Articolo a cura di Luisito Perazzo.
Referente regionale della Lombardia, il Trentino Alto-Adige ed il Friuli Venezia-Giulia.
Quarto ed ultimo capitolo della “saga” Trentino Alto-Adige per quanto riguarda la prima edizione della nostra Guida dei Vini del portale Viaggiatore Gourmet-Altissimo Ceto, dedicata alle sole eccellenze. Abbiamo avuto modo in passato, di raccontarvi delle massime espressioni enologiche di questa regione, relativi al capitolo delle “bollicine” metodo classico, quella dei vini bianchi e poi con i vini rossi. Ora è proprio il caso di dire Dulcis in fundo, in quanto tocca raccontarvi dei risultati della nostra sessione riguardante alcune delle chicche dolci prodotti in questa splendida regione.
Buona lettura!
Per prima cosa la solita piccola legenda su come orientarsi nei nostri articoli. Al primo punto troverete la graduatoria finale che è scaturita al termine delle nostre sessioni, visualizzando i soli punteggi. Tale graduatoria è suddivisa prima di tutto per tipologia e poi per punteggio. In caso di medesima valutazione, si segue il classico ordine alfabetico riferito ai produttori. In rosso sono segnalati i vini che hanno ricevuto il premio speciale, dato all’unanimità dal nostro panel, ovvero l’ Altissimo Ceto. Accanto al vino troverete la categoria di riferimento al prezzo che potrete trovare indicativamente sullo scaffale di un’enoteca. Con l’asterisco vengono segnalati i virus, ovvero vini che non appartengono alla denominazione trattata, ma che possono avere, per certi versi, delle profonde somiglianze.
Al secondo punto, sarà ripresa la medesima graduatoria, questa volta integrata con relativa foto all’etichetta e le note di degustazione. Ai nomi di ciascun produttore è “linkata” la propria scheda aziendale. Cliccandoci sopra, potrete accedere a dati, recapiti e le corrispondenti schede tecniche. Tutto questo al fine di avere il massimo delle informazioni relative al vostro vino interessato. Al terzo punto vengono inserite ogni volta, le considerazioni finali emerse e che sono state espresse sempre dal nostro panel, al termine di ogni sessione.
1) LA GRADUATORIA:
I Moscato Rosa:
90/100 – A.A. Moscato Rosa Praepositus Abbazia di Novacella 2008 (Cat. D – la o,375)
90/100 – A.A. Moscato Rosa Schweizer Franz Haas 2008 (Cat. D – la 0,500)
89/100 – A.A. Moscato Rosa Terminum Tramin 2006 (Cat. E – la 0,375)
89/100 – A.A. Moscato Rosa Rajas Cortaccia 2007 (Cat. C – la 0,375)
Le Vendemmie Tardive:
96/100 – A.A. Gewürztraminer Vendemmia Tardiva Terminum Tramin 2006 (Cat. F – la 0,375)
93/100 – A.A. Gewürztraminer Vendemmia Tardiva Joseph Hofstätter 2007 (Cat. E – la 0,375)
92/100 – A.A. Vendemmia Tardiva Amrita Moscato Giallo-Gewürztraminer Cortaccia 2007 (Cat. D – la 0,375)
92/100 – Vigneti delle Dolomiti Raccolta Tardiva Essenzia Pojer & Sandri 2006 (Cat. D – la 0,375)
88/100 – A.A. Gewürztraminer vendemmia Tardiva Roan Tramin 2007 (Cat. E – la 0,375)
86/100 – Trentino Vendemmia Tardiva La Dolce Vita Letrari 2006 (Cat. n.d.)
