Articolo a cura di Annalisa Linguerri e Rudy Travagli.
Referenti regionali per la regione Emilia-Romagna.
Capitolo dedicato interamente al grande vitigno Sangiovese in terra di Romagna. Zona che da sempre produce ottime interpretazioni del nobile vitigno e che negli ultimi anni ha saputo rilanciarsi in un’ottica che ha varcato i suoi confini territoriali, pur conservando quell’anima verace ed un po’ “rustica” che è nel DNA di questa terra e di chi questa terra la lavora.
In questo articolo si parla di: Bartolini, Ca’ di Sopra, Calonga, Casetto dei Mandorli-Nicolucci, Drei Donà-Tenuta La Palazza, Fattoria Monticino Rosso, Fattoria Zerbina, Ferrucci, Fiorentini, Gallegati, Giovanna Madonia, La Pandolfa, San Patrignano, San Valentino, Stefano Berti, Poderi Morini, Tenuta La Viola, Terre della Pieve, Tre Monti, Tre Rè, Villa Papiano.
Archivio storico reportage:
Prima di passare al racconto dei vini degustati, per prima cosa la solita piccola legenda su come orientarsi nei nostri articoli:
Al primo punto troverete la graduatoria finale che è scaturita al termine delle nostre sessioni evidenziando i soli punteggi. In rosso sono segnalati i vini che hanno ricevuto la menzione speciale. Questa menzione, assegnata con la dicitura “Altissimo Ceto”, viene data all’unanimità da tutto il panel di assaggio in presenza di caratteristiche particolari, perlopiù legati alla personalità di un determinato vino indipendentemente dalla valutazione finale. Praticamente una sorta di premio della critica.
In blu sono evidenziati i nomi dei produttori ai quali è “linkata” la propria scheda aziendale. Questa scheda è posizionata nell’indice regionale sulla parte destra dell’home-page. In questa sezione troverete tutti i dati, i recapiti e le recensioni di tutti i vini degustati di quel produttore nel corso degli anni, al fine di mantenere una “memoria storica” di tutti gli assaggi fatti nel corso delle edizioni della nostra Guida dei vini on-line.
Al secondo punto, viene ripresa la medesima graduatoria, integrando la recensione con le relative foto dell’etichetta e le note di degustazione.
Non ci resta dunque che augurarvi buona lettura!
1) LA GRADUATORIA:
I Sangiovese di Romagna:
87/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Tre Rocche Casetto dei Mandorli-Nicolucci 2010 (Cat. B)
87/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Ravaldo Stefano Berti 2010 (Cat. A)
86/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Il Bruno Calonga 2010 (Cat. A)
85/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Crepe Ca’ di Sopra 2010 (Cat. A)
85/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Bartimeo Stefano Berti 2011 (Cat. A)
84/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Torre di Oriolo Poderi Morini 2010 (Cat. A)
84/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Fiorone Fiorentini 2010 (Cat. A)
84/100 – Sangiovese di Rom. Sup. A Virgilio Terre della Pieve 2009 (Cat. A)
84/100 – Sangiovese di Rom. Sup. SoNo Tre Monti 2011 (Cat. A)
83/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Pandolfo La Pandolfa 2010 (Cat. A)
82/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Ceregio Fattoria Zerbina 2011 (Cat. A)
80/100 – Sangiovese di Rom. Il 500 Fattoria Zerbina 2011 (Cat. A)
80/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Sperone Tre Re’ 2011 (Cat. A)
80/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Le Papesse di Papiano Villa Papiano 2009 (Cat. A)
78/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Morale Poderi Morini 2011 (Cat. A)
I Sangiovese di Romagna Riserva:
91/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Vigna del Generale Casetto dei Mandorli-Nicolucci 2008 (Cat. D)
91/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Pruno Drei Donà-Tenuta La Palazza 2008 (Cat. C)
90/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Michelangiolo Calonga 2009 (Cat. C)
90/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Thea Tre Monti 2009 (Cat. C)
89/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Domus Caia Ferrucci 2008 (Cat. D)
89/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Calisto Stefano Berti 2008 (Cat. C)
89/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Petrignone Tre Monti 2009 (Cat. B)
88/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Avi San Patrignano 2008 (Cat. C)
88/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Terra di Covignano San Valentino 2006 (Cat. C)
87/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Corallo Nero Gallegati 2008 (Cat. C)
86/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Rocca Saracena Bartolini 2007 (Cat. B)
86/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Ombroso Giovanna Madonia 2008 (Cat. D)
86/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Villa degli Spiriti La Pandolfa 2008 (Cat. C)
86/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Pethra Honorii Tenuta La Viola 2008 (Cat. C)
86/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Nobis Terre della Pieve 2007 (Cat. B)
85/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Torre di Ceparano Fattoria Zerbina 2009 (Cat. A)
85/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Le Morine Fattoria Monticino Rosso 2007 (Cat. B)
85/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Vigna dei Dottori Fiorentini 2008 (Cat. B)
85/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Nonno Rico Poderi Morini 2009 (Cat. B)
