettamente asciutta e pulita, bella è la sinergia tra la freschezza ed il corpo, mostrando vena acida importante che corre, dando risalto ad un frutto rosso pieno e compatto. Finale minerale e piacevole. Un vino sobrio e ben fatto, da bere in una calda sera d’estate. O semplicemente…tutti i giorni.
80/100 – Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo Pasetti 2008 (Cat. A)
etichetta non disponibile
Un Cerasuolo dai forti profumi vinosi, tali da credere che il vino abbia appena lasciato la cantina, con richiami di piccoli frutti rossi macerati in alcol. In bocca è secco e caldo, con la freschezza che gioca ovviamente il suo ruolo importante, donando vitalità in un quadro di semplice interpretazione.
80/100 – Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo Myosotis Zaccagnini 2009 (Cat. A)
Un interpretazione aziendale del Cerasuolo, sicuramente di facile lettura, ma che ci sarebbe piaciuto, se fosse stato veicolo di una maggiore interpretazione territoriale. Vivo e brillante nelle sfumature color lampone. Un naso, dicevamo, semplice con una forte connotazione fruttata ed una piccola venatura floreale. Bocca più snella, lineare, con la freschezza a dominare la scena.
I Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane:
90/100 – Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Riserva Celibe Strappelli 2004 (Cat. C)
Altissimo Ceto
All’azienda Strappelli vanno i nostri più vivi complimenti per questa grande espressione del Colline Terramane. Un’interpretazione vera e sincera, in grande sinergia tra la terra e l’innovazione del profilo stilistico. Già alla vista si impone in maniera compatta e solida, color rosso rubino pieno e trama quasi impenetrabile. Un naso che principalmente gioca sulla fittezza aromatica, con un tessuto di prugne, cassis, more di rovo, lieve nota balsamica seguita da spezie dolci orientali. Zagara e liquirizia, chiudono il complesso olfattivo con grande armonia. Il gusto regala una sensazione pseudo-calorica importante, avvolgenza e la giusta integrazione tra freschezza e tannino maturo e ben fuso. Finale di persistenza onirica, per un vino da lasciare in cantina in vista di un’ulteriore miglioramento.
89/100 – Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Riserva Zanna Illuminati 2006 (Cat. D)
Il Zanna, anche nella versione 2006, continua ad essere un facile esempio interpretativo del vitigno Montepulciano e di facile utilizzo, quando si vuole “iniziare” qualcuno alle delizie offerte da questa uva. Molto giocato sul carattere aromatico, con una complessità ben definita e minuta. Forza e potenza si rivelano al naso, con sentori molto dolci di prugna, mora ed un carattere vanigliato integrato a renderlo più piacevole. Aromi di menta e pietra focaia a chiudere. L’ingresso del vino in bocca è asciutto, grande pienezza ed avvolgenza quasi masticabile, trama tannica importante e ben fusa, con una scia pseudo-calorica che ci accompagna fino alla fine, con un finale che ricorda il cioccolato.
88/100 – Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Reilla Anfra 2007 (Cat. B)
Un vino relativamente giovane, storicamente parlando, se pensiamo che la prima annata in commercio è stata la 2002. Motivo in più se pensiamo inoltre ad un’azienda nata nel 1970. Si mostra in tutta la sua pienezza già dal suo colore violaceo e profondo. Un bouquet pieno di forza, con un sottile richiamo erbaceo, intenso, con un frutto carnoso che sciorina sentori di mora e ciliegia. Note anche insolite nell’interpretazione di questo profilo, con richiami di rabarbaro e pepe di Szechuan. In bocca entra in maniera vellutata, ma sontuosa. Morbido ed avvolgente, con un tannino che segna il passo e che marca la beva, amalgamata e con un carattere un po’ altruista, ove lascia spazio ad un finale che gioca sul frutto e la spezia dolce. Grande potenzialità per il futuro, sia ai fini dell’invecchiamento, che in prospettiva per le versioni a venire.
