Articolo a cura di Ivano Antonini-EnoCentrico.
Curatore Guida dei Vini on-line di Altissimo Ceto e Referente regionale del Piemonte.
Cinture allacciate perchè si parte per una nuova avventura! La stazione di partenza è la stessa dello scorso anno, ma questo viaggio si preannuncia molto più ricco di quanto lo era stato, quello che noi consideravamo l’edizione numero Zero della nostra Guida dei Vini on-line by Viaggiatore Gourmet-Altissimo Ceto. Della scorsa edizione vi dobbiamo ancora delle recensioni e con esse il relativo racconto di numerosi vini. Post che sono in fase di elaborazione, in quanto il VG Team non va in vacanza e cavatappi, bicchiere e penna in mano, continua a lavorare, degustare, scattare foto e scrivere sulle nuove (e vecchie) annate proposte. Ma i tempi di internet incombono e chiedono tempistiche che dovranno essere sempre più da tempo reale e quindi spazio a questo importante racconto. Il primo della lunga serie che avrà come protagonista il “Re” Nebbiolo.
In questo articolo si parla di: Albino Rocca, Bruna Grimaldi, Bruno Giacosa, Cascina Val del Prete, Conterno Fantino, Damilano, Deltetto, Edoardo Sobrino, Elio Altare, Enzo Boglietti, Eraldo Viberti, Ettore Germano, Fontanafredda, Gagliasso, Gaja, G.D. Vajra, Giacomo Vico, Gianni Gagliardo, Josetta Saffirio, Luciano Sandrone, Malabaila, Manzone, Massolino, Matteo Correggia, Mauro Veglio, Montaribaldi, Monti, Nada Fiorenzo, Parusso, Piero Busso, Pio Cesare, Poderi Aldo Conterno, Poderi Luigi Einaudi, Prunotto, Rinaldi, Roberto Voerzio, Scarpa, Sottimano, Ten. C.A. dei Marchesi di Gresy, Tenuta Rocca, Ugo Lequio, Vietti.
Link di riferimento alla denominazione dell’Edizione 2009-2010: I Langhe Nebbiolo ed i Nebbiolo d’Alba
Prima di passare al racconto dei vini degustati, per prima cosa la solita piccola legenda su come orientarsi nei nostri articoli.
Al primo punto troverete la graduatoria finale che è scaturita al termine delle nostre sessioni, visualizzando i soli punteggi. Tale graduatoria è suddivisa prima di tutto per tipologia e poi per punteggio. In caso di medesima valutazione, si segue il classico ordine alfabetico riferito ai produttori. In rosso sono segnalati i vini che hanno ricevuto il premio speciale, dato all’unanimità dal nostro panel, ovvero l’ Altissimo Ceto. Accanto al vino troverete la categoria di riferimento al prezzo che potrete trovare indicativamente sullo scaffale di un’enoteca.
Al secondo punto, sarà ripresa la medesima graduatoria, questa volta integrata con relativa foto all’etichetta e le note di degustazione. Ai nomi di ciascun produttore è “linkata” la propria scheda aziendale. Cliccandoci sopra, potrete accedere a dati, recapiti e le corrispondenti schede tecniche. Tutto questo al fine di avere il massimo delle informazioni relative al vostro vino interessato.
Al terzo punto vengono inserite ogni volta, le considerazioni finali emerse e che sono state espresse sempre dal nostro panel al termine di ogni sessione.
Buona lettura!
1) LA GRADUATORIA:
I Langhe Nebbiolo…
95/100 – Langhe Nebbiolo Sorì San Lorenzo Gaja 2007 (Cat. H)
93+/100 – Langhe Nebbiolo Costa Russi Gaja 2007 (Cat. H)
93+/100 – Langhe Nebbiolo Sperss Gaja 2006 (Cat. H)
93/100 – Langhe Nebbiolo Sorì Tildìn Gaja 2006 (Cat. H)
91/100 – Langhe Nebbiolo Conteisa Gaja 2006 (Cat. H)
91/100 – Langhe Nebbiolo Il Favot Poderi Aldo Conterno 2006 (Cat. E)
89/100 – Langhe Nebbiolo Rinaldi 2008 (Cat. D)
88/100 – Langhe Nebbiolo S. Francesco-Fontanazza Roberto Voerzio 2007 (Cat. E)
87/100 – Langhe Nebbiolo Poderi L. Einaudi 2008 (Cat. B)
87/100 – Langhe Nebbiolo Sottimano 2008 (Cat. B)
86/100 – Langhe Nebbiolo Cascina Nuova – Elio Altare 2009 (Cat. E)
86/100 – Langhe Nebbiolo Eraldo Viberti 2008 (Cat. B)
86/100 – Langhe Nebbiolo Batiè Gianni Gagliardo 2006 (Cat. C)
86/100 – Langhe Nebbiolo Nada Fiorenzo 2007 (Cat. B)
86/100 – Langhe Nebbiolo Pio Cesare 2007 (Cat. B)
85/100 – Langhe Nebbiolo G.D. Vajra 2008 (Cat. B)
85/100 – Langhe Nebbiolo Angelo Mauro Veglio 2008 (Cat. B)
85/100 – Langhe Nebbiolo Parusso 2008 (Cat. B)
85/100 – Langhe Nebbiolo Perbacco Vietti 2007 (Cat. B)