84/100 – Sangiovese di Rom. Riserva Amarcord d’un Ross Tre Re’ 2008 (Cat. B)
82/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Violeo Tre Re’ 2006 (Cat. B)
82/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva I Probi di Papiano Villa Papiano 2008 (Cat. B)
I prezzi sono indicati per categorie in funzione della variabilità che potete trovare da enoteca ad enoteca:
Categoria A Fino a 14,00
Categoria B Tra Euro 12,00 e 17,00
Categoria C Tra Euro 15,00 e 20,00
Categoria D Tra Euro 18,00 e 25,00
Categoria E Tra Euro 23,00 e 30,00
Categoria F Tra Euro 28,00 e 50,00
Categoria G Tra Euro 45,00 e 70,00
Categoria H Oltre i Euro 70,00
2) LE NOTE DI DEGUSTAZIONE:
I Sangiovese di Romagna:
87/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Tre Rocche Casetto dei Mandorli-Nicolucci 2010 (Cat. B)
Predappio, la storia ci insegna, ha sfornato uomini dal carattere ruvido, ma dal cuore generoso cosa che riscontriamo poi nei vini della stessa terra. Alessandro è alla quarta generazione di questa azienda nata nel 1885 e a Pino va il merito di avere capito le grandi potenzialità del Sangiovese grosso proprio in questa zona e di aver cominciato a pensare ai vini di qualità intorno agli anni 70. Infatti l’azienda produceva soprattutto vino “sfuso” che vendeva alle osterie, grazie a lui si cominciò un serio lavoro in vigna con diradamenti, di attente vinificazioni in cantina ed infine l’imbottigliamento di ciò che veniva prodotto in proprio. Un rubino limpido ci investe alla vista, acceso e vivace nelle sue tonalità. Il naso invita ad un’intrigante passeggiata in un labirinto di sensazioni, davvero stratosferico nella sua complessità: ibisco, foglie secche, corteccia, genziana, la frutta, sottospirito marasche e fragoline, balsamico, mentolato, scorze di arancia candita al Grand Marnier, spezie dolci di cannella e chiodi garofano, il tutto è ritmato da uno spartito fine ed elegante con finale minerale dolce di castagna lessata. Al gusto i tannini sono di seta, e l’insieme delle percezioni olfattive trovano conferma, con una scia di lunga persistenza ricordando la speziatura dolce ed i tratti fruttati sottospirito.
87/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Ravaldo Stefano Berti 2010 (Cat. A)
Altissimo Ceto
Stefano Berti inizia la sua esperienza nel 1982 ed in questi vent’anni il suo lavoro si è indirizzato completamente alla ricerca dettagliata, e non scontata, del vitigno e del territorio tanto da regalargli importanti riconoscimenti. Ci troviamo a Ravaldino in Monte nelle colline vicino a Forlì e la proprietà registra circa 12 ettari. La storia è fatta di coincidenze, di attimi, ma anche di condivisione con altri della stessa passione. L’azienda nacque nel 1963 e gli inizi furono come quelli di molte altre aziende romagnole, ovvero prettamente produttrici di vino in quantità e non di qualità. All’epoca furono solamente due gli ettari destinati a Sangiovese (uno dei quali ancora in funzione) per il resto erano impiantati a Trebbiano, Chardonnay e Pagadebit. Spinti dalla crisi della fine degli anni ’90 nel settore, ma anche dalla voglia di produrre vino di qualità, arriva a ciel sereno la soluzione. Leggendo un’intervista al produttore Michele Satta, vignaiolo di Castagneto Carducci che abbandona la sua Varese per la patria del Sassicaia diventandone uno dei produttori più affermati, si rendono conto che anche qui si poteva riuscire a produrre vino di qualità. Spinti come detto, dalla voglia di miglioramento, ma anche dall’umiltà, passione che accomuna solo chi ama questo mondo così pragmatico, telefonano a Michele Satta spiegandogli il motivo della telefonata. Lo stesso Satta si mette a cuore questa azienda nel cuore della Romagna, in una zona dove il Sangiovese l’ha sempre fatta da padrone e così raggiunge l’azienda agricola accompagnato dal proprio enologo Attilio Pagli. Di lì nasce una collaborazione, oltre ad un amicizia, che porterà alla prima produzione di vini doc nel 2000. Il lavoro è gestito molto in vigna per far sì che aumenti la qualità dell’uva. Al naso lo troviamo improntato su note fresche e giovani, ma al tempo stesso eleganti e fini. Note di frutta polposa prugna, piuttosto che amarene note floreali di geranio rosso e leggeri ricordi di chiodi di garofano. La bocca è energica, supportata da una spalla acido-sapida che gli dona grinta ed un tannino nobile che non disturba, la chiusura di bocca è piacevolissima, con un ritorno di ricordi di amarene.
86/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Il Bruno Calonga 2010 (Cat. A)
Altissimo Ceto
Anche Maurizio Baravelli ci ha abituati a target sempre elevati ma questo Bruno nella versione 2010 supera le aspettative. Già nel versarlo la sua luminosità ci stupisce e ci lascia presagire un vino “vivo”, dinamico. La giostra delle sensazioni olfattive si affida ad un bouquet fine ed elegante che inizia da un floreale di rosa e violetta, prosegue con note fruttate sotto spirito, piccoli frutti di bosco, scorza d’arance al miele il tutto gestito in un susseguirsi piacevole. Il vino poi evolve nel calice ed al palato, integrando la nota alcolica alla spalla acido-sapida ed un tannino di trama elegante, creando una morbidezza disarmante per un Sangiovese. Anche il finale di bocca con un retrogusto di cioccolato fondente altro non fa che allietare i sensi.
