Cantina visitata il 19 giugno 2007.
Le visite dell’Altissimo Ceto team continuano in Franciacorta e precisamente raggiungiamo l’azienda di oggi percorrendo la strada che da Erbusco porta ad Adro, seguiamo le indicazioni e quindi giungiamo alla Contadi Castaldi.
-Ma prima un ripasso “guidaiolo”:
(Da tenere conto che i punteggi, delle guide edizioni 2007, possono riportare giudizi non concordanti con le annate degustate da noi in quanto trattasi di vini presentati lo scorso anno.)
-AIS: 4 grappoli al Soul ’99, Rosé ’02, Satèn ’02 e Zero.
-Gambero Rosso: 2 bicchieri al Soul ’99, Satèn ’02, Curtefranca Bianco ’05
Entriamo:
Nella foto l’ingresso in Contadi Castaldi.
La Contadi Castaldi è stata fondata nel 1987 da Vittorio Moretti patron del gruppo Terre Moretti.
Ricavata in una vecchia fornace per la cottura dei mattoni, copre una superficie di circa 7000 mq..
La Contadi Castaldi vanta 100 ettari di vigneto coltivati a Chardonnay, Pinot Bianco e Pinot Nero, ma anche Cabernet, Merlot, Nebbiolo e Barbera per la produzione dei Terre di Franciacorta DOC. La produzione oggi si aggira intorno alle 500-550.000 bottiglie di cui 420-470.000 di “bollicine” DOCG, 70.000 di Terre di Franciacorta DOC e 10.000 di vino liquoroso.
Oggi la produzione di Franciacorta DOCG raggiunge potenzialmente le 700.000 bottiglie, ciò in ragione del lungo affinamento cui è destinato il prodotto che mediamente richiede 36 mesi. In funzione di questa logica la produzione, per esempio, la 2007 verrà posta sul mercato nel 2011 e quindi potrebbe eccedere in numero le vendite.
La loro commercializzazione è ripartita per l’80% in Italia e il restante 30% all’estero.
La scelta del nome è di origine storica; una volta la Franciacorta era ripartita in contee, le Contadi appunto, con a capo dei signori chiamati Castaldi, i quali, tra i poteri avevano anche quello di aggiudicarsi i frutti prodotti dagli abitanti.
Mentre il logo non è altro che la forma del fondo della bottiglia, con a fianco il tappo, delle bottiglie lasciate a riposare, accatastate per la seconda fermentazione.
Ma come mai Moretti, che è anche imprenditore nel gruppo dei prefabbricati, è arrivato alla scelta di fare una Cantina produttrice di vino in una vecchia fornace di mattoni?
In questa decisione gioca un ruolo fondamentale la presidente di Contadi Castaldi, Mariella Bertazzoni, nata e vissuta ad Adro, che un giorno sposa un imprenditore bresciano di origine fiorentine e diventa così, la Signora Moretti.
I genitori di Mariella erano legati affettivamente alla famiglia Biasca (fondatori della fornace) tanto che le tre figlie femmine Biasca sono state rispettivamente madrine delle tre figlie femmine Bertazzoni.
Per motivi economici i Biasca dovettero cessare l’attività della fornace e proposero l’acquisto alla Sig.ra Moretti, “ci piacerebbe tanto che la nostra fornace finisca nelle mani di una persona di famiglia” disse la madrina di Mariella.
Così la fornace Biasca entra in possesso di Vittorio Moretti e signora, con l’accordo tacito di non rivenderla a persone estranee alla famiglia.
Cosa fare adesso di una fornace in disuso?
L’idea arrivò molto tempo dopo, camminando in quei cunicoli, in quelle gallerie buie e fresche.
“Però ci starebbero bene le pupitres…, ci starebbero bene le barriques…, le condizioni per l’affinamento sono ideali…”
…quindi dopo alcuni anni, nel 1991, Contadi Castaldi affronta la produzione con l’intento di dare sviluppo al territorio attraverso una nuova realtà, nata con l’ambizioso obiettivo di interpretare in maniera innovativa e contemporanea il territorio di Franciacorta e puntare fin da subito con lo stile, l’immagine ed il packaging ad un’icona che piacesse soprattutto ad un pubblico giovanile.
