Facciamo un salto indietro fino alla fine del mese di giugno 2007 e vi parlo anch’io di quella che è stata la nostra “Cantina dell’anno”. Giudizio un po’ restrittivo in quanto numericamente parlando le aziende vitivinicole visitate e le regioni toccate dall’Altissimo Ceto Team nel corso dell’anno appena trascorso, sono state molte di meno rispetto ai ristoranti visitati da VG e MdM. Dicevamo numericamente un po’ restrittivo ma non per via della qualità dei vini che non a caso il nostro cuore ci porta a Barbaresco, dovuto anche al fatto che nel 2007 sono stati commercializzati i Barbaresco frutto di una grandissima annata come la 2004. Vini da custodire gelosamente in Cantina e potenzialmente destinati a restarci per molti anni.
Stiamo parlando del’azienda Albino Rocca condotta magistralmente da Angelo Rocca e la sua compagna Barbara Engist.
La potete raggiungere percorrendo la Torino-Piacenza, prendete l’uscita ad Asti est, seguite le indicazioni prima per Alba, poi per Barbaresco, senza navigatore fate riferimento alla torre visibile da lontano e che sorge imperiosa nel centro del paese (che in un recente concorso ho scoperto essere alta 36 metri!) infine prendete la direzione Rabajà e arrivate proprio di fronte al cancello, al civico 18. Dal cortile aziendale si può ammirare una magnifica vista e fare anche le “ore piccole” ballando e bevendo fino a notte fonda se siete tra i 300 e più fortunati che partecipano alla festa annuale che si tiene nel mese di luglio.
Un veloce ripasso “guidaiolo”:
A.I.S.: abbastanza avara quest’anno con questa cantina, visto che non aggiudica nessun 5 grappoli. Troviamo invece a quota 4 grappoli i tre Barbaresco aziendali.
Gambero Rosso: 3 bicchieri per il Barbaresco Loreto 2004, seguono 2 vini con due bicchieri rossi al Barbaresco Brich Ronchi 2004 e alla Barbera d’Alba Gepin 2005.
Veronelli: assegna il giudizio super tre stelle al Barbaresco Brich Ronchi 2004.
Mentre per noi, come già detto, la valutazione di Cantina dell’anno, non solo per la qualità dei vini, ma anche per la professionalità e la simpatia dei patrons e l’accoglienza che ci hanno riservato. Da un lato abbiamo Angelo, grande appassionato di Harley Davidson, ma che prima di tutto è amante della sua terra, delle sue vigne e del nebbiolo. Vedendo la cura che ci mette nelle sue vigne, visitando la sua cantina e assaggiando i suoi vini si nota un riguardo quasi maniacale che si ritrova poi nella pulizia aromatica dei vini, nella loro freschezza del frutto, senza per questo svilire la natura della complessità generale di ciascun vino e l’impronta “terrosa” di ciascuno di esso.
Ma se è vero che dietro ad un grande uomo c’è sempre una grande donna, ecco sbucare la germanica Barbara, che ne ha conservato il piglio e l’impostazione tedesca, svizzera nella precisione, mentre tutto il resto invece è stato preso dal bel paese.
In foto l’Harley-Davidson di Angelo e Barbara.
Ad aiutare Angelo e Barbara in cantina troviamo la figlia di Angelo, Paola e il genero Carlo Castellengo che rappresenteranno, in futuro, il cambio generazionale. Da non dimenticare infine la preziosa consulenza tecnica di Beppe Caviola.
La cantina è stata fondata nel 1960 da Albino Rocca, papà di Angelo, a seguito della divisione aziendale fatta da nonno Giacomo, tra i suoi due figli Albino e Alfonso.
