In Franciacorta c’è un’azienda dove le “fermentazioni” non finiscono mai, tanto sono le continue innovazioni che ogni anno ci fanno sempre stare alla finestra, con lo sguardo di un bimbo curioso, in attesa del “voglio vedere che cosa si sono inventati questa volta”. Si può dire con convinzione che non ci si annoia mai al Mosnel. Ed è proprio nel nome (e nella sua veste…) la vera novità di quest’anno. I fratelli Lucia e Giulio Barzanò hanno estratto la bacchetta magica e fatto sparire l’articolo iniziale al nome aziendale. Proprio quell’articolo “il” che metaforicamente parlando, ci dà sempre la prospettiva dove qualcosa di piccolo, minuto e limitato, preceda sempre qualcosa di più grande, maestoso e colossale. E se tutti gli appassionati dell’azienda di Camignone di Passirano già utilizzavano solo Mosnel, in via del tutto confidenziale per via del legame, non solo enologico, ma anche affettivo, grazie alla cordialità delle persone che ne animano lo spirito, d’ora in poi tutti la chiameranno così e dove quella M maiuscola, giganteggerà in maniera grandiosa e solenne, proprio a significare l’inizio di una nuova era. Un’era che non si limita alla sola produzione vinicola, ma interagisce con il consumatore finale in maniera molto più allargata, su tutti i canali. L’era del 3.0 del vino. Per farlo poi nella maniera più nobile possibile, hanno scelto proprio l’anniversario dei 180 anni. Il “portati benissimo” era la frase che più ridondava nel vociare degli ospiti, che si aggirava nei prestigiosi saloni della villa aziendale, febbricitante, in attesa che iniziasse la verticale completa di uno dei loro vini più rappresentativi, ovvero l’EBB.
“Vi abbiamo ospitato nel salone più grande dell’azienda”, ha esordito Giulio Barzanò, in un’atmosfera da fare invidia a quella pubblicizzata in tivù dalla pasta Barilla, quando i pochissimi invitati avevano ormai preso il loro posto a sedere, tanto per rimarcare l’assoluto taglio “famigliare” che ha sempre legato la famiglia Barzanò e i suoi aficionados. Riprendendo il claim della multinazionale di Parma, potremmo dire “Perché dove c’è Mosnel c’è casa”. Pochi, ma vedendo la lista dei nominativi che vi hanno partecipato, di assoluto prestigio, perché ognuno ha sentito l’importanza dell’evento e un domani potrà vantarsene con gli amici, dicendo “io c’ero”.
Tutti intervenuti per festeggiare un traguardo importante, ma voluta per dare merito a una persona che da anni ormai non c’è più. Una donna che ha dato tanto, non solo per l’azienda, ma per tutta la Franciacorta. Emanuela Barzanò Barboglio (EBB) è stata una sorta di Madame Pommery in terra bresciana. Una donna dal piglio deciso, insomma. Valorizzazione dello stile, l’importanza dell’immagine del marchio, la proiezione aziendale in un futuro che era già cominciato e che cominciava a varcare i confini nazionali. Il tutto in un’ottica più moderna e sempre in evoluzione. La Sig.ra Barboglio aveva ereditato un’azienda storica, dando quella svolta aziendale che si era resa necessaria, tracciando le basi di quello che Mosnel rappresenta oggi, grazie al lavoro compiuto e portato avanti, dai figli Lucia e Giulio, coadiuvati dallo chef de cave Fabio Polenghi.
Ma perché Mosnel? Il nome significa “pietraia”, poiché i sassi sono i preziosi gioielli che popolano i terreni dove vengono coltivati i 39 ettari di vigneto, capaci di dare nerbo, sapidità e mineralità ai vini. La sua storia incominciava 180 anni fa, nel 1836 appunto. A Camignone di Passirano sono passate cinque generazioni della famiglia e l’estrema sintesi di questa evoluzione è tutta racchiusa nei profumi e nei sapori del loro EBB e nella verticale completa che vi vado a raccontare.