85/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Crepe Ca’ di Sopra 2010 (Cat. A)
Se in un dipinto ritroviamo i tratti di chi l’ha creato, così anche nel vino, considerandolo anch’esso un’arte, riconosciamo i tratti di chi lo produce. Qui abbiamo quella sprizzante e dinamica di due giovani ragazzi, ovvero i fratelli Giacomo e Camillo, con la loro idea di Sangiovese e di terroir. Siamo a Marzeno, una località tra Faenza e Brisighella, e nei 52 ha (di cui 29 a vigneto) di proprietà di famiglia già dal 1967. Lo studio di questo territorio nasce dalla consapevolezza che terreni calcarei-argillosi, il giusto clone di sangiovese, il particolare micro–clima siano punti a vantaggio di una produzione di qualità. La versione 2010 de Le Crepe è di un rubino scarico e luminoso, già il naso colpisce per carattere e grinta tutta sua. Dapprima toni alcolici un po’ aspri e ruvidi, come solo il sangiovese di Romagna in purezza sa’ donare, lascia poi spazio ai frutti che sono acerbi ma succosi, il floreale è vivace nell’espressività. L’intraprendenza del naso viene riscontrata anche all’assaggio, con una freschezza e la sapidità che tengono in vigore una bocca che denota una marasca croccante sul finale. Tannini presenti, di stoffa, anche se ruvidi. La briosità di due giovani ragazzi, pienamente coerente nel loro vino.
85/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Bartimeo Stefano Berti 2011 (Cat. A)
Per questo Sangiovese vengono utilizzate vigne più giovani che si aggirano dai 4 ai 6 anni. Infatti la gioventù la si avverte dal colore di media concentrazione, rosso rubino con massa che ricorda il porpora. Naso completamente diverso che impressiona per potenza, più che per complessità. Ricordi di frutta a polpa rossa, croccante, fiori freschi, note di mineralità presenti, tutto il naso risulta “verde”. La bocca però è elastica e dinamica con la freschezza che divampa superando una media sapidità ricca però di ricordi fruttati sul finale.
84/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Torre di Oriolo Poderi Morini 2010 (Cat. A)
Nel podere denominato Cà Donati ad Oriolo nasce questo Sangiovese ben fatto e senza pretese, dalla veste rubino, il quale presenta un ventaglio olfattivo coerente con il vitigno, more di rovo, ciliegie, marasche, con un passaggio in un prato fiorito ed un finale di speziatura dolce data da una lieve sosta in botte grande. La bocca è discretamente morbida con un tannino vivo, anche se non del tutto in sintonia con quanto espresso al naso, in quanto il congedo è piuttosto rapido.
84/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Fiorone Fiorentini 2010 (Cat. A)
Per spiegare questo vino mi rifaccio ad una frase di un altro Grande dell’enologia italiana. All’ultimo vinitaly Angelo Gaja ha dichiarato che “l’eleganza non sempre è sinonimo di perfezione” una frase dai mille significati, ma che si addice perfettamente a questo Sangiovese. Per nulla elegante e ben lontano dal concetto di esserlo o di diventarlo nell’evoluzione. Un vino che abbiamo definito “agricolo” nella sua austerità. L’azienda Fiorentini collocata sul poggio definito “ La collinaccia”, a Castrocaro Terme, vanta un terroir importante. Proprietari di questa azienda da oltre un secolo, ossia da quando nel 1905 il bisnonno capì l’importanza di questo territorio per i vitigni tipici della zona, ossia Sangiovese e Albana. Famiglia di medici in origine, si dedicano alla tenuta per passione della terra e dei suoi frutti. Il calice si presenta rubino non troppo brillante, ma di media trasparenza. Le note tipicamente fruttate, non sono immediate si devono cercare, le prime sensazioni riguardano la crosta di pane ed il pompelmo rosa. Sentori che non ti aspetti da un sangiovese. Dopo qualche ossigenazione eccolo aprirsi nelle sue sensazioni di frutti piccoli rossi, peonia e geranio in macerazione. Un vino “ rustico” poco concessivo, manca un po’ di sinfonia, ma è di grande verticalità. Il vino che più di tutti rispecchia il Romagnolo per antonomasia.
84/100 – Sangiovese di Rom. Sup. A Virgilio Terre della Pieve 2009 (Cat. A)
Veste di un color rubino di media trasparenza, mentre il ventaglio olfattivo è una vera e propria ventata di aria fresca, come un prato di primavera luminoso e fiorito. Frutto tipico nei ricordi di marasche croccanti e succose, con sfumature di sottospirito e speziatura, velata sul chiudere. Anche la bocca trova sinergia in un’annata snella, fresca e coerente anche nel retrogusto. Non spicca per complessità ma per la linearità di ottima fattura.