88/100 – Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Riserva Luigi Lepore Lepore 2005 (Cat. C)
Non delude il cavallo di razza di casa Lepore, compatto, solido e deciso. Un vino rosso rubino, dalla trama fitta ed impenetrabile in lieve evoluzione sui bordi, scorre lento e forma degli archetti che staccano piano, lasciando presagire ad una struttura non indifferente. Al naso è intenso e muscolare proprio come uno stallone, note animali e speziate fuse insieme al frutto che tende ad aprirsi con una certa lentezza, polposo e che vira verso l’evoluzione, considerando anche l’annata di origine. La bocca in entrata è secca ed avvolgente, una bella vena acida che fa correre un tannino presente e mordente e che apre la strada ad un frutto che va a chiudere il gusto con una buona articolazione, su ricordi di futti neri maturi e liquirizia. Un cavallo di razza su cui puntare in tutta tranquillità.
87/100 – Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Re Lepore 2005 (Cat. B)
Un esordio nel bicchiere, fitto e compatto. Vestito di un color rosso rubino con sfumature melanzana, ancora molto giovanile nelle tonalità, danza lento colorando il vetro in seguito al suo passaggio, come una tela appena fatta dai colori vivi. Un naso preciso e dettagliato, mirato su frutti maturi che ricordano la mora, la prugna, le spezie dolci, chiudendo con sfumature di torrefazione e cacao. Lieve accenno di evoluzione con nuances di tabacco ed un finale di grafite netta e marcata. In bocca mostra una bella avvolgenza data dalla morbidezza e dall’alcol, lascia spazio poi ad una vena acida che sorregge un tannino in via di evoluzione ma di buona fattura, persiste al gusto con un finale minerale e cioccolatoso ben fatto.
I Montepulciano d’Abruzzo:
92/100 – Montepulciano d’Abruzzo Emidio Pepe 2001 (Cat. F)
Altissimo Ceto
Parlando di Abruzzo e di Montepulciano in particolare, l’azienda Emidio Pepe è sicuramente uno dei punti di riferimento, diventato grazie all’esperienza, alla qualità prodotta e per la longevità dei suoi vini. Azienda che cura il massimo rispetto verso la terra e madre natura, riuscendo ad esprimere il proprio carattere dai terroir dei propri vigneti, valorizzando lo spessore, la personalità e soprattutto l’amore per l’Abruzzo. Daniela ci ha voluto inviare anche una “vecchia” annata, la quale ha avuto la facoltà di balzare in testa a tutto, sfoderando un colore rubino che sfuma verso l’aranciato solo sul bordo, non lasciando al tempo di prendere il sopravvento sulla maturità. Il timbro olfattivo però è il classico “a tutto Pepe” dove il profilo così piacevolmente posato sulla sua evoluzione, sciorina un vortice di minuscole sfumature che vanno dai frutti macerati in alcol che ricordano il ribes rosso, la mora dolce e polposa, per dare spazio al floreale/speziato con la violetta appassita, cuoio, tabacco dolce e spezie orientali. Chiude con un minerale ferroso che ricorda la ruggine. In bocca il vino si profila caldo e suadente, la vena acida snellisce il tannino rotondo e abbastanza grande nella dimensione, alla ricerca di maggiore pacatezza e atto a mettere in risalto la grande persistenza ed il suo dinamismo. Vibrante. Da Altissimo Ceto pieno e strameritato.