Attualmente gli ettari di proprietà sono 15 e sono coltivati nella maggior parte a Nebbiolo, ma vengono coltivati anche Barbera, Dolcetto, Cortese e Chardonnay. I due vigneti migliori sono il Loreto e Brich Ronchi situati entrambi nel comune di Barbaresco, ma Angelo possiede anche vigneti nel comune di Neive e nella frazione di Alba di San Rocco Seno d’Elvio che rientra anch’esso nel disciplinare della produzione del Barbaresco.
Tutti i vigneti sono allevati tutti a Guyot tranne quello dello Chardonnay che invece è allevato a Cordone Speronato. In vigna si eseguono i trattamenti minimi previsti dalla legge cercando di rispettare il più possibile il corso biologico della vite.
Le vendemmie sono tutte effettuate manualmente avendo particolare cura di cogliere le uve solo al loro stato di maturazione perfetto. Una volta giunte in cantina, i grappoli sono ulteriormente controllati ponendoli sul tavolo di cernita, questo per assicurare che tutto ciò che entra nelle vasche o nelle presse, siano in condizioni perfette.
Le uve bianche vengono subito sottoposte ad una pigiadiraspatura soffice, operazione che viene svolta nel più breve tempo possibile per evitare il surriscaldamento delle uve e la conseguente ossidazione. Lo Chardonnay è subito affidato alle vasche di acciaio, mentre qui, è il Cortese che prosegue la sua fermentazione nelle barriques. Le uve rosse svolgono la loro fermentazione alcolica nei rotomaceratori. Vengono poi utilizzati dei lieviti selezionati da ceppi autoctoni per indurre le fermentazioni.
Vengono prodotte annualmente circa 90.000 bottiglie nel totale della produzione, 34.000 circa delle quali sono imbottigliate come Barbaresco.
In foto potete notare l’estrema e rigorosa pulizia in cantina. Dalla sala di vinificazione a quella di affinamento si percorre un lungo corridoio, ornato di bottiglie di vecchia data.
Per l’affinamento, a seconda dei vini, si usano sia barriques, sia botti da 20 hl. Tecnologia e barriques non significano per forza, per Angelo, seguire una strada modernista se si mantiene un rispetto della tradizione, con il fine di proporre vini che rispecchino il più possibile il loro carattere langarolo.
Prima di dedicarci al lato più piacevole di ogni visita…diamo una veloce occhiata ai medicinali consigliati. Non so’ voi ma io non vorrei mai trovarmi nelle condizioni di dover assumere uno di questi farmaci! 😀
E ora all’assaggio!
In foto la comoda e spaziosa sala di degustazione con in primo piano “l’ufficio” di VG.
Si parte!
Langhe Chardonnay Da Bertù 2006
-Tipologia vino: bianco d.o.c.
-Vitigno utilizzato: 100% Chardonnay.
-Provenienza uve: Neive.
-Gradazione alcolica: 13%.
-Vinificazione: acciaio.
-Affinamento: 8 mesi in acciaio.
-Contenuto solfiti: 31 mg/lt di libera e 94 mg/lt di totale.
-Prezzo in enoteca: 10,00 Euro.
Giudizio EC: 15/20
Vigneto impiantato nel 1996, oggi la produzione si aggira intorno alle 7.000 bottiglie.
Il bicchiere risplende di un giallo paglierino carico molto vivace. Al naso abbiamo un frutto fresco ed integro. Nitidezza e pulizia aromatica. Coglietelo per la sua vivacità gustativa e la sua freschezza ma non cercate però complessità e progressione.
Langhe Bianco La Rocca 2006
-Tipologia vino: Bianco d.o.c.
-Vitigno utilizzato: 100% Cortese
-Provenienza uve: vigneto Loreto in Barbaresco.
-Gradazione alcolica: 14%.
-Vinificazione: acciaio.
-Affinamento: 8 mesi in barriques.
-Contenuto solfiti: 22 mg/lt di libera e 107 mg/lt di totale.
-Prezzo in enoteca: 14,00 Euro.
