Articolo a cura di Ivano Antonini-EnoCentrico.
Curatore Guida dei Vini on-line by Altissimo Ceto e Referente regionale del Piemonte.
Chiamateli pure Barolo “base” se volete…. A noi piace molto di più usare il termine di Barolo “classici” (oppure “Villages” per dirlo alla Borgognona…) per parlare di quei vini ottenuti da un assemblaggio di uve nebbiolo provenienti da più vigne, oppure ottenuti dalle vigne più giovani. Insomma, quei Barolo che godono di minore, chiamamola così, considerazione, se rapportati ai loro “fratelli maggiori”. Incominciamo da questa “categoria” in quanto i campioni di Barolo arrivati in sede erano davvero tanti per poterli includere tutti in una sola recensione, pertanto abbiamo deciso di dividerla in “Classici”, “Top” e “Riserve”. Spazio ora al racconto dei vini appartenenti alla prima categoria. Mentre le considerazioni finali riguardanti le sessioni di degustazione dei Barolo, troveranno il loro spazio al termine delle “Riserve”.
In questo articolo si parla di: Bruna Grimaldi, Chiara Boschis, Coppo, Corino, Damilano, Elio Altare, Enzo Boglietti, Ettore Germano, Fontanafredda, Gianni Gagliardo, Josetta Saffirio, Luciano Sandrone, Luigi Baudana, Manzone, Massolino, Mauro Veglio, Monti, Parusso, Pio Cesare, Poderi Aldo Conterno, Poderi Luigi Einaudi, Principiano Ferdinando, Prunotto, Tenuta Rocca, Vietti.
Link di riferimento alla denominazione dell’Edizione 2009-2010: I Barolo
Prima di passare al racconto dei vini degustati, per prima cosa la solita piccola legenda su come orientarsi nei nostri articoli.
Al primo punto troverete la graduatoria finale che è scaturita al termine delle nostre sessioni, visualizzando i soli punteggi. Tale graduatoria è suddivisa prima di tutto per tipologia e poi per punteggio. In caso di medesima valutazione, si segue il classico ordine alfabetico riferito ai produttori. In rosso sono segnalati i vini che hanno ricevuto il premio speciale, dato all’unanimità dal nostro panel, ovvero l’ Altissimo Ceto. Accanto al vino troverete la categoria di riferimento al prezzo che potrete trovare indicativamente sullo scaffale di un’enoteca.
Al secondo punto, sarà ripresa la medesima graduatoria, questa volta integrata con relativa foto all’etichetta e le note di degustazione. Ai nomi di ciascun produttore è “linkata” la propria scheda aziendale. Cliccandoci sopra, potrete accedere a dati, recapiti e le corrispondenti schede tecniche. Tutto questo al fine di avere il massimo delle informazioni relative al vostro vino interessato.
Al terzo punto vengono inserite ogni volta, le considerazioni finali emerse e che sono state espresse sempre dal nostro panel al termine di ogni sessione.
Buona lettura!
1) LA GRADUATORIA:
92/100 – Barolo Le Vigne Luciano Sandrone 2006 (Cat. H)
91+/100 – Barolo Cascina Nuova-Elio Altare 2006 (Cat. F)
91/100 – Barolo Baudana Luigi Baudana 2006 (Cat. F)
91/100 – Barolo Bussia Soprana Poderi Aldo Conterno 2006 (Cat. G)
91/100 – Barolo Castiglione Vietti 2006 (Cat. F)
90/100 – Barolo Serralunga Ettore Germano 2006 (Cat. E)
90/100 – Barolo Josetta Saffirio 2006 (Cat. E)
90/100 – Barolo Massolino 2006 (Cat. E)
90/100 – Barolo Monti 2006 (Cat. F)
89/100 – Barolo Via Nuova E. Pira e Figli-Chiara Boschis 2006 (Cat. F)
89/100 – Barolo Serralunga Fontanafredda 2006 (Cat. E)
89/100 – Barolo Parusso 2006 (Cat. E)
89/100 (?) – Barolo Pio Cesare 2006 (Cat. F)
89/100 – Barolo Terlo Poderi Luigi Einaudi 2006 (Cat. F)
88/100 – Barolo Coppo 2006 (Cat. F)
88/100 – Barolo Corino 2006 (Cat. )
88/100 – Barolo Serralunga Principiano Ferdinando 2006 (Cat. E)
88/100 – Barolo Tenuta Rocca 2006 (Cat. E)