91/100 – Montepulciano d’Abruzzo Tonì Cataldi Madonna 2007 (Cat. E)
Altissimo Ceto
Un vino, simbolo di solidità e garanzia. Una famiglia, icona di grande passione per l’Abruzzo e rappresentazione del grande lavoro svolto, che ha ormai puntellato delle stabili fondamenta per un futuro che sarà pieno di riconoscimenti e soddisfazioni. Il Tonì è diventato nel corso della sua storia, un ambasciatore di una denominazione che a volte viene troppo spesso sottovalutata. Abbagliati da queste vesti di color rubino compatto in leggera evoluzione e luminoso nei suoi lampi. Un naso terribilmente sexy ed ampio con nuances di lampone, rosa canina, pepe rosa, che lasciano spazio ad un finale di rabarbaro per involarsi verso un finale di spezie dolci e seducenti. Il gusto viene soprattutto caratterizzato dal suo grande corpo, dove un vigoroso tenore alcolico, lascia spazio ad un tannino giovane e mordente, che va a fondersi in perfetta sinergia con la freschezza. Veramente gustoso e saporito in un finale di grande articolazione. La sua immagine ci fa ricordare la rappresentazionedi una donna dal corpo decisamente formoso, vestita di un abito capace di darle grande fascino e dove le sue linee sinuose ed eleganti lasciano quella sensazione del tipo “Quì c’è tutto, ma il tutto sembra universalmente snello!”. Oh Tonì… Ti vogliamo sempre così…
90/100 – Montepulciano d’Abruzzo Binomio Inama & Fattoria La Valentina 2006 (Cat. E)
Altissimo Ceto
Nel nostro profondo dell’animo, ci mostriamo sempre un po’ scettici di fronte a vini frutto di “strane” joint-ventures dove troviamo aziende così lontane, non solo dal punto di vista geografico, ma divergenti anche dal loro punto di vista di concepire il vino. E lo eravamo all’inizio di questa avventura, divenuta bella nel susseguirsi delle versioni, pur mantenendo una stima professionale per le due persone prese in “esame”, ovvero Stefano Inama (Inama) e Sabatino di Properzio (La Valentina). Con il tempo ci siamo dovuti quindi ricredere e questa 2006, ci ha fugato ogni dubbio. Un vino che in questo millesimo è riuscito a fondere l’esperienza di entrambe le aziende, con la potenza e l’eleganza insieme in un prodotto che si esprime attraverso un canale non facile quando il tuo tenore alcolico registra un +15%. Vino di grande massa colorante, impenetrabile e profondo, un movimento che disegna lento, attraverso la meticolosità dei suoi archetti, la sua struttura nel bicchiere. Un naso intrigante, che passa da frutti neri compatti alla mora di rovo e ribes nero, fusi a dei sentori di china e grafite, prolungandosi su spezie dolci orientali. Chiusura personificata da toni di liquirizia dolce. La bocca risulta subito calda, per poi chiudere asciutta. Tutte le componenti sono al suo posto, compreso l’alcol e con l’acidità che riesce a sostenere il tutto con perfetta sinergia ed equilibrio, anche grazie al suo estratto che dona questa sensazione vellutata al palato. Tannino ovviamente presente in splendida vivacità, giovinezza gustativa ma ben proiettata verso un lungo futuro.
90/100 – Montepulciano d’Abruzzo Villa Gemma Masciarelli 2004 (Cat. F)
Un vino che si fa notare subito per la sua trama brillante, fitta ed impenetrabile, dotato di grande consistenza, disegna degli archetti stretti e numerosi, lasciandoci intuire una grande consistenza a partire dal suo estratto. Un naso caldo e suadente di fiori appassiti e frutti macerati in alcol, toni di confetture di more e prugne disidratate, chiude l’olfatto su toni di cioccolato amaro e spezie che virano dal dolce al piccante come il ricordo del pepe fresco. Al palato, alcol e tannino sono fusi insieme, in un contesto voluminoso e molto giovanile nell’approccio, dove è difficile valutare la reale personalità in questo momento, di questo “uomo” muscoloso e nerboruto dal potenziale evolutivo molto lungo e con un equilibrio ancora tutto da trovare.
89/100 – Montepulciano d’Abruzzo Nero dei Due Mori Anfra 2006 (Cat. B)
Un’azienda che sorge su di “un’isola felice”, baciata da un microclima ideale per questo vitigno ed un terreno importante che conferisce al vino grande personalità. Veste compatta di colore violaceo netto, dai tratti luminosi e giovanili, un ventaglio di profumi che spazia dai piccoli frutti neri ai fiori appassiti e macerati in alcol, quindi dalla mora alla prugna secca ed il ribes nero, un floreale di viola appassita ed una lieve speziatura che ci chiude l’olfatto. In bocca è denso, quasi masticabile, bella avvolgenza data dall’alcol e la sensazione tattile che ci ricorda il velluto e con una vena acida che corre, dando risalto ad un tannino maturo. Molto bella la corrispondenza gusto olfattiva che ci dona ancora questo frutto maturo in chiusura di bocca, persiste nel gusto e nella beva con ricordi tostati molto gradevoli.