84/100 – Sangiovese di Rom. Sup. SoNo Tre Monti 2011 (Cat. A)
Come dice David Navacchia: “ è stata una scommessa vinta!” SOlo prodotti naturali e concimi organici in vigna. NO solfiti aggiunti in cantina, per un vino a base sangiovese prodotto con le tecniche tradizionali. Un’unione che nasce dalla voglia di stare al passo con le richieste di oggi, ma mantenere sempre la tradizione dei vitigni e del territorio che distingue da anni questa azienda. SONO nasce dalle vigne del podere di Imola, anche se è stato studiato essere un territorio più vocato per i vitigni a bacca bianca. In questo vino però, l’impronta del Sangiovese non è tanto nella tonalità, che anzi risultano rubino compatto e poco trasparente, ma lo si avverte nel tripudio di frutta fresca, ciliegie, marasche sottospirito, che si aprono dapprima al naso e proseguono in bocca con morbidezza, e tannini integrati. A testimonianza che il vino è un essere in evoluzione e soprattutto che come alimento è “vivo”, più si ossigena più la sua complessità vira, si modifica, si evolve dandoci sempre sensazioni diverse ma ben distinte. Dapprima restìo a farsi conoscere, timido, con sentori fumè, cenere di camino spento, e con una scia amarognola sul finale. Ma presto ci si accorge del suo potenziale, che come colonna portante ha la fragranza del frutto che ci immerge in “paesaggi natalizi” nei classici bastoncini di frutta caramellata. Una continua evoluzione ad ogni assaggio e riassaggio, per un’ottima interpretazione del “bio” nella tradizione.
83/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Pandolfo La Pandolfa 2010 (Cat. A)
Il calice si colora di un bel rubino con riflessi prugna e di media trasparenza. Il sipario olfattivo si apre a sentori di terra umida, animale, boisè, ciliegie, marasche e chiodi di garofano che danzano elegantemente ed in successione. Il sorso in primis è morbido per l’apporto glicerico, poi i tannini tornano assieme alla mineralità in un “amaro–sapido” gradevole. Unica pecca da registrare è il finale ad “imbuto”, scarico di slancio gustativo e un po’ nella persistenza, ma un vino che sicuramente avrà bisogno di crescere.
82/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Ceregio Fattoria Zerbina 2011 (Cat. A)
Qui possiamo parlare di un vino da pronta beva, dove si ritrova la Romagna in tutto per tutto e che ha fatto storia, se si pensa che la prima annata è il 1971. Il calice regala tonalità tipiche, nel rosso rubino tendente al violaceo. Il naso è prorompente nel frutto, con note anche vinose che rimarcano la gioventù. La bocca dinamica si concede con tratti freschi e sapidi, un tannino vivace ma non invadente, sottile ed elegante. Giovane nella sua prontezza e nella sua enorme piacevolezza.
80/100 – Sangiovese di Rom. Il 500 Fattoria Zerbina 2011 (Cat. A)
Il 500 si presenta in una versione che come dice il nome è di 500 ml, da permettere il facile consumo a tavola. Un sangiovese dal colore rubino e dalla trama abbastanza trasparente. Il naso è piacevole, dettato dal frutto, come amarene e ciliegie, dai petali di rosa e sul finale da ricordi di nocciolo di ciliegie. La bocca è godibile nella sua linearità, un vino che punta su una freschezza preponderante, una mineralità presente ed un tannino di trama elegante. Una piacevolissima realtà da bere a tutto pasto, senza fronzoli, rispettoso del vitigno e del territorio, coerente e ben impostato.
80/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Sperone Tre Re’ 2011 (Cat. A)
Il tipico vestito del Sangiovese di tinge di una tonalità ricca intensa, a cui si aggiunge la trama fitta ed impenetrabile derivante dall’utilizzo di altri vitigni come il Merlot. Carta d’identità che poi riscontriamo anche nella lettura dei profumi dove prevalgono note erbacee di peperone, erbe amare ed officinali, poi la frutta che grazie alla nota alcolica percepibile diventa sottospirito. Una leggera spolverata di cannella e pepe nero prosegue anche al palato dove percepiamo il tannino verde prima di un congedo veloce.
80/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Le Papesse di Papiano Villa Papiano 2009 (Cat. A)
Sulle pendici di Modigliana si estendono circa 60 ettari di vigneto di proprietà della Famiglia Bordini, dove papà Francesco insieme ai figli, ha dato inizio ad un progetto di recupero ambientale. L’abito di questo Sangiovese è di un rosso rubino nelle nuance violacee. I profumi emanati ricordano la frutta polposa, ciliegie e viole che hanno la meglio su note erbacee e mentolate per salutarci con spezie dolci. Al palato sapidità preponderante si sposa ad una pseudo–morbidezza che lascia spazio a tannini ruvidi dando vita ad un retrogusto asciutto ed amaricante.
78/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Morale Poderi Morini 2011 (Cat. A)
Colore giocato visto anche la gioventù sui toni del rubino – violacei. Al primo impatto si avverte la sensazione come di sassi bagnati, terra umida, poi vira su toni fruttati ed un lieve floreale di geranio. Sul chiudere una sensazione ci stupisce data dal peperone verde cotto. In bocca risulta spigoloso lasciando una retrogusto amaro ed allappante.