Giudizio EC: 15,5/20
Vigneto impiantato nel 1998, oggi la produzione si aggira intorno alle 4.000 bottiglie.
Personalmente non condivido la scelta di Angelo di vinificare in barrique il suo Cortese, anche se il risultato è un frutto che rimane fragrante che non è sormontato dalla copertura del legno. Secondo noi dovrebbe giocare tutto su di una maggiore croccantezza e freschezza. Decisa è infine la sua chiusura sapida molto piacevole.
Dolcetto d’Alba Vignalunga 2006
-Tipologia vino: Rosso d.o.c.
-Vitigno utilizzato: 100% Dolcetto.
-Provenienza uve: Barbaresco.
-Gradazione alcolica: 14%
-Vinificazione: acciaio.
-Affinamento: 8 mesi in acciaio.
-Contenuto solfiti: 20 mg/lt di libera e 58 mg/lt di totale.
-Prezzo in enoteca: 9,00 Euro.
Giudizio EC: 16+/20
Vigneto impiantato nel 1980, oggi la produzione si aggira intorno alle 20.000 bottiglie.
Campione di freschezza e fragranza, come piace a noi, è invece il suo Dolcetto che è sempre stato uno dei vini aziendali migliori e anche tra quelli più regolari. Inutile parlare della riuscita qualitativa di un’ottima annata come questa 2006. Frutto croccante e polposo mentre in bocca abbiamo vigore e decisione nel tannino ma conservando una morbidezza di spirito.
Rosso di Rocca (annata 2005)
-Tipologia vino: Vino Da Tavola.
-Vitigni utilizzati: 80% Nebbiolo, 10% Barbera, 10% Cabernet.
-Provenienza uve: Barbaresco.
-Gradazione alcolica: 13%
-Vinificazione: acciaio.
-Affinamento: nessuno. E’ stato imbottigliato appena raggiunto la stabilità.
-Contenuto solfiti: 16 mg/lt di libera e 50 mg/lt di totale.
-Prezzo in enoteca: 9,00 Euro.
Giudizio EC: 15/20
Oggi la produzione si aggira intorno alle 15.000 bottiglie.
E’ un vino da tavola perchè esce dai parametri del disciplinare e l’annata è messa tra parentesi perchè è cammuffata nell’etichetta, in quanto la legge italiana non prevede l’indicazione dell’annata per i V.D.T. Ma a differenza di altri V.D.T. ( che con il tempo sono diventati poi IGT) che per alcune aziende rappresentano i vini top, qui si è voluto fare un vino particolare che esprimesse il carattere e la vivacità del Nebbiolo, nella sua espressione giovanile, corredata da una maggior sostanza e morbidezza data dalla Barbera e dal Cabernet, mantenendo però il dinamismo e l’esuberanza data dalla sola vinificazione in acciaio.
Barbera d’Alba Gepin 2004
-Tipologia vino: Rosso d.o.c.
-Vitigno utilizzato: 100% Barbera.
-Provenienza uve: Barbaresco, Neive.
-Gradazione alcolica: 14,5%
-Vinificazione: acciaio.
-Affinamento: 50% in barriques, 50% in botti da 20 hl.
-Contenuto solfiti: 18 mg/lt di libera e 71 mg/lt di totale.
-Prezzo in enoteca: 19,00 Euro.
Giudizio EC: 16/20
Vigneto impiantato nel 1960, oggi la produzione si aggira intorno alle 13.000 bottiglie.
La versione 2004 del Gepin è da annoverare tra quelle che maggiormente esprimono equilibrio ed eleganza. Lasciategli però del tempo nel bicchiere, perchè al primo impatto è parecchio ruvido e scontroso e solamente restando a contatto con l’aria si addolcisce e potrete così coglierne le sue numerose sfumature. Anche in bocca aspettando qualche minuto avrete quella progressione che gli si addice.
Barbaresco 2004
-Tipologia vino: Rosso d.o.c.g.