I passiti:
*94/100 – Moscato Passito di Saracena Cantine Viola 2008 (Cat. F – la 0,375)
93/100 – A.A. Moscato Giallo passito Baronesse Baron Salvadori Nals-Margreid 2007 (Cat.E – la 0,375)
90/100 – VdT Le Petit de Manincor Manincor 2007 (Cat. D – la 0,375)
89/100 – Vigneti delle Dolomiti Masetto Dulcis Endrizzi 2007 (Cat. C – la 0,375)
Fuori dal coro:
87/100 – Vino Liquoroso Merlino Pojer & Sandri ’07 ’03 (Cat. D – la 0,500)
I prezzi sono indicati per categorie in funzione della variabilità che potete trovare da enoteca ad enoteca:
Categoria A Fino a 14,00
Categoria B Tra Euro 12,00 e 17,00
Categoria C Tra Euro 15,00 e 20,00
Categoria D Tra Euro 18,00 e 25,00
Categoria E Tra Euro 23,00 e 30,00
Categoria F Tra Euro 28,00 e 50,00
Categoria G Tra Euro 45,00 e 70,00
Categoria H Oltre i Euro 70,00
2) LE NOTE DI DEGUSTAZIONE:
I Moscato Rosa:
90/100 – A.A. Moscato Rosa Praepositus Abbazia di Novacella 2008 (Cat. D – la o,375)
Approccio stilistico giocato molto sulla delicatezza e sulla leggiadrìa per il Moscato Rosa dall’ ”Abbazia”, ma di convincente riuscita, che esordisce in maniera appagante già al visivo, con una tonalità rosso fragola molto tenue, luminosa e rinfrangente. All’olfatto, evolve attraverso una paletta odorosa richiamando pan brioche e crema di lamponi, per poi incrociare un’apertura che regala suadenza nella cadenza aromatica e franchezza tipologica. Assaggio gustoso e succoso, rinfrancato e rinvigorito da un’acidità di grande rilievo e dall’aromaticità che accompagna un profilo vivace ed equilibrato fino in chiusura.
90/100 – A.A. Moscato Rosa Schweizer Franz Haas 2008 (Cat. D – la 0,500)
Altissimo Ceto.
Bè…troppo facile direte! Soglia della super-eccellenza e menzione speciale per il Moscato Rosa di Franz Haas. Ma non si limita solo a questo, nel senso che il timbro aromatico e la schiettezza di tale tipologia, elaborata nel tempo in maniera sempre suberba e convincente dal viticoltore bolzanino, abbia avuto una sua si evoluzione nel corso degli anni, trovando una nuova ed inedita forma stilistica che sorprende per un aspetto fascinoso e sostanziale al tempo stesso. Tanto da incantare per quella colorazione purpurea che trasmette al profilo olfattivo, avvolgenza floreale e muschiata, così come la manifestazione di delizia gustativa con ammirevole sapidità-morbidezza, in cui la scia di rose e di erbe in fase retro-olfattiva, conclude e sintetizza con grande eleganza. Vino efficace e di grande riuscita, con un approccio molto più delicato, rispetto ai ricordi incisivi e grintosi della magnifica 2006!
89/100 – A.A. Moscato Rosa Terminum Tramin 2006 (Cat. E – la 0,375)
Con la versione 2006, il Moscato Rosa Terminum offre un profilo aromatico che appare decisamente giocato molto sulla dolcezza. Esibisce anche sfumature speziate e cremose che deliziano ed impreziosiscono il corredo olfattivo. Ma il palato sembra dare la sensazione, di non avere la cadenza delle versioni migliori, pur riconoscendogli la solidità gustativa convincente e dal grande appeal.
89/100 – A.A. Moscato Rosa Rajas Cortaccia 2007 (Cat. C – la 0,375)
Un vino dall’approccio sicuramente originale sia in termini aromatici che gustativi, dati in primo luogo da un leggero appassimento delle uve e poi dalla “manipolazione” delle stesse, dalle capaci mani dell’enologo Othmar Donà. Si esprime attraverso un colore granato con riflessi color arancia, il naso pone l’accento sull’aromaticità spinta, con sentori di eucalipto, cannella e confettura di fragola, senza snaturare la finezza. Anche all’assaggio si ripropone sulla linea di un vino che vuole lasciare il segno, con una buona articolazione dell’acidità, anche se leggermente inferiore rispetto allo spessore da sostenere. Finale tutto in dolcezza non stucchevole, aiutato da un equilibrio sapido davvero di rilievo.
Le Vendemmie Tardive:
96/100 – A.A. Gewürztraminer Vendemmia Tardiva Terminum Tramin 2006 (Cat. F – la 0,375)
Altissimo Ceto.