Si puntò quindi subito a creare uno staff di giovani, volenterosi e intraprendenti per gestire l’azienda in maniera indipendente.
La gestione, per molti anni, fu affidata a Martino De Rosa, genero di Moretti, fino a quando sulla poltrona aziendale più alta, arrivò a sedersi la signora Moretti.
Per il “colpo grosso”, bisognò aspettare il 1997, quando in azienda mosse i primi passi un enologo varesino (permettetemi la precisazione da “compaesano”), il giovane, il grande (in tutti i sensi!) Mario Falcetti.
Non ci resta che passare alla doverosa visita in cantina.
Quindi iniziamo il consueto tour!
Per il giro in Cantina ci affidiamo alla giovane e simpatica Claudia Spada, addetta alle relazioni esterne ed assistente di Falcetti.
Entrando in cantina si ha subito la bellissima impressione che Contadi Castaldi sia un mix di tecnologia in un ambiente storico.
Quindi si passa dalla sala di vinificazione con il tetto fatto di travi di legno “a vista”…
Nella foto la cantina di vinificazione.
…alle gallerie della vecchia fornace fatte di mattoni dove alloggiano le barriques e le pupitres.
In fase di vinificazione Mario Falcetti può contare sull’aiuto di uno staff capitanato da Gianluca Uccelli e Massimiliano Piermattei, Cristiano Facchinetti, Alessandro Rinaldi, Davide Conter ed altri giovani cantinieri.
Le bottiglie “riposano” in questa maniera per un periodo minimo di 30 mesi…
In Contadi Castaldi si tengono da parte bottiglie di tutte le annate…
Per quanto riguarda la fase del remuage avviene sia sulle pupitres, sia con l’ausilio dei giropallets.
Claudia ci racconta che per un fine qualitativo, il remuage, fatto sulle pupitres o con l’ausilio dei giropallets, non comporta nessuna differenza sul prodotto finale.
Al termine della filiera, al confezionamento delle bottiglie troviamo il responsabile Ledio Ilollari.
Il resto del team Contadi Castaldi è composto da Flavio Signoroni, addetto alle relazioni pubbliche e Maria Rosa Masneri, assistente eventi.
Terminiamo il giro in cantina e raggiungiamo Mario Falcetti in sala degustazione. Ma prima della degustazione gli rivolgiamo ancora qualche domanda.
EC: “Vuoi presentarti ai nostri lettori?”
MF: “Mi chiamo Mario Falcetti, sono del segno del Toro, enologo, direttore di Contadi Castaldi e mi piace dire…molto altro ancora”
EC: “Quali sono i tuoi vini ideali?”
MF: “Con una punta di orgoglio e di modestia dico i miei. C’è sempre molto da lavorare nella propria azienda al fine di cercare e proporre prodotti sempre migliori!”
EC: “Ci sono allora, dei vini al di fuori dei tuoi, che avresti voluto fare tu?”
MF: “A me piace molto, nel suo stile, il Dom Perignon.”
EC: “E tra i Franciacorta?”
MF: “Personalmente ho un piacevole ricordo del Dosage Zerò di Cà del Bosco 1982 degustato a vent’anni dalla vendemmia. Ma anche alcune annate di Gran Cuvée Bellavista.”
EC: “E cosa mi dici dei vini senza bollicine?”
MF: “Ho assistito di persona nel ’91 ad una vendemmia nella Loira, era un Coteaux de Layon, vendemmia tardiva di uve attaccate dalla muffa nobile, di Claude Papin. Mentre l’emozione più grande l’ho avuta al D.ne de la Romanée Conti dove con alcuni amici e colleghi assaggiammo i Crus dell’85 direttamente dalle piéces”.
-E ora all’assaggio!
Si parte!