87/100 – Barolo Serre Gianni Gagliardo 2006 (Cat. F)
87/100 – Barolo Mauro Veglio 2006 (Cat. F)
87/100 – Barolo Prunotto 2006 (Cat. E)
86/100 – Barolo Camilla Bruna Grimaldi 2006 (Cat. D)
86/100 – Barolo Lecinquevigne Damilano 2006 (Cat. E)
I prezzi sono indicati per categorie in funzione della variabilità che potete trovare da enoteca ad enoteca:
Categoria A Fino a 14,00
Categoria B Tra Euro 12,00 e 17,00
Categoria C Tra Euro 15,00 e 20,00
Categoria D Tra Euro 18,00 e 25,00
Categoria E Tra Euro 23,00 e 30,00
Categoria F Tra Euro 28,00 e 50,00
Categoria G Tra Euro 45,00 e 70,00
Categoria H Oltre i Euro 70,00
2) LE NOTE DI DEGUSTAZIONE:
92/100 – Barolo Le Vigne Luciano Sandrone 2006 (Cat. H)
Altissimo Ceto
L’azienda ha deciso di inviare solo i campioni del Barolo Le Vigne, quindi non troverete recensito il Cannubi Boschis 2006 nella recensione dei Barolo “top” di prossima pubblicazione. Eccoci dunque a raccontarvi del vino che in questa sessione ha sbaragliato tutta la concorrenza, grazie ad una prova davvero esemplare e tra le meglio riuscite di questa etichetta. Lo fa con il consueto garbo, la solita “dolcezza” e suadenza, ma con un pizzico di incisività in più. Anche se non troverete potenza e forza, riuscirete ad apprezzarlo per quella maturità del frutto che lo rende particolarmente attraente (ma non ruffiano…), in quanto nel profilo aromatico, incidono anche delle sfumature ricche e minute che lasciano intravedere anche un potenziale evolutivo di grande gittata. Palato tra i più completi ed equilibrati della denominazione, con la ben nota cadenza ritmata con tutti gli elementi al loro posto, per un finale da manuale di un Luciano Sandrone che non delude, anzi si esalta, quando ha tra le mani le uve figlie di un’annata importante come la 2006.
91+/100 – Barolo Cascina Nuova-Elio Altare 2006 (Cat. F)
Altissimo Ceto
Vi consigliamo, qualora vi trovaste un giorno ad argomentare con Elio Altare sulla bontà delle annate per il Barolo, a non includere tra queste quella targata 2006. Il ricordo della grandinata che ha flagellato il Vigneto Arborina in quell’anno, ha inciso un taglio indelebile nella memoria di Elio, portandolo ad una decisione sofferta a non produrre il suo amato “cru” in questo millesimo ed a pensare anche a cosa sarebbe potuto uscire dalla sua cantina, qualora si fosse trovato nelle ben più rosee delle previsioni. La realtà comunque è quì, sotto il naso di tutti, quando il bicchiere è pronto ad ospitare il liquido del suo Barolo “classico”, una tra le migliori versioni di questa etichetta. Un profilo aromatico di grande classe e forte espressività e con un carattere balsamico dal timbro freddo di un Branca Menta ghiacciato, quasi si portasse in dote un dettaglio che ricordasse la famigerata grandinata. Bocca contratta ed un po’ nervosetta al primo impatto, prima di riscaldarsi con una sensazione pseudo-calorica che esce e cresce con il passare dei secondi, in alternanza a dei tannini minuti ed una freschezza davvero di livello.
91/100 – Barolo Baudana Luigi Baudana 2006 (Cat. F)
Un vino dove il ruolo di protagonista della scena, è riscontrabile nella particolare suadenza del ventaglio aromatico. Di grande eleganza e con una fragranza del frutto quasi da mordere, che sembra quasi un presagio di quello che ci aspetteremo in futuro, visto che al timone della conduzione tecnica e dei vigneti di questa prestigiosa azienda, ora c’è la famiglia Vaira. Un pizzico di piccantezza aromatica, rende più imprevedibile il profilo olfattivo. Bocca di notevole morbidezza, dove il tannino risulta piacevolmente integrato e meno esuberante di quanto rivelerà il Cerretta.