89/100 – Montepulciano d’Abruzzo I Vasari Barba 2006 (Cat. D)
Vigne vecchie, selezione maniacale delle uve e la grande passione dei fratelli Barba, fanno sì che l’azienda presenti questo vino come il loro cavallo di razza. Una trama fitta e impenetrabile dal bordo violaceo che ci fa subito vedere giovinezza e forza, già a partire dal bicchiere. ll suo ventaglio aromatico è aperto e forte nella trama, una moltitudine di profumi che virano da confettura di more, mirtillo nero, prugne, note balsamiche ed un lieve tabacco da pipa, lasciano spazio sul finale ad un tono minerale, che dona vivacità in un quadro di pulizia estrema. In bocca abbiamo un grande ingresso, caldo e setoso, una vena acida che gioca in armonia con un tannino di grande fattura e che chiude su note di fiori appassiti e frutti rossi. Grande bilanciamento per un vino che sembra avere propio imboccato la strada giusta.
88/100 – Montepulciano d’Abruzzo Emidio Pepe 2005 (Cat. F)
Non è mai un compito facile, dover giudicare un vino di questa azienda in questo stadio di maturazione, che nel caso di Emidio Pepe risulta ancora troppo precoce nell’espressività. Ci proviamo, mettendoci magari accanto al bicchiere una sfera di cristallo. Rubino pieno con riflessi melanzana. Ovviamente non abbiamo il benché minimo accenno evolutivo, sia nel colore, che nell’impianto olfattivo. Naso imponente, con un lieve sentore animale che lascia spazio ad un frutto polposo come ribes nero prugna, cardamomo, pepe, ed un minerale che chiude il concerto ancora alla ricerca di una sua armonia, ma di sicuro valore. In bocca è setoso ed avvolgente, denota maggiore equilibrio, più di quanto riscontrato all’olfattiva, così come l’asse tra potenza e freschezza. Persiste al gusto chiudendo su toni di inchiostro e pelle. E’ decisamente un cavallo di razza, ma che richiederà tempo (e molta pazienza…) per essere domato.
88/100 – Montepulciano d’Abruzzo Bellovedere Fattoria La Valentina 2005 (Cat. D)
Questo vino si esprime molto lentamente. Molto timido nell’approccio immediato, ma molto espressivo se visto con un occhio esterno, dimostrando grande potenzialità. Di colore rubino, vivo e giovanile nei lampi che intercorrono nel bicchiere, consistente e spesso. Il naso appare molto “maschio” nelle sfumature, con rimandi a leggere sfumature di pelliccia e cuoio, ombelico aromatico carnoso quasi come timbro di fabbrica e lieve tono vegetale fuso a frutti rossi, china e grafite, con accenni di tabacco in finale di naso. La bocca è potente, pur attraversando un periodo di “insicurezza”, dove l’acidità ed il tannino tendono ad asciugare vorticosamente. Vino possente, personale, graffiante, ma sicuramente da dimenticare in cantina.
88/100 – Montepulciano d’Abruzzo Marina Cvetic Masciarelli 2006 (Cat. C)
Ecco il Montepulciano in versione femminile di casa Masciarelli. Avvicinatevi ad esso, se volete un’interpretazione più sottile e più dinamica del Villa Gemma e non siete alla ricerca della maggiore opulenza che è più caratteristica di quest’ultimo, pur mantenendo il suo spessore. Grande concentrazione color rubino che vira verso il porpora, un naso già proiettato nel futuro che ci rimanda ai fiori rossi, frutti in infusione, lievi toni erbacei come macchia mediterranea e funghi secchi che tendono a chiudere lo spettro olfattivo. Il gusto è caldo, sovrastato da una bella morbidezza che lascia spazio ad un tannino vigoroso che fa scorrere la beva. Peccato per una chiusura amaricante anche se impreziosita da ricordi minerali, cioccolato e caffè.
88/100 – Montepulciano d’Abruzzo Terre di Casuria Riserva San Clemente Zaccagnini 2006 (Cat. E)
Un vestito netto e vivo, trama fitta ed impenetrabile dal colore rubino. Il naso è caratterizzato da fiori secchi e frutti passiti seguito da spezie orientali e spinta alcolica che accentua sul finale liquirizia e rabarbaro, chiude con toni di grafite. In bocca rimane caldo e setoso che creano avvolgenza, dove irrompono dei tannini importanti e maturi che lasciano spazio and una persistenza che chiude su toni lievemente amaricanti di cioccolato amaro e pepe nero. Un vino decisamente impostato bene tecnicamente e apprezzabile da più palati.
