Azienda visitata il 26 Febbraio 2008.
Sono tantissimi i lettori del vicino Canton Ticino che giornalmente “cliccano” sulle nostre pagine e che sono alla ricerca dell’enogastronomia di eccellenza. Si affidano alle nostre recensioni, varcano il confine per scoprire e provare quello che offre il nostro Belpese e poi ci scrivono, ci chiamano, oppure semplicemente commentano sul nostro portale.
E giunta l’ora quindi di ringraziarli a nome di tutti e questa nostra Breaking News è tutta dedicata per loro.
E quindi idealmente uno degli obiettivi dell’Altissimo Ceto Team di ampliare, nel corso di questo 2008, la nostra sezione Ristoranti e Cantine e quindi di recensire ciò che offre di meglio la nostra vicina Svizzera. Sperando anche di rendere servizio ai nostri lettori connazionali se un giorno vorranno mai contraccambiare il favore, e creare così una sorta di “gemellaggio”. Perchè la Svizzera non è fatta di soli orologi, cioccolato e formaggio con i buchi, ma esistono delle splendide realtà fatte da Ristoranti che propongono cucine, creative e non, fatte tutte di materie prime di primo ordine. A questi ci aggiungiamo le Cantine che da alcuni anni propongono dei Vini, da uve Merlot, che non hanno nulla da invidiare ai nostri Merlot italici e neanche a quelli più blasonati bordolesi. Quindi decidiamo di iniziare dalle cantine…
Detto e fatto! Ho chiamato così il “collega” Savino Angioletti (nella foto qui sopra), sommelier di fama, amico nella vita e rivale nei concorsi, per farci dare i contatti e le chiavi per aprire così le porte delle migliori cantine Ticinesi. L’Appuntamento è stato, in una fredda mattinata di Febbraio, presso l’Azienda Vinattieri Ticinesi. Abbiamo visitato l’azienda, il prestigioso Castello Luigi e lungamente chiaccherato con il suo proprietario Luigi Zanini. Ma di questo ne parleremo in un post apposito non appena avremmo pronta l’intervista con quello che reputo uno dei più carismatici, intuitivi e lungimiranti produttori svizzeri. Dopo la visita a quella che è la più grande azienda, con i suoi 52 ettari vitati, di tutta la Svizzera e dopo aver fruito di un veloce pranzo al Bottegone del Vino di Lugano, dove Savino opera, ecco quindi che abbiamo reso un’altrettanto rapida visita al nostro Protagonista in oggetto. Titolare invece di una delle più piccole realtà elvetiche. Abbiamo incontrato e scambiato volentieri due battute con il bravo viticoltore Enrico Trapletti, sito in quel di Coldrerio, a pochi passi dal confine italico, dove coltiva con grande passione i suoi 5 ettari di vigna.
Parlavamo infatti di rapida visita e quindi non è stato possibile svolgere il nostro lavoro con il format abituale. Ma ci siamo promessi di ritornare per quando saranno pronti ad essere degustati e valutati i promettenti Couldrée 2006 e Trapletti 2007. Nel frattempo accontentatevi di queste due righe e segnatevi il suo nome sul vostro taccuino di degustatori alla voce: giovani promesse.
In attesa delle future valutazioni dell’Altissimo Ceto, Enrico gongola per il riconoscimento avuto dalla prestigiosa Revue du Vin de France che ha valutato il suo Culdrée 2005 come miglior vino Ticinese.
Enrico Trapletti è una persona splendida, viticoltore vero con una forte passione verso il Merlot prodotto nella sua Coldrerio, ma che non nasconde il suo sogno di arrivare a condurre un giorno uno Château del Pomerol. In più ti trascina e ti coinvolge con la sua parlata dove, al tipico accento ticinese, si aggiunge quello bergamasco, terra di origine della sua famiglia. Si è trovato anche spiazzato e titubante nella risposta quando Savino gli ha chiesto se lui si sentisse più un produttore del sud della Svizzera, oppure un produttore del nord dell’Italia. Infatti lui ha cuore elvetico ma l’anima è orobica.
Enrico ha vissuto però, fin da piccolo, nel Mendrisiotto e la sua infanzia è stata segnata dal tempo scandito dagli stessi battiti, dove il tempo dedicato alla scuola e allo studio era equamente alternato con quello dedicato alla fattoria di famiglia. Per un breve lasso di tempo ha cercato di prendere le distanze dalla sua terra e dalle sue origini, un po’ per assuefazione, un po’ perchè il mestiere di viticoltore vent’anni fa non rendeva neanche qui in Svizzera. Fu così che per qualche anno è stato impiegato come macchinista nelle ferrovie svizzere, fino a quando il richiamo della terra ha preso il sopravvento ed è quindi ritornato alle origini.