Franciacorta Brut
Tipologia vino: Franciacorta DOCG
Vitigni: 97% Chardonnay, 3% Pinot Nero.
Provenienza uve: mix di unità di pedopaesaggio della Franciacorta
Vinificazione: in acciaio.
Affinamento: tra i 30 e i 36 mesi.
Gradazione alcolica: 12,5%
Zuccheri riduttori: 8,50 gr/lt.
Contenuto solfiti: 22 mg/lt. di libera e 64 mg/lt. di totale.
Prezzo in enoteca: Euro 15,00Giudizio EC: 14,5/20Nato per la prima volta nel 1992, oggi la sua produzione si aggira intorno alle 250-300.000 bottiglie.
Il Brut di Contadi Castaldi è proprio il simbolo di questa azienda. Falcetti, dicevamo, ha voluto dare un’impronta dal target giovanile e questo è il suo biglietto da visita. Quindi non cercate tracce di originalità o personalità in questo Franciacorta, ma bensì un vino che tutti gli anni si presenta buono nel suo genere, corretto e senza cedimenti. Per un wine-bar che “sbicchiera” è una sicurezza!
A noi piacerebbe trovare nel bicchiere più carattere, anche qualche azzardo in più sul piano della personalità, magari spogliarlo di quelle noti dolcine al naso e al palato che lo caricano un po’ troppo e renderlo più snello e più slanciato anche nella beva, visto il bellissimo equilibrio corpo, acidità e carbonica.
Ma noi rientriamo nella categoria “persone difficili”, sempre in cerca della perfezione e dell’eccellenza, ma ci rendiamo conto che ogni tanto, si può trovare piacere anche nelle cose più semplici.
Franciacorta Satèn 2003
Tipologia vino: Franciacorta DOCG
Vitigni: 90% Chardonnay, 10% Pinot Bianco
Provenienza uve: mix di unità di pedopaesaggio della Franciacorta
Vinificazione: in acciaio.
Affinamento: tra i 30 e i 36 mesi.
Gradazione alcolica: 12,5%
Zuccheri riduttori: 9,50 gr./lt
Contenuto solfiti: 22 mg/lt di libera e 58 mg/lt. di totale
Prezzo in enoteca: Euro 20,00
Giudizio EC: 16/20Nato per la prima volta nel 1995, oggi la sua produzione si aggira intorno alle 110-120.000 bottiglie e 10-12.000 magnum.
Devo confessare un mio debole per il Satèn di Contadi Castaldi memore anche delle stupende prove del ’95, ’97 e soprattutto del ’00. Però può capitare ogni tanto, quando si parla di champenois millesimato, si può incappare nei capricci dell’annata e quindi rimango particolarmente deluso con l’assaggio di annate come la ’01 e la ’02, che non erano all’altezza della ’00.
Questo ’03 è tornato sui binari voluti. E’ più ricco in tutto, nel suo colore giallo oro, nel naso “caldo”, equilibrato nelle note di frutta esotica, fiori gialli e crosta di pane. In bocca è avvolgente, la chiusura è “dolce” ma non stucchevole, mentre l’acidità ne frena un po’ l’agilità di beva (d’altronde è un 2003!).
Da non dimenticare in cantina, perchè se è vero che, chi ha ancora l’occasione di bere i Satèn di Contadi ’97 e ’00, e spesso li può trovare ancora in splendida forma, non sarei pronto a scommettere che questo ’03, lo si ritrovi ancora così tra 3-6 anni.
Abbinamento:
Tortelli farciti con guancia , bieta al naturale, riduzione di pomodoro crudo e aria di cacio
Ristorante Le Robinie di Cà D’Agosto-Montescano(PV)
In questo caso l’abbinamento cibo-vino lo troviamo per la concordanza dei due protagonisti, da una parte abbiamo un piatto ricco, pieno, sontuoso e delicato al tempo stesso, da bilanciare con l’avvolgenza al palato di questo Satèn, caldo nel suo insieme ma con una chiusura retro-olfattiva che lascia una delicatezza estrema.