Signori, siamo di fronte all’ennesima prova di altissimo livello di uno dei migliori vini dolci italiani e parlando in particolar modo di vendemmia tardiva, di un vino che non dovrebbe avere eguali. Almeno in Italia. Un visivo che è già una meraviglia nell’avere la fortuna di potervi assistere. Luminoso e brillante, dorato e riflettente, compatto e invitante. Si vede che sprizza energia da tutti i pori. Impianto olfattivo in versione: uno, nessuno, centomila. Un bouquet di articolazione infinita che sarebbe inutile sprecarsi nella ricerca e nella descrizione aromatica, poichè non sarebbe mai sufficiente ad inquadrare il suo profilo. Elegante e saporito. Godurioso, fresco, denso e di interminabile persistenza. Cuvèe che si ispira nel cercare uno sviluppo della propria complessità tale da renderla universalmente distinta e seducente, senza apparire troppo appariscente e nemmeno pesante. La produzione è più che confidenziale, ma ce ne vorrebbero dei fiumi interi per soddisfare le nostre voglie per questi vini…
93/100 – A.A. Gewürztraminer Vendemmia Tardiva Joseph Hofstätter 2007 (Cat. E – la 0,375)
Altissimo Ceto.
Con questa versione, Martin Foradori ha tirato fuori dal cilindro una performance di altissimo ordine, del pur sempre ottimo Joseph. Se il principio era la bacca rosa del profumato vitigno, la continuazione del percorso per esaltare tale varietà riesce ad esprimere delle concezioni che vanno al di là dell’immediato senso di piacevolezza di questi vini. Così ci si trova ad assaggiare un vino che offre una tale armonia che spesso e volentieri è orientata a profili più o meno eccezionali, indipendentemente dall’andamento climatico delle diverse annate. In questa 2007, troviamo un’espressione stilistica improntata su di un frutto dall’indice di maturazione pieno e caldo, esotico e dai tocchi di confettura e miele, presenti, ma non evoluti. Note di albicocca e noce moscata in chiusura ad una complessità interminabile. Al gusto, vorresti tenerlo ben saldo al palato per molto tempo perchè non vorresti mai staccarti da lui, per paura di congedarti da un rapporto che si è fatto molto intimo. Ma purtroppo la fine della sorsata (e della bottiglia) arriva inesorabilmente…
92/100 – A.A. Vendemmia Tardiva Amrita Moscato Giallo-Gewürztraminer Cortaccia 2007 (Cat. D – la 0,375)
Un vino che riesce ad incontrare i favori di tutti, sia per gli amanti dei vini supermega-profumati fino a quelli più attenti ed esigenti, in quanto il suo modo di porsi in maniera esorbidante ma non ruffiana, riesce a disegnare dei tratti espressivi che possono apparire al limite dell’eccesso, ma riuscendo a trovare il giusto punto di equilibrio, senza cadere in trappole troppo stucchevoli o banali. Tonalità dorata intensa e luminosa, seguita da un attacco olfattivo, dicevamo, di grande intensità e complessità, in cui toni fruttati e floreali danno il via a tratti che evolvono in una dolce speziatura. Sviluppo di bocca che detta sapidità e tratti minerali in equilibrio con un frutto ampio, opulento ma mai esuberante, tanto da rimarcare gli elementi gustativi con estrema piacevolezza e misura. Fino a quando il suo ricordo, sfuma dalle nostre menti.
92/100 – Vigneti delle Dolomiti Raccolta Tardiva Essenzia Pojer & Sandri 2006 (Cat. D – la 0,375)
Altissimo Ceto.
Non lo scopriamo certo noi, ma la sintesi nei continui progressi qualitativi di cotanto vino per la “coppia” di Faedo, resta un vero prodigio per l’enologia trentina. Considerando anche il plus della sua estrema variabilità ed elasticità, che esordisce grazie all’ausilio delle diverse uve chiamate a concorrere alla sua creazione e si sviluppa in un quadro che ha come cornice gli esatti contorni delle varietà e come centralità, un peso che mira all’estrema eleganza del contenuto tale da renderlo adatto a più occasioni conviviali e di abbinamento. Siamo convinti che l’apoteosi dei risultati delle tecniche di lavorazione inusuali ed innovative di Mario Pojer, siano proprio da ricercare in questo vino. Lontano da grassezze e consistenze dei “vicini” Gewurz, ma figlio di una fruttosità che incanta e conquista. Si degusta e si concede senza pause, un vino che probabilmente tanti vorrebbero produrre e per quanto ci riguarda, vorremmo poterle trovare sempre più spesso, ma ahinoi, non resta che apprezzare tali soavi fragranze e aristocratiche mineralità solo in poche occasioni. Da Standing Ovation!