IL VINO: EBB FRANCIACORTA EXTRA BRUT
Vitigno: Chardonnay
Collocazione geografica delle vigne ed esposizione: comune di Passirano, sede collina di Monterotondo e Fantecolo con esposizione Est – Sud-Est
Nomi dei vigneti: Dosso, Limbo, Larga, Mosnel e Roccolo
Sistema di allevamento: Guyot
Tipologia terreno: piane e ondulazioni interne del morenico, di media fertilità, sciolto, con scheletro di media profondità
Rese per ettaro: 80 q.li per una resa di 52 ettolitri
Vendemmia: manuale in piccole casse
Vinificazione: solo il vino fiore (la prima frazione del 50% di succo) è destinato al Franciacorta EBB. La prima fermentazione avviene in piccole botti di rovere (225 l.) dove il vino resta per cinque mesi dalla vendemmia, fino alla primavera successiva.
Maturazione e affinamento: le bottiglie accatastate restano 36 mesi nei locali delle cantine seicentesche dell’azienda prima del “remuage”. Successivamente sboccate e dosate “Extra Brut” o “Brut” ricevono il tappo a fungo e la gabbietta. Minimo tre mesi di affinamento ulteriore sono infine necessari prima di immettere il Franciacorta EBB sul mercato.
LA DEGUSTAZIONE
90/100 – “EBB” 2011 – FRANCIACORTA EXTRA BRUT
Vendemmia tra il 12 e il 20 agosto – Tiraggio 03/2012 – Sboccatura 10/2015
Primavera più calda della media e l’estate fresca, con piovosità regolare, hanno portato le uve a una lenta e perfetta maturazione.
Il colore verdolino luminoso e brillante è lì a testimoniare la grandezza e le potenzialità dell’annata. Note di frutta a polpa bianca matura, accenni di mandarino e cedro e tocchi di crema pasticcera. Palato vibrante che concilia pienezza, freschezza e grande potenziale di maturazione in bottiglia. Un vino che potrete dimenticare in cantina e che avrà modo di regalarvi maggiori soddisfazioni in futuro.
91/100 – “EBB” 2010 – FRANCIACORTA EXTRA BRUT
Vendemmia tra il 23 e il 31 agosto – Tiraggio 03/2011 – Sboccatura 06/2015
Annata cominciata in maniera regolare, ma che poi ha visto una primavera più fresca che ha rallentato il ciclo vegetativo. Questo ha portato un ritardo delle vendemmie, ma sicuramente con maggiore beneficio per la maturazione fenolica.
Colore più accentuato e più carico rispetto all’annata degustata in precedenza. Il naso si mostra in una fase di chiusura, ma traspare una complessità più sottile e accattivante rispetto alla maggiore irruenza della 2011. Il frutto si fa più giallo e più caldo, l’agrume più succoso, la crosta di pane è quella di una baguette appena sfornata e le note di limoncella sono lì a rendere il tutto con un piglio più rinfrescante. Palato anch’esso più avvolgente, dove spicca un’acidità più matura e una carbonica più carezzevole.
87/100 – “EBB” 2009 – FRANCIACORTA EXTRA BRUT
Vendemmia tra l’11 ed il 21 agosto – Tiraggio 03/2010 – Sboccatura 01/2015
Annata che ha visto un germogliamento anticipato rispetto alla 2008 che seguirà in primavera e con un’estate particolarmente calda, ma con giornate di pioggia che hanno contribuito ad una migliore maturazione delle uve.
Il colore rispetto ai due campioni che lo hanno preceduto, denota una carica cromatica più densa e meno raggiante. Sicuramente il naso in questo momento ha raggiunto il suo massimo potenziale aromatico che racconta di melone giallo, pesca sciroppata, albicocca disidratata e pan brioche. Palato con maggiore spinta alcolica, resa bilanciata tuttavia da un’acidità pungente ed una sapidità rilevante.
91/100 – “EBB” 2008 – FRANCIACORTA EXTRA BRUT
Vendemmia tra il 20 agosto e il 2 settembre – Tiraggio 03/2009 – Sboccatura 4/2013
Primavera fredda e poco soleggiata hanno posticipato tutto il ciclo vegetativo e portando il periodo di vendemmia a cavallo tra la fine di agosto e i primi di settembre.