Iniziò l’impresa nel 1992, ma quello di dedicarsi invece a tempo pieno, arrivò solo con l’annata 1998. A oggi, ci racconta, si sente un produttore affermato ma con davanti un futuro pieno di voglia di fare con la costante ricerca di migliorarsi.
“Oggi i miei migliori clienti”-ci confida Enrico-“sono fatti da gente che sfrutta il passaparola. Sono fatti per la maggior parte da privati che tutti gli anni mi vengono a trovare con gli amici. Il ricambio è garantito anche dal fatto che quest’ultimi, l’anno successivo, ritorneranno con gli amici degli amici. Seguo poco la ristorazione perchè voglio che la gente venga qui per vedere il mio modo di coltivare il vigneto e il mio modo di lavorare in cantina. Sono purtroppo pochi i ristoratori che dedicano il loro tempo a questo.”
Bene ed ora all’assaggio!
Da segnalare due vini su tutti!
Il Vino da Tavola della Svizzera Italiana Trapletti 2006 (16/20) ottenuto da una selezione rigorosa di uve Merlot. La vendemmia viene fatta solo a maturazione perfetta e per questo vino ha deciso di vinificarlo solo in acciaio. Con il Trapletti, Enrico è alla ricerca del suo vino ideale. Infatti vuole a tutti i costi che, in quello che nel futuro diventerà il suo miglior vino aziendale, ritrovare la più pura espressione del Merlot che può dare le sue vigne, con l’integrità del frutto senza che questo venga “dopato” (parole sue…) da cedimenti aromatici dati dal legno. Abbiamo assaggiato in anteprima anche la versione 2007 dalla vasca e le buone promesse ci sono tutte. Con il 2006 invece nel bicchiere abbiamo trovato un vino vibrante, caratteriale ed espressivo. Al palato ci aspettavamo un tannino agressivo ed una acidità spiazzante ed invece abbiamo trovato sì una trama tannica presente ed energica, ma non fastidiosa, ben bilanciata da una buona freschezza ed una chiusura elegante anche se un po’ amarognola. Non poteva essere il contrario visto che non abbiamo “dolcezze” regalate dai legni piccoli.
Più caldo e meno “burrascoso” è invece il Ticino Doc Culdrée 2005 (16-/20) ottenuto anch’esso da sole uve Merlot. Viene prodotto solo nelle grandi annate ed è ottenuto dalla vinificazione di uve dopo una breve surmaturazione su pianta. I ceppi hanno un’età media di 30 anni, vengono allevati a Guyot e producono dei bassi quantitativi per ettaro dando ad Enrico delle uve succose e di grande qualità. Nel bicchiere troviamo un vino decisamente più ricco e concentrato (in vinificazione viene effettuata una macerazione sulle bucce che supera i 30 giorni!) rispetto al Trapletti 2006, ma senza avere lo stesso dinamismo espressivo e caratteriale del campione degustato precedentemente. Anche in bocca lo troviamo avvolgente, esprime un tannino fitto e minuto, ma anch’esso senza l’articolazione del “fratellino”. Discreta e più dolce infine la chiusura.
Ci sentiamo quindi in contro-tendenza di quanto asserito dai degustatori della RVF visto che preferiamo la grinta e l’esuberanza mostrata dal Trapletti, rispetto al calore e alla polpa del Couldrée.
Interessante infine la degustazione di un vino che non viene più prodotto da Enrico, il Prioria della Torre 2001 ottenuto dalla fermentazione spontanea e dalla vinificazione di uve Merlot e Cabernet…
Bravo Enrico, continua così! L’Altissimo Ceto Team al completo ti augura di continuare a lavorare in futuro con lo stesso entusiasmo e la stessa passione. Con la promessa di venire presto a trovarti, così avrai modo di raccontarci della tua filosofia, del tuo modo di lavorare il vigneto e di operare in cantina alle luci della nostra telecamera!
In attesa ecco i suoi recapiti…
Enrico Trapletti
Tenuta vitivinicola Trapletti
Via Mola 34, CH-6877 Coldrerio
Tel. +41 (0)91 646 03 61
Fax +41 (0)91 630 19 36
Ivano Antonini alias EnoCentrico