88/100 – A.A. Gewürztraminer vendemmia Tardiva Roan Tramin 2007 (Cat. E – la 0,375)
Il Roan vuole essere esattamente quello che è. Un Gewurz raccolto in vendemmia tardiva, ma che non abbia gli eccessi del Terminum e che si esprimi attraverso un discorso più sfaccettato, più versatile, più snello e più lineare. Insomma…meno ingombrante! Senza perdere nulla della sua natura o del suo peso, inteso come tipologia di riferimento. Vino dai mille profumi vellutati e suadenti, sferico ma non esplosivo, rinsaldato e rinfrescato da un tocco di Riesling. Anche al palato, il Roan, si offre con un marchio di fabbrica che si definisce con un frutto croccante e fresco, dalla cui derivazione si possono cogliere anche delle sfumature abbastanza inusuali ed originali come i fiori di camomilla e la scorza di arancia candita, portando una piacevole intensità che si scorta e si delinea con equilibrio e delicatezza.
86/100 – Trentino Vendemmia Tardiva La Dolce Vita Letrari 2006 (Cat. n.d.)
Campione che andrebbe contestualizzato oltre il punteggio assegnatogli, in quanto ha caratterizzato una gradevole sorpresa in degustazione, soprattutto per il suo modo di porsi e di personalizzarsi, in maniera assai originale, solida ed efficace, anche in una sessione di campioni di estrema variabilità. La famiglia Letrari fa sempre le cose ed i vini per bene. Ecco quindi, che forma e sostanza si sono manifestate in un calice di nobile aromaticità, senza essere troppo esplosiva, ma con elementi più lineari anche se un po’ fugaci, con avvolgenza quasi superba ed armonia certamente distinta. Senza cedimenti.
I passiti:
*94/100 – Moscato Passito di Saracena Cantine Viola 2008 (Cat. F – la 0,375)
Altissimo Ceto.
Volevamo raccontarvelo a tutti costi. In quanto lo riteniamo una delle massime espressioni dei vini dolci del nostro paese ed abbiamo pensato proprio di inserirlo in questo contesto. Oggi, questo passito calabrese, prodotto con la passione e la dedizione di Luigi Viola, è un vino superpremiato e ha raggiunto livelli di notorietà ben superiori di quelle poche migliaia di bottiglie che raggiungono il commercio. Con un pizzico di arroganza però, possiamo asserire di conoscerlo già da tempo. Grazie al nostro lavoro giornaliero nei relativi ristoranti che ci porta sempre ad andare a scovare le varie chicche in giro per il paese. Erano anni, quando nessuno sapeva dove si trovasse Saracena e tantomeno si sapeva che si producesse un passito. Ma in maniera nostalgica soffriamo anche un po’ al ricordo dei primi anni, di quell’anima contadina ed un po’ rustica che conservava nel suo DNA e che ora è scomparsa. Ora, il vino ha avuto modo di evolversi, di trovare una più precisa collocazione in materia di eleganza ed armonia. Parzialmente non ha perso la sua anima calabrese e la sua personalità, ma oggi si propone in un quadro più ingentilito, ritmato e con dei tratti balsamici di salvia e rosmarino che ricordano più da vicino un carattere pantesco. Il gusto è godurioso, ampio e avvolgente. Già dal primo istante la sua venatura acido-sapida si presenta in maniera grintosa ed incisiva, prima di lasciare lo spazio ad una polpa quasi marmellatosa, che accompagna la nostra percezione retro-olfattiva, fino a toccare i pulsanti emotivi della nostra memoria. Indimenticabile!
93/100 – A.A. Moscato Giallo passito Baronesse Baron Salvadori Nals-Margreid 2007 (Cat.E – la 0,375)
Altissimo Ceto.