Colore paglierino tendente al dorato con riverberi verdolini e luminosi denotano un vino che giocherà più sulle parti più dure. A cominciare da un frutto decisamente più croccante rispetto ai due campioni che lo hanno preceduto. Note burrose, vanigliate e di frutta secca sono figlie invece di quel periodo che attraversava ancora lo stile Mosnel, che oggi vedrei con occhio più critico, ma che all’epoca apprezzavo particolarmente, questo dovuto ovviamente al palato che evolve, giustamente, in ognuno di noi. E con esso gli stili e le mentalità degli stessi produttori. Palato cremoso, denso, reso vibrante da una carbonica decisa e sprizzante. La chiusura si protrae lasciando appagamento e ampie soddisfazioni.
86/100 – “EBB” 2007 – FRANCIACORTA EXTRA BRUT
Vendemmia tra il 6 e il 16 agosto – Tiraggio 04/2008 – Sboccatura 6/2012
Germogliamento che ha debuttato con circa 20 giorni di anticipo sulle medie. Estate tuttavia con temperature più miti salvo la parte antecedente le vendemmie che hanno impennato le maturazioni.
Il colore paglierino particolarmente cupo e con riflessi dorati. Un naso che si mostra appagante e piacevole ma più esile tra quelli degustati fin d’ora. Note di mango, pompelmo candito e panettone. Palato pieno, ricco, ma con alcuni cedimenti sul piano della freschezza che non riesce a dargli il giusto ritmo e quell’articolazione che troviamo negli EBB.
93/100 – “EBB” 2006 – FRANCIACORTA EXTRA BRUT
Vendemmia tra il 20 agosto e il 7 settembre – Tiraggio 03/2007 – Sboccatura 07/2010
Primavera e estate particolarmente asciutte. Si è dovuto aspettare ad agosto per avere le piogge per ripristinare il bilancio idrico. Le forti escursioni termiche sono state tutte a beneficio delle fenoliche, dell’acidità e dei pH delle uve.
Il vino della giornata. Quello “che vale il viaggio”, come si suol dire. Una vigoria che comincia già a sprigionarsi attraverso la carbonica minuta e i lampi verdolini, luminosi e brillanti del colore. Colore che si mostra paglierino compatto e profondo, precursori di quegli aromi di panettone e pan brioche ancora caldi che balzano subito all’attenzione, una volta portato il vino al naso. A completare l’ampio bagaglio olfattivo troviamo la pesca noce matura, la mela renetta, la frutta candita, il glicine, il pompelmo giallo, tocchi di borotalco, mentuccia selvatica ed eucalipto, a rinfrescare un naso mai assuefatto. La bocca è di una progressione lineare disarmante, equilibrata ed articolata. Dapprima vi è una sinergia tra la struttura che va a braccetto con l’acidità e la carbonica “piccante”, ma che sa essere un foulard di seta allo stesso modo. Poi abbiamo una escalation aromatica dove rispondono “presente” all’appello, ogni descrittore avuto al naso, mentre la chiusura è sempre sottolineata da quella deliziosa freschezza, capace di essere seducente anche dopo qualche minuto nel bicchiere, quando il vino si è ormai scaldato. EBB 2006 un vino indimenticabile. Proprio quel tipo di vino capace di farti innamorare della Franciacorta.
87/100 – “EBB” 2005 – FRANCIACORTA BRUT
Vendemmia tra l’ultima settimana di agosto e la prima di settembre – Tiraggio 03/2006 – Sboccatura 10/2009
Annata che fino all’estate è risultata altalenante. Tempo secco e soleggiato per tutta l’estate con buone escursioni termiche tra il giorno e la notte.
L’annata 2005 è l’ultima a essere stata imbottigliata nella tipologia Brut. Colore più carico e profondo di quella precedente e dove si percepisce pure una sudditanza psicologica per la maestosità con cui si è espressa la 2006. Un naso che mette in evidenza un frutto più marmellatoso e meno balsamico, con note di mela cotogna, fichi, cedro e lavanda. Un naso per certi versi più carico, opulento e dolce, ma a cui manca il guizzo e la vitalità che ci si aspetterebbe da un’annata del genere. Palato con un piglio più deciso, cremoso e con uno sviluppo più definito e meno sfumato di quanto registrato all’olfatto. La chiusura è segnata da una nota vanigliata molto marcata, dove tuttavia spicca la squisita nota sapida, a rendere il tutto più vibrante.