91/100 – Barolo Bussia Soprana Poderi Aldo Conterno 2006 (Cat. G)
Volutamente inserito in questa recensione, anche se consapevoli che il Bussia Soprana di Aldo Conterno è a tutti gli effetti un “single-vineyard”. Se la batteria dei 2005, ci aveva per certi versi sorpreso per una particolare riuscita caratteriale dei vini ed una apertura aromatica immeidata abbastanza singolare per questa azienda, i Barolo presentati quest’anno dalla premiata ditta Aldo Conterno&Figli, si sorpassano anche grazie alla conferma della bontà dell’annata. Incominciamo quindi il racconto di questi bellissimi vini, dove il carattere delle uve della Bussia di Monforte sapientemente vinificate da mani esperte, esce in tutte le sue migliori espressioni, attraverso una polposità del frutto di grande integrità, con una forte connotazione del profumo di lampone, croccante e fragrante, il quale lascia subito spazio alle note speziate di bellissima freschezza ed un finale che incomincia il suo viaggio verso una balsamicità che avrà modo di ampliarsi in futuro. Bocca carnosa, piena, in divenire, cesellata da una trama tannica di particolare vivacità, ma piacevolmente levigata.
91/100 – Barolo Castiglione Vietti 2006 (Cat. F)
Anche il Castiglione di Luca Currado e Mario Cordero fa da apripista ad una batteria di 2006 da urlo! Vino sicuramente importante, anche se, secondo noi, meno imponente della versione presentata lo scorso anno. Dal punto di vista della godibilità e della piacevolezza, risulta essere più scorrevole, con una chiave di lettura più facile ed immediata. Potenza, equilibrio e fluidità al palato, con grande avvolgenza ed una nota di rovere, meno riscontrabile all’olfattiva, che deve essere ancora digerita. Finale elegante e stuzzicante.
90/100 – Barolo Serralunga Ettore Germano 2006 (Cat. E)
Carattere meno esuberante e nerboruto della versione che lo ha preceduto, ma pur sempre convincente nella stoffa e nel carattere che rispecchia il carattere di Serralunga, così come quello preciso e attento nel dettaglio del suo patron Sergio Germano. Sottile e minuto nelle sfumature aromatiche, presenta un taglio speziato più evidente del solito. Bocca ritta e sostanziale. Ampio, tenuto in piedi da un tannino che si rivela mordente per rappresentazione delle sue origini, ma un po’ troppo nervosetto nell’indole e che sarà difficile da domare in futuro.
90/100 – Barolo Josetta Saffirio 2006 (Cat. E)
Altissimo Ceto
Dal 1999 troviamo ormai Sara Vezza saldamente al comando dell’azienda di famiglia, nuova linfa, vitalità sempre fresca di motivazioni, portano Sara a crescere continuamente e con essa anche i vini che andranno sempre più ad arricchire una solida realtà, costruita con sacrifici negli anni da mamma Josetta e papà Roberto. Con la versione 2006 del Barolo “classico” abbiamo una conferma, sul piano del punteggio, di quanto generosamente espresso con la 2005. Da parte sua però, mostra un plus di maggiore gobilità e minore “tensione”, grazie ad un frutto più avvolgente e minuto e da una speziatura più incisiva. La solita avvolgenza, eleganza e leggiadrìa tipicamente “femminile” del marchio di fabbrica, completano un quadro sempre convincente ed affidabile. Caldamente raccomandato a chi vuole andare sul sicuro.
90/100 – Barolo Massolino 2006 (Cat. E)
Ci era particolarmente piaciuto il 2005 Serralunga dei fratelli Massolino e ci fa molto piacere che l’annata 2006 abbia messo la freccia di sorpasso ed abbia raggiunto la meritata soglia dei 90 punti. Più incisivo e mordente della versione precedente, una superba interpretazione dello stile Massoliniano al servizio del terroir di Serralunga. Austero e balsamico, con un palato più ricco di altre annate prodotte in passato ed una trama tannica sempre vigile e sull’attenti, pronta a stuzzicare il palato.
90/100 – Barolo Monti 2006 (Cat. F)
Sempre puntuale, preciso, tecnicamente ben fatto è il Barolo di Paolo Monti. Se vogliamo, un po’ meno scrupoloso e meno energico della versione precedente, la quale era molto più vicina al Bussia della stessa cantina, più di quanto non lo sia invece in questa versione, ma capace comunque di guadagnarsi con merito la soglia della super-eccellenza. Dettaglio e solidità confermate anche al palato, ma più contratte del solito. La sosta in bottiglia gli farà bene e lo porterà ad acquistare maggiore equilibrio ed un legame più rodato tra le varie componenti gustative, al fine di raggiungere quella maggiore compostezza tipica dell’etichetta di questo bravo vigneron.