Grandissimo Harald Schraffl! E’ riuscito, o meglio, si è ampiamente confermato con il vino che meglio rappresenta lo standard di questa cantina. Per nostra fortuna, non si ferma mai! Nel bicchiere trasuda energia e la vitalità del carattere aromatico del Moscato Giallo, dove sfodera la sua concentrazione e dolcezza, senza eccedere con gli eccessi che possono essere tipici di un Gewürztraminer. Il ritmo e la cadenza aromatica si elevano, si distendono e si atteggiano alla maniera dei grandi vini dolci e mette in gioco tutti gli elementi tali da rappresentarlo come una delle punte di diamante di riferimento della denominazione. Al palato è suadente, avvolgente, di peso ma lineare, si fonde con l’equilibrio fresco-sapido con setosa dolcezza, in un tessuto nitido e minerale, per poi regalarsi un carattere fluido e interminabile.
90/100 – VdT Le Petit de Manincor Manincor 2007 (Cat. D – la 0,375)
Ah però! Un gran bel vino questo Le Petit de Manincor, singolare ed originale come pochi perchè ottenuto da uve Petit Manseng, tali da ricordare temi e tratti da Sud de France ed effluvi tipicamente salini e balsamici. Abbiamo già avuto modo di disquisire ampiamente ed in maniera egregia, della gamma dei vini di Manincor con delle menzioni speciali per le cuvèe in rosso. Ma con questa dolce elaborazione in bianco targata 2007, le cose si rimettono nuovamente in gioco. Beninteso non vogliamo far classifiche o preferenze interne ai produttori, ma il vino in questione si è rivelato un prodotto godurioso e soprattutto capace di esibire in maniera significativa la personalità in perfetta simbiosi con l’aristocratica eleganza del suo patron. Al palato, ha mostrato un segno profondo e lineare, con delicate speziature e sentori di frutta candita in evidenza, unite ad un taglio di grande freschezza.
89/100 – Vigneti delle Dolomiti Masetto Dulcis Endrizzi 2007 (Cat. C – la 0,375)
Vino emblematico di questa prestigiosa casa trentina, magistralmente guidata dal patron Paolo Endrici. Non solo per i chiari riferimenti sensoriali, ma per un senso di appartenenza alle relative varietà impiegate che fanno della cantina di San Michele all’Adige, un’ancora di contemporanea viticoltura locale, di sicuro affidamento e garanzia qualitativa. Colore pieno e compatto con sfumature di cannella e cardamomo, che virano in sfumature di frutta sciroppata. Caldo e morbido al gustativo, con una dolcezza che inevitabilmente lo avvita in una dimensione di delicata intensità aromatica, equilibrata e sufficientemente articolata. Bisognoso di una notevole boccata d’ossigeno, per poterlo apprezzare nel pieno delle sue potenzialità.
Fuori dal coro:
87/100 – Vino Liquoroso Merlino Pojer & Sandri ’07 ’03 (Cat. D – la 0,500)
Perfetto vino da meditazione o da compagnia, il Merlino prodotto dalla prestigiosa cantina di Faedo. Un “vino” che è stato pure difficile affidargli un punteggio, in quanto è un prodotto molto singolare che andrebbe apprezzato senza troppi rimuginamenti mentali e prenderlo non troppo sul serio. Un po’ come il carattere dei suoi creatori ;-). Si rifà alla categoria dei vini da “mutage”; lagrein parzialmente fermentato a cui si aggiunge brandy di vino della stessa cantina-distilleria. Il risultato è verificato da uno splendido colore viola intenso che offre un ventaglio aromatico che elenca marasca e lampone con delle intense sfumature tostate di caffè e cioccolato al latte, per chiudere sul tocco di liquirizia e grafite tipiche del lagrein. L’impronta della gustativa si predispone calda e cremosa, con quel frutto che domina e incide per i suoi toni vellutati ma predominanti, con carattere di corposa morbidezza che si distende in maniera suadente ed avvolgente fino alla fine.
3) CONSIDERAZIONI FINALI
Gli assaggi riguardavano solo alcune delle chicche di eccellenza, se rapportate all’interno di una produzione totale dei vini dolci regionali, quindi non tali da poterci mettere nelle condizioni di stilare delle conclusioni finali significative per le tipologie di riferimento. Pertanto non ci dilungheremo più di quel tanto.