*88/100 – Controguerra Riserva Lumen Illuminati 2006 (Cat. E)
In questo “virus” entra in gioco anche il vitigno Cabernet Sauvignon per circa il trenta percento dell’assemblaggio. Il Lumen è uno dei prodotti che hanno conosciuto e consolidato presto, una fama oltre i confini territoriali. Un vino tecnicamente ben fatto ed apprezzabile anche per una personalità non posticcia. Si presenta subito di una trama fitta ed impenetrabile con sfumature giovanili e violacee sui bordi, già nella sua scorrevolezza lascia intravedere il suo nerbo. Naso caldo e dolce, caratterizzato da frutti compatti e maturi e da spezie dolci orientali che ricordano liquirizia e tabacco da pipa. In bocca è spinto notevolmente dalla sua vena pseudo-calorica, ma mostra subito un buon equilibrio tra tannino e freschezza a rendere più agevole la beva. Di grande estratto per un vino concepito con tutte le caratteristiche per essere grande. In futuro.
87/100 – Montepulciano d’Abruzzo Collefrisio Collefrisio 2005 (Cat. C)
Si presenta subito molto chiuso al naso, anche se si riesce ad intravedere che sotto c’è sostanza e materia. Profilo olfattivo che gioca su frutti e spezie fuse, marmellata di prugne e vaniglia. In bocca ha un ingresso vellutato, anche per la sua avvolgenza pseudo-calorica, con un tannino copioso che lascia spazio alla sua persistenza.
87/100 – Montepulciano d’Abruzzo Fonte Cupa Montori 2006 (Cat. A)
Un bel vino dal colore rosso rubino vivo, dotato di una lieve sfumatura granata verso il bordo. L’impianto olfattivo è di grande pulizia, di buona intensità e complessità, su ricordi di frutti di mora, fusa a prugna secca e sentori molto lievi di fiori macerati in alcol che accennano il suo principio di evoluzione. Si chiude con una lieve speziatura. In bocca mostra grande calore dato dall’alcol. Di media avvolgenza, buona la vena acida e una trama tannica che corre e lascia spazio ad un finale gradevolmente amaricante. Chiusura pulita, ma con un’allungo che si mostra più precoce nel finire più di quanto prometteva all’olfatto. E che lo avrebbe portato sicuramente più su.
87/100 – Montepulciano d’Abruzzo Harimann Pasetti 2004 (Cat. F)
Vino imponente e di spessore questo Harimann dell’azienda Pasetti, che si presenta nel bicchiere con una veste color rubino molto compatto e solido in lieve evoluzione. Olfatto che schiude con l’ossigenazione offrendo sentori di prugna, cassis sotto spirito, sottobosco, spezie dolci e ricordi di vaniglia. La bocca è principalmente caratterizzata dalla sua masticabilità, ma con sinergia tra estratto ed alcol tannini, presenti e vigorosi, che corrono a dare articolazione al vino. Chiude il gusto su polvere di caffe ed buona persistenza fruttata e calda che dona dolcezza all’insieme.
87/100 – Montepulciano d’Abruzzo Mazzamurello Torre dei Beati 2006 (Cat. D)
Sicuramente un vino che non passa inosservato. Un vino che mostra carattere, spessore, tenacia e personalità. Un vino di impatto, ma forse è proprio questo l’incognita che lo rende di difficile lettura. Una chiave interpretativa sicuramente originale che lo discosta da tutto il resto, sul piano del DNA del vitigno originario. Frutti a bacca nera, polposi e compatti, ancora da esprimersi nella loro singola definizione, note di tabacco da pipa dolce, anice e ricordi anche di eucalipto. In bocca entra in punta di piedi. E’ caldo ed avvolgente, mostra un tannino maturo e copioso di grande persistenza, chiudendo su sfumature ammandorlate. L’estratto è la spina dorsale di questo vino che con un pizzico più di armonia e di integrazione tra le parti, avrebbe potuto spiccare il volo.
86/100 – Montepulciano d’Abruzzo Vignafranca Barba 2006 (Cat. B)
Veste color rubino con riflessi violacei, ci fa subito intravedere la sua gioventù, tanto nel colore, quanto nell’impianto olfattivo. Il naso fruttato e potente, si schiude su aromi di violette, mirtillo nero, prugna e lieve note di terra, su un finale speziato. Al palato possiede una buona sinergia tra vena acida e tannino, in un finale ammandorlato che ci conferma la (buona) linea guida aziendale dei vini a base Montepulciano.