88/100 – “EBB” 2004 – FRANCIACORTA BRUT
Vendemmia l’ultima settimana di agosto – Tiraggio 03/2005 – Sboccatura 07/2008
Annata regolare con temperature estive mai eccessive, con ottime escursioni termiche tutto a beneficio delle acidità e dei profumi.
Colore giallo paglierino tendente al dorato, con venature più luminose della 2005. Naso che già dalle prime battute, mostra una verve più netta ed evidente. Frutto che racconta di un mandarino appena colto, mango, pera kaiser, miele di zagara, felce e crema pasticcera. Palato meno opulento e cremoso della 2005, ma con una completezza gustativa ammirevole. Saldo nello sviluppo acido, così come l’articolazione è succosa e di grande delicatezza, pronta a mettere in luce il taglio sapido.
87/100 – “EBB” 2003 – FRANCIACORTA BRUT
Vendemmia tra il 25 agosto e il 4 settembre – Tiraggio 03/2004 – Sboccatura 01/2007
Annata che ha debuttato con una primavera fresca, ma che poi ha conosciuto l’estate più calda e lunga, post 2000. Questo ha portato a una vendemmia più anticipata, rispetto agli anni che l’hanno preceduta e un contenuto zuccherino superiore alla media.
La chiave di lettura di questo vino va interpretata andando oltre al punteggio nudo e crudo. Siamo di fronte a uno di quei casi dove l’interpretazione del vino voluta dai fratelli Barzanò, vince sulle difficoltà dell’annata. Non è stato facile debuttare con un Franciacorta dedicato alla loro madre, proprio in un’annata come la 2003. Il colore è dorato, denso, carico e ricco. Il naso mette in evidenza le intemperanze del frutto di un’annata calda, dove non manca sul piano della generosità, ma pecca su quello della precisione. Note di polpa di mango, mela cotta, miele di castagno, geranio ed anice stellato. A questo aggiungiamo un altro carico vanigliato dovuto allo stile Mosnel di un tempo. Ma è il palato a regalare quel dinamismo e vigoria che mettono il punto esclamativo a un esordio degno del nome che porta. Questa è la sintesi perfetta di cosa vuol dire quando affermo che l’EBB è prima di tutto un vino, prima ancora di essere un Franciacorta, poiché i tratti minerali e sapidi che nascono dalle uve coltivate su queste “pietraie” se le porta dietro fino ad arrivare in bottiglia, mettendo in risalto quello che la natura ci ha regalato in una determinata annata. E se da un lato abbiamo alcuni accenni ossidativi (non ossidati…) dall’altro possiamo rendere merito a questa espressione di grande Franciacorta millesimato 2003 che ci appare con un muso meno imbronciato e appesantito, di tanti altri Franciacorta pari livello.
IL PROSSIMO EBB…
L’annata 2012 ha visto un andamento climatico con temperature inferiori alla media e piogge soventi fino alla fine di luglio. L’impennata delle temperatura si verificata nel mese di agosto per arrivare alla vendemmia con basseproduzioni, ma con un equilibrio ottimale tra zuccheri e acidità.
Vendemmia tra il 10 e il 20 di agosto – Tiraggio 03/2013 – Degorgiato “à la volée” e quindi degustato senza aggiunta di liqueur.
È il nuovo corso del Mosnel, figlio di quel rinnovamento annunciato in principio di articolo. Figlio di uno stile più snello e longilineo, capace di mettere ancor più in risalto il carattere sapido che personalizza lo chardonnay che nasce dai loro vigneti. A tutto questo ci aggiungiamo la maturità stilistica arrivata alla sua decima vendemmia. Un vino che avrà un futuro radioso e che affonda le radici nel suo passato. Quello che racconta di una storia che ha come protagonista Emanuela Barzanò Barboglio. E che se non fosse stata per lei, forse, non saremmo qui a raccontare questo splendido e convincente presente. 180 anni portati benissimo per l’appunto.
Articolo a cura di Ivano Antonini (Enocentrico) – Crediti foto a cura del Mosnel
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