I Sangiovese di Romagna Riserva:
91/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Vigna del Generale Casetto dei Mandorli-Nicolucci 2008 (Cat. D)
Altissimo Ceto
È stata una grave perdita quella che ha toccato il mondo enologico romagnolo lo scorso anno e che ha profondamente commosso anche la gente posta al di fuori dei nostri confini. Stiamo parlando della scomparsa di un grande uomo come Pino Nicolucci che ci ha lasciato dopo una terribile malattia. Da molti definito il “Re del Sangiovese”, Pino ha sempre amato profondamente la sua terra e onorato questo vitigno. Ora non possiamo che rendergli un tributo per quello che ha fatto, ogni volta che si stappa una sua bottiglia. Il figlio Alessandro porta avanti con la stessa passione, quello che è un connubio importante tra eleganza, savoir-faire e la ricchezza territoriale in un unico vino. Alla mescita, il calice si colora si un rosso rubino con riflessi granata sull’estremità, il naso è passionale, capace di regalare sfumature di frutti di bosco e more di rovo. Prorompente nell’approccio, ci colpisce per la nitidezza, la pulizia e la cadenza ritmata degli stessi. Melograno, scorza di arancia caramellata, viole appassite, peonie e quel tocco di grafite che in finale slancia l’apparato olfattivo in una verticalità decisa e incisiva. In bocca è un tripudio di equilibrio dato dalle componenti ben fuse e dosate tra loro, l’alcol gli crea una morbidezza naturale, ma è controbilanciato da una scia di freschezza e sapidità, con ricordi di marasche sul lungo finale. Un vino che viene premiato anche perché porta con se tutta la spontaneità e la schiettezza di un grande Sangiovese di Romagna.
91/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Pruno Drei Donà-Tenuta La Palazza 2008 (Cat. C)
Altissimo Ceto
Vecchiazzano è la patria di un’azienda romagnola pluripremiata e meritatamente collocata nell’olimpo delle stelle produttrici di Sangiovese. Essa è iscritta anche al Comitato Grandi Cru d’Italia che rappresenta le 130 migliori aziende italiane. La famiglia Drei Donà, aiutati da Marco Bernabei, ha puntato tutto sulla ricerca dell’eleganza. Non l’eleganza “voluta” ma quell’eleganza ottenuta con il lavoro in vigna, l’attenzione in cantina ed il rispetto dei tempi di maturità del vino stesso. Il calice emana sensazioni distinte e decise di frutta sottospirito soprattutto marasche, confettura di prugne, cacao, mentolato, balsamico a chiudere una complessità avvolgente. Tanto avvolgente il naso quanto la bocca, inebriata all’assaggio da un vino che già si puo’ considerare equilibrato per la stoffa di cui dispone elegante nel dosare le sue componenti, danzando a passo lento in un lungo congedo denotando grande potenziale di longevità.
90/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Michelangiolo Calonga 2009 (Cat. C)
Il 2009, come già detto, ha dato frutti molto interessanti apportando slancio e profondità a discapito di nasi pesanti e legni invadenti. Seguendo questa premessa, Maurizio Baravelli e Fabrizio Moltard hanno dato vita ad una Riserva che ne rispetta l’annata. Al naso resta coerente con le annate precedenti denotando una forza esuberante, di frutta sottospirito, prugne caramellate e gerani in appassimento, dolcezza data sul finale dal passaggio in botte il tutto però ben articolato. La bocca è felice di trovare profondità in tannini ancora giovani ma di famiglia nobile, bilanciati da freschezza e sapidità, il tutto in un abbraccio che crea una piacevole morbidezza e dall’articolazione persistente.
90/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Thea Tre Monti 2009 (Cat. C)
Sergio, David e Vittorio: un tris d’assi che ancora vince per capacità, semplicità, amore e dedizione alla propria terra. Questo vino porta il nome della defunta moglie di Sergio, in onore per quello che ha fatto come donna, moglie e madre all’interno dell’azienda stessa. Da allora ogni assaggio è un po’ come ricordarla. Questa riserva 2009, aiutata dall’annata importante, si presenta rubino impenetrabile, con ancora riflessi viola–purpurei. Il naso colpisce per la mineralità in sentori riconducibili ai capperi sottosale, olive nere e macchia mediterranea. Solo in un secondo momento troviamo la mora di rovo e le peonie. La parola chiave di questo vino è eleganza. All’assaggio è morbido, come la seta, la beva crea un’appagante senso di avvolgenza e rotondità. Ed ad un tratto il film si interrompe per dare sfogo alla verticalizzazione acido–sapida e nella ruvidità di sua maestà Sangiovese. Il tutto in un insieme ben fuso ed armonico.
89/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Domus Caia Ferrucci 2008 (Cat. D)
Patrimonio della Romagna da tantissimi anni, si può solo andar fieri di avere tra i nostri campioni il Domus Caia di Ferrucci. Abituati a berlo fin dai primi anni, questo Sangiovese da sempre svolge un ruolo determinante e di grande autprevolezza. Il suo DNA, la sua carta d’identità, negli anni è rimasta coerente e quando ci si avvicina al calice quasi non si hanno dubbi circa la sua bontà. L’abito con cui si presenta è di un rubino intenso, mentre il ventaglio olfattivo è intenso e complesso, proponendo frutti rossi in confettura, speziatura dolce di cannella, vaniglia, sottobosco, humus, muschio, radice e liquerizia. La bocca entra in tensione in maniera coerente con il rapporto olfattivo, la sensazione di frutta in confettura ci saluta lentamente, unica pecca in questo momento, il tannino ancora agressivo leggermente amaro sul finale. Da aspettare.
89/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Calisto Stefano Berti 2008 (Cat. C)
Un’espressione di Sangiovese più moderno se vogliamo, questo Calisto prodotto da Stefano Berti. Al Sangiovese viene abbinato un 10% di Cabernet Sauvignon che scorgiamo già dalla sua “lettura” attraverso dei profumi con note varietali. Il bicchiere si inonda di confetture di prugne, more sotto spirito, ma anche chiodi di garofano, cumino e pepe nero. L’assaggio è pervaso dall’avvolgenza del frutto che esce solo dopo essersi abbandonata quella nota data dal passaggio in barriques, scoprendo senza veli una sensazione di freschezza e tannini fusi. Nel complesso equilibrato e moderno, di piacevole beva, resta in noi viva la curiosità di assaggiare il 2009.