86/100 – Montepulciano d’Abruzzo Malandrino Cataldi Madonna 2007 (Cat. B)
Versione aziendale del vitigno Montepulciano, più snella e più di immediata lettura. Il nome evoca sicuramente il suo carattere, soprattutto per quanto riguarda la fase olfattiva. Un po’ “ruffiano” nei modi, anche se ha un’anima di buona personalità. Frutti rossi come ciliegie selvatiche, prugne, mirtillo ed un lieve sottobosco, con un finale speziato e balsamico. La beva è snella e longilinea, mostra tannini vigorosi ma integrati ed una vena acida che corre a pari passo, rendendo la beva molto gradevole. Sicuramente un vino che può presentare con eleganza la denominazione. Anche ai neofiti.
86/100 – Montepulciano d’Abruzzo Spelt Fattoria La Valentina 2005 (Cat. C)
Un vino una promessa. Sì, perché lo Spelt è in continua e costante crescita, pur mantenendo il suo carattere di compattezza all’interno della “classificazione” aziendale. Rubino con sfumature lievemente granate. Al naso è di grande intensità ed immediatezza, più che di complessità, con un lieve accenno terziario, frutta fusa a sottobosco, note vegetali, toni di tabacco e cuoio in chiusura. In bocca è di grande freschezza, con un tannino presente che marca ed asciuga il gusto con lieve rugosità. Persistenza nella media.
86/100 – Montepulciano d’Abruzzo Don Bosco Nestore Bosco 2004 (Cat. B)
Vino impenetrabile e profondo, dalla grande concentrazione fenolica, con colori fitti e sfumature in evoluzione verso il bordo. Al naso subito esprime note terrose ed animali, con moltitudine di spezie dolci sul finale. Gustativa calda ed avvolgente, buona la morbidezza ed una vena acida che in questo caso non riesce a dare la giusta vitalità ad un’articolazione che potrebbe essere di maggiore lunghezza, se non fosse per un tannino non troppo maturo.
85/100 – Montepulciano d’Abruzzo Testarossa Pasetti 2005 (Cat. D)
Non proprio di classe come una Ferrari Testarossa… ma sicuramente un vino che mette in risalto tutta la spontaneità del Montepulciano, esaltandosi nei toni color rubino pieno dalle sfumature violacee. Un naso accattivante e decisamente sensuale dove si avvertono frutti neri, lamponi, stella di anice, lieve speziato sul finale come un fragranza che gli dona dolcezza all’insieme. In bocca è caldo e morbido, con un tannino che tira fuori l’anima maschile del campione ed il rombo dei motori. Molto buona l’articolazione.
84/100 – Montepulciano d’Abruzzo Vigna Sant’Angelo Valori 2005 (Cat. A)
Si presenta subito con grande giovinezza visiva, fitto ed impenetrabile il colore. Un naso caldo e dolce caratterizzato da frutti neri selvatici e spezie orientali. Ma la caratteristica che lo rende alquanto originale all’olfatto, è il richiamo di pepe in grani che gli dona un pizzico di personalità. Al palato è piacevole e scorrevole, una vena acida che sorregge un tannino copioso ed un minerale che chiude la beva su ricordi di cioccolato amaro e monchery.
83/100 – Montepulciano d’Abruzzo Fattoria La Valentina 2007 (Cat. B)
Rubino compatto che sfuma sul violaceo denotando la sua prontezza. Naso carnoso e muscolare di prugna, carne di manzo, sottobosco, lieve nota animale sul finale e accenni di grafite a rinfrescare la fase olfattiva. La bocca appare più che corretta e ben fatta nella sua semplicità, che chiude lievemente amaricante. Sicuramente un Montepulciano che ci invita alla beva.
83/100 – Montepulciano d’Abruzzo Nestore Bosco 2007 (Cat. A)
Il campione si presenta subito molto giovanile nel colore rubino che vira su toni melanzana. Naso di facile lettura ma molto ben fatto. Mirtillo nero, more ed un floreale decisamente fine. In bocca è caldo, ma supportato da una bella vena acida che va a aiutare un tannino giovane, ma maturo. Chiude in maniera molto piacevole e ci invita immediatamente a volerlo sorseggiare ancora.