84/100 – Langhe Nebbiolo Ginestrino Conterno Fantino 2008 (Cat. C)
84/100 – Langhe Nebbiolo Deltetto 2007 (Cat. B)
84/100 – Langhe Nebbiolo Enzo Boglietti 2008 (Cat. A)
84/100 – Langhe Nebbiolo Josetta Saffirio 2008 (Cat. B)
84/100 – Langhe Nebbiolo Piero Busso 2008 (Cat. B)
83/100 – Langhe Nebbiolo Ciabot Russ Gagliasso 2008 (Cat. B)
83/100 – Langhe Nebbiolo Martinenga Ten. C. A. dei Marchesi Di Grésy 2009 (Cat. A)
83/100 – Langhe Nebbiolo Massolino 2006 (Cat. B)
83/100 – Langhe Nebbiolo Gambarin Montaribaldi 2008 (Cat. A)
82/100 – Langhe Nebbiolo Giacomo Vico 2008 (Cat. A)
82/100 – Langhe Nebbiolo Serralunga Ettore Germano 2008 (Cat. A)
82/100 – Langhe Nebbiolo Il Crutin Manzone 2008 (Cat. B)
82/100 – Langhe Nebbiolo Ugo Lequio 2008 (Cat. A)
I Nebbiolo d’Alba…
88/100 – Nebbiolo d’Alba Vigna di Lino Cascina val del Prete 2007 (Cat. B)
88/100 – Nebbiolo d’Alba La Val dei Preti Matteo Correggia 2007 (Cat. D)
87/100 – Nebbiolo d’Alba Vigna Carzello Edoardo Sobrino 2007 (Cat. B)
86/100 – Nebbiolo d’Alba Valmaggiore di Vezza d’Alba Casa Vinicola Bruno Giacosa 2008 (Cat. B)
85/100 – Nebbiolo d’Alba Albino Rocca 2008 (Cat. B)
85/100 – Nebbiolo d’Alba San Ponzio Gianni Gagliardo 2007 (Cat. C)
85/100 – Nebbiolo d’Alba Valmaggiore Luciano Sandrone 2008 (Cat. E)
85/100 – Nebbiolo d’Alba Sorì Ornati Tenuta Rocca 2007 (Cat. A)
84/100 – Nebbiolo d’Alba Damilano 2008 (Cat. B)
84/100 – Nebbiolo d’Alba Bric Merli Malabaila 2007 (Cat. A)
84/100 – Nebbiolo d’Alba Monti 2007 (Cat. B)
84/100 – Nebbiolo d’Alba Occhetti Prunotto 2007 (Cat. B)
83/100 – Nebbiolo d’Alba Bric du Nota Scarpa 2007 (Cat. C)
82/100 – Nebbiolo d’Alba Briccola Bruna Grimaldi 2008 (Cat. A)
79/100 – Nebbiolo d’Alba Marne Brune Fontanafredda 2008 (Cat. B la 1 lt.)
I prezzi sono indicati per categorie in funzione della variabilità che potete trovare da enoteca ad enoteca:
Categoria A Fino a 14,00
Categoria B Tra Euro 12,00 e 17,00
Categoria C Tra Euro 15,00 e 20,00
Categoria D Tra Euro 18,00 e 25,00
Categoria E Tra Euro 23,00 e 30,00
Categoria F Tra Euro 28,00 e 50,00
Categoria G Tra Euro 45,00 e 70,00
Categoria H Oltre i Euro 70,00
2) LE NOTE DI DEGUSTAZIONE:
I Langhe Nebbiolo…
95/100 – Langhe Nebbiolo Sorì San Lorenzo Gaja 2007 (Cat. H)
Altissimo Ceto
Dopo 40 anni di onorata carriera nel regno di “Roi” Angelo, quella persona che risponde al nome di Guido Rivella, che di professione fa l’enologo ma per diletto sfoggia continuamente arti a dir poco mirabolanti, oggi riesce ancora a stupire ed inventarsi come fosse la prima volta. E’ vero che avendo tra le mani una materia prima proveniente da un vigneto che tutto il mondo ci invidia, tutto risulti più facile, meno usuale è invece tirare fuori il coniglio dal cilindro e riuscire nella versione 2007 a mettere la freccia di sorpasso sulla pur ottima 2006. A essere sinceri il nostro esordio con il bicchiere con il vino appena versato non è stato dei migliori. Il Sorì San Lorenzo si è mostrato più contratto se paragonato ai suoi “fratellini”, rovere che incideva, speziatura evidente, tostato quasi caffeoso. Note che riuscivano ad imprigionare il frutto e che non hanno lasciato presagire nulla di quanto invece questo cru ci ha abituati in passato come potenza ed articolazione. Questione di minuti. Questione di aria. Questione di pazienza. Tanta. Tanta, quanto basta per riuscire ad entrare in sintonia con lui. Ci immaginiamo Rivella in versione Panoramix davanti al suo pentolone, intento a preparare la sua “pozione” magica ed i suoi adepti intorno con l’acquolina alla bocca ad attendere impazienti che questa bevanda risulti pronta per essere assaporata. Frutto maturo, caldo al primo impatto olfattivo e ricco nella sua complessità minuziosa. Mentolato e balsamico che escono alla lunga. Bocca avvolgente e piena, il più ricco dei cru di Gaja al gusto. Chiude con un’eleganza e una pulizia sopraffina. Chiudiamo con una chiosa di uno dei nostri collaboratori: “Il vino che tutti i piemontesi vorrebbero fare. Almeno una volta nella vita!” Già. Ma per qualcuno come Rivella, forse, è solo questione di ordinaria amministrazione.
93+/100 – Langhe Nebbiolo Costa Russi Gaja 2007 (Cat. H)
Podio d’onore per il Costa Russi, vino superlativo e ben fatto, ma che non incide con la medesima potenza e profondità del Sorì San Lorenzo. Possiamo definirlo comunque il più completo e quello di più facile lettura nell’immediato dei tre cru “ex” Barbaresco. Anch’esso molto più ricco e compatto della versione precedente, con un frutto caldo, suadente ed avvolgente. Dotato di una speziatura dolce che accoglie il naso con un abbraccio, mentre al palato si mostra avvolgente, con una trama tannica più integrata ed una vena acida meno rinfrescante, ma che riesce a dare comunque articolazione alla sua stoffa, con un grande supporto data dalla sapidità.
93+/100 – Langhe Nebbiolo Sperss Gaja 2006 (Cat. H)
Altissimo Ceto
Assolutamente da non mettere in paragone con il vino descritto sopra, per quanto riguarda il cru di Serralunga di Angelo Gaja. Non solo perchè appartenente ad un’annata differente, ma anche riguardanti mondi diversi. Complessità e frutto graffianti. Più verticale e crudo di tutti i Langhe Nebbiolo sfornati quest’anno da questa cantina, lo Sperss non ha una virgola fuori posto, compreso quel tannino serralunghiano che tende a mordere le gengive, ma che lasciano il palato in una chiusura perfetta. Allungo tra i migliori mai registrati da questo cru.
93/100 – Langhe Nebbiolo Sorì Tildìn Gaja 2007 (Cat. H)
Se dovessimo dare un punteggio solo per il profilo olfattivo, il Sorì Tildìn avrebbe la meglio su tutti. Intrigante ed elegante come un bellissimo abito di seta, veste un frutto croccante ed incisivo, mostrandosi il più “acerbo” ed il più verde dei tre, anche se meno ricco. Come abbiamo scritto lo scorso anno, vale anche per la 2007, cioè che il cru dedicato a nonna Clotilde, rappresenta l’essenza tutta femminile del Nebbiolo. Al palato ha meno estratto ed un tannino più irrigidito, che chiede molto tempo di soggiorno in bottiglia. Sempre se sarà disposto ad addomesticarsi.
91/100 – Langhe Nebbiolo Conteisa Gaja 2006 (Cat. H)
Il Conteisa, con suo enorme dispiacere, si trova sempre in una posizione disagiata. Poiché, quando viene messo in degustazione con gli altri Langhe Nebbiolo di casa Gaja, sembra rivestire un po’ il ruolo della pecorella nera della famiglia. Ma, classifica alla mano, risulta a tutti gli effetti uno dei prodotti più interessanti della denominazione. Anche prima, quando portava il nome di Barolo in etichetta. Con quel frutto suadente centrato sul lampone e sulla rosa canina, lascia spazio ad una balsamicità più precoce di altri, se cronometrata sul tempo. Scorrimento gustativo lineare e profondo, con una tannicità scomposta abbastanza insolita per come ci ha abituati nel tempo.
91/100 – Langhe Nebbiolo Il Favot Poderi Aldo Conterno 2006 (Cat. E)
Altissimo Ceto
Il Favot di Aldo Conterno fa da ottimo apripista ad una batteria da urlo, presentata nella scintillante annata 2006. Una sequenza di vini da fare impallidire la più vivace concorrenza internazionale con una serie di cru, che i cugini “borgognoni”, metterebbero la firma per una così ricca rappresentazione. In questa occasione tocca al “piccolo” Barolo che in casa Conterno matura nei legni piccoli e proprio per una questione di tradizione (e di serietà…), non può portarne il nome. Un vino ricco, complesso capace di raggiungere, e surclassare, la soglia della super-eccellenza con facilità, già solo con il profilo olfattivo di grande classe. Tra i migliori di questo vino. La bocca appare un po’ slegata e molto più in divenire di quanto promesso all’olfatto, ma il taglio del grande vino c’è tutto. E noi saremo lì, pronti e premurosi ad aspettarlo.
89/100 – Langhe Nebbiolo Rinaldi 2008 (Cat. D)
Anche il Langhe Nebbiolo proposto da Beppe Rinaldi è un vino dal grande carisma e capace di interpretare una visione tradizionalista ed integralista, con la semplicità di un uomo aperto alle avventure e molto espansivo nella sua riservatezza. Il passaggio annuale in cantina a “ritirare” i campioni per le nostre degustazioni, è un’occasione unica per respirare un’aria malinconica tipica di un recente passato di Langa, ma è il confronto, anche se è solo per cinque minuti di orologio, con “Citrico” che merita da solo il viaggio. Un vino, il Langhe Nebbiolo, che è come lui e non teme confronti con i più grandi. Con quel suo modo di fare al limite dell’essenziale, ma così ricco in saporosità, da farti venire l’acquolina in bocca ad ogni sorsata e rischiare di entrare in un tunnel che rischia di creare dipendenza e convincerti sempre di più, che il Nebbiolo è il più grande vitigno al Mondo.
88/100 – Langhe Nebbiolo S. Francesco-Fontanazza Roberto Voerzio 2007 (Cat. E)
Il vino si consolida sulla stessa linea centrata lo scorso anno con l’annata 2006, con una maturità del frutto più calda, con qualche accenno di sostanza in più ed un filo emozionale in meno. Bocca che diventa ampia da una sensazione pseudo-calorica importante, ma sostenuta da una freschezza che dona vitalità e permette di chiudere in tutta eleganza.
87/100 – Langhe Nebbiolo Poderi L. Einaudi 2008 (Cat. B)
Passo in avanti per la versione 2008 del Langhe Nebbiolo del Poderi Luigi Einaudi, se paragonato alla versione precedente. Un naso intrigante, anche se non paladino della pulizia enologica, che riesce a colpire con un carisma da campione del genere. Bocca che denota un tannino equilibrato e sottile, ma che non incide per profondità. Peccato, perchè avrebbe potuto ambire a ben altre posizioni. Ambizioni che saranno oggetto, quando entreranno in scena, i Barolo 2006. Proprio meritevoli di tutte le attenzioni del caso.
87/100 – Langhe Nebbiolo Sottimano 2008 (Cat. B)
Altissimo Ceto
Il Langhe Nebbiolo di Rino ed Andrea Sottimano, è a tutti gli effetti, un piccolo Barbaresco, ma con la caratteristica di uscire prima in commercio, possedendo tutti i presupposti di profondità ed allungo di molti altri vini imbottigliati come Barbaresco. La versione 2008 è meritevole di un Altissimo Ceto di tutto rispetto. Capace di incidere in lungo ed in largo, con la suadenza e l’eleganza abbastanza atipiche, ma non insolite, quando si parla di carattere. Meritevole di ben altri punteggi, se non fosse stato per un tannino abbastanza scontroso e che non riuscirà a trovare pace in futuro. Ma come direbbe Totò: “Quisquilie”…
86/100 – Langhe Nebbiolo Cascina Nuova – Elio Altare 2009 (Cat. E)
etichetta non disponibile
Assaggiato da un campione appena imbottigliato, il Langhe Nebbiolo di Elio Altare, nella versione 2009, si presenta in una forma smagliante e “terribilmente” aromatica. Un vino capace di comunicare il messaggio chiaro e preciso di Elio, ovvero di impersonificarsi attraverso un vino che sia immediato, comunicativo per quanto riguarda il vitigno Nebbiolo, ma che abbia tutta l’eleganza e la finezza di un vino di La Morra. Rosa canina, geranio e speziatura dolce, sono il leit-motiv fino alla fine di tutta la durata dell’assaggio.
86/100 – Langhe Nebbiolo Eraldo Viberti 2008 (Cat. B)
Altissimo Ceto
L’esordio è stato alquanto difficoltoso. Un naso che, al primo impatto, non colpisce per pulizia e definizione. Solo con l’ossigenazione esce un carattere ed una personalità di tutto rispetto. Minuzioso e puntiglioso, complesso nella sua “sfuggenza”, offre alla lunga un vino tra i più caratteriali di tutta la denominazione. Aiutato anche da un tannino un po’ ruvido ma che si fa straordinariamente ricordare. E piacere.
86/100 – Langhe Nebbiolo Batiè Gianni Gagliardo 2006 (Cat. C)
Un vino solido ed affidabile è il Batiè di questa famiglia di produttori di La Morra. Molto più convincente al profilo olfattivo con un bagaglio aromatico che avrebbe anche meritato qualche punto in più. Complesso, nitido e ben fatto con un frutto di grande maturità. Molto più sfuggente è invece il palato che si mostra un po’ rigido, tendente a farsi più marcare sulle durezze.
86/100 – Langhe Nebbiolo Nada Fiorenzo 2007 (Cat. B)
I vini di Bruno Nada sono vini di grande temperamento. Il suo Langhe Nebbiolo esprime, attraverso un carattere terroso, incisività e precisione, che fanno breccia in un frutto dalla grande polpa. Proposto con un accenno di speziatura molto dolce, chiude in maniera molto fine il profilo olfattivo. Bocca cospicua nella materia, buona la freschezza piacevolmente integrata e con un equilibrio cesellato da un tannino fine e minuto ed una sapidità distintiva.
86/100 – Langhe Nebbiolo Pio Cesare 2007 (Cat. B)
Anche quest’anno, questa storica cantina di Alba, ha presentato una linea di vini di tutto rispetto e che avremmo modo di raccontarvi nelle prossime puntate. Il loro Langhe Nebbiolo si colloca solo un punticino sotto rispetto alla 2006 recensita nella scorsa edizione, ma dimostrando la medesima solidità e garanzia. Palato avvolgente e di media persistenza, che chiude pulito ed elegante.
85/100 – Langhe Nebbiolo G.D. Vajra 2008 (Cat. B)
La versione 2008 del Langhe Nebbiolo di Aldo e Milena Vaira, porta con se tutte le caratteristiche dell’annata. Annata che non possiede la polpa di una 2007 e che non graffia come una 2006, ma che in termini di equilibrio ed armonia, la fanno diventare più immediata come facilità di lettura. A questo ci aggiungiamo il consueto timbro “aromatico” e ne esce un vino particolarmente affascinante.
85/100 – Langhe Nebbiolo Angelo Mauro Veglio 2008 (Cat. B)
Possiamo dichiarare ormai passato il periodo dove i vini di Mauro e Daniela Veglio, possedevano quel carattere troppo vanigliato segnato da passaggi in legno che tendevano ad offuscare delle complessità che provenivano da uve però raccolte in vigneti tra le più belle posizioni di Langa. Oggi abbiamo l’emblema in questo Langhe Nebbiolo “Angelo”, dove viene messo in mostra un bel temperamento in un quadro aromatico particolarmente ricco, soprattutto se pensiamo all’annata di origine meno felice della 2006 degustata lo scorso anno. Bocca avvolgente e piena, dove gli perdoniamo un profilo più spostato sulle durezze da smussare con il soggiorno in bottiglia, ma che, se non fosse stato per una chiusura un po’ troppo “dolciastra” del frutto, avrebbe meritato sicuramente di più.
85/100 – Langhe Nebbiolo Parusso 2008 (Cat. B)
Naso di un’annata sicuramente meno esuberante di quella raccontata lo scorso anno, ma con un taglio stilistico davvero singolare, dove oltre al solito carattere immediato, croccante e “aromatico” che Marco Parusso vuole imprimere a questa tipologia, troviamo un corredo fatto di erbe aromatiche davvero piacevole. Bocca che gioca in primis sulla dolcezza del frutto, con un buon equilibrio gustativo che ti trascina fino alla fine del bicchiere e che ti viene voglia di riversarne.
85/100 – Langhe Nebbiolo Perbacco Vietti 2007 (Cat. B)
Buona prova per il Perbacco 2007. Una visione del Nebbiolo da parte di questa azienda, in questa tipologia, che si discosta di molto dal modo di vederlo come Barolo o Barbaresco. Meno solido e meno di impatto, con una complessità più minuta e sottile, giocata molto sugli equilibri olfattivi e gustativi, che vogliono trovare enorme piacevolezza in chi lo beve. Armatevi intanto di cinture di sicurezza, per quando verranno pubblicate le prossime recensioni, perchè la batteria dei Barolo 2006…è da urlo!
84/100 – Langhe Nebbiolo Ginestrino Conterno Fantino 2008 (Cat. C)
Il Langhe Nebbiolo di Claudio Conterno e Guido Fantino si è sempre caratterizzato per una visione più diretta e spensierata del Nebbiolo. Una visione che gira attorno ad un frutto che rimane sempre intatto nella sua fragranza e di facile lettura. Nitido, pulito, non di grandissima ampiezza, ma piacevolissimo nella sua fruizione. Palato snello ed essenziale, molto meno spessoriale all’annata 2007, ma equilibrato su tutta la linea.
84/100 – Langhe Nebbiolo Deltetto 2007 (Cat. B)
Se lo scorso anno abbiamo avuto una nota vegetale che non ha permesso alla versione 2006 di spiccare il volo, questa volta abbiamo il profilo olfattivo segnato da una sfumatura “animale”, la quale tende a chiudere le porte ad un frutto che avrebbe inciso per una grande maturazione ed una buona complessità. Bocca grintosa, con una trama tannica particolarmente mordente ed una acidità di rilievo.
84/100 – Langhe Nebbiolo Enzo Boglietti 2008 (Cat. A)
Molto più ridimensionato appare il 2008 di Enzo Boglietti, rispetto alla 2007. Un naso meno nitido e un po’ “polveroso”, di media complessità ed un palato che tende a farsi più sottile e meno profondo.
84/100 – Langhe Nebbiolo Josetta Saffirio 2008 (Cat. B)
L’annata 2008 del Langhe Nebbiolo si presenta curiosamente più scuro del solito, così come il profilo aromatico sprigionato dal bicchiere è segnato da un naso meno definito e con dettagli di minor precisione stilistica, anche questo abbastanza singolare per questa cantina. Palato più mansueto e più docile, ma il 2007 era ben altra cosa.
84/100 – Langhe Nebbiolo Piero Busso 2008 (Cat. C)
Ad essere sinceri ci aspettavamo qualcosina in più dal Nebbiolo di Piero Busso, vista la “simpatia” che nutriamo verso questa famiglia di Neive che nasce da una impennata qualitativa dei suoi vini avuta negli ultimi anni. Al naso viene sottolineata l’intensità olfattiva, mentre la complessità risulta un po’ grossolana e non è del tutto ben definita. In bocca abbiamo spessore e sostanza, ma nel proseguio della degustazione, esce un tannino che tende ad essere ruvido in uscita. Probabilmente siamo di fronte ad un passaggio più contenuto figlio dell’annata ed avremo modo di risollevare le “sorti” quando andremo a parlare prossimamente di Barbaresco.
83/100 – Langhe Nebbiolo Ciabot Russ Gagliasso 2008 (Cat. C)
Un vino, il Langhe Nebbiolo di Mario e Luca Gagliasso, nella versione 2008 risulta essere un prodotto valido ed affidabile. Gli viene impedito di spiccare il volo per un quadro olfattivo che alla lunga tende ad essere un po’ “dolciastro” nei toni e quindi gli manca quel giusto brio per non renderlo troppo stancante. Gustativa calda ed avvolgente ed una trama tannica in attesa di migliore integrazione.
83/100 – Langhe Nebbiolo Martinenga Ten. C. A. dei Marchesi Di Grésy 2009 (Cat. A)
Il timbro stilistico del Langhe Nebbiolo di questa prestigiosa casa di Barbaresco, da sempre, vuole mettere a fuoco un carattere interpretativo di questo vitigno, in maniera molto semplice e diretta, non chiedetegli grandi sprazzi emozionali ma ripiegate su di lui, quando invece volete bere un vino che non sia troppo cerebrale, ma che comunichi un vitigno ed un territorio con la consueta eleganza. Di sempre.
83/100 – Langhe Nebbiolo Massolino 2006 (Cat. B)
“I have a dream” diceva qualcuno. Per quanto ci riguarda, nelle nostre numerose degustazioni, ogni tanto nutriamo qualche piccolo desiderio quando ci troviamo davanti a qualche vino. Uno di questi, riguarda proprio il Langhe Nebbiolo dei fratelli Massolino. Nulla da eccepire sulla sostanza e sull’esecuzione, ma uscire con la medesima annata dei Barolo, la troviamo alquanto una mossa azzardata. Vederlo con un paio d’anni in meno di bottiglia, e trovarsi di fronte ad un frutto più mordente e grintoso, ne gioverebbe sicuramente il prodotto finale proposto sul mercato. Tornando al vino, il profilo olfattivo è centrato su un timbro evolutivo dettato da un frutto in confettura ed un carattere speziato, pur non mostrando particolari cedimenti ossidativi. Bocca avvolgente e lineare, graffiata da una chiusura acido-sapida di grande rilievo.
83/100 – Langhe Nebbiolo Gambarin Montaribaldi 2008 (Cat. A)
Naso di buona complessità ma non impeccabile sul piano della pulizia enologica. Di un gradino superiore invece il profilo gustativo, con un giusto grado di avvolgenza ed un buon riscontro sulla profondità.
82/100 – Langhe Nebbiolo Giacomo Vico 2008 (Cat. A)
Nebbiolo dal taglio classico. Sia per la fase olfattiva dove troviamo un frutto abbastanza grossolano nelle sfumature, che in quella gustativa che offre una bocca compatta, con una sottile articolazione pur senza particolari slanci emotivi.
82/100 – Langhe Nebbiolo Serralunga Ettore Germano 2008 (Cat. A)
Il Langhe Nebbiolo di Sergio Germano vuole imporsi per la sua semplicità di esecuzione, essenziale nel frutto e senza grandi fronzoli. Prodotto che piace a più palati, anche per un profilo gustativo molto piacevole. Anche se il suo ricordo non è poi così interminabile.
82/100 – Langhe Nebbiolo Il Crutin Manzone 2008 (Cat. B)
Vino semplice, immediato e schietto. Si dipana per tutta la durata dell’esame organolettico con genuinità d’intenti ed equilibrio.
82/100 – Langhe Nebbiolo Ugo Lequio 2008 (Cat. A)
Semplicità nei modi, con un filo di complessità in più di altri pari categoria. Avrebbe meritato di più se fosse stato più dettagliato nel profilo aromatico e se non avesse avuto una trama tannica rivelatasi abbastanza cruda.
I Nebbiolo d’Alba…
88/100 – Nebbiolo d’Alba Vigna di Lino Cascina val del Prete 2007 (Cat. B)
Ottima prova anche per quest’anno per il Vigna di Lino 2007 che bissa, in termini qualitativi e di sostanza, il successo della versione 2006. Un vino che si presenta con un profilo aromatico più speziato e con un frutto più caldo e più maturo, pur senza cedimenti ossidativi o marmellatosi. In bocca è solido è avvolgente. Richiama un forte legame territoriale con un tannino che graffia con la giusta misura. Più che buono è il finale articolato acido-sapido di grande classe.
88/100 – Nebbiolo d’Alba La Val dei Preti Matteo Correggia 2007 (Cat. D)
Altissimo Ceto
Pur con un profilo che si rivela molto chiuso e timido nell’approccio appena versato nel bicchiere, si intuisce che il vino possiede stoffa, sostanza ed un carattere balsamico di grande appeal. Nel quadro complessivo è pur sempre un vino che ha subito negli ultimi anni di un alleggerimento, guadagnandone in complessità aromatica, la quale, in seguito ad una buona dote di ossigeno, si apre offrendo un ventaglio molto ampio nelle sfumature. Floreale e speziato di grande precisione, lasciano presagire che il vino avrà un radioso futuro. Confermato anche dal palato un po’ contratto in questa fase, ma che avvolge il palato e scorre via in un finale molto articolato. Da Altissimo Ceto.
87/100 – Nebbiolo d’Alba Vigna Carzello Edoardo Sobrino 2007 (Cat. B)
Quello targato 2007 del Nebbiolo di Sobrino è un vino ricco e fitto nelle sfumature, ma un po’ contratto e sfumato nella chiusura olfattiva. Un vino che necessita ancora di una sosta prolungata ai box, per poter essere apprezzato nella sua forma smagliante, deciso anche da un palato dotato di materia e sostanza, ma ancora alla ricerca di un suo equilibrio.
86/100 – Nebbiolo d’Alba Valmaggiore di Vezza d’Alba Casa Vinicola Bruno Giacosa 2008 (Cat. B)
Un vino che se paragonato alla versione precedente, si mostra più dettagliato e dinamico, anche se non dotato di particolari ricchezze aromatiche. Più saldo al palato con una buona profondità a chiudere. Quadro complessivo di grande godibilità in questo momento.
85/100 – Nebbiolo d’Alba Albino Rocca 2008 (Cat. B)
Un profilo aromatico, quello proposto dal Nebbiolo d’Alba di Angelo Rocca 2008, più dinamico e più equilibrato con il legno di tante altre versioni del passato. Gustativa dal timbro rampante nella sua giovinezza, di buona lunghezza ed un tannino da integrare.
85/100 – Nebbiolo d’Alba San Ponzio Gianni Gagliardo 2007 (Cat. C)
Sottile e minuto nelle sfumature, ma di buona precisione nella definizione. Frutto croccante e piacevolmente integrato con il legno. Più sostanzioso al palato, con una buona articolazione a chiudere.
85/100 – Nebbiolo d’Alba Valmaggiore Luciano Sandrone 2008 (Cat. E)
Crediamo che il quadro organolettico impostato negli ultimi anni da Luciano e Luca Sandrone sarà quello che ci accompagnerà anche nel prossimo futuro. Un quadro più equilibrato ed accessibile che in passato, fatto da un profilo più immediato e dove l’annata risulterà la vera protagonista con i suoi pregi ed i suoi difetti. Proprio quest’ultima ha deciso di farlo attestare su un gradino più in basso rispetto alla 2007 recensita lo scorso anno, ma con una eleganza ed una finezza molto più marcata. Al palato risulta un vino di grande piacevolezza di beva, dove tutti gli elementi lavorano in maniera molto soffusa a cesellare una bocca di notevole morbidezza.
85/100 – Nebbiolo d’Alba Sorì Ornati Tenuta Rocca 2007 (Cat. A)
Ha decisamente guadagnato peso e spessore, il Sorì Ornati della Tenuta Rocca, che con la 2007 si colloca in una buona posizione. Strutturalmente un vino in crescendo e che avrà bisogno di tempo in bottiglia per migliorare. Un vino ricco e un po’ fumé al naso, mentre al palato si rivela solido con un tannino meno mordace dell’annata precedente, ma con un’articolazione meno profonda.
84/100 – Nebbiolo d’Alba Damilano 2008 (Cat. B)
Il Nebbiolo d’Alba della famiglia Damilano gioca tutte le sue carte su un profilo del frutto molto accattivante. Di media complessità e molto equilibrato, il palato si mostra più essenziale con una chiusura del tannino un po’ asciutta che ne limita l’allungo.
84/100 – Nebbiolo d’Alba Bric Merli Malabaila 2007 (Cat. A)
Il Bric Merli nell’annata 2007 sfodera un naso davvero complesso, crediamo il migliore mai fatto. Naso in apertura con un frutto deciso di piccoli frutti rossi, vena speziata in profonda armonia tra quella più dolce e quella invece più piccante, chiusura sfumata, minuta ma di bella classe. Peccato che la bocca non viaggi alla medesima velocità, mostrandosi invece molto più essenziale di quanto promesso al naso. Ciò nonostante riesce comunque ad attestarsi sui livelli egregi della versione precedente.
84/100 – Nebbiolo d’Alba Monti 2007 (Cat. B)
Naso solido e convincente con un taglio più orientato verso un carattere speziato di altre versioni, che lo rendono un vino particolarmente gradevole da assaporare in questo momento. Godibilità riscontrabile anche al palato con quella chiusura di notevole equilibrio che ha sempre caratterizzato questa etichetta.
84/100 – Nebbiolo d’Alba Occhetti Prunotto 2007 (Cat. B)
Un naso che ha bisogno di “respire” più di altre etichette proposte in questa recensione. Abbastanza contratto e scontroso al primo approccio, con l’ossigenazione tende ad addomesticarsi ed a prendere più confidenza. Palato ampio, di buona struttura, ma abbastanza irrigidito per un tannino deciso e da integrare.
83/100 – Nebbiolo d’Alba Bric du Nota Scarpa 2007 (Cat. C)
Possiamo reputarla tutto sommato una buona prova per il Bric du Nota targato 2007. Deve piacere lo stile Scarpa che non impressiona sicuramente per l’imperiosità del frutto, ma per un taglio aromatico più spostato verso un carattere evolutivo. Ma rispetto ad altre prove del passato, il vino si distingue per un pizzico in più di sostanza e di materia. Palato irrigidito come suo solito, con un’acidità particolarmente tesa e a chiudere con la consueta articolazione sapida.
82/100 – Nebbiolo d’Alba Briccola Bruna Grimaldi 2008 (Cat. A)
Profilo olfattivo abbastanza grossolano per via di alcuni dettagli aromatici non proprio definiti e precisi. Ampiezza gustativa che si rende subito sottile e graffiante per via di un tannino che si mostra alquanto verde.
79/100 – Nebbiolo d’Alba Marne Brune Fontanafredda 2008 (Cat. B la 1 lt.)
A dire il vero ci aspettavamo di più dal Marne Brune di questa prestigiosa casa di Serralunga. Soprattutto alla luce dei brillanti risultati proposti con gli altri vini in degustazione e che avremo modo di raccontarvi nelle prossime puntate. Olfattiva non impeccabile nella pulizia aromatica, mentre al palato tende a scivolare via senza particolari ricordi.
3) LE CONSIDERAZIONI FINALI:
Degustazione che hanno visto come leaders incontrastati della denominazione, i vini di Angelo Gaja. Cosa abbastanza normale da quando i suoi cru vengono proposti nella tipologia Langhe Nebbiolo. A parte il divario strutturale che possono avere con il resto dei vini di questa tipologia, sono prodotti che appaiono molto in forma, con profondità ed articolazioni da veri campioni, capaci anche per certi versi di manifestarsi con caratteristiche migliori di quanto lo erano i pur ottimi 2006, questo se prendiamo in considerazione i tre single vineyards situati nel comprensorio di Barbaresco. Discorso diverso invece per il cru di La Morra (il Cerequio) ed il cru di Serralunga (lo Sperss) che venivano proposte le versioni 2006, come qualsiasi Barolo di annata. Vini molto buoni, rispettosi del carattere del proprio villaggio di appartenenza, con quel carattere un po’ freddo ed irrigidito tipico dell’annata di origine, ma meno sostanziosi se paragonati agli ex-Barbaresco. Tutto questo potrebbe apparire scontato ed abbastanza semplicistico nella descrizione, se l’oggetto della discussione sono i vini di “Roi” Angelo, ma vi possiamo garantire (e lo abbiamo scritto…) che i bicchieri che contenevano quei liquidi magici, esprimevano nettari che potranno entrare a far parte, a tutti gli effetti, nel gotha delle migliori annate della Cantina del civico 18 di Via Torino a Barbaresco. E quindi di tutta la Langa.
Oltre alla soglia della super-eccellenza ci arriva anche Il Favot di Aldo Conterno. Immaginiamo già il buon Aldo a sobbalzare sulla sedia, in quanto egli non ha mai avuto grandi simpatie per questo tipo di vino. Un prodotto che è stato fortemente voluto dai figli di Aldo, per proporre un vino dello stesso peso e dello stesso millesimo di un loro Barolo, ma che fosse affinato in legni piccoli e proprio per questo non ha mai potuto beneficiare di questo status, per non entrare in contrasto con la storia e con la filosofia di questa casa e per ferma volontà del suo fondatore.
Sotto la soglia dei novanta punti si collocano invece dei vini notevoli, di grandissima personalità, che seguono più l’incarnazione dello spirito del loro produttore, tutti uomini (e donne…) che amano in particolar modo il vitigno nebbiolo, ma che riflettono molto da vicino il carattere del proprio “padrone”. Ci riferiamo in particolar modo all’intraprendenza di Beppe Rinaldi, all’espansività di Roberto Voerzio, all’eleganza degli Einaudi, alla territorialità di Mario Roagna, alla dinamicità di Elio Altare, all’operosità di Edoardo Sobrino e al fascino di Ornella Costa Correggia. Proprio come i loro vini. Ci sarebbe da parlare di molti altri produttori, ma ci dilungheremmo troppo e vi promettiamo che avranno il loro meritato spazio, nelle prossime recensioni.
Le sessioni di assaggio hanno tuttavia rivelato un numero elevato di vini molto buoni. Vini che possono creare invidia (non ce ne vorranno gli altri produttori d’Italia) ad ogni altra denominazione dello stivale, per il numero di prodotti che hanno varcato la soglia degli 85 punti. Vini compatti, solidi, che segnano una tendenza più sincera e coerente del vitigno e del territorio, pronti ad anticipare quanto diranno nei numeri e nelle parole, quando a parlare saranno Barbaresco e Barolo. Vini più snelli e dinamici che in passato, espressivi soprattuto di un’annata come la 2008, dove è stato messo in evidenza un frutto meno esuberante, se paragonata alla 2007 e alla 2006, ma che dalla loro parte godono di un equilibrio che per i prodotti di questa tipologia, li rendono estremamente gradevoli e piacevoli nella beva.
Segno di un contesto in Langa che, a parte le difficoltà del momento, vive di energie, vitalità e forti certezze. Quelle della loro storia.
Articolo redatto da:
Ivano Antonini.
Curatore della Guida dei Vini on-line di Altissimo Ceto e Referente regionale per il Piemonte.
Sommelier Professionista, Degustatore Ufficiale e Relatore ai corsi A.I.S.
Sommelier operante presso il Ristorante Relais & Chateaux “Il Sole di Ranco”.
Miglior Sommelier Professionista d’Italia AIS 2008, Miglior Sommelier della Lombardia 2001 e Sommelier dell’anno per la Guida de L’espresso 2006.
Si Ringrazia i componenti del panel di degustazione del portale Viaggiatore Gourmet-Altissimo Ceto per aver preso parte alle sessioni di assaggio.
Di seguito, potete trovare gli altri post inerenti la nostra Guida dei Vini on-line:
EDIZIONE 2009/2010:
PIEMONTE
-I Langhe Nebbiolo e Nebbiolo d’Alba.
-Le Barbere d’Asti e altre Barbere.
LOMBARDIA
TRENTINO ALTO-ADIGE
-Le “bollicine” metodo classico.
VENETO
FRIULI VENEZIA-GIULIA
-I Vini Bianchi del Friuli V.G. – prima parte.
-I Vini Bianchi del Friuli V.G. – seconda parte.
-I Vini Rossi ed alcune “chicche” dolci.
EMILIA-ROMAGNA
-Sangiovese di Romagna, Albana di Romagna passito e altre eccellenze.
UMBRIA
TOSCANA
-Le produzioni IGT del Chianti Classico ed alcune eccellenze di zone limitrofe.
-Le eccellenze di Cortona e di Montepulciano.
MARCHE
-Il vitigno Verdicchio nelle sue sfumature.
CAMPANIA
SICILIA
-I Vini bianchi e rossi dell’Etna.
-I Vini bianchi e rossi della Sicilia.
Per chiudere, un particolare ringraziamento per la loro disponibilità, allo staff del:
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