Franciacorta Zerò
Tipologia vino: Franciacorta DOCG
Vitigni: 90% Chardonnay, 10% Pinot Nero
Provenienza uve: mix di unità di pedopaesaggio della Franciacorta
Vinificazione: in acciaio.
Affinamento: tra i 30 e i 36 mesi.
Gradazione alcolica: 12,3%
Zuccheri riduttori: 2 gr/lt
Contenuto solfiti: 20 mg/lt. di libera e 58 mg/lt. di totale
Prezzo in enoteca: Euro 18,00
Giudizio EC: 15,5/20
Nato per la prima volta nel 1995, oggi la sua produzione si aggira intorno alle 12.000 bottiglie.
Tra i prodotti assaggiati oggi in azienda, è il più “magro” ma di positivo questo Zerò ha dalla sua delle caratteristiche di freschezza, sia nella varietà fruttata aromatica sia per quanto ne riguarda la facilità di beva. La chiusura retrolfattiva è comunque discreta.
La squadra di Altissimo Ceto ascolta le parole di Mario Falcetti.
Franciacorta Rosè 2003
Tipologia vino: Franciacorta DOCG
Vitigni: 93% Pinot Nero, 7% Chardonnay.
Provenienza uve: Adro ed Erbusco.
Vinificazione: in acciaio.
Affinamento: tra i 34 e i 40 mesi.
Gradazione alcolica: 12,5%
Zuccheri riduttori: 7 gr/lt.
Contenuto solfiti: 22 mg/lt di libera e 56 mg/lt di totale
Prezzo in enoteca: Euro 20,00
Giudizio EC: 15/20
Nato per la prima volta a partire dal 1992 come Brut Rosé e dal 1998 diventa Rosé Brut, grazie ad una cuvée maggioritaria in Pinot Nero. Oggi la sua produzione si aggira intorno alle 35.000 bottiglie.
Un Franciacorta con una veste giallo-rosata un po’ spenta nella luminosità. Anche il naso è caratterizzato da note fruttate calde con un lieve cedimento “dolciastro” sul piano aromatico (credo dovuto all’annata) che ne limita l’apprezzamento in fase olfattiva. Al gusto però si riprende e offre un Franciacorta di buona avvolgenza, sostenuto da una buona freschezza e offre, in chiusura, una piacevole nota di fragolina di bosco.
Abbinamento
Zuppa di pesce, molluschi e crostacei con la maionese al peperoncino
Ristorante L’Arsenale-Cavenago d’Adda (LO)
Richiamo aromatico/cromatico cibo-vino in primis. Al gusto, questo piatto ci offre sensazioni di tendenza dolce dati dalla presenza del pesce, dei molluschi, dei crostacei e della maionese che richiedono acidità e carbonica ma, l’esaltazione la si ha a seguire dalle note sapide e piccanti del piatto che trovano riscontro nella morbidezza e nell’allungo “aromatico” finale di questo Rosé.
Mario Falcetti alla mescita. Franciacorta Soul Satèn 2000
Tipologia vino: Franciacorta DOCG
Vitigni: 100% Chardonnay.
Provenienza uve: Cazzago San Martino, Erbusco.
Vinificazione: in acciaio.
Affinamento: 60 mesi.
Gradazione alcolica: 12,5%.
Zuccheri riduttori: 8,7 gr/lt
Contenuto solfiti: 22 mg/lt di libera e 62 mg/lt. di totale.
Prezzo in enoteca: Euro 35,00
Giudizio EC: 16,5/20 ALTISSIMO CETO
Nato per la prima volta con l’annata 1999, oggi la sua produzione si aggira intorno alle 10-15.000 bottiglie.
L’anno scorso, alla presentazione al Vinitaly, del Satèn Soul ’99 rimasi un po’ deluso. Incurante dell’incidente di percorso e permissivo riguardo ad un Franciacorta proposto nella sua prima annata di produzione, decisi di aspettare la ’00. Proprio come il suo “fratellino” Satèn, anche nel Soul troviamo lo stesso cambio di marcia tra la ’99 e la ’00.