89/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Petrignone Tre Monti 2009 (Cat. B)
Altissimo Ceto
Figlio del secondo podere di proprietà di famiglia, sulle colline forlivesi, e figlio di un’annata importante, questa Riserva si presenta rubino impenetrabile, dai riflessi purpurei. Naso complesso nei toni del fruttato sotto spirito, poi bacche, legni leggeri, chiodi di garofano, speziatura “piccante” che ricordano l’anice in una passeggiata nei mercatini di Marrakech… poi ancora la liquerizia, note balsamiche in chiusura sul calare di un ritmo olfattivo appagante. Tutto ciò sprigiona nel calice un’avvertibile sensazione simile ad una corrente d’aria fresca nel bicchiere, snello, slanciato, mantenendo comunque la struttura con freschezza dinamica che rinvoglia il palato ad un secondo sorso. Una versione piacevolmente appagante.
88/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Avi San Patrignano 2008 (Cat. C)
Il ’97 ha segnato il matrimonio tra Riccardo Cotarella ed i ragazzi di Sanpa, un rapporto di collaborazione che ancora ad oggi è in essere. Il ’97 è anche la prima annata prodotta di questa Riserva che nasce sulle colline di Coriano nei primi colli riminesi. Negli anni vi è stata un’evoluzione anche nella produzione di questo vino dedicato a Vincenzo Muccioli, vuoi per l’anzianità delle vigne, vuoi per l’utilizzo di legni meno invasivi, è passato da vino “global” ben fatto e senza difetti ad un vino più carico di personalità. Al calice si inchina indossando una veste rubino intensa. Il naso offre un frutto in confettura, ma non dolce come accaduto in annate precedenti, anzi in alcuni casi sembra più una frutta disidratata, un floreale lineare ed una speziatura come detto non invadente ma ricca e profonda. Stessa linearità la si avverte anche al naso delineando un retrogusto di frutto che prevale sul legno slancio e dinamismo sono le carte vincenti impregnate in una struttura di tutto rispetto.
88/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Terra di Covignano San Valentino 2006 (Cat. C)
M&M… ovvero Mascarin proprietario e Moltard enologo, danno vita a questa azienda agricola sempre sui colli riminesi nata nel 1990 e ora affidata alla seconda generazione con i figli Roberto e Valeria. Lo scopo di Mascarin e Moltard è sempre stata la ricerca della qualità, cosa resa possibile solo iniziando il lavoro in vigna con rese basse e tanto studio dei terroir migliori. Dotato di un rubino intenso nei riflessi con evoluzione sul bordo tendente al granato, il calice sprigiona sensazioni piacevolmente “fresche” nonostante l’evoluzione già avanzata del vino, aiutate dalla mineralità ben radicata che lascia intravedere il frutto sotto spirito con ricordi di ciliegie, marasche e frutti di bosco, per lasciarci note di speziatura dolce date dal passaggio in barriques. La bocca è piena, avvolta dal frutto, corpo vellutato sul chiudere con piacevoli ricordi di marasche al retrogusto.
87/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Corallo Nero Gallegati 2008 (Cat. C)
Antonio e Cesare sono protagonisti nella creazione di questo vino. Fratelli legati non solo dalla parentela, ma anche dalla passione per la terra dispongono di due poderi uno nella pianura faentina ad indirizzo frutticolo ed uno sulle colline di Brisighella ad indirizzo viticolo. Ed è proprio qui che nasce il Corallo Nero da uve del podere Monte di Sotto da uve Sangiovese 100%. Si presenta a noi di colore rubino intenso. La trama olfattiva all’inizio è timida, dopo un’ossigenazione e tanto corteggiamento eccolo aprirsi lentamente con note in primis di spezie cannella, pepe nero, chiodi di garofano, balsamiche di timo, erbe aromatiche in ultimo arriva il frutto in confettura. Al gusto è avvolgente e ricco di struttura, freschezza insidiosa, mineralità e tannini lasciano un palato particolarmente asciutta. Forse il meno elegante dei sangiovesi assaggiati ma di grande pregio per caratteristiche di tradizione.
86/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Rocca Saracena Bartolini 2007 (Cat. B)
In questa passeggiata nel cuore della Romagna passiamo anche da Mercato Saraceno dove l’azienda Bartolini è leader essendo tra le cantine più storiche. Non per questo si è mai fermata ai risultati ricevuti ma anzi si è sempre rimessa in gioco per ottenere vini di qualità sia con i vitigni tipici quali Albana e Sangiovese, ma anche con gli internazionali. Egli si presenta di un rubino con virate al granato date dall’evoluzione. Naso intenso di frutti neri, frutti di bosco dolci, speziato di cannella, note di cacao e balsamiche sul finale. La bocca ancora elastica da una verve di freschezza, supportata dalla sapidità controbilanciano perfettamente l’alcol, il tannino risulta ben fuso al corpo del vino. Unico neo il finale che tende a ripiegare un po’ troppo sull’amarognolo.