83/100 – Montepulciano d’Abruzzo Strappelli 2006 (Cat. B)
Violaceo. Frutto nero che ricorda il ribes e buona chiusura con nuances di china e grafite. Vino che entra avvolgente, di spessore ma di buon equilibrio tra alcol e acidità. Un tannino vigoroso ancora non ben integrato all spina dorsale del vino, finisce con toni surmaturi dolci, come il cioccolato amaro.
83/100 – Montepulciano d’Abruzzo Cocciapazza Torre dei Beati 2006 (Cat. C)
Un vino dalla chiara matrice territoriale, già a partire dal suo colore fitto, cupo ed impenetrabile. Un naso che ci dona toni di confettura di frutti neri, more e prugne, lieve balsamicità in chiusura con accenni minerali. Di grande forza l’ingresso al palato, spessore quasi masticabile, con un tannino maturo e copioso che chiude su frutti neri polposi ed una vena amaricante. Un’altra chiave interpretativa singolare, ma che in questo caso ci ha resi perplessi sulla buona riuscita del suo impatto.
82/100 – Montepulciano d’Abruzzo Tramonto Lepore 2008 (Cat. A)
Rosso rubino con riflessi violacei di media compattezza. Un naso fruttato e vinoso, di fiori rossi e frutta croccante, lieve vena alcolica che fuoriesce dal profilo aromatico togliendo un po’ di finezza e di definizione. La gustativa è semplice e di facile comprensione, con richiami di succose prugne e frutti rossi, buona la freschezza e dai tannini già pronti per essere compresi. Media persistenza, ma tutto in estrema semplicità.
82/100 – Montepulciano d’Abruzzo Masciarelli 2007 (Cat. A)
Vino compatto con riflessi violacei. Un naso potente dalle tonalità ed dagli aromi più erbacei che polposi. Lieve timbro vegetale di foglie di thè. In bocca entra secco, con buona avvolgenza data dall’alcol ed un tannino abbastanza grossolano e poco integrato con l’anima del vino ed un finale che si mostra con una chiusura un po’ troppo frettolosa.
3) LE CONCLUSIONI FINALI
Non sono mancati impegno, sacrificio e buona volontà per affrontare queste sessioni di degustazione, ma ora possiamo orgogliosamente fare il punto della situazione per quanto riguarda il Montepulciano d’Abruzzo in versione Rosso e Cerasuolo. Una denominazione (o meglio due?) che vanta(no) enorme seguito sul piano dell’interesse del consumatore odierno. Vi possiamo assicurare che questi vini hanno richiesto uno sforzo ben più grande, del semplice atto del “degustare”. Sono vini spesso dotati di grande spessore e tannicità, correlati a concentrazioni fenoliche importanti e grandi strutture. E non sono mancati neppure vini profondi al limite della masticabilità, i quali hanno creato non pochi problemi nella nostra “normale” tenuta, se paragonata al numero dei campioni normalmente assaggiati nel corso di una singola seduta in occasione di altre sessioni. Alcuni sono stati riassaggiati più volte per avere una valutazione più consona e coerente alla qualità del prodotto, in quanto hanno presentato spesso valutazioni divergenti tra i giudizi dei vari componenti del panel.
Partiamo dalla signora in rosa, ovvero il Cerasuolo, ottenuto dalla vinificazione in rosato del vitigno Montepulciano. Se negli ultimi anni si è assistito ad un vero e proprio boom nella richiesta dei vini rosati, tale domanda non poteva non prendere in considerazione anche questa tipologia. Sexy ed intrigante già a partire da alcuni colori sgargianti e che sembrano pennellati con colpi di evidenziatore tanto sono luminosi, offrono nasi, tuttavia, che si mostrano nella maggior parte dei casi abbastanza scontrosi e nerboruti. Tali caratteristiche sono riscontrabili anche al palato, con equilibri che saltano quando si parla di spessore e acidità. Crediamo che tali difficoltà, nascano da un fatto reso difficile quando si parla di vitigno Montepulciano. Quando ci si propone al pubblico amante delle versioni in rosa, costui è legato a facili preconcetti che si abbinano spesso e volentieri a vini faciloni e beverini, dove la matrice della freschezza è la parola d’ordine, coniugata a bouquet più delicati e essenzialità gustative che prediligano la bevibilità. Solo pochi riescono veramente in questo difficile compito, nell’oceano di Cerasuoli prodotti annualmente. Un plauso particolare va riconosciuto a Cataldi Madonna, che ha offerto un vino dai forti connotati varietali e territoriali, ma di estremo godimento. Facile direte voi… ci vogliono esperienza, savoir-faire, grande qualità e serietà aziendale. Certo, magari i prezzi sono pure di conseguenza, e allora? Se uno vuole “risparmiare”, tanto vale altrimenti farsi una Granatina, se ricercate piacevolezza, bevibilità ed un colore rosato nel bicchiere… e siete pronti a spendere poco!