In questo ’00 troviamo già nel colore un dorato-verde quasi fosforescente, la finezza della grana delle bollicine lo rende brillante. Al naso ci vuole un po’ prima che si apra ma dopo, è un mix “strano”, per questa tipologia, con note fruttate che vanno dalla banana, all’ananas, all’albicocca. Quadro olfattivo in equilibrio con i toni di crosta di pane per chiudere con una nota “rinfrescante” di salvia.
In bocca equilibrio, carbonica non invadente e buona la chiusura che lascia spazio ad un allungo di buona importanza.
Ritornando a memoria sulla verticale di annate del Satèn, speriamo che per attendere il prossimo “concerto” non si debba aspettare altri tre anni.
Abbinamento:
Sotto una coltre di foglie colorate
Sottobosco con finferli, zucca, scorzonera dolce, fiori e erbe.
Ristorante Joia-Milano(MI)
Per un sommelier uno dei giochi-sfida che più appassionano è l’abbinamento dei vini con la cucina vegetariana.
Certo, direte voi, niente di più semplice che abbinare una bollicina…
Ma in questo caso credo che la bollicina in questione, ovvero il Soul di Contadi-Castaldi, trovi nel suo “peso”, nella sua freschezza ma, soprattutto, nel suo “esotismo” aromatico molto intrigante, la giusta contrapposizione in un piatto così complesso dove troviamo la tendenza dolce dei finferli e della zucca, il “gioco” dolce-amaro della scorzonera ed infine il tocco “erbaceo” in chiusura.
Credetemi…il paradiso non è poi così lontano da raggiungere!!!
Note positive
-La prima nota positiva è senza dubbio lo spirito di gruppo e la voglia di far bene di tutto il team.
-Il “savoir faire” di Mario Falcetti, come enologo e come coordinatore del team.
-Ci sono aziende che trovi una linea simile tracciata in tutta la produzione. In Contadi Castaldi non è così, ogni prodotto è nella sua categoria diverso dagli altri.
-Come si conviene ad un’azienda che vuole soddisfare il pubblico giovanile e tutti quelli che si sentono giovani dentro, il packaging rispecchia questa filosofia, dal cartone, passando dalla forma della bottiglia, fino all’etichetta.
-Il costante miglioramento qualitativo con il passare degli anni.
Note negative
-La difficoltà per chi non è abituato a riconoscere nel “lotto” delle bottiglie di Franciacorta di Contadi Castaldi, la data di sboccatura.
-La linea qualitativa è decisamente buona su tutta la gamma, peccato però ad alcune irregolarità produttive di qualche Franciacorta che vanno al di là delle naturali differenze date dalla diversità delle annate.
Conclusioni
-I Franciacorta di Contadi Castaldi rappresentano comunque una sicurezza nel bicchiere, siamo altresì convinti che tra qualche anno avremmo anche “i picchi” qualitativi che ci si aspetta da un’Azienda di queste possibilità.
Tra i moltissimi riconoscimenti appesi su questa parete ci sarà un giorno l’ “Altissimo Ceto”?
(Cheeeese!)
In foto L’AC team con Mario Falcetti
Affidiamo l’Altissimo Ceto promising a Mario Falcetti e a tutto il suo staff!
Cin! Cin!
Ivano Antonini alias Enocentrico
e-mail:ivano.antonini@altissimoceto.it
Contadi Castaldi s.r.l.
Via Colzano, 32
Fornace Biasca
25030 Adro (BS)
Tel: 030 7450126
Fax: 030 7450322
http://www.contadicastaldi.it/
contadicastaldi@contadicastaldi.it
Si ringraziano gli amici Sandro Carelli e Mario Rossi* per la collaborazione:
*titolari dell’agente per l’Italia di Contadi Castaldi.
SAMA Italia
Via Resistenza, 1
20090 Assago-Milano
Tel: 02 48841533
Fax: 02 45712913http://www.samaitaliawine.it/
info@samaitaliasrl.it