86/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Ombroso Giovanna Madonia 2008 (Cat. D)
Altissimo Ceto
Giovanna Madonia ci ha abituati nel tempo a vini ricchi di carattere e personalità. Bertinoro è la sua terra e Montemaggio la culla dei suoi vigneti. L’Ombroso è un vino austero che spesso traduce la sua potenza in un’insidiosa eleganza solo dopo anni di sosta in bottiglia ed in cantina. Leale verso il vitigno e la sua terra, ma conservando quel tocco di rustico rimanendo nella tradizione. Un vino insomma dai tratti enigmatici che ad ogni anno si ha la curiosità di assaporare le caratteristiche dell’annata di origine. Anche in questo millesimo rimane fedele alla sua personalità regalandoci tonalità rubino intense, naso energico appena si mette a nudo, di frutti neri di bosco, more, ribes, geranio ed un finale che arricchisce la complessità di radice, liquirizia e cacao amaro. La bocca è tesa, piacevolmente avvolta con le componenti acido–sapide ben radicate e tannino in integrazione. La raffinatezza di questo vino esce sul chiudere, quando riappare il frutto succoso e polposo. Da attendere ancora qualche anno quando troverà anche l’equilibrio ideale.
86/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Villa degli Spiriti La Pandolfa 2008 (Cat. C)
Torniamo a Predappio nella tenuta di famiglia di Paola Piscopo dove dopo tanti anni di produzione e la voglia di rimettersi sempre in gioco viene prodotto questa Riserva. Il calice si colora di rosso rubino di media concentrazione con alcune nuances granate sul bordo. Il ventaglio olfattivo, dopo un lento e costante corteggiamento, rileva geranio, peonia, tratti erbacei, frutta sotto spirito, petali di fiori rossi in macerazione, fondo di caffè e cenere di camino. Il sorso è contratto dal tannino aggressivo che supporta una struttura abbastanza equilibrata, mentre la chiusura di bocca è leggermente amaricante.
86/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Pethra Honorii Tenuta La Viola 2008 (Cat. C)
A Bertinoro, su terreni argillosi-calcarei la famiglia Gabellini, con l’esperienza di Franco Calini, riescono ad assorbire e captare il più possibile dalle loro vigne in qualità ed estratto. Il colore è rubino compatto, intenso ed impenetrabile. Il naso offre complessità anche con note eteree di smalto, poi sotto spirito spezie vaniglia e cannella sul congedo. Il sorso al palato è la continuità di quanto registrato all’olfatto, con note di cioccolato e frutta evoluta, l’alcol si esibisce un po’ da solista. Un tannino monumentale, grosso e masticabile che non concede molto spazio. Il termine adatto a questo vino è “mastodontico”. Se ci limitiamo alla visione del solo punteggio, possiamo raccontare di un passaggio a vuoto viste le potenzialità, ma sappiamo che saprà riscattarsi già dal prossimo millesimo forti degli assaggi fatti in anteprima.
86/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Nobis Terre della Pieve 2007 (Cat. B)
Un Sangiovese che si prepara all’incontro con il pubblico nelle vesti rubino intenso. Ancora “fresco” è il naso, ricordando frutta matura ma polposa come prugne, ciliegie e marasche, per ultimo arriva un’evoluzione distinta nelle spezie dolci di cannella e chiodi di garofano. Al sorso la bocca è in tensione, dinamica ed avvolgente al primo impatto con una chiusura pero’ dove la spinta alcolica gioca un ruolo da protagonista e dai tannini ancora verdi che rivela un palato asciutto e dal finale amaricante.
85/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Torre di Ceparano Fattoria Zerbina 2009 (Cat. A)
Altissimo Ceto
Grande novità per un vino conosciuto in passato con la denominazione “superiore”, passato da questo millesimo nel rango delle Riserve. L’impatto visivo è di un rubino pieno, intenso, pervaso ancora da note violacee. All’olfatto esprime sentori di frutta più evoluta rispetto all’idea che ci eravamo fatti in principio di naso, mirtilli e marasche in confettura, netto il floreale riconoscibile nell’appagante e nobile peonia, per poi distendersi fino in chiusura con note di spezie e terrose di sottobosco. In bocca viene messa in evidenza la spinta alcolica, le ciliegie si tramutano in Mon Chéri e liquore di maraschino, il tutto condito da sensazioni vanigliate di zucchero a velo e cannella, degne di un sapiente e moderato passaggio in barriques. Chiude con la vigoria di un tannino che ha bisogno di tempo per trovare il suo equilibrio con il resto del corpo.
85/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Le Morine Fattoria Monticino Rosso 2007 (Cat. B)
Fattoria Monticino Rosso si trova ad Imola come comune, nelle colline che dividono Imola da Dozza come sito. Zona particolarmente vocata per i bianchi fermi o frizzanti se ricordiamo i Pignoletti e l’inizio della produzione romagnola di Sangiovese. Non a caso la proprietà rappresentata da Luciano Zeoli ha investito tempo e denaro nella produzione di Sangiovese e Cabernet Sauvignon. La zona di Dozza regala sangiovesi ben diversi dalle altre zone assaggiate fino a qui. Dal colore che dal rubino si è evoluto al granato. Il naso e ben più “pesante” con note di confetture di prugne, di marasche, di ciliegie. Note in susseguirsi di petali di violette appassite e speziato sul chiudere di fondo di caffè, cioccolato, cumino nero e curcuma. La bocca è avvolta dall’impeto del sorso tannini integri ed integrati, leggera freschezza e sapidità sorreggono un alcol presente. Sostanzialmente al limite dell’equilibrio.