89/100 – Barolo Via Nuova E. Pira e Figli-Chiara Boschis 2006 (Cat. F)
L’esordio non è stato dei migliori se consideriamo l’approccio non proprio impeccabile sul piano della definizione aromatica, soprattuto se pensiamo a quanto invece ci ha sempre abituati la “mitica” Chiara Boschis. Avrebbe meritato tranquillamente di passare la soglia dei 90 punti, in quanto il vino propone una ricchezza ed una stoffa davvero esemplari. Maturo ed immediato con il calore offerto da un frutto polposo di more mature ed una speziatura di cannella e liquirizia. La dolcezza al palato viene ancora accentuata per una nota di rovere non ancora integrata, ma che non copre l’incisività del complesso, che si invola verso un finale di buona lunghezza.
89/100 – Barolo Serralunga Fontanafredda 2006 (Cat. E)
Trend in continua crescita per l’iperbole qualitativa di questa azienda. Aiutata non solo dalla nuova vitalità e dalle più fresche ambizioni, ma anche da un’annata che colloca il Barolo classico, in una posizione di livello. Tecnicamente ben fatto, non ha una virgola fuori posto. Gli manca solo quel pizzico di personalità in più che gli permetterebbe di ambire alla soglia dei 90 punti.
89/100 – Barolo Parusso 2006 (Cat. E)
Possiamo tranquillamente ufficializzare che il nuovo corso ha trovato la sua più alta espressione con la batteria dei 2006 proposta, la quale supera di gran lunga la pur ottima 2004. E dove incominciare a parlarne, se non dal suo Barolo “classico”? Vino che incide e si fa notare solo dopo l’ossigenazione (impressionante la tenuta anche di più giorni a bottiglia aperta), rispecchia fortemente il carattere dato da Marco Parusso in perfetta simbiosi con l’annata 2006. Frutto polposo ed incisivo, con note di frutta matura da mordere e di spezie pungenti, gli donano un’indole un po’ troppo nervosa al primo approccio. Palato coerente e perfettamente in linea. Avrà bisogno ancora di un anno di bottiglia prima di addomesticarsi. Cinture allacciate, perchè nei prossimi millesimi si sarà molto da divertirsi…
89/100 (?) – Barolo Pio Cesare 2006 (Cat. F)
Molto restìo nel carattere, sta attraversando una fase dove non riesce ad uscire dal suo guscio con il fine di impressionare il panel e convincerlo che la stoffa e lo spessore sono di gran lunga superiori rispetto a quanto offerto con la 2005 e che si era posizionata su ben altro punteggio. Un 89 sulla fiducia, con il consiglio di aspettarlo ancora un anno prima di capire il suo vero valore. Molto più propositivo ed espansivo è l’Ornato di pari annata.
89/100 – Barolo Terlo Poderi Luigi Einaudi 2006 (Cat. F)
Il Terlo versione 2006, offre un dettaglio aromatico più centrato su una nota di tipo vegetale, che lo fanno ridimensionare nella sostanza del frutto (e nel punteggio) non riuscendo a bissare la bellissima prova offerta dalla 2005. Molto meglio al palato, dove si propone con maggiore distensione e precisione. Questa volta lo stacco del Terlo, rispetto ai suoi fratelli maggiori, è più considerevole. Ma ciò non toglie nulla al valore consolidato che offre questa azienda e la crescita qualitativa innescata ormai da diversi anni.
88/100 – Barolo Coppo 2006 (Cat. F)
Altro esempio di come la bontà della annata 2006, abbia contribuito di gran lunga a “costruire” vini di spessore e di stoffa, ma che nel breve periodo appaiono molto contratti nella forma e chiusi nel carattere, tanto da non riuscire a graffiare e ad incidere come dovrebbero. Anche il Barolo della famiglia Coppo, subisce un’involuzione in questo senso e consigliamo vivamente di tenerlo da parte e ripiegare sulla 2005 della medesima etichetta, ancora per un po’.
88/100 – Barolo Corino 2006 (Cat. )
Peccato per un profilo caffeoso e tostato che in questo momento tendono ad incidere e offuscare nel dettaglio, un frutto che meriterebbe molto di più. Ricco e variegato, così come al palato che riesce a distendersi con maggiore scioltezza, con un equilibrio sostanza-freschezza che offrono più facilità di beva.
88/100 – Barolo Serralunga Principiano Ferdinando 2006 (Cat. E)
Si preannuncia con la consueta facilità di lettura, semplice, corretta ed immediata. Lineare ed essenziale al palato, si riscatta in chiusura con un allungo degni di nota per un Barolo classico. Particolarmente raccomandato a chi è alla ricerca di un Barolo non troppo cerebrale.