-Vitigno utilizzato: 100% Nebbiolo.
-Provenienza uve: Fraz. San Rocco Seno d’Elvio.
-Gradazione alcolica: 14,5%
-Vinificazione: acciaio.
-Affinamento: 18 mesi in botti da 20 hl.
-Contenuto solfiti: 15 mg/lt di libera e 90 mg/lt di totale.
-Prezzo in enoteca: 23,00 Euro.
Giudizio EC: 16,5/20
Vigneto impiantato nel 1998, oggi la produzione si aggira intorno alle 7.000 bottiglie.
Dicevamo in apertura che l’annata 2004 è sicuramente da considerare tra le migliori annate. E se vorrete sapere com’è stata per la cantina Albino Rocca, allora il suo Barbaresco “base” è il biglietto da visita per chi si avvicina la prima volta ai Barbaresco di questa cantina. In questo Barbaresco confluiscono le uve di Nebbiolo del vigneto più giovane che si trova nella frazione di San Rocco Seno d’Elvio e quindi è doveroso aspettarsi un frutto incisivo con delle note floreali e speziate che restano a margine nel complesso olfattivo. Anche in bocca scorre lineare e sottile. Nel complesso un bel Barbaresco da beva e che tutto sommato con un prezzo abbordabile per la qualità offerta.
Barbaresco Loreto 2004
-Tipologia vino: Rosso d.o.c.g.
-Vitigno utilizzato: 100% Nebbiolo.
-Provenienza uve: Vigneto Loreto.
-Gradazione alcolica: 14,5%.
-Vinificazione: acciaio.
-Affinamento: 18 mesi in botti da 20 hl.
-Contenuto solfiti: 10 mg/lt di libera e 74 mg/lt di totale.
-Prezzo in enoteca: 32,00 Euro.
Giudizio EC: 19/20 Altissimo Ceto.
Vigneto impiantato nel 1975, oggi la produzione si aggira intorno alle 3.000 bottiglie.
Eccoci arrivati a quello che per noi è risultato il vino migliore di questa cantina (escludendo il campione successivo) e tra i migliori 2004 assaggiati. Già dal colore esprime vivacità e brillantezza. Il profilo olfattivo si apre con un frutto caldo che lascia spazio con l’ossigenazione a sensazioni floreali che si può paragonare ad una viola che sta’ per sbocciare. Le note speziate sono contrassegnate da quelle dolci di vaniglia e tabacco da sigaro e da quelle “piccanti” di chiodi di garofano e ginepro. Qualche minuto ed ecco fare capolino una piacevole nota balsamica. In bocca troviamo opulenza e rigore, con una trama tannica davvero ben ricamata e con un tannino vigoroso e vibrante. Ottima infine la progressione.
Nebbiolo atto a divenire Barbaresco Riserva Brich Ronchi 2004 (****1/2/*****)
N.B.: I vini che vengono assaggiati in anteprima dalla vasca o dalle botti hanno una valutazione fino ad un massimo di 5 asterischi.
Angelo teneva stretto tra le mani una misteriosa caraffa con dentro un vino prelevato da una botte e che abbiamo degustato in anteprima prima della sua, non così prossima, messa in bottiglia. Lo si sentiva il vino che nel bicchiere non aveva, come giusto, particolari doti di equilibrio e stabilità ma esprimeva un frutto, una potenza ed una vigoria molto simili ad uno dei miei vini di Angelo preferiti di sempre, ovvero quel campione che era (e che è per chi lo conserva in cantina!) quel Loreto 1996. Stiamo parlando di una botte particolarmente riuscita del Loreto 2004 e che Angelo ha voluto prolungarne l’invecchiamento per poi commercializzarlo con la denominazione di Riserva. Quindi vedrà il suo primo corriere per le spedizioni nel settembre 2009. Frate Indovino ci dice che potrà sfondare il tetto dei 19/20…
Barbaresco Brich Ronchi 2004
-Tipologia vino: Rosso d.o.c.g.