85/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Vigna dei Dottori Fiorentini 2008 (Cat. B)
Se si potesse abbinare un vino ad un personaggio famoso probabilmente questo vino prodotto dai Fratelli Ragazzini aiutati da Sergio Ragazzini, sarebbe affidato all’immagine del Passatore. Possiamo definirlo quindi il bandito dal cuore d’oro. Alla vista il bicchiere si inchina con riflessi rubini intensi, si apre già durante alla mescita con note coerenti con il vitigno, vinoso in primis esprime frutta polposa e croccante di ciliegie, fragoline di bosco e prugne, seguiti da petali di rose in appassimento e leggera speziatura sul congedo. La bocca è dinamica grazie alla spalla acido-sapido che la fa da padrone, pecca un po’ nell’eleganza sul finale ma non sulla piacevolezza di beva.
85/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Nonno Rico Poderi Morini 2009 (Cat. B)
Ripassando nella nostra sequenza per Oriolo sulle colline faentine nel podere Cà Donati di Alessandro Morini, nasce questo Sangiovese Riserva dalle tonalità rubino intenso. Il bagaglio olfattivo è interessante con note di frutta in maturazione quali more, prugne in confetture, mirtilli sotto spirito, floreale in seguito, mentre la speziatura è delicata. La bocca è dinamica, mentre la struttura appare più delicata e con un finale che si congeda un po’ frettolosamente. Piacevoli tuttavia i ricordi di frutta al retrogusto.
84/100 – Sangiovese di Rom. Riserva Amarcord d’un Ross Tre Re’ 2008 (Cat. B)
L’abito del vino si colora di nuance rubino intenso di trama fitta ed impenetrabile. La sensazione predominante è quella dell’erbaceo, una passeggiata nei sottoboschi data da terra bagnata, humus, che racchiude un frutto polposo di prugna e more per salutarci con spezie “piccanti” quale pepe nere e cardamomo. La bocca è in tensione per il non ancora raggiunto equilibrio, tannino verde che ci lascia il palato amaro sul finale di bocca.
82/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva Violeo Tre Re’ 2006 (Cat. B)
Un’altra riserva, un ‘altra annata, parliamo del 2006 per un’altra versione dell’Azienda agricola Tre Re’. Trama fitta di un rubino nella massa con nuances granate a testimonianza dell’evoluzione. Naso complesso di frutti in confettura, erbaceo e speziato dolce di vaniglia. Bocca inverosimilmente morbida ed abbastanza equilibrata con finale mediamente persistente di ricordi di frutti rossi.
82/100 – Sangiovese di Rom. Sup. Riserva I Probi di Papiano Villa Papiano 2008 (Cat. B)
Chiude la sessione delle Riserve questo vino di un’azienda giovane che sta crescendo e che sicuramente vedremo più in alto con gli anni a venire. I Probi si presenta allo nostra vista in una veste rubino. Gli ingredienti olfattivi sono incisive, in una successione ritmata e cadenzata che parte dalle note erbacee, speziate, per poi rilasciare sul finale frutti inaspettati come il melograno e la scorza d’arancio. La bocca è avvolta dalla morbidezza dell’alcol per poi lasciar spazio alla sapidità ed ad un tannino amaricante che ci asciuga e contrae il palato.
Articolo redatto da:
Articolo a cura di Annalisa Linguerri e Rudy Travagli.
Referenti regionali per la regione Emilia-Romagna.
Annalisa Linguerri – Sommelier Professionista A.I.S. – Lavora presso il Ristorante La Corte degli Sforza a Cotignola (RA).
Prima classificata al concorso Miglior Sommelier di Romagna nel 2011. Vincitrice al Master del Sagrantino e secondo posto al Master del Sangiovese sempre nel 2011. Semifinalista al concorso di Miglior Sommelier d’Italia 2010 e 2011.
Rudy Travagli – Sommelier Professionista A.I.S. – Responsabile di Sala e di Cantina al ristorante gourmet di Eataly Roma, il Ristorante Italia.
E’ stato premiato da Ais-Villa Sandi “Innovazione nella Professione” nel 2004, primo classificato al concorso Miglior Sommelier di Romagna nel 2009 e vincitore del Master del Sangiovese 2010. Semifinalista al concorso di Miglior Sommelier d’Italia nel 2011.
Nel suo curriculum può vantare esperienze lavorative presso l’Enoteca Pinchiorri e al The Fat Duck di Heston Blumenthal.
Si Ringrazia i componenti del panel di degustazione del portale Viaggiatore Gourmet-Altissimo Ceto per aver preso parte alle sessioni di assaggio.
Di seguito i link per accedere direttamente alle recensioni della nostra Guida dei Vini on-line pubblicati a oggi:
La Guida dei Vini on-line by Altissimo Ceto. Dedicata alle sole eccellenze. Sponsored By Amici Gourmet – Network esclusivo di appassionati Gourmet.
Sei un appassionato Gourmet? Un addetto ai lavori? Un semplice nostro affezionato lettore? E non sei ancora titolare della Nostra Card esclusiva Viaggiatore Gourmet? Sostieni anche tu la nostra Guida Online Indipendente dedicata alle eccellenze e in cambio ricevi coccole e privilegi. Scopri come… QUI. Ti aspettiamo!