88/100 – Barolo Tenuta Rocca 2006 (Cat. E)
La 2006 si conferma (e si confermerà anche sul San Pietro) l’annata di maggiore riuscita per i Barolo di Tenuta Rocca. Ventaglio olfattivo di grande ricchezza, bissato al palato con buona profondità. Meriterebbe un punticino in più se non fosse per un tannino troppo pronunciato che difficilmente troverà pace in bottiglia e, nel punteggio, si posiziona dunque come la versione precedente. Anche se…
87/100 – Barolo Serre Gianni Gagliardo 2006 (Cat. F)
Buona prova per il Serre della famiglia Gagliardo. Ottenuto da un assemblaggio di uve nebbiolo proveniente da vigneti di diversi comuni, vuole impressionare soprattutto a livello aromatico, dove la venatura balsamica è molto presente ed è rinfrescante per una proposta del frutto fragrante. Un tocco speziato esce con l’ossigenazione e chiude l’olfattiva con discreta eleganza. Al palato è subito immediato e semplice nell’approccio, avvolgente, salvo poi chiudere relativamente presto.
87/100 – Barolo Mauro Veglio 2006 (Cat. F)
Profilo olfattivo dolce e speziato come da timbro di fabbrica per il Barolo “classico” di Mauro e Daniela Veglio, con un pizzico in più di incisività. Al palato si mostra con buona coerenza, correndo sui binari lineari ed arrotondati fino in chiusura.
87/100 – Barolo Prunotto 2006 (Cat. E)
Naso di un profilo più equilibrato e diretto di altre versioni del Classico di casa Prunotto. Offre un giusto mix tra frutto e spezie, sfumato e minuto, mentre il palato si posiziona su un gradino più in basso, per una bocca che si propone più cruda data da un’acidità che tende a primeggiare ed un tannino più verde.
86/100 – Barolo Camilla Bruna Grimaldi 2006 (Cat. D)
Profilo olfattivo non di grande complessità e precisione nel dettaglio, equilibrato tra le componenti olfattive, meno in quelle gustative, dove viene evidenziato un taglio più spostato verso il carattere evolutivo ed un tannino che si trapela in maniera più grossolana.
86/100 – Barolo Lecinquevigne Damilano 2006 (Cat. E)
Un profilo olfattivo che offre un ventaglio spostato sull’evoluzione e caratterizzato da un getto abbastanza pronunciato dato dall’alcol. Non di grande precisione nel dettaglio, anche al palato si posiziona molto sulle morbidezze, senza avere nessuna frecciata che possa graffiare e renderlo più snello nella beva. I cru sono di altro pianeta.
Articolo redatto da:
Ivano Antonini.
Curatore della Guida dei Vini on-line by Altissimo Ceto e Referente regionale per il Piemonte.
Sommelier Professionista, Degustatore Ufficiale e Relatore ai corsi A.I.S.
Sommelier operante presso il Ristorante Relais & Chateaux “Il Sole di Ranco”.
Miglior Sommelier Professionista d’Italia AIS 2008, Miglior Sommelier della Lombardia 2001 e Sommelier dell’anno per la Guida de L’espresso 2006.
Si Ringrazia i componenti del panel di degustazione del portale Viaggiatore Gourmet-Altissimo Ceto per aver preso parte alle sessioni di assaggio.
Di seguito, potete trovare gli altri post inerenti la nostra Guida dei Vini on-line:
EDIZIONE 2010/2011:
PIEMONTE
-I Langhe Nebbiolo ed i Nebbiolo d’Alba
EDIZIONE 2009/2010:
PIEMONTE
-I Langhe Nebbiolo e Nebbiolo d’Alba.
-Le Barbere d’Asti e altre Barbere.
LOMBARDIA
TRENTINO ALTO-ADIGE
-Le “bollicine” metodo classico.
VENETO
FRIULI VENEZIA-GIULIA
-I Vini Bianchi del Friuli V.G. – prima parte.
-I Vini Bianchi del Friuli V.G. – seconda parte.
-I Vini Rossi ed alcune “chicche” dolci.
EMILIA-ROMAGNA
-Sangiovese di Romagna, Albana di Romagna passito e altre eccellenze.
UMBRIA
TOSCANA
-Le produzioni IGT del Chianti Classico ed alcune eccellenze di zone limitrofe.
-Le eccellenze di Cortona e di Montepulciano.
MARCHE
-Il vitigno Verdicchio nelle sue sfumature.
ABRUZZO
CAMPANIA
SICILIA
-I Vini bianchi e rossi dell’Etna.
-I Vini bianchi e rossi della Sicilia.
Per chiudere, un particolare ringraziamento per la loro disponibilità, allo staff del:
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