Riguardo al Montepulciano d’Abruzzo invece, abbiamo riscontrato un vitigno (anche se non lo scopriamo oggi…) capace di una grande versatilità, ci può stupire sia nel caso di potenze e strutture, ma anche di fronte a campioni più esili, con quest’ultimi che offrono un bagaglio aromatico che tende a cambiare e valorizzarsi, come pochi altri, con il passare del tempo. Passi da gigante sono stati compiuti da quel recente passato, dove era utilizzato come “merce da taglio”. Pochi sono i vitigni infatti che riescono oggi con “facilità” a coniugare acidità a spessori, mineralità ad estreme morbidezze, tannini fitti ma felicemente integrati e con bagagli olfattivi che con i prossimi millesimi, potremmo assistere ad un vero consolidamento in base alle provenienze. Ma questo traguardo potrà essere solo raggiunto con impegno, volontà e se verranno abbandonati alcuni concetti estremi della modernità, più in particolare se parliamo di concentrazioni e iper-morbidezze, in favore di passaggi e lavorazioni più “naturali”. Il rischio è che si potrà magari perdere un pizzico di subitaneo carattere e piacevolezza nell’immediato, ma il vantaggio sarà tutto a favore di vini più vibranti ed emozionanti. Tutto a vantaggio nostro, insieme a quello dei nostri lettori.
Articolo redatto da:
Luca Martini.
Referente regionale per la Sicilia e l’Abruzzo.
Sommelier Professionista, Degustatore Ufficiale e Relatore ai corsi A.I.S. Sommelier presso il Ristorante di famiglia “Osteria da Giovanna” di Arezzo. Miglior Sommelier di Toscana 2007 e Vice-Campione Italiano 2008. Miglior Sommelier Professionista d’Italia 2009.
Si ringraziano i componenti del panel di degustazione del portale Viaggiatore Gourmet-Altissimo Ceto per aver preso parte alle sessioni di assaggio.
Di seguito, potete trovare gli altri post inerenti la nostra Guida dei Vini on-line:
EDIZIONE 2010/2011:
PIEMONTE
-I Langhe Nebbiolo ed i Nebbiolo d’Alba
EDIZIONE 2009/2010:
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-I Langhe Nebbiolo e Nebbiolo d’Alba.
-Le Barbere d’Asti e altre Barbere.
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TRENTINO ALTO-ADIGE
-Le “bollicine” metodo classico.
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FRIULI VENEZIA-GIULIA
-I Vini Bianchi del Friuli V.G. – prima parte.
-I Vini Bianchi del Friuli V.G. – seconda parte.
-I Vini Rossi ed alcune “chicche” dolci.
EMILIA-ROMAGNA
-Sangiovese di Romagna, Albana di Romagna passito e altre eccellenze.
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-Le produzioni IGT del Chianti Classico ed alcune eccellenze di zone limitrofe.
-Le eccellenze di Cortona e di Montepulciano.
-Le eccellenze della “Costa” (prima parte): I vini bianchi, Bolgheri e Montecucco
-Le eccellenze della “Costa” (seconda parte): Scansano, Val di Cornia e le produzioni ad I.G.T.
MARCHE
-Il vitigno Verdicchio nelle sue sfumature.
ABRUZZO
CAMPANIA
SICILIA
-I Vini bianchi e rossi dell’Etna.
-I Vini bianchi e rossi della Sicilia.
Le sessioni di degustazione si sono svolte presso il Ristorante di Cristiano Cini:
RISTORANTE LA NUOVA TAGLIATELLA
Viale Giotto, 45/47
52100 Arezzo
Tel: 0575 21931
e-mail: cristina.raffaelli@alice.it
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