-Vitigno utilizzato: 100% Nebbiolo.
-Provenienza uve: vigneto Brich Ronchi.
-Gradazione alcolica: 14,5%.
-Vinificazione: acciaio.
-Affinamento: 18 mesi. 50% in barriques, 50% in botti da 20 hl.
-Contenuto solfiti: 10 mg/lt di libera e 71 mg/lt di totale.
-Prezzo in enoteca: 31,00 Euro.
Giudizio EC: 18,5+/20
Vigneto impiantato nel 1960, oggi la produzione si aggira intorno alle 24.000 bottiglie.
Con il nostro occhio critico di chi ha appena bevuto due fuoriclasse così, ci avviciniamo al Brich Ronchi che si pone, seppur di poco, in secondo piano rispetto al Loreto per via di una maggiore incisività del rovere e una sua maggiore “testardaggine” nel concedersi, anche dopo un’adeguata ossigenazione. Stranamente perchè questa particolare caratteristica di ritrosìa, nelle annate passate, era da assoggettare più al Loreto. Mentre il profilo gustativo è molto simile al DNA del Brich Ronchi delle passate versioni perchè abbiamo da una parte uno spessore maggiore, ma dall’altra abbiamo un tannino più docile e meno graffiante sempre rispetto al “fratellino”.
Per chiudere la bellissima giornata, da grandi patron quali sono Angelo e Barbara, ci hanno voluto fare un regalo prima di congedarci, ecco quindi che ci stappano un Brich Ronchi 1998. L’annata è stata molto buona ma non grandissima. Il vino, inutile dirlo che è risultato riuscitissimo, pur avendo quel carattere ancora abbastanza marcato dal rovere che si ritrovava in molti vini del passato. Incisivo nel profilo olfattivo, mentre in bocca abbiamo equilibrio e linearità, con un tannino vibrante e dolce in chiusura.
Note positive.
-Il packaging è molto curato. La bottiglia usata per tutti i vini è l’Albeisa, mentre le etichette sono semplici, chiare, pulite e senza fronzoli.
-Senza dubbio la qualità da Altissimo Ceto, non solo da ritrovare nella bontà dei vini ma anche nella cura in vigna e in cantina.
-La grande accoglienza amichevole di Angelo e Barbara. Un grazie di cuore da tutti noi per la bellissima giornata passata quel giorno e ogni qualvolta varchiamo il cancello dell’ingresso.
Note negative.
-Per il nostro personalissimo gusto, un giorno ci piacerebbe vedere il Cortese vinificato solamente in acciaio.
-Nient’altro da segnalare, se non per il sito aziendale che vorremmo trovarlo più ricco, più aggiornato è più professionale, in linea con il profilo qualitativo dei vini e dell’accoglienza.
Conclusioni.
-Alla batteria produttiva della Cantina Albino Rocca si è appena aggiunto anche il Moscato d’Asti Fiordaliso 2007, sempre con la vendemmia 2007 si aggiungerà nel corso di quest’anno il Nebbiolo d’Alba, mentre per la Riserva 2004 assaggiata dovrete aspettare fino al mese di settembre del 2009.
-Avrete presto nuove notizie perchè abbiamo intenzione di tornarci per degustare le nuove annate e catturare le immagini in un’intervista video con il produttore. Le domande sono già pronte…. Stay Tuned!
(Cheeeeese!)
In foto il “gruppo vacanze Piemonte” con, al centro, i patrons Angelo e Barbara.
Altissimo Ceto! Per Angelo Rocca e tutta la sua famiglia.
Az. Agr. Albino Rocca
Strada Ronchi, 18
12050 Barbaresco (CN)
Tel: 0173 635145
Fax: 0173 635921
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Cin! Cin!
Ivano Antonini alias Enocentrico
ivano.antonini@altissimoceto.it