Una produzione che accorpando le due realtà vinicole e territoriali, ha tutte le carte in regola per conquistare i più disparati consumatori. Dagli appassionati dediti a vini dai caratteri esotici e sgargianti derivati dal profumatissimo gewürztraminer, a quelli che invece preferiscono il Moscato nelle variabili giallo e rosa. Dove quest’ultimo sembra conquistare nuovi scenari, visto che non è relegato più a quel ruolo chiamato “vino per le donne”. Proprio il Moscato Rosa rappresenta anche un’alternativa dinamica e fresca, dove a conferirgli complessità olfattive, si possono trovare a concorrere delle “forzature” che ampliano il loro bouquet derivanti da uve fatte preventivamente appassire, senza mai smarrire fascino e aromaticità, e senza cadere nella trappola della stucchevolezza. Abbiamo avuto la “fortuna” di assaggiare prodotti che, pur prodotti da Cantine che possono arrivare a produrre anche milioni di bottiglie, la loro confezionatura riguarda solo poche migliaia di pezzi, contese sul mercato poichè rappresentano vertici qualitativi nazionali, tra i più gustosi in termini assoluti. Ci è parso notare, che negli ultimi anni si sia arrivato anche a concepire delle visioni stilistiche dei vini che sono sempre più legate a delle filosofie aziendali. A giovamento di una cura del dettaglio. A equilibri acidità-spessore-zuccheri che si sono orientati a favore del primo elemento, nonostante questa si trovi a dover portare il peso di strutture più rilevanti e dare dinamismo in profili aromatici dove il frutto ha, via via acquistato dei caratteri più mediterranei e con degli indici di maturità più caldi ed impegnativi. Sono traducibili nelle consolidate espressioni di Tramin e Hofstätter, le quali si ergono a principali fautori del più importante vitigno di Termeno. Franz Haas e Novacella che si distinguono per originalità e tipicità. Le cantine produttori di Nals Margreid e Cortaccia che selezionano, analizzano e producono vini centrati e rigorosi. Pojer & Sandri, baluardo di sperimentazione dall’ampia gamma vinicola, seguita da Endrizzi e Letrari a chiudere un profilo vitivinicolo trentino, sempre più ricco e moderno. Oltre a tutto questo, troviamo significativo avere delle ulteriori alternative al loro interno, come quello rappresentato ad esempio dallo splendido Petit Manseng di Manincor, mentre altri alimentano una spirale regionale che racchiude quanto già si produce in altre regioni e che vanno ad estendere la proposta dei vini pluri-vitigno.
Articolo redatto da:
Luisito Perazzo.
Referente regionale per la Lombardia, il Trentino Alto-Adige ed il Friuli Venezia-Giulia.
Sommelier Professionista Freelance. Esperienze come Sommelier da Gualtiero Marchesi e al Savini di Milano.
Miglior Sommelier Professionista d’Italia 2005 e Miglior Sommelier della Lombardia 2004.
Ringrazio i componenti del panel di degustazione del portale Viaggiatore Gourmet-Altissimo Ceto per aver preso parte alle sessioni di assaggio.
Di seguito, potete trovare gli altri post inerenti la nostra Guida dei Vini on-line:
PIEMONTE
-I Langhe Nebbiolo e Nebbiolo d’Alba.
-Le Barbere d’Asti e altre Barbere.
LOMBARDIA
TRENTINO ALTO-ADIGE
-Le “bollicine” metodo classico.
VENETO
FRIULI VENEZIA-GIULIA
-I Vini Bianchi del Friuli V.G. – prima parte.
-I Vini Bianchi del Friuli V.G. – seconda parte.
-I Vini Rossi ed alcune “chicche” dolci.
TOSCANA
MARCHE
-Il vitigno Verdicchio nelle sue sfumature.
SICILIA
-I Vini bianchi e rossi dell’Etna.
-I Vini bianchi e rossi della Sicilia.
Per chiudere, un particolare ringraziamento per la loro disponibilità, allo staff del:
La Guida dei Vini on-line by Altissimo Ceto. Dedicata alle sole eccellenze. Sponsored By Amici Gourmet – Network esclusivo di appassionati